Pochi i controlli nelle cave
Sondrio. I sindacati
delle costruzioni chiedono maggiore sicurezza
Continua l’allarme
sicurezza nel settore lapideo. “ Più controlli sulla sicurezza nelle
cave”. E’ quello che sono tornati a chiedere i sindacati delle
costruzioni, dopo il grave incidente avvenuto giorni fa in Valmalenco.
Occorrono – sostengono Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil - ispezioni
e provvedimenti più efficaci per prevenire gli incidenti sul lavoro in
un settore fortemente a rischio, che aspetta da tempo una risposta.
«L’ultimo incidente sul lavoro ha confermato la gravità della situazione
nel settore già da tempo denunciata dal sindacato, anche in occasione di
altri gravi e purtroppo anche luttuosi infortuni avvenuti pochi mesi
fa», sottolineano i responsabili di categoria Valter Rossi, Giovanni
Spini e Sergio Clari.
Sono stati confermati i giudizi espressi precedentemente in merito al
settore cave, un comparto «che appare fortemente trascurato dal punto di
vista dei controlli", e ribadisce il sindacato "che occorre in materia
di sicurezza di una vera e propria “rivoluzione culturale” che sappia
mettere in primo piano la sicurezza e la vita dei lavoratori». La
situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che in questo settore ci
sono anche normative che escludono l’azienda sanitaria locale dal
compito di portare avanti questo tipo di controlli. In questo campo
intervengono dei funzionari dell’amministrazione provinciale. Sarebbe
utile e opportuno far curare tutta la situazione dall’Asl, in modo da
garantire un’attività più organica nell’ambito della prevenzione degli
infortuni.
«Nella consapevolezza che per compiere questa opera di cambiamento
culturale – concludono i sindacati - sia necessaria l’azione congiunta
del sindacato, delle associazioni imprenditoriali e delle istituzioni,
ci siamo attivati per chiedere la loro disponibilità per costruire
congiuntamente un percorso formativo in grado di fornire le basi minime
di conoscenza ai lavoratori, preposti e responsabili dei cantieri per
operare con criteri di sicurezza».
Sondrio 3 maggio
2005
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