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Calabria  

 

Stallo delle trattative per i contratti integrativi

Cannata:I costruttori negano ai lavoratori edili il contratto già scaduto

dallo scorso luglio.

 

Comunicato stampa della Fillea Cgil Calabria

 

L’esecutivo regionale della Fillea Cgil ha discusso della situazione attuale del settore edile e della preoccupante situazione di stallo in cui versano i tavoli contrattuali per il rinnovo dei tre contratti integrativi calabresi, ad eccezione di quello della provincia di Cosenza siglato finora solo nella parte economica.

Non si capiscono

La maggiori preoccupazioni per la Fillea Cgil calabrese non riguardano mancati aumenti economici ma lo stato in cui versa il settore edile ed una mancata partecipazione su questi temi da parte dell’Ance.

Il settore edile, infatti, manca di una politica del lavoro e dell’occupazione. Stenta a qualificarsi e non migliorano le condizioni di vita dei lavoratori nei cantieri.

Il quadro che si ricava dai dati delle Cassa Edili è di un settore sempre più longevo e con poche professionalità.

Questi i dati ufficiali, perché come è noto un’altra grossa e rilevante fetta di economia in edilizia rimane nascosta dalle imprese che operano nell’illegalità diffusa e dal lavoro nero.

Di queste problematiche ci piacerebbe discutere insieme all’Ance nei tavoli per i rinnovi contrattuali, delle possibili soluzioni da adottare degli strumenti da adottare per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori all’interno dei cantieri e rendere il mercato delle costruzioni più trasparente.

Ma se questo tipo di discussione ci viene preclusa vorremmo conoscere le posizioni dell’Associazione dei Costruttori in merito al lavoro nero e alla sicurezza. Non vorremmo che la politica dell’Ance sia fatta solo di annunci e di lamentele fine a se stesse, (tanto continuiamo a far utili, pensano loro), che possono tornare utili nei periodi di crisi. 

Per questo, l’esecutivo della Fillea Cgil calabrese ha dato mandato alla segreteria regionale di promuovere un incontro con le altre categorie sindacali (Fenal-Uil e Filca-Cisl) per un’analisi della situazione e una valutazione sul da farsi e sulle azioni da intraprendere.

La Fillea Cgil non esclude il ricorso alla mobilitazione del settore, se questo può servire a far ragionare i costruttori.

Inoltre la Fillea Cgil calabrese è preoccupata per un fenomeno che si sta diffondendo sempre più frequentemente nei cantieri di grosse opere pubbliche. Stiamo riscontrando un uso frequente del contratto a tempo determinato. Sembra assurdo che in edilizia, dove la durata del rapporto di lavoro, è comunque legata alla fine del cantiere si usino dei contratti di questo tipo. Noi sappiamo però che il reale scopo è quello di mettere sotto ricatto il lavoratore, rendendolo ricattabile quindi più precario e vulnerabile.

Noi contestiamo l’uso di questo tipo di contratti per le conseguenze che ne derivano sul piano del lavoro e perché calpestano la dignità dei lavoratori. Saremo vigili e attenti in tutti i cantieri per denunciare e contrastare questo tipo di fenomeni.

 

 

Il Segretario Generale Fillea Cgil Calabria

Maurizio Cannata

 

 

 

Catanzaro 25 settembre 2006

 


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