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Dove abitano a Roma e Provincia gli edili immigrati

Record di presenze nell’8° e 19° Municipio.  Municipi meno affollati il  9°, 3° e 17° 

In Provincia  le case più richieste nella zona dei Castelli Romani

I Comuni preferiti sono Velletri, Guidonia, Ladispoli e Fiumicino

 

Ricerca Fillea Cgil Roma e Lazio

 

Quali quartieri di Roma e quali Comuni dell’hinterland hanno scelto gli immigrati edili per vivere? E quali sono i costi che debbono pagare per un affitto? E ancora. Le varie etnie in quale Municipio o territorio extraurbano preferiscono vivere? Ed esiste o no il fenomeno delle baracche per gli edili immigrati?

A queste domande ha risposto la Fillea Cgil di Roma e Lazio che ha realizzato una Ricerca dal titolo “Dove abitano a Roma e Provincia gli edili immigrati”.

Gli iscritti alla Cassa Edile di Roma e Provincia nel 2005 sono 41.157. Di questi 27.349 sono italiani, 13.808 stranieri. Il 33% dei lavoratori iscritti alla Cassa Edile di Roma e Provincia è dunque immigrato.

 

      Record di presenze nell’8° Municipio. Al secondo posto il 19° municipio

 

Prendendo in esame tutti i Municipi di Roma si contano complessivamente 23.782 lavoratori edili di cui 15.558 italiani e 7.504 stranieri.

Ad avere la maglia rosa per presenza di edili stranieri, con 1.593 su 3.608 lavoratori italiani è l’8° Municipio, che comprende parte dei quartieri Don Bosco, Acqua Vergine, Torre Maura, Torre Gaia, Torre Spaccata, Lunghezza, S. Vittorino, Torre Angela, Borghesiana,

In questo municipio le zone più abitate dagli edili immigrati sono Torre Angela, Torre Maura. Forte la presenza di edili rumeni (558).

Al secondo posto risulta il Municipio 19 dove su 1.552 edili 658 sono stranieri. Boccea e Torre Spaccata le zone prescelte, ma sono molti gli edili stranieri che abitano a La Storta e Primavalle.

Altro municipio con forte presenza di immigrati edili è il 20.

Ottavia, Labaro, Grottarossa, Tomba di Nerone sono le zone prescelte di questo Municipio che conta 546 stranieri su 1.130 edili residenti.

Forte presenza di edili provenienti da altri paesi anche nel Municipio 13 con 489 su 954 operai delle costruzioni,  A Spinacelo, Acilia, Casal Palocco, Vitinia si contano 361 stranieri residenti di cui 171 rumeni.

 

  

 

Nei rioni storici e quartieri del centro antico romano che hanno riferimento amministrativo nei Municipi Roma 1°, 2° e 3° la ricerca della Fillea Cgil di Roma e Lazio  ha individuato un elemento nuovo : su 393 lavoratori delle costruzioni residenti in quelle aree cittadine ben 210 – più della metà - sono stranieri. Perché più edili immigrati che italiani abitano nel centro storico?

 

La risposta è piuttosto semplice. Nessun immigrato da solo potrebbe permettersi affitti così alti, ma se si uniscono in otto o nove ammassandosi dentro 50 o 60 metri quadri allora il costo dividendolo in più parti diventa sopportabile. E’ una soluzione che negli ultimi tempi molti immigrati edili utilizzano.

 

      I  Municipi 3, 9 e 17 quelli con poche case abitate da edili immigrati

 

I municipi meno popolati dagli edili immigrati sono invece il 3, il 9 e il 17. Le zone con ridotta presenza di edili immigrati sono quelle di: Castro Petrorio, Nomentano, Trionfale, Prati, Parioli, Della Vittoria, Appio Latino.

 

           

 

      Provincia: nei  Castelli Romani la presenza più forte

 

I lavoratori edili che abitano fuori città sono 17.395. Di questi 11.791 sono italiani, 6.304 stranieri. La comunità più numerosa quella rumena con 3.826 unità, seguita dall’albanese (736), polacca (481), e bulgara (184).

L’area più diffusa è la Zona Sud Ovest (Castelli Romani) dove si contano 1.907 stranieri su un totale di 3.862 lavoratori edili.

Molto forte in questa zona la presenza dei lavoratori edili rumeni. Velletri, Nettuno, Ardea, Pomezia, Ariccia, Castel Gandolfo, Rocca Priora, Torvajanica, Monte Porzio  i Comuni dove si concentra maggiormente la presenza di edili immigrati.

 

La Zona Est risulta al secondo posto per presenza di immigrati edili nella provincia di Roma.

I comuni più popolati da immigrati sono Guidonia, Tivoli, Mentana, Lunghezza, Setteville, Tor Lupara e Monte Libretti.

 

A Nord Ovest la  classifica degli edili stranieri  residenti vede al primo posto Ladispoli dove si contano 350 stranieri. Seguono Ponte Galeria, Torrimpietra, Fregene con 197 stranieri. A Fiumicino gli edili immigrati che hanno scelto di viverci sono 167. Complessivamente in questa zona che comprende comuni importanti come Civitavecchia,  Cerveteri, , Maccarese, Santa Severa e Santa Marinella gli edili immigrati sono 990 su una colazione di lavoratori delle costruzioni di 2930 unità.

 

Nella Zona Nord si contano complessivamente 869 lavoratori immigrati edili contro i 1.022 

edili italiani. Forte concentrazione di immigrati nell’area che comprende i comuni di Formello, Castelnuovo di Porto, Cesano, Riano, Capena, Sacrofano e Santa Maria di Galeria dove complessivamente si contano 481 stranieri di cui 326 rumeni. Anche a Campagnano la presenza di stranieri (79) è consistente.

La Zona Sud dal canto suo registra la presenza di 597 stranieri. I comuni più abitati sono quelli di Palestrina, Valmontone, Zagarolo, San Cesareo, Artena, Cave e Olevano Romano.

 

 

 

 

La Zona Sud Est  è quella con minore densità di popolazione edile immigrata. Solo 140 su un totale di 582 lavoratori edili. In quest’area il comune che conta il maggir numero di immigrati è Castel Madama.

 

 

      Velletri, Guidonia, Ladispoli e Fiumicino i Comuni con più immigrati

 

Capeggia la classifica dei Comuni con maggior numero di edili residenti Velletri. Seguita da Guidonia, Ladispoli, Fiumicino, Civitavecchia, Nettuno, Artena, Ardea, Mentana e al decimo posto Palestrina.. Dal 11° al 30 posto troviamo: Tivoli, Anzio, Monterotondo, Cerveteri, Veroli, Pomezia, Aprilia, Zagarolo, Marino, Santa Marinella, Fonte Nuova, Valmontone, Boville Ernica, Ciampino, Genzano, Cave, Albano Laziale, Alatri, Lariano. Sezze.

 

      L’etnia più diffusa è quella rumena

 

La comunità più numerosa è quella che arriva dalla Romania, con l’Albania al secondo posto, ma a grande distanza. D’altra parte, su 13.808 immigrati iscritti alla Cassa Edile di Roma e Provincia, ben 8.194 sono rumeni, 1390 albanesi, 1024 vengono dalla Polonia e 316 dall’ex Jugoslavia. Oltre le 200 unità i tunisini  e i marocchini.  Rumeno e albanese sono dunque le due lingue più diffuse nei cantieri di Roma e Provincia.

 

 

      Gli “invisibili” e il nuovo preoccupante disagio abitativo

 

Nella Capitale i soggetti più deboli, e tra questi ci sono anche i lavoratori edili immigrati, finiscono per trovarsi a dover fronteggiare l’emergenza abitazione rifugiandosi in improvvisate “case” ricavate appunto in garage, magazzini, baraccopoli, roulotte. La lista delle situazioni di disagio è lunghissima. Segnaliamo quelle più recenti.  Presenze di immigrati edili in situazioni di estrema precarietà sono state segnalate nei quartieri di Labaro e Prima Porta e lungo la strada ferrata che porta da Labaro fino a Piazza del Popolo.

Gli insediamenti sono prevalentemente individuabili sotto il Ponte Giubileo del 2000 (in prossimità della stazione “La Celsa” della ferrovia Roma- Viterbo), a Saxa Rubra (tra la  pista ciclabile e il fiume Tevere), nel cantiere di ampliamento a tre corsie dell’Autostrada G.R.A. in Via Valchetta Cartoni (lungo l’argine della marrana), presso il parcheggio della stazione Saxa Rubra 90 della ferrovia Roma - Viterbo (roulotte), in Via di Grottarossa (sotto il cavalcavia in prossimità dell’intersezione con Via Flaminia), nelle grotte lungo la Via Flaminia (nel tratto compreso tra Via del Labaro e la stazione “La Celsa” della ferrovia Roma - Viterbo)

 

 

SANDRO  GRUGNETTI – SEGRETARIO GENERALE FILLEA CGIL ROMA E LAZIO

 

“Le nostre proposte – sottolinea il Segretario Generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio, Sandro Grugnetti - puntano al recupero urbano e alla ristrutturazione degli immobili, soprattutto quelli di proprietà del Comune di Roma. Chiediamo inoltre di tornare a realizzare edilizia economica e popolare destinando una quota delle grandi lottizzazioni alle fasce più deboli, con affitti più equi. Bisogna – aggiunge Grugnetti – anche prevenire le emergenze. L’immigrazione, con la libera circolazione dei lavoratori appartenenti ai nuovi Paesi membri dell’UE dal 2007, crescerà ulteriormente. Per questo serve che le istituzioni diano risposte diverse alle domande sempre più pressanti da parte dei nuovi e vecchi immigrati edili. Serve, insomma, aprire un tavolo di confronto tra le istituzioni e le parti sociali sull’emergenza casa. Infine – conclude Grugnetti - favorire per i lavoratori immigrati una maggiore integrazione, offrendo nuove opportunità di lavoro, una casa adeguata  e una maggiore sicurezza sul posto di lavoro. Garantire insomma diritti, regole e tutele”

 

Roma 21 luglio 2005

 

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