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Sciopero edili 14 marzo. Iniziative territoriali
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Calabria. 8 marzo sciopero generale edili Sostegno allo sciopero nazionale del 14 e per rilanciare l’attenzione sulle grandi opere SA-RC e SS 106 , Trasversali e Dighe che sembrano finite nel dimenticatoio
Comunicato stampa
I sindacati delle costruzioni, Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea CGIL della Calabria a sostegno della mobilitazione nazionale di giorno 14 marzo , contro l’atteggiamento irresponsabile dell’ANCE Nazionale , che non ha ritenuto utile la prosecuzione del confronto per il rinnovo del 2° Biennio Economico del Contratto Nazionale di Lavoro del settore delle costruzioni hanno proclamato lo sciopero generale degli Edili per 8 marzo 2006. Le componenti più oltranziste e retrive dell’Associazione Nazionale dei Costruttori, pretendono un mercato del lavoro ancora più destrutturato e precario, con l’introduzione del principio della sede legale come riferimento per l’applicazione dell’istituto della trasferta e delle norme dei contratti territoriali abbassando ancora di più il controllo della regolarità in un settore già fortemente pervaso da lavoro nero e illegalità contributiva e contrattuale. La richiesta delll’Associazione Nazionale dei Costruttori, dell’abolizione della “responsabilità in solido” di chi affida i lavori, nei casi d’inadempienze gravi nei confronti dei lavoratori dipendenti d’aziende appaltatrici e subappaltatrici, abbassano in tal modo ed in maniera grave il grado di tutela dei diritti dei lavoratori, stante la grande frammentazione del settore, soprattutto nella nostra Regione. La giornata di lotta riguarderà tutti gli edili dipendenti delle imprese industriali, cooperative e artigiane. La rottura del tavolo riguarda anche la contrattazione di secondo livello, in particolare il contratto collettivo nazionale assegna al tavolo nazionale la definizione del quota salariale massima da raggiungere per il rinnovo dei contratti provinciali. Le segreterie Regionali di Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea CGIL hanno deciso la mobilitazione dell’ 8 marzo 2006 anche per rilanciare l’attenzione sulle grandi opere SA-RC e SS 106 , Trasversali e Dighe che sembrano finite nel dimenticatoio. L’introduzione del General Contractor, che doveva accelerare i tempi di realizzazione delle GRANDI OPERE nella nostra Regione non funziona. Questo strumento scelto dal Governo per appaltare la Sa-Rc e la SS 106, nella Regione, non è riuscito a far partire nessun cantiere ed i vecchi cantieri sono agli sgoccioli. Il settore Edile, particolarmente in Calabria, soffre da sempre di poca attenzione anche da parte dell’Istituzione Regionale nonostante sia l’unico vero comparto industriale. La Regione deve dotarsi di una legge sugli appalti che rilanci il comparto e costituire un tavolo permanente di confronto sulle questioni del settore. Nella Regione il tasso di lavoro nero in Edilizia che si aggira intorno al 40% il quale oltre all’enorme danno ai lavoratori crea un sistema di concorrenza sleale che danneggia le poche imprese sane. Un settore dove per fare l’imprenditore Edile non è richiesta nessuna particolare garanzia ma basta iscriversi alla Camera di Commercio, nulla di più facile, mentre anche per fare il parrucchiere sono necessari molti più requisiti. L’Edilizia vanta il triste primato dei morti sui luoghi di lavoro, una vera emergenza, la sicurezza è un tema che ha un ruolo importantissimo all’interno dei Contratti Integrativi Provinciali. In tutto questo quadro, senza dubbio poco confortante, sono stati introdotti in questi anni, grazie ad un lavoro di contrattazione e di condivisione delle problematiche con la controparte, una serie di elementi positivi volti a migliorare la qualità della vita dei lavoratori e, senza dubbio, la qualità dell’intero settore delle costruzioni. Strumenti come la contrattazione d’anticipo, volta a contrastare fenomeni d’illegalità diffusa e a rendere i cantieri più sicuri, il Durc, mirato a contrastare la concorrenza sleale tra le imprese ed il lavoro nero. Non si può pensare che a pagare debbano essere sempre i lavoratori. Non è consento, a chi in questi anni si è arricchito producendo solo rendite, di non riconoscere il dovuto aumento salariale ai lavoratori. NONOSTANTE dieci anni di continua crescita del settore delle costruzioni nel nostro paese, si negano ai lavoratori dell’edilizia: -81 euro per il recupero salariale dovuto all’inflazione -79 euro per l’incremento dell’Elemento Economico Territoriale Per tutte queste ragioni,le Segretarie Regionali di Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, hanno dichiarato lo stato di agitazione di tutto il settore edile che culminerà mercoledì 8 marzo 2006 con lo sciopero generale di 8 ore.
Catanzaro 8 marzo 2006
Le Segreterie Regionali Feneal Uil – Filca Cisl – Fillea Cgil __________________________________________________________________________________________
COMUNICATO STAMPA SU SCIOPERO GENERALE EDILIZIA. CALABRIA
A cinque mesi dall’apertura del tavolo negoziale che le categorie nazionali rappresentanti dei lavoratori delle costruzioni, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, stanno conducendo con l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (Ance), nulla di quanto richiesto è stato ottenuto. L’atteggiamento irragionevole ed irresponsabile dei Costruttori Edili non fa presagire una chiusura positiva del confronto nel breve periodo. In un settore che ha conosciuto un lungo ciclo di crescita economica, al quale non è seguito, un miglioramento in termini qualitativi della struttura delle imprese, si nega ai lavoratori il diritto alla redistribuzione della ricchezza prodotta. Il gioco dell’Ance, più volte provato, di allungare i tempi del confronto per risparmiare sugli stipendi dei lavoratori non è tollerabile e va rigettato. Tanté che il muro che i Costruttori hanno eretto e contrappongono alla richiesta di più salario è quello delle minori tutele. Noi non possiamo permettere che i termini dello scambio siano questi, soprattutto nel settore edile. Questo settore è infatti quello che da sempre soffre delle peggiori deregolamentazioni e delle storture del sistema produttivo italiano. Vi è in edilizia e nello specifico nella nostra regione, un tasso di lavoro nero che si aggira intorno al 40% nel quale si appoggia ed opera un sistema di imprese che fanno concorrenza sleale tra di loro; un’emergenza sicurezza che non è stata mai superata e per la quale continuano a morire centinaia di lavoratori ogni anno; l’infiltrazione malavitosa che grazie ad un sistema “fragile” degli appalti, aggravata dall’introduzione del General Contractor, si arricchisce o ricicla denaro sporco attraverso l’aggiudicazione diretta, o con imprese prestanome, degli appalti e dei subappalti; un sistema di controlli che molto spesso non funziona. Il General Contractor, inoltre, è lo strumento scelto dal Governo per appaltare e accelerare i tempi di realizzazione delle Grandi Opere, come la Sa-Rc e la SS 106, ma i cantieri non sono mai partiti o proseguono a rilento. In tutto questo quadro, senza dubbio poco confortante, sono stati introdotti in questi anni, grazie ad un lavoro di contrattazione e di condivisione delle problematiche con la controparte, una serie di elementi positivi volti a migliorare la qualità della vita dei lavoratori e, senza dubbio, la qualità dell’intero settore delle costruzioni. Strumenti come la contrattazione d’anticipo, volta a contrastare fenomeni d’illegalità diffusa e a rendere i cantieri più sicuri, il Durc, mirato a contrastare la concorrenza sleale tra le imprese ed il lavoro nero, provato finora praticamente solo in via sperimentale, non possono essere vanificati da un atteggiamento irresponsabile dei Costruttori desiderosi di voler far tornare a vivere il settore nella giungla normativa e nella deregolamentazione per trarre solamente profitti con nessun beneficio per i lavoratori. Chi, come i costruttori hanno ritenuto di chiedere, vuole annullare la disciplina contrattuale e legislativa che attribuisce la responsabilità in solido delle imprese appaltatrici per gli obblighi nei confronti dei lavoratori delle imprese subappaltatrici, vuole vivere in un mercato malato fatto di imprese irregolari. In un settore dove per fare impresa non è richiesta nessuna particolare garanzia ma basta iscriversi alla Camera di Commercio, nulla di più facile, nel caso questa norma venga superata, creare una serie di imprese fantasma che eludano diritti e tutele dei lavoratori dipendenti utilizzando l’infinito gioco delle scatole cinesi. Così come simile intento ha la richiesta di voler annullare la normativa sulla trasferta che ha l’unico intendo di abbassare i costi, e quindi lo stipendio dei lavoratori, rendendo ancora più difficile il controllo sulla regolarità contributiva dell’impresa.
Per tutte queste ragioni, ma per una ragione ancora più semplice che riguarda l’aumento dei salari ai lavoratori, le Segretarie Nazionali di Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, hanno dichiarato lo stato di agitazione di tutto il settore edile che culminerà martedì 14 marzo 2006 con lo sciopero generale di 8 ore.
Non si può pensare che a pagare debbano essere sempre i lavoratori. Anche se il settore non ha conosciuto, in questi anni, la crisi economica, i lavoratori edili, hanno supportato il problema dell’emergenza salariale e del costo della vita come gli altri lavoratori. Non è consentibile a chi in questi anni si è arricchito producendo solo rendite di non riconoscere il dovuto aumento salariale ai lavoratori.
Nel quadro dell’iniziativa nazionale di giorno 14 marzo, le Segreterie Regionali di Fillea, Filca, Feneal svolgeranno nei prossimi giorni assemblee in tutti i posti di lavoro, che si concretizzeranno con una grande iniziativa di lotta visibile ed efficace. Nella prima decade del mese di marzo si realizzerà una giornata di Sciopero Generale Regionale dei lavoratori edili e del settore cemento che si svolgerà nelle modalità che le segreterie regionali definiranno nei prossimi giorni.
Catanzaro, 21 febbraio 2006
Le Segreterie Regionali Feneal Uil – Filca Cisl – Fillea Cgil
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©Grafica web michele Di lucchio