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Sciopero edili 14 marzo. Iniziative territoriali
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SEGRETERIA PROVINCIALE CATANZARO ● email: fillea@cgilcz.org
COMUNICATO STAMPA
La Fillea Cgil provinciale di Catanzaro esprime soddisfazione per la riuscita dello sciopero generale regionale dello scorso mercoledì 8 marzo che ha interessato i lavoratori del settore edile e del cemento. Alta è stata l’adesione allo sciopero dei lavoratori della provincia di Catanzaro ed in generale di tutta la regione, così come straordinaria è stata la partecipazione all’iniziativa di lotta tenuta sull’A3 Salerno - Reggio Calabria, allo svincolo di Rosarno, con il conseguente blocco dell’autostrada. Il blocco dell’A3 è scaturito dalla rabbia e dalla forte tensione emotiva che anima questa battaglia per chiedere il rinnovo contrattuale del secondo biennio economico. Il settore edile sta vivendo da quasi un decennio in un ciclo economico positivo sul piano della crescita economica. A questo non è corrisposta una crescita del potere d’acquisto dei salari e un’incisiva regolamentazione del settore che ha invece continuato ad accentuare le sue criticità. Cresce il lavoro nero e sommerso, aumenta la gravita degli infortuni sul lavoro e non accentuano a calare gli infortuni mortali, le imprese si destrutturano e diventano sempre più micro-imprese. A questo si aggiunge l’ormai insignificante azione degli organi di controllo limitata fortemente dai tagli che di anno in anno hanno subito gli enti preposti, come gli ispettorati del lavoro, ad ogni Finanziaria. Da qui non si capiscono le proposte tendenziose e retrive dell’Ance (associazione nazionale dei costruttori edili) che mirano ad indebolire le esigue difese ancora esistenti e che garantiscono un minimo di legalità al settore. Non si può scambiare il giusto aumento salariale richiesto e ricevere dalla controparte meno diritti, significherebbe il suicidio del settore e dei lavoratori. Da ciò diventava quasi insito nella proclamazione dello sciopero generale regionale il blocco della Salerno- Reggio Calabria. Ci sono problemi di natura strettamente contrattuale, come già detto, e si avvertiva la necessità di dare visibilità e sollevare l’attenzione sui tanti problemi che vivono i lavoratori edili e che sono impercettibili a chi è esterno al settore. I comuni cittadini, le amministrazioni pubbliche, la stampa e la politica sono molto attenti alle tante cerimonie della “prima pietra” o quando si tratta di inaugurare un’opera pubblica, ma non si pensa mai che a costruire un tratto stradale importante, un ponte, una diga o una casa ci sono dei lavoratori nella maggior parte dei casi pagati male e con poche garanzie. Problemi che si accentuano ancora di più nella nostra regione ed in particolare nella provincia di Catanzaro dove a questi va aggiunto un livello di disoccupazione e di lavoro nero eccessivo che li carica negativamente. Infatti, le Opere Pubbliche essenziali e prioritarie per una Regione che ha delle gravi carenze strutturali e che dovrebbero portare lavoro al settore edile non si stanno praticamente realizzando. I cantieri della Statale 106 Ionica, della Salerno – Reggio Calabria, delle Trasversali, tra i quali la SS 182 (Trasversale delle Serre) e delle dighe (come nel caso di quella del Melito e dell’Esaro) stentato a partire o comunque a decollare perché mancano di un’adeguata copertura finanziaria. Del resto cosa potevano produrre i sempre più pesanti tagli all’Anas da parte del Governo nazionale?
La dove i fondi ci sono, come nel caso dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, si assiste a dei fenomeni di illegalità diffusa, dimostrabili dalle molteplici vertenze aperte più volte nei vari cantieri della costruzione della struttura.
Era quindi naturale che il più alto tasso di adesione allo sciopero dei lavoratori della provincia di Catanzaro sarebbe registrato percentualmente nei sopra citati cantieri.
La situazione del settore è stata così illustrata dalle Organizzazioni Sindacali Unitarie di Categoria ai tre Prefetti delle province di Reggio Calabria, Cosenza e Catanzaro. A questi ultimi, come massimi rappresentanti territoriali del Governo è stato chiesto di sollecitare l’Ance ad abbondare le posizioni retrive e pretestuose e di riaprire il tavolo contrattuale per il rinnovo del secondo biennio economico, permettendoci così di aprire, finalmente, le trattative per il rinnovo del contratto integrativo interprovinciale di settore. Inoltre, ai Prefetti delle tre province è stato chiesto di investire la Regione Calabria dei problemi del settore edile e quindi sollecitare l’apertura di alcuni tavoli di discussione con il sindacato come quello sulla trasparenza e la legalità e l’approvazione della legge regionale sugli appalti non più rinviabile e quanto mai necessaria.
Intanto, visto che il tavolo delle trattative rimane bloccato, i lavoratori edili della provincia di Catanzaro, come i colleghi di tutta Italia, incroceranno le braccia anche martedì 14 marzo p.v. in occasione dello Sciopero Generale Nazionale del settore.
Si terrà in occasione della giornata di lotta una manifestazione a Roma alla quale parteciperà una folta delegazione calabrese.
Il Segretario Generale Giuseppe Valentino Catanzaro, 12 marzo 06
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©Grafica web michele Di lucchio