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TERMOLI - S. VITTORE: NO ALL’AUTOSTRADA

Dopo lo stop imposto dalla Commissione per la VIA crolla definitivamente il progetto faraonico di Michele Iorio

 

E’ delle scorse settimane la notizia che la Commissione Ministeriale per la VIA, chiamata a valutare sotto il profilo della compatibilità ambientale il progetto predisposto dall’ANAS per la costruzione del collegamento stradale Termoli – S. Vittore, ha formulato numerose e pesanti osservazioni che mettono fortemente in discussione la realizzabilità dell’opera, almeno con il percorso e la configurazione attualmente previsti.

 

E’ il tratto tra Boiano e Larino, di non più di sessanta chilometri, quello il cui tracciato ha suscitato le maggiori perplessità e per il quale diventa assai problematico ipotizzare il rilascio delle prescritte autorizzazioni. Tutto ciò opportunamente ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica molisana il dibattito, che da anni si è sviluppato su questa opera, fondamentale per la nostra Regione e per il suo sviluppo, a condizione – però – che essa sia integrata con la viabilità esistente e con i programmi di sviluppo “pensati” per il territorio molisano e che si inserisca armonicamente nel contesto ambientale del territorio.

 

Non era di quest’avviso il Presidente della Giunta Regionale del Molise, Michele Iorio, che su questi aspetti del problema in ogni occasione ha rifiutato il confronto con le forze politiche e sociali e con le rappresentanze della società civile, deridendone addirittura le posizioni e le istanze; per lui e per i suoi interessati epigoni le cose dette dagli avversari e dai sindacati - in particolare il nostro – erano sciocchezze, dette giusto per fare opposizione e che, quindi, non meritavano una riflessione e una risposta, che non fosse un’invettiva.

 

Per Michele Iorio il collegamento tra la costa adriatica molisana e l’AutoSole a S. Vittore doveva a tutti i costi essere un’autostrada con altissimo impatto ambientale, con tanti caselli, un costo iniziale elevato e pesanti tariffe, da realizzare – almeno in parte - con il project financing, non si capisce bene come, visti i volumi di traffico ipotizzabili; poco importava poi che tale sovradimensionata struttura viaria fosse difficilmente realizzabile (cosa che ora inevitabilmente sta venendo alla luce), totalmente avulsa dal territorio e con la conseguenza di escludere ancora di più dalle correnti di traffico e dalle prospettive di sviluppo il Molise, che sarebbe completamente baipassato da un simile tipo di collegamento.

 

Sulla fallace speranza di questa faraonica, inutile - anzi dannosa - realizzazione l’ineffabile Presidente della Giunta Regionale del Molise da anni sta cercando  di costruirsi tra le amministrazioni locali e le categorie interessate (professionisti e imprese) un consenso elettorale, basato sulla aspettativa di incarichi molto remunerativi e di lavori costosi e interminabili che, invece, come l’esperienza insegna, sarebbero stati appannaggio sicuramente di operatori non molisani, che avrebbero lasciato solo briciole sul territorio; Iorio ha anche vantato finanziamenti mirabolanti, ottenuti in virtù della sua appartenenza politica e del favore e dell’amicizia che Sua Maestà Silvio, bontà sua, gli riserva, finanziamenti che, però, finora non si sono visti e difficilmente si vedranno in futuro; Iorio ha pure salutato come un successo personale l’inserimento della Termoli – S. Vittore nella Legge Obiettivo, evitando però di chiarire come la cosa fosse soltanto un “contentino” destinato a tacitare le molte richieste che venivano dal territorio, ma senza alcun impegno concreto o alcuna conseguenza sul piano pratico.

 

Adesso, finalmente per un verso e purtroppo  per l’altro. I nodi vengono al pettine: ormai è chiaro che l’autostrada, inutile e dannosa per il Molise, non si può fare per insuperabili problemi di compatibilità ambientale; come pure è evidente che i finanziamenti per la realizzazione dell’asse viario principale per la nostra Regione e per il suo inserimento nel sistema di collegamento Tirreno – Adriatico non ci sono se non per una parte limitatissima e le prospettive per ottenerli non sono affatto incoraggianti.

 

Sarebbe questo il momento opportuno per riflettere sull’intera problematica; per riconsiderare scelte irrealizzabili e poco opportune; per coinvolgere in un dibattito, serio e pacato, tutte le forze politiche e sociali, insieme alle rappresentanze del territorio e della società civile. Si potrebbe finalmente - uscendo dalle logiche dei proclami e dell’ingiustificato ottimismo di facciata – discutere delle soluzioni più opportune e più realistiche, sotto il profilo dello sviluppo del nostro territorio, da dare ai problemi della viabilità regionale e del sistema dei trasporti nel suo complesso.

 

La Termoli – S. Vittore va fatta; di questo siamo convinti e lo ribadiamo ancora una volta; ma questa strada deve essere integrata nel territorio e inserita in un programma di sviluppo credibile e di crescita sostenibile per la nostra Regione; potrebbe proprio essere questa l’occasione per riportare al centro dell’attenzione, anche al di fuori dei confini regionali, il Molise con i suoi problemi e con i suoi punti di forza; sicuramente ad una iniziativa forte di questo tipo, accompagnata dal coinvolgimento dei vari soggetti interessati e da una vera concertazione, non mancherebbe il sostegno della parte migliore e più responsabile della società molisana.

 

Però, purtroppo, sperare queste cose significa illudersi; Michele Iorio non ha tempo per tali problemi; deve – come sta facendo dall’inizio del suo mandato – esercitare pesantemente  il suo potere, destreggiarsi tra le richieste e le minacce della sua infida maggioranza, accontentare i suoi baroni, allargare la sua clientela e prepararsi alla sempre più vicina e temuta scadenza elettorale. In questo, per lui, faticoso e prioritario contesto - sempre più noioso e insignificante, invece, per la gente comune - non è che gli rimane molto tempo per preoccuparsi dei problemi del territorio molisano o per cercare un qualche rimedio all’aggravarsi della crisi economica che sta prostrando la nostra Regione. Quel poco che qualche volta gli riesce di rimediare - tra una nomina e l’altra, tra una minaccia di crisi e un accordo assai vacillante con i suoi alleati – il Presidente naturalmente lo dedica ai proclami di ottimismo, sempre meno credibili,  oltre che alle stucchevoli polemiche e alle invettive nei confronti degli avversari e di chi non lo appoggia; polemiche e invettive, che ormai hanno perso di ogni interesse e appaiono sempre più lontane dai problemi quotidiani della gente.

 

 

 

Campobasso li 17.02.2006

 

                                                                                           Il Segretario Regionale CGIL

                                                                                                   Domenico di Martino

 

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