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Nei cantieri del lavoro nero

                Le Fiamme gialle multano decine di imprenditori edili. Articolo de L’Unione Sarda

 

 

Operai pagati in nero, senza assicurazione, né contributi. Lavorano nei cantieri edili delle piccole imprese in scarpe da tennis e maglietta. Spesso senza il casco protettivo. Pur di mandare avanti la famiglia e portare a casa qualche soldo, sottostanno ai ricatti dei loro datori di lavoro che mettono a rischio la vita degli operai e fanno la cresta sugli stipendi. Nel Sulcis Iglesiente la piaga del lavoro sommerso riguarda circa l'80 per cento delle piccole imprese costruttrici che ora dovranno fare i conti, se già non l'hanno fatto, con le salatissime multe: c'è chi ne ha pagato una da 800 mila euro. Le indagini e i controlli sul territorio della Guardia di Finanza di Iglesias hanno rivelato che la maggior parte degli impresari della zona evade il fisco, non versa i contributi e non assicura gli operai. La vasta operazione contro il lavoro nero, condotta dal tenente Francesco Panzini, è in corso da mesi e andrà ancora per qualche tempo. Nel mirino della Guardia di Finanza ci sono i cantieri di tutta la città e quelli dei paesi vicini. Facendo qualche calcolo, un operaio costa all'impresa circa 32 mila euro all'anno. Nella busta paga di un muratore le voci dei versamenti riguardano i contributi Inail, Inps, quelli della Cassa edile. Ma non solo la sicurezza. Ogni operaio deve essere dotato delle attrezzature antinfortunistiche e deve essere sottoposto a visita medica ogni anno. Chi sceglie di lavorare in nero, secondo indiscrezioni emerse nel settore dell'edilizia, risparmia circa due terzi sui costi. Ciò significa che un operaio riceve circa 800 euro al mese e l'imprenditore in un anno risparmia più o meno 22 mila euro. I costruttori pizzicati dalla Guardia di finanza dovranno pagare tutto quello che non avevano versato fino ad oggi. I calcoli partono dal primo gennaio e le penali da pagare arrivano fino al 400 per cento. Multe salate per i  piccoli imprenditori che si servono di operai fantasma, (che non risultano nemmeno nei registri dell'impresa, ma che sono stati trovati nei cantieri a lavorare), fanno i conti anche con le multe previste per il numero di operai non assicurati (circa 1000 euro). Lotta all'evasione fiscale, al lavoro sommerso, ma soprattutto agli infortuni nei cantieri, dove spesso si registrano le morti bianche: sciagure che si potrebbero evitare mettendosi in regola, rispettando le leggi sulla sicurezza, ma soprattutto dotando gli operai delle attrezzature a norma. I sindacati rivelano che in Sardegna l'evasione totale tra fisco, previdenza assicurativa e contributiva assume dimensioni notevoli e si può stimare una presenza di lavoro nero nel settore che si attesta su valori oltre il trenta per cento; sette i morti nei cantieri nel 2004. I dati emergono dalla relazione del segretario regionale della Fillea Cgil, Carmelo Farci: «Non è possibile pensare che un operaio edile che lavora in media circa 960 ore all'anno (dati Casse edili) e che spesso non beneficia di ammortizzatori sociali, possa riuscire a mantenere una famiglia, e ad avere una pensione decente». Per questo molti sbarcano il lunario e mettono a rischio la vita lavorando "in nero".

Ilenia Mura

 

 

Iglesias, 27 maggio 2005


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