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Termoli – San Vittore. Variante Venafro

 

A causa del sequestro dell’opera, rischio disoccupazione per 120 operai. 

La Fillea incontra il Prefetto

 

Si č tenuto oggi un incontro tra la Fillea Cgil di Isernia e il Prefetto Dino Mazzorana per discutere della grave situazione degli operai impegnati nel cantiere della variante di Venafro (Isernia), a rischio disoccupazione, la  Mazzorana. Se entro venerdi' prossimo, termine della cassa integrazione, non saranno riconsegnate all'impresa le aree di cantiere attualmente sotto sequestro, solo cinque dei 120 operai potranno continuare a lavorare.

La variante al centro abitato di Venafro, primo lotto della Termoli-San Vittore, fu posta sotto sequestro dai Carabinieri di Venafro il 2 dicembre 2004, nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla Dda di Campobasso ''Piedi d'Argilla'', ed e' stata parzialmente dissequestrata nel gennaio scorso. I sigilli riguardano attualmente il tratto in cui e' stato necessario l'utilizzo di cemento armato. I lavori sono ora in corso nella parte centrale

dell'opera, dove ancora non sono state messe in posa strutture, quali colonne o travi, di cemento armato. La ditta stessa che esegue i lavori, l'Adanti di Bologna, una settimana fa aveva paventato il rischio licenziamenti, ''perche' - aveva reso noto - non saremo piu' in grado, in relazione alle lavorazioni sino ad oggi eseguite sulle aree riconsegnate (pari al 25% di tutta l'opera), di garantire gli attuali livelli occupazionali''.

 ''Tra gli operai - ha dichiarato il Segretario Generale della Fillea Cgil Molise , Domenico Di Martino - la tensione e' altissima. Temono l'annunciato licenziamento da parte dell'Adanti se la magistratura non dispone il dissequestro totale dell'opera''.

Per questo motivo il sindacato delle costruzioni della Cgil ha chiesto un incontro con il Prefetto, ha

proseguito Di Martino. “ E’ necessario definire con urgenza, e con gli interlocutori idonei, le modalita' di ricorso all'intervento straordinario di integrazione salariale prevista dalla legge per i dipendenti delle aziende sottoposte a sequestro o a confisca, visto che ci sono tutti i requisiti per questa forma di tutela per situazioni in cui sussistono esigenze di giustizia e di ordine pubblico, insieme alla salvaguardia dei posti di lavoro''. ''Non si puo' tralasciare - ha continuato il sindacalista - nessuna iniziativa per garantire un reddito alle tante famiglie illuse dall'aspettativa di un lavoro a lunga durata, e poi gettate nel panico da vicende giudiziarie nelle quali gli operai non sono minimamente coinvolti. Si devono chiarire al piu' presto le prospettive di questo cantiere e di questa opera – ha concluso Di Martino - tanto sbandierata come primo passo per la Termoli-San Vittore, gia' pesantemente in ritardo rispetto ai tempi fissati''.

 

 

Isernia 16 marzo 2005

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