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Sciopero edili 14 marzo. Iniziative territoriali
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COMUNICATO STAMPA
OGGI A VENEZIA 5000 EDILI DA TUTTO IL VENETO
“Il costo delle case cresce, il mio stipendio cala”, con questo slogan oltre 5.000 edili giunti da tutto il Veneto hanno sfilato per Venezia questa mattina (14 marzo) in occasione dello sciopero nazionale della categoria per il rinnovo del secondo biennio contrattuale. “In questi anni i costruttori - afferma Michele Carpinetti, Segretario regionale della FILLEA CGIL - hanno realizzato profitti enormi e adesso vogliono ancora di più. Al tavolo di trattativa non solo negano un aumento salariale equo, ma pongono pregiudiziali inaccettabili. Vorrebbero destrutturare le tutele del lavoro, modificando le norme sulla mobilità territoriale e cancellando l’articolo (il n. 15) del contratto che sancisce la responsabilità in solido dell’ affidatario (o committente) nei confronti dei lavoratori dei sub appalti le cui imprese fossero inadempienti sul versante contributivo o contrattuale. Le nostre richieste sono più che ragionevoli e si mantengono addirittura al di sotto della media degli aumenti ottenuti in questa fase dalle altre categorie (81 euro contrattuali ed altri 79 per il rinnovo degli integrativi provinciali il cui tetto economico viene fissato nazionalmente). Si badi che stiamo parlando di un settore che ha trainato in questi anni l’economia se è vero che (come riferisce il Cresme) dal 2000 al 2004 nel Veneto, mentre il Pil è cresciuto di un modesto 1,9, il valore della produzione di costruzioni è aumentato del 10,2 ed i prezzi delle abitazioni di più del doppio. Soldi sono dunque piovuti a fiumi (più di 18 milioni di euro in regione nel solo 2005) in un settore in cui il fattore manodopera è preponderante. Come fa l’ANCE a negare il giusto riconoscimento salariale ai lavoratori che quella ricchezza hanno prodotto e, allo stesso tempo, voler intaccare i vincoli che in questi anni hanno favorito un maggior controllo della regolarità e della sicurezza nei cantieri? Nel Veneto è altissima la frammentazione delle imprese: le società di capitali sono meno del 10% del totale, mentre le ditte individuali si attestano al 73% e presentano un ritmo di crescita di 2.200 nuove unità all’anno. C’è incapacità di fare squadra e la strutturazione delle imprese è limitata. Non a caso scarsa è la capacità di intervento nei grandi lavori e più dell’80% del giro d’affari riguarda il privato, per lo più residenziale. La crescita del numero di addetti è appena doppia di quella del numero di imprese e, se i dipendenti aumentano di un 2,7% tra il 2002 ed il 2004, gli indipendenti compiono un balzo del 16,1%. Tutto ciò ci dice che sempre più i cantieri saranno un coacervo di micro unità ed è chiaro che, se dovessero saltare alcune regole e forme di controllo, crescerebbero in modo esponenziale i rischi di violazioni non solo contrattuali ma anche delle stesse norme di sicurezza. Tanto più che il settore presenta ampie sacche di lavoro nero ed aree “grigie”. Più volte siamo intervenuti di fronte a gravi incidenti di cui sono rimasti vittime lavoratori non regolari, scoprendo che magari venivano fatti dormire e mangiare dentro il cantiere e lavorare senza protezioni di sorta! Nel Veneto il 2005 ha segnato 13.000 infortuni in edilizia (9 mortali), pari a circa 50 al giorno (e si tratta dei soli casi segnalati all’Inail). Pensano davvero le imprese che, di fronte a tale quadro, il sindacato sia disposto a lasciar prosperare la giungla nei cantieri togliendo il vincolo di responsabilità a chi (committente o affidatario) determina costi, tempi e modalità di esecuzione dei lavori? La riuscita dello sciopero odierno è una risposta chiarissima data dai lavoratori. Attendiamo ora che i costruttori, dopo 5 mesi di trattative a vuoto, presentino una diversa disponibilità. Per quanto ci riguarda, siamo determinati a proseguire la mobilitazione fino all’ottenimento di un contratto che risponda alle giuste aspettative della categoria sul piano economico e che garantisca il rispetto delle regole e delle tutele attraverso il rafforzamento e non la cancellazione degli strumenti e forme di controllo”. Venezia 14 marzo 2006
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FEDERAZIONE NAZIONALE FEDERAZIONE ITALIANA FEDERAZIONE ITALIANA LAVORATORI EDILI AFFINI LAVORATORI COSTRUZIONI LAVORATORI LEGNO E DEL LEGNO E AFFINI EDILI INDUSTRIE AFFINI
Veneto
COMUNICATO STAMPA
ROTTE LE TRATTATIVE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO EDILIZIA
8 ORE DI SCIOPERO NAZIONALE IL 14 MARZO 2006
Dopo cinque mesi di trattative con l’ANCE per convenire sull’aumento salariale per il 2° biennio 2006-2007 del CCNL e sulla determinazione della misura massima dell’aumento per la contrattazione integrativa territoriale, che interessa più di un milione di lavoratori in Italia e 50.000 nel Veneto, la categoria si trova nella impossibilità di intravedere la chiusura positiva del confronto negoziale.
Le nostre richieste riguardano il rinnovo del secondo biennio economico del contratto nazionale di 80 Euro e la fissazione del tetto economico per il rinnovo degli integrativi provinciali con una richiesta economica di ulteriori 80 Euro.
Purtroppo la delegazione sindacale si è trovata di fronte una posizione dettata dal prevalere delle opinioni più retrive nell’Associazione dei Costruttori, che persegue il tentativo di modificare le norme sulla mobilità dei lavoratori nel mercato nazionale, con l’unico intento di diminuire i costi e rendere ancora più difficile il controllo di un mercato del lavoro che è già fortemente ammalato di lavoro nero e di evasione contributiva e retributiva.
Con queste posizioni l’ANCE intende negare il giusto riconoscimento salariale ai lavoratori che in questi anni hanno fortemente contribuito alla crescita e allo sviluppo del settore del Veneto e dell’Italia e, allo stesso tempo, intaccare i vincoli che in questi anni hanno favorito un maggior controllo della regolarità e della sicurezza nei cantieri.
In preparazione dello sciopero del 14 marzo prossimo è convocato per:
Lunedì 27 febbraio alle ore 9.00 presso l’Hotel Ramada di Mestre un ATTIVO DEI DELEGATI della categoria al fine di coordinare le iniziative territoriali a sostegno della vertenza.
FILLEA CGIL FILCA CISL FENEAL UIL
Veneto
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©Grafica web michele Di lucchio