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Rapporto
Le Costruzioni nel Lazio
Fillea Cgil Roma e Lazio
Premessa
La Fillea Cgil di Roma e Lazio ha promosso un Rapporto Congiunturale sul settore delle costruzioni nel Lazio che sarà riproposto annualmente con i relativi aggiornamenti. Lo studio è stato elaborato dalla Società Mondeditor. Attraverso il monitoraggio sullo stato di salute del settore la Fillea Cgil di Roma e Lazio vuole aprire con il “Rapporto 2003 sulle Costruzioni nel Lazio” un confronto con le istituzioni, le associazioni e le imprese.
1 – Edilizia in Italia: un settore in “frenata”
In Italia il settore dell’edilizia, sicuramente uno dei più sensibili all’andamento congiunturale e da sempre con una caratterizzazione anticiclica, nel 2002 ha subito, anche se in misura inferiore rispetto ad altri settori industriali, contraccolpi dall’andamento congiunturale negativo dell’economia. Secondo i recenti dati Ance, si è passati da una crescita degli investimenti in costruzioni del 3,7% del 2001 ad una del 2,3 % nel 2002. Le previsioni per il 2003 parlano di un’ulteriore “frenata” sotto il 2%. Ma i dati Istat peggiorano ulteriormente la situazione indicando in un solo +0,3% il tasso di crescita degli investimenti nel settore costruzioni per il 2002 e una frenata brusca per la produzione industriale del comparto. Un comparto che ha vissuto per otto anni un ciclo espansivo importante. Nel triennio 1999-2001 si viaggiava ad un ritmo di crescita superiore al 5% nel volume degli investimenti. Alla base di questo rallentamento spiccano due fattori: il calo delle compravendite e quello dei consumi delle famiglie. Il volano delle riduzioni fiscali per le ristrutturazioni ha avuto il suo effetto per lanciare questo mercato, ma ora i benefici sono finiti in un mercato che sta terminando il suo ciclo espansivo dopo un periodo più o meno lungo come era capitato altre volte nei passati decenni. La crescita del settore delle costruzioni è legato al decollo delle opere infrastrutturali. Lo scorso anno il governo ha selezionato un elenco di opere cosiddette di “serie A” da realizzare con assoluta priorità. L’anno per il decollo doveva essere il 2003, ma siamo ancora alle carte e alle buone intenzioni. A quasi un anno e mezzo dall’approvazione della Legge Obiettivo questa legge sta vivendo la sua stagione più difficile e tormentata. Il vero problema è quello dei finanziamenti : pochi rispetto a quelli promessi. Il banco di prova il Dpef. E sul fronte dell’occupazione nell’edilizia i tassi di crescita lo scorso anno sono stati superiori a quelli dell’intero sistema economico (+2,4% contro il +1,5% dell’intera economia), sebbene in diminuzione rispetto all’anno precedente (+5,5% nel 2001).
2 – Le costruzioni nel Lazio tra “luci e ombre”
Per la prima volta dopo anni sembrano bloccati gli effetti di un ciclo espansivo. E il settore si presenta con luci e ombre.
3 – Piccole imprese edili laziali crescono
Le imprese edili laziali tra il 2001 e il 2002 sono cresciute di 1.137 unità. La quasi totalità delle imprese di costruzioni nel Lazio è rappresentata da micro imprese con un numero di addetti che va da 1 a 5. Una realtà uniforme in tutte le province laziali e che si è ormai consolidata a livello regionale. La forbice si allarga nella Capitale dove le imprese con un numero da 1 a 5 dipendenti è del 69%. Il picco si registra a Latina e Viterbo con tassi che superano il 90%.
Tab.1 IMPRESE EDILI NEL LAZIO
4 – Aumentano gli addetti iscritti alle Casse Edili
Nel 2002 sono stati 55.881 i lavoratori iscritti alle Casse Edili delle cinque province del Lazio (49.900 addetti nel 2001): rappresentano il 37 per cento degli addetti totali del comparto industriale. L’aumento degli addetti è legato, però, più che ad una situazione di natura congiunturale, in parte all’effetto della regolarizzazione degli immigrati legata alla legge Bossi-Fini. Il dato statistico non tiene conto, però del lavoro sommerso che in edilizia a livello nazionale è pari al 27%, ma che nella nostra regione tocca livelli del 50-60 per cento. Più della metà dei lavoratori edili nel Lazio, infine, ha un’età media tra i 26 e i 45 anni. La maggior parte con una qualifica di operaio comune. Consistente è anche il numero degli operai qualificati o specializzati.
Tab. 2 LAVORATORI EDILI NEL LAZIO
5 – Infrastrutture al palo nella nostra regione
L’edilizia nel Lazio ha registrato un momento di forte sviluppo con le opere del Giubileo. Esaurita quella vena il sistema delle opere pubbliche nel Lazio ha rallentato il suo corso. Le opere già inserite nelle leggi di bilancio per oltre 62 milioni di euro rimangono oggi ancora una promessa. Per quanto riguarda le infrastrutture a più di un anno e mezzo dalla delibera del Cipe (Comitato Interministeriale Programmazione Economica) del 21 dicembre 2001 poco si è fatto. Sono ancora fermi i finanziamenti pari a 5 miliardi di euro per la realizzazione di alcune opere inserite nella Legge Obiettivo. L’investimento complessivo tra risorse pubbliche e private è di quasi 2 milioni di euro che comporterebbe una ricaduta occupazionale per oltre 4.000 posti.
6 – Opere, quasi tutte sulla carta CORRIDOI AUTOSTRADALI E STRADALI
Avvio lavori nel 1° semestre 2003 – Fine lavori 2006
Avvio lavori 1° semestre 2003 – Fine lavori 2006 (l’unico progetto finora finanziato ma di fatto quasi fermo).
Avvio cantieri entro il 2004 - Fine lavori entro il 2010
Avvio lavori entro il 2° semestre 2003 - Conclusione entro il 2006.
N.B. Nessuna di queste opere in programma è partita, tranne la Terza corsia del GRA di Roma. I lavori, iniziati a fine primo semestre 2003, finiranno non prima del 2006. CORRIDOI STRADALI E DORSALI
Avvio lavori entro il 2° semestre 2003 – Fine lavori entro il 2006
Avvio lavori entro il 2° semestre 2003 – Conclusioni entro il 2005
Avvio lavori entro il 2° semestre 2003- Conclusioni entro il 2007
Avvio lavori entro il 2° semestre 2003 - Fine lavori entro il 2006.
N.B. Di questi lavori in programma è partita solo una parte della tratta Latina – Frosinone
Avvio lavori entro il 1° semestre 2003 - Conclusione entro il 2006CORRIDORI FERROVIARI
Avvio lavori nel 2004 - Conclusione nel 2007
N.B. Anche per quanto riguarda i corridoi ferroviari, le previsioni per l’inizio dei lavori non sono positive, in quanto non esistono ancora finanziamenti certi. HUB INTERPORTUALI E PORTUALI
Avvio lavori 1° semestre 2003 - Conclusione 1° semestre 2005
Avvio lavori entro il 2003 - Conclusione nel 2007.
Avvio lavori entro il 2003, conclusione entro il 2006.
N.B. I lavori per gli Hub interportuali e portuali non sono mai stati iniziati.
SISTEMA URBANO E METROPOLITANO
Avvio lavori entro la fine del 2003 - Conclusione entro il 2006
Avvio lavori entro il 2003 - Conclusione entro il 2005.
Avvio lavori nel 2004 - Conclusione nel 2007.
N.B. I lavori per il sistema urbano e metropolitano non sono mai stati iniziati.
7 – Meno appalti, ma con importi superiori. Vincono i Comuni
Le grandi opere non trascinano di certo il mercato dei lavori pubblici del Lazio. Nel periodo gennaio-maggio 2003 sono aumentati del 3,7% nel Lazio i bandi di gara, ma con importi inferiori del 42,4% passando da 935 a 539 milioni. Per quanto riguarda le grandi opere il calo dei bandi di lavori è passato da 606,22 a 174,29 milioni (-71,2%).
Anche per l’Anas “tagli” netti: da 464,14 a 22,34 milioni (-95,2%). Bene i Comuni con un aumento del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Tab.3 BANDI DI LAVORI - NUMERO E IMPORTO IN MILIONI (Totale Gennaio – Maggio) - Fonte Cresme
8 – Il T.U. sull’Urbanistica: un testo per mettere ordine
E’ pronto nel Lazio il nuovo Testo Unico sull’urbanistica, che recepisce in 168 articoli, circa 20 leggi regionali. Sul provvedimento, elaborato dalla Commissione guidata da Sabino Cassese, saranno chiamati a pronunciarsi tutti i soggetti interessati: enti locali, ordini professionali, imprese e sindacati. La fase di consultazione dovrebbe concludersi entro settembre . Poi il testo dovrebbe passare all’esame della Giunta regionale e quindi del Consiglio.
9 – La sicurezza, un valore non riconosciuto
Prevenzione, formazione e informazione sono i temi su cui è impegnato il sindacato degli edili. La sfida per il futuro è quella di vedere la formazione come la strada più idonea per garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel Lazio la vigente legislazione in materia di salute e sicurezza nei cantieri non viene debitamente rispettata: la sicurezza ha un costo ritenuto non sopportabile specie nelle piccole imprese di subappalto. La situazione di illegalità è sotto l’occhio di tutti. Il personale addetto alla vigilanza nei cantieri non è sufficiente a garantire un controllo a tappeto su tutto il territorio laziale. Anche se la task force voluta dal Prefetto di Roma e composta dall’Ispettorato del Lavoro, la Guardia di Finanza, la Questura e il Comando dei Carabinieri sta dando i suoi frutti, c’è ancora molto da fare. Il numero degli incidenti sul lavoro nel 2002 e i primi dati del 2003 lo stanno a testimoniare. 10 – Incidenti mortali sul lavoro: il 2003 già “sorpassa” il 2002
La frequenza degli infortuni sul lavoro nella nostra regione è ancora molto alta: 62,1 ogni mille occupati. E a Roma spetta il triste primato regionale con il 60% degli infortuni totali: seguono Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. E il maggior numero di infortuni avviene nei primi giorni della settimana.Il sistema di monitoraggio istituito dalla Fillea Cgil rileva purtroppo un aumento degli incidenti mortali nel 2003. Nei primi sei mesi del 2003 sono state 4 le vittime nei cantieri. Contro le due dell’anno precedente. Nel 2001 il settore delle costruzioni del Lazio, secondo l’Inail ha registrato 4.396 infortuni: il 10 per cento degli incidenti che hanno interessato tutti i settori. Ma già a metà 2002 i dati forniti dall’Inail rilevavano una tendenza preoccupante.
Tab. 4 INFORTUNI SUL LAVORO DENUNCIATI DALLE AZIENDE EDILI
11 – Contratti integrativi, siglati in tutte le province
Nel Lazio sono stati siglati tutti i contratti integrativi nel settore delle costruzioni: Roma, Rieti, Latina, Viterbo e Frosinone.
12 – Immigrazione tra integrazione e sfruttamento
Nel Lazio i settori economici in cui gli immigrati trovano maggiormente lavoro sono i servizi, l’edilizia e il commercio. Il settore dell’edilizia è secondo per numero assoluto di posti offerti a stranieri.
Tab. 5 PRESENZA IMMIGRATI NEI DIVERSI SETTORI – Valori %
Si può dire che in questo settore ben tre nuovi posti di lavoro creati sono appannaggio di lavoratori immigrati. La Fillea Cgil di Roma e Lazio stima in 30 mila gli immigrati impiegati nel settore delle costruzioni. Una recente ispezione nei cantieri laziali ha rilevato che ben il 40% degli immigrati ha un’irregolarità contributiva; e tra un quarto ed un quinto dei lavoratori immigrati nelle aziende ispezionate è sprovvisto di permesso di soggiorno. I lavoratori immigrati spesso vanno incontro a maggiori disagi, assumendo lavori più gravosi, meno pagati e meno tutelati. Le città italiane dove si registra il maggior numero di presenze di lavoratori edili immigrati sono quelle del Nord, ma al Centro è soprattutto Roma a fare da polo di attrazione per i lavoratori immigrati, seguita da Firenze, Perugia, Latina, L’Aquila.
· A Roma in due anni transitati nella Cassa Edile oltre 14 mila immigrati
Negli ultimi due anni sono transitati alla Cassa Edile, 14.055 lavoratori immigrati. Da ottobre 2001 a settembre 2002 il totale degli iscritti alla Cassa Edile di Roma è stato di 36.090: di questi 7.238 erano stranieri.
Tab 6 EDILI STRANIERI A ROMA ISCRITTI ALLA C.E.
Nei sei mesi successivi, da ottobre 2002 a marzo 2003, sono stati erogati dalla Cassa Edile solo 900 assegni a lavoratori immigrati. Come si evince dalla tabella, c’è stata una notevolissima impennata delle iscrizioni di operai stranieri alla Cassa Edile, a ridosso dell’entrata in vigore della legge Bossi – Fini ma questi numeri si riferiscono ai transiti di extracomunitari alla Cassa Edile, molti di loro nel semestre successivo hanno cessato l’attività. Bisogna inoltre considerare che i dati risalgono all’inizio della sanatoria: si può ipotizzare che i moltissimi lavoratori immigrati siano in attesa dell’approvazione delle pratiche per la regolarizzazione.
· Regolarizzazione a Roma. Un’indagine sugli immigrati della FilleaUna indagine condotta dalla Fillea di Roma evidenzia l’inefficacia della legge Bossi – Fini e la sua dannosità nei riguardi del settore delle costruzioni.L’indagine è stata compiuta su un campione di 500 operai edili immigrati che dal mese di ottobre 2002 a febbraio 2003 si sono rivolti agli sportelli del sindacato. La ricerca ha preso in esame l’iter della regolarizzazione, le modalità di lavoro regolari o meno e il grave problema del licenziamento. Le risposte e le percentuali che emergono confermano la preoccupazione per la grave situazione in cui versano i lavoratori edili immigrati della Capitale Il 94% dei lavoratori immigrati che lavora nell’edilizia a Roma si è pagato la sanatoria da solo, il 6% l’ha pagata l’azienda. Il 61% ha poi fatto vertenza al proprio datore di lavoro. Appena assunti, il 62% è stato immediatamente licenziato, o per fine lavori del cantiere o perché la regolarizzazione è stato solo uno strumento da parte del datore di lavoro per evitare gli obblighi retroattivi nei riguardi dell’immigrato, il 32% è stato costretto a dimettersi e solo il 2% ancora lavora. Ben il 68% degli intervistati dichiara di lavorare al nero, e solo il 4% ha i contributi Inps versati dall’azienda. A Roma si stimano in circa 20.000 gli immigrati impiegati in questo settore, il 10% del totale degli immigrati presenti nella Capitale. Solo 1 su 10 di questi è contrattualizzato; il restante 90% avrebbe dovuto essere regolarizzato, ma poi per vari motivi i datori di lavoro non hanno provveduto a farlo. Molti lavoratori si sono pagati da soli la regolarizzazione e poi i contributi. Spesso sono stati costretti a firmare un foglio in bianco, usato all’occorrenza per il licenziamento.. Appena arrivati a Roma i lavoratori immigrati hanno pagato sino a 450 euro ai caporali per trovare lavoro con una paga giornaliera per una mezza giornata di 13 euro; quando va bene si arriva a 40 per tutta la giornata. Ma è quasi esclusivamente lavoro nero. La “speciale” classifica redatta dalla Fillea Cgil di Roma vede i rumeni al primo posto tra i lavoratori nell’ edilizia, seguiti dagli albanesi, polacchi, egiziani, marocchini, tunisini, bulgari. L’età media è di 25-30 anni. 13 – Lavoro irregolare: il Lazio è al quinto posto in Italia
Il Lazio è, secondo i dati Istat, al 5° posto nella graduatoria del lavoro irregolare, si stima inoltre che ben il 40% dei lavoratori irregolari siano impiegati in edilizia. Il fenomeno del lavoro nero nel settore delle costruzioni è diffuso soprattutto nel comparto dell’edilizia privata, poiché più facilmente sfugge ai controlli. Nell’edilizia privata si stima che ben 2/3 dei lavori siano in nero. I lavoratori senza regolarizzazione sono circa 40 mila. L’emersione di queste situazioni garantirebbe oltre al risanamento della posizione contributiva di imprese e lavoratori, anche ampie e migliori prospettive occupazionali. Il fenomeno del sommerso rimane una piaga per questo settore. Solo sul territorio della provincia romana, si investono intorno a 250 milioni di euro per attività di manutenzione, ristrutturazione e recupero, che vengono realizzate quasi totalmente in nero, senza alcuna tutela e sicurezza dei lavoratori. 14 – Nel Lazio lavorano 3 mila restauratori Nel Lazio operano 3.000 restauratori. La categoria è costituita prevalentemente da giovani con una età media di 35 anni ed è caratterizzata da una forte presenza di donne (l’80 % del totale). Le figure professionali sono: il restauratore di quadri, dipinti su tela, mosaici, affreschi, monumenti e opere lignee policrome. Nella categoria sono compresi anche i restauratori di mobili antichi e materiali lapidei. Figure altamente specializzate che hanno particolari conoscenze tecnico-scientifiche e un patrimonio culturale di tutto riguardo. Ma guadagnano poco: la maggior parte per lavorare deve accontentarsi di sei euro l’ora. Nel Lazio ogni anno si spendono in media per le attività di restauro dei beni archeologici, architettonici, artistici e storici circa 180 milioni di euro. Gli investimenti sono in calo, ma anche se l’incremento dell’investimento globale tende a scendere gli incrementi alla capacità di spesa dovuta all’accredito dei residui passivi spendibili tendono ad annullare questo effetto. Nel Lazio si trova una delle più qualificate scuole per il restauro: l’Istituto Centrale per il Restauro nato nel 1929 L' Edilizia a Roma
Dopo i lavori del Giubileo che hanno registrato un’impennata dei lavori nella capitale, il 2001 e il 2002 hanno registrato una fase di rallentamento congiunturale che potrebbe continuare nei prossimi anni se non partono le grandi opere cantierabili. Le grandi opere previste a Roma sono 14, ma a causa del blocco degli stanziamenti molte di loro sono state rinviate. Roma Capitale ha bisogno di fondi strutturali programmati per garantire un’idea di sviluppo costante, ma finora ci sono stati solo finanziamenti occasionali.La quasi totalità dell’edilizia romana è oggi privata: rispetto a quello pubblico l’investimento privato si dimostra più dinamico e vitale. Roma ha un forte deficit infrastrutturale. Dispone di 34 chilometri di metropolitana contro i 110 di Parigi ed i 260 di Londra. Dispone di 71.000 metri cubi di estensione di poli fieristici contro i 100.808 della capitale francese ed i 163.000 di quella inglese.
· Nei cantieri romani più della metà degli edili non supera i 45 anni.
I lavoratori attivi registrati alla Cassa Edile di Roma e provincia nel 2002 sono stati 37.496 (+13 % rispetto al 2001). Nel periodo che va da ottobre 2002 a marzo 2003 gli edili regolarmente iscritti alla Cassa Edile sono stati 32.023: un dato che potrebbe preannunciare una inversione di tendenza in atto?La maggior parte di chi lavora in cantiere è inquadrato nelle categoria operaio comune (36,1%) o specializzato (37,1%). Solo l’1% è apprendista. Più della metà degli edili romani ha un’età che va dai 26 ai 45 anni. Solo il 12,5% non supera i 25 anni.
Tab. 7 ROMA E PROVINCIA - NUMERO ADDETTI
Tab.8 ROMA E PROVINCIA - LAVORATORI PER QUALIFICA
Tab. 9 ROMA E PROVINCIA - LAVORATORI PER ETÀ’
· Quasi il 70% delle imprese di costruzioni romane ha al massimo cinque dipendenti
Le imprese regolarmente registrate dalla Cassa Edile di Roma e Provincia nel 2002 sono state 6.469 (+14% %) rispetto al 2001. Quasi il 70% è costituito da piccole imprese che occupano al massimo cinque dipendenti. Spesso si tratta di aziende familiari.
Tab.10 ROMA E PROVINCIA - IMPRESE (tipologia per numero addetti)
Tab.11 ROMA E PROVINCIA - IMPRESE 2002 (tipologia per numero addetti – valori %)
· Aumentano le ore lavorate e cala la Cig
Nel 2002 sono state 34.000.000 le ore ordinarie di lavoro registrate dalla Cassa Edile con un incremento del 2% rispetto al 2001. Lo scorso anno le ore di Cig autorizzate dall’INPS per quanto riguarda la gestione edilizia a Roma sono state 957.757, il 16,6% in meno rispetto all’anno precedente.
· Incidenti sul lavoro: a Roma e Provincia nel 2002 oltre 1.200 infortuni
Il settore delle costruzioni a Roma e Provincia è quello con più frequenza di infortuni. A Roma e Provincia nel 2002, secondo i dati della Cassa Edile, sono stati 1.235 gli infortuni denunciati dalle aziende che operano nel settore edilizia. Quelli indennizzati dall’Inail sono stati 888. Ben 347 non sono stati indennizzati. Si tratta di dati ufficiali che non tengono conto del lavoro nero. Le cifre riportate dall’Inail si possono addirittura raddoppiare. Sono in aumento invece gli incidenti mortali. Nel primo semestre del 2003 si contano già 4 vittime, due in più rispetto allo scorso anno.
Tab.12 ROMA E PROVINCIA – INFORTUNI MORTALI
· Il 27 novembre 2002 firmato il contratto integrativo provinciale
Lo scorso mese di novembre è stato firmato il Contratto integrativo provinciale per Roma e Provincia. Per quanto riguarda la parte economica gli aumenti previsti, sono stati definiti in due tranches: la prima dal 1 gennaio 2003 e la seconda dal 1 dicembre 2003. L’aumento retributivo complessivo medio a regime, prendendo a riferimento un lavoratore specializzato inquadrato al 3° livello, sarà di circa 76 euro. Sono state altresì incrementate le indennità di mensa e di trasporto sia urbano che extraurbano. E’ stata riconosciuta alle lavoratrici madri (inquadrate prevalentemente nel settore del restauro), una prestazione straordinaria a carico della Cassa Edile da erogarsi durante il periodo dei cinque mesi di astensione obbligatoria dal lavoro. Roma è stata tra le prime grandi città italiane ad aver firmato il contratto integrativo dell’edilizia.
· Da un anno a Roma funziona il DURC
L’11 luglio 2002 è nato anche a Roma lo sportello per il rilascio del documento unico di regolarità contributiva (Durc), così da semplificare le procedure di partecipazione delle imprese edili ai lavori appaltati dal Comune di Roma. L’iniziativa è stata il frutto di un protocollo firmato tra INPS – INAIL - CASSA EDILE -EDILCASSA, con le Associazioni imprenditoriali dell’edilizia (Acer, FederLazio, Associazioni Artigiane e Cooperative), il Comitato tecnico paritetico per la prevenzione contro gli infortuni sul lavoro, i sindacati di categoria (Feneal Uil Filca Cisl Fillea Cgil), con il coordinamento del Prefetto di Roma, Emilio del Mese. L’intesa prevede anche la costituzione di una banca dati degli appalti pubblici e delle imprese esecutrici e il controllo incrociato delle posizioni di regolarità contributiva ed assicurativa dell’impresa con gli Istituti previdenziali ed assicurativi. E’ stata costituita inoltre una Commissione permanente di studio in materia di sicurezza e contrasto al lavoro nero e irregolare e di indirizzo delle attività ispettive, presieduta dal Prefetto con la partecipazione degli Istituti previdenziali e assicurativi e delle parti sociali. Il progetto che ha visto la partecipazione anche della Direzione provinciale del lavoro di Roma prevede una fase sperimentale per gli appalti relativi al Comune di Roma, nonché della Provincia di Roma, Assessorato alla viabilità ed alla Protezione Civile, per lavori superiori a 150.000 Euro. E’ questa di Roma un’esperienza pilota, come quelle di Milano, Perugia, Bologna, Firenze che si pone l’obiettivo di una semplificazione delle procedure, attraverso l’autocertificazione delle imprese in fase di partecipazione alle gare e di verifica incrociata a richiesta della stazione appaltante in occasione della liquidazione dei singoli stati d’avanzamento e al termine dei lavori. Lo sportello è ubicato alla sede dell’Inail, mentre l’Inps evade le pratiche e rilascia i certificati. Al 30 aprile 2003, sono state 138 le certificazioni. Il DURC dovrebbe essere esteso alle altre stazioni appaltanti della provincia di Roma, per poi a regime essere messa a disposizione di ogni utente, sia pubblico che privato.
L' Edilizia a Frosinone
· Più di 8 mila addetti nel settore edile di Frosinone
Gli addetti nella provincia di Frosinone che operano nel settore edile nel 2002 sono stati 8.247. La maggior parte ricopre la qualifica di operaio comune (41,54%). Un operaio su quattro è “qualificato” o “specializzato”. La maggior parte risiede nella provincia di Frosinone. Un 20 % circa arriva al lavoro dalle altre province laziali o da realtà fuori della regione. Il 54 % ha un età che oscilla dai 26 ai 45 anni. Tab.13 FROSINONE - LAVORATORI PER QUALIFICA, RESIDENZA ED ETÀ
Qualifica
Residenza
Età
Riguardo agli addetti al settore delle costruzioni di Frosinone, bisogna specificare che degli 8.247 iscritti alla Cassa Edile di Frosinone, il 20% lavorano fuori provincia. A questi 8.247 bisogna poi aggiungere un’altra parte di lavoratori iscritti all’Edil Cassa o non iscritti, si arriva così ad un numero complessivo di 12.000 addetti.
· Crescono le imprese edili a Frosinone
Le imprese rilevate nell’intero anno 2002 sono state 1.377 di cui 1.184 in provincia, 88 fuori provincia e 105 fuori regione. Sono 192 le imprese presenti nel territorio in regime di “trasferta”. Rispetto all’anno precedente si registra un aumento di 174 imprese. Le imprese segnalano un calo del fatturato nel 2002 del 6%. Crescono inoltre le ore lavorate (+183%) rispetto al 2001.
Tab.14. FROSINONE – Numero imprese
Tab. 15 FROSINONE - Tipologia delle imprese per numero di addetti:
Tab. 16 FROSINONE - Confronto ore lavorate/malattia relative all’anno 2002
· Appalti a Frosinone
Aumentano nel 2002 gli appalti nella provincia di Frosinone. Sono stati 142 in più rispetto al 2001 con importi aumentati di 18,912 milioni di euro. L’importo medio per appalto è stato di 238.836 euro.
Tab. 17 FROSINONE - Appalti a rilevati nell’intero anno 2002
· Sono stati 230 i cantieri aperti a Frosinone nel 2002
Nel 2002 sono stati censiti 230 cantieri attivi. Tra i lavori più importanti che si stanno eseguendo nella provincia di Frosinone, quelli che superano il 1.000.000 di Euro sono:
Tab. 18 FROSINONE – Appalti 2002 e relativi importi
· Lavori in programma
Viabilità
Di queste opere in programma nessuna è iniziata. C’è stato solo un primo finanziamento per una parte dell’Adeguamento della S.S. dei Monti Lepini ed il finanziamento per la Dorsale appenninica, ma i lavori ad oggi non sono ancora iniziati.
Ferro
E’ stata sottolineata per quanto riguarda la rete ferroviaria di Frosinone la necessità di puntare ad una maggiore integrazione e intermodalità del trasporto merci, realizzando adeguate infrastrutture anche in relazione all’avanzamento dei lavori dell’interporto. Il tutto coordinato con lo stato di attuazione del A.V. E’ anche necessario verificare lo stato di realizazione degli interventi per i nodi di scambio nelle tratte Cassino – Frosinone – Roma e Roccasecca – Sora – Avezzano ( Accordo di programma tra FS e Regione Lazio ).
Interporti
E’ in fase di realizzazione l ’Interporto di Frosinone.
Aeroporti
Occorre verificare le potenzialità dell’aeroporto di Frosinone partendo dalle funzioni collegate alle attività commerciali e produttiva come prevede il PTRG. Infrastrutture immateriali
A sostegno dello sviluppo e del consolidamento delle multimedialità occorre verificare lo stato di realizzazione dei programmi di cablaggio, già esistenti. Occorre inoltre valutare come possano essere accelerati ulteriori interventi per rispondere, in modo più compiuto, alle effettive esigenze di sviluppo del territorio, considerato che ormai la “ è sempre più strategica per le relazioni regionali, nazionali e internazionali. Nell’attuazione dei suddetti lavori si può anche stabilire una relazione con i diversi interventi previsti dagli ATO e dagli altri programmi di sede comunale. · Il comparto legno – lapidei – laterizi a Frosinone
Non è di grande rilievo l’incidenza degli impianti fissi nel settore delle costruzioni nella provincia di Frosinone. Si stima che il numero degli addetti nel settore del Legno e Arredamento siano 450. Nel settore dei Laterizi gli impiegati sono 220, in quello dei Lapidei 600. · Lavoratori immigrati: sono soprattutto rumeni e albanesi
Al 31 dicembre 2002 erano 812 i lavoratori immigrati “regolari” registrati nella provincia di Frosinone. Rispetto alla precedente rilevazione del 30 settembre 2002 in cui gli immigrati erano 648, alla fine dell’anno scorso si è registrato un incremento di 164 unità. Il fenomeno più interessante da registrare riguarda i lavoratori rumeni: nell’arco di due mesi hanno fatto impennare la loro presenza di 100 unità. Una comunità quella albanese e rumena che lavora soprattutto nel settore dell’edilizia. Tab. 19 FROSINONE – La presenza degli extracomunitari
· La Cassa Integrazione Guadagni diminuisce
Nel 2002 sono diminuite del 28,4% le ore di Cig nella provincia di Frosinone. La gestione edilizia si è attestate a livello regionale su numero di ore pari a 1.772.380 . A Frosinone le ore che hanno interessato la Cig sono state nel 2002 pari a 348.851. · Il Contratto integrativo a Frosinone
Il 18 luglio è stato siglato il contratto integrativo provinciale per l’edilizia a Frosinone. L’accordo riveste una grande importanza per il rilancio del settore delle costruzioni nella provincia ciociara. Oltre a prevedere un adeguamento dei salari per gli 8.247 addetti, il nuovo contratto vuole valorizzare e proseguire gli sforzi contro il fenomeno del lavoro sommerso e irregolare, impletare gli accordi per la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro e lo sviluppo della formazione professionale. Sono stati costituiti due appositi fondi, “Edilpromo” e “Sicurlabor”, destinati a finanziare specifici progetti nell’ambito di questi temi.
L' Edilizia a Latina
· Edilizia, un settore con molte potenzialità, finora poco espresse
Le potenzialità di sviluppo nel settore dell’edilizia e del legno in provincia di Latina sono molto elevate ma purtroppo, ormai da qualche anno, sono in stagnazione. Una stagnazione dovuta soprattutto alla mancanza dagli investimenti promessi per gli adeguamenti infrastrutturali nella provincia. La provincia di Latina, infatti, nonostante si sviluppi tutta lungo la costa tirrenica, non possiede ancora una infrastruttura portuale all’altezza di quella di altre regioni italiane. Gli interventi per i potenziamenti logistici e la manutenzione straordinaria dei porti di Formia, Gaeta , Terracina e delle isole pontine restano a tutt’oggi lettera morta. Le grandi aziende del settore iniziano così a pensare di traslocare in altri luoghi infrastrutturalmente più serviti. Il settore del legno e in particolare della cantieristica navale hanno un grosso peso sull’economia di Latina. Il settore che fa la parte del leone è quello della cantieristica navale, con i suoi attuali 2.500 addetti circa, compreso l’indotto, un settore che si sta espandendo in maniera notevole. Nel 2000 – 2001, in concomitanza con il boom della nautica a livello nazionale, abbiamo assistito ad una forte impennata di questo comparto, grazie soprattutto ai finanziamenti della Regione. E’ stato questo, uno dei risultati più positivi dei patti territoriali. Ma anche questo comparto, attualmente prospero e in crescita, anche per la particolare conformazione territoriale della provincia pontina, necessiterebbe di due presupposti per potersi pienamente sviluppare. Uno è quello appunto delle infrastrutture portuali e l’altro quello delle infrastrutture stradali per il trasporto, in tempi rapidi, dei materiali necessari ai cantieri navali. Oggi l’unica via di comunicazione che collega i porti pontini è la strada statale pontina fino a Terracina e il suo prolungamento fino a Formia, la Flacca. Ma anche qui siamo fermi. La bretella di Terracina per il collegamento tra Appia e Pontina, la variante nella Piana di S. Agostino, nei pressi di Gaeta, di collegamento tra Appia e Flacca, l’adeguamento della Statale 630 a Spigno Saturnia, l’intermodale di Latina, sono solo alcune delle opere promesse e necessarie che sono ancora in mente dei, lontane dall’essere anche solo progettate. Da tutto ciò deriva anche la stagnazione del mercato edile classico. Se queste grandi opere non partiranno al più presto, l’unica risorsa che resta alle aziende edili della provincia sono le miriadi di piccoli e medi appalti pubblici e privati che gli enti locali mettono costantemente a gara. Ma con queste opere, pur di fondamentale importanza, si sopravvive soltanto. Non si riesce a dare un impulso forte alla crescita del settore. Per adesso dobbiamo accontentarci di due sole opere di una certa entità: la costruzione a Latina, già avviata, di una nuova Università e l’adeguamento di un tratto della statale dei Monti Lepini, da Ceriara di Priverno fino a Roccasecca, dove intersecherà la Frosinone – Terracina.
· Oltre 4.700 gli edili regolari a Latina: col sommerso si arriva a 7.000
I lavoratori regolarmente iscritti alla Cassa Edile di Latina sono complessivamente 4.722 , di cui 3.587 residenti nella provincia e 1.135 provenienti da altre province. Se si considera il numero di lavoratori che operano in edilizia nel “sommerso” si può stimare un numero di addetti intorno alle 7 mila unità. .
Tab. 20 LATINA - Addetti per qualifica
Tab. 21 LATINA – Addetti per età
· Le imprese a Latina
Le Imprese regolarmente registrate alla Cassa Edile di Latina nel 2002 sono state 849 sei in meno del 2001) di cui: 666 di Latina e 183 da altre province. I nuovi cantieri registrati alla Cassa Edile nel 2003 sono 152.
Tab 22 LATINA - Tipologia delle imprese
· Calano le ore lavorate
Nel periodo che va dal 1 ottobre 2001 al 30 settembre 2002 le ore lavorate (dati Cassa Edile – totale contributi versati e non) sono state 4.021.817. Calcolando lo stesso periodo dell’anno precedente si segnala una perdita di 515.205 ore lavorate. Le ore di cassa integrazione (Gestione edilizia) a Latina sono state 164.224 nel 2002 registrando un decremento dell’8,2% rispetto all’anno precedente.
· Immigrati: ecco i punti di raccolta a Latina
Sono circa 15.000 gli immigrati a Latina. Si calcola che almeno 1.800 lavorano nel settore dell’edilizia.: la quasi totalità è impiegata in lavori in nero. Anche a Latina esistono dei centri per il reclutamento dei lavoratori immigrati.Ecco una mappatura di questi luoghi:
Nord Provincia– Capoverde – Aprilia – Cisterna
Centro Provincia– B.go Vodige – B.go Podgora – B.go Grappa – Sabaudia
Sud Provincia– San Felice Circeo – Terracina – Monte San Biagio – Fondi
· La situazione dei lavori pubblici e privati a Latina
GRANDI OPERE
- E’ in programma e sono quasi iniziati i lavori di ampliamento dell’Università, per un importo complessivo di circa 750.000 euro.
- Sono iniziati i lavori per l’adeguamento della Strada Statale 156 dei Monti Lepini tra Latina e Frosinone. Per un importo di 33.000.000 di euro.
Corridoi autostradali e stradali:
– Completamento del corridoio tirrenico meridionale ( Pontina, A12, Appia ) – Bretella autostradale Cisterna-Valmontone
Viabilità:
– Completamento tangenziale Cisterna – Bretella di Terracina ( collegamento Appia - Pontina ) – Collegamento Appia – Flacca ( variante nella piana di S.Agostino ) – Adeguamento della S.S. 630 a Spigno Saturnia – Completamento Fondi – Ceprano – Intermodale Latina, S.S. 156
Porti (potenziamento logistica e interventi straordinari ):
– Porto di Formia – Porto di Gaeta – Porti delle Isole Pontine Interporti:
– Interporto di Latina – Interporto di Aprilia · Il grosso dei lavori nell’edilizia privata
Il grosso dei lavori del settore edile a Latina riguardano l’edilizia privata, la manutenzione ordinaria e delle strutture dei comuni. Questi lavori garantiranno la sopravvivenza di un mercato ancora per poco tempo.
· Il comparto legno – lapidei – laterizi a Latina
LEGNO
Dopo l’edilizia il legno è il comparto industriale più importante della categoria. Si divide in due principali settori:
Cantieristica navale : conta 2.500 unità circa tra addetti e indotto, con aziende di risonanza a livello nazionale. Punta di debolezza risulta la mancata realizzazione di adeguamenti infrastrutturali come i Porti di Gaeta, Formia, Terracina e Isole pontine La categoria in continua espansione, ha due settori:
Arredamento commerciale:
conta circa 350 unità tra addetti e indotto, con aziende all’avanguardia nelle tecniche di ristrutturazione artistica. E’ un settore in continua espansione.
LAPIDEI (cave):tenendo conto della chiusura delle cave di Suio Terme e al ridimensionamento del polo di Priverno per un costo, in termini di manodopera, di circa 100 unità tra addetti ed indotto, conta circa 300 unità con aziende di respiro internazionale.Anche per questo è un settore in continua espansione.
LATERIZI E MANUFATTI IN CEMENTO :
il settore conta circa 300 unità tra addetti e indotto. Nel settore della prefabbricazione in cemento ci sono molte e floride imprese.
· Il Contratto integrativo a Latina
Anche a Latina è stato siglato il contratto integrativo per l’edilizia. Sono 8.000 i lavoratori tra impiegati ed operai interessati al nuovo contratto. L’accordo prevede un aumento dell’ EET, Elemento Economico Territoriale, dell’11% sulla paga base a partire dall’ 1 maggio 2003, e del 14%, a partire dal prossimo 1 dicembre 2003. Anche l’indennità sostitutiva di mensa è stata aumentata di 0,40 Euro, che arriverà a 0,44 Euro a maggio 2005. Il sindacato degli edili ha ottenuto anche una prestazione “una tantum” a copertura della mancata retribuzione, per il periodo 1 gennaio 2003 – 30 aprile 2003, di 140 Euro, che è stata erogata nella busta paga di maggio 2003.
L' Edilizia a Rieti
· Rieti, una provincia che soffre la mancanza di infrastrutture
L’assenza di infrastrutture di collegamento tra Rieti e la Capitale e con gli altri centri limitrofi penalizza fortemente l’economia di questa città. La chiusura graduale di alcune importanti industrie ha fatto indietreggiare il settore secondario nella Provincia. L’edilizia a livello industriale rimane uno dei settori chiave, anche se la difficile congiuntura economica di questo settore non promette nell’immediato futuro effetti soddisfacenti.
· Nell’edilizia calano gli addetti
I lavoratori addetti del settore edile regolarmente registrati alla Cassa Edile di Rieti e provincia nel 2002 sono stati 1.891. Un calo di 62 unità rispetto all’anno precedente. Si calcola che il lavoro nero tocca percentuali del 50 – 55%. Nella provincia di Rieti si registra una tendenza negativa per il 2003 per quanto riguarda i livelli occupazionali.
Tab. 23 – RIETI – Addetti
· Crescono le imprese
Le imprese regolarmente iscritte nel 2002 sono state 467. Nel 2001 erano 454. Un segnale preoccupante. Ad un aumento del numero delle imprese corrisponde un calo degli addetti e delle ore lavorate.
· Meno ore lavorate
Il numero delle ore lavorate registrato nel primo semestre 2002 è stato pari a 905.421. Ben al di sotto delle 991.095 ore registrate nello stesso periodo del 2001. Nella provincia di Rieti l’ammontare complessivo delle ore di Cig nel settore edilizia – secondo i dati Istat – ammontano nel 2002 a 65.281. Rieti ha registrato un decremento del 10,2% rispetto all’anno precedente.
· Pochi appalti pubblici a Rieti
La città registra un livello di “insofferenza” per quanto riguarda le infrastrutture di collegamento con i centri limitrofi e in particolare con Roma. Esistono a Rieti pochissimi appalti pubblici. Sono stati stanziati per questa provincia 107 miliardi di vecchie lire, per ristrutturazioni dopo il terremoto. Pochissimi gli interventi partiti. La maggior parte dei lavori in edilizia sono lavori privati, che vengono effettuati da imprese di piccole o piccolissime dimensioni, che spesso sfuggono a qualsiasi controllo. La situazione del settore costruzioni a Rieti è di assolutamente negativa. Ci sono opere iniziate anche trenta anni fa, realizzate in minima parte e mai ultimate.
Le maggiori opere viarie non completate sono:
– completamento della statale Rieti – Torano (è stata realizzata solo in parte) – completamento della statale Rieti – Terni (è realizzato solo nella parte reatina, manca il tratto umbro) – statale Salaria, tratto Passo Corese – Rieti – Un’opera importante per Rieti sarebbe la Strada di collegamento Cittaducale – Antrodoco – Sigillo, Ma ad oggi ancora non esiste nessun finanziamento a proposito.
Ferro
– Linea ferroviaria Passo Corese – Rieti ( se ne discute senza alcun esito dal 1965 ) – Occorre prevedere, riprendendo studi di fattibilità e ipotesi già avanzate, il tema del collegamento ferroviario Roma – Rieti come parte di un intervento trasversale Lazio – Marche – Occorre verificare lo stato di realizazione degli interventi per i nodi di scambio della tratte Poggio Mirteto – Roma ( Accordo di programma FS e Regione Lazio )
Aeroporti
– Occorre verificare Le potenzialità di sviluppo dell’aeroporto di Rieti, partendo dalle attuali attività di volo a vela, su funzioni collegate alle attività commerciali, turistiche e produttive.
· Protocollo d’intesa Comune di Rieti, Regione Lazio.
A fine giugno 2003, la Giunta regionale del Lazio ha approvato uno schema di Protocollo d’intesa con il Comune di Rieti per l’adozione di iniziative congiunte in campo economico – finanziario. Al centro dell’intesa, la promozione di sinergie per lo sviluppo dei sistemi infrastrutturali viari della città di Rieti, nel triennio 2003 – 2004. La Giunta ha stanziato a questo proposito 2 milioni di euro. Il protocollo prevede la promozione del sistema di viabilità portante dei nuclei di sviluppo produttivo delle aree industriali e il raccordo alle viabilità di livello superiore. E’ necessario sviluppare opere viarie in raccordo con la Rieti – Torano e con la Rieti – Terni, al fine di migliorare l’accesso alla città e alla Dorsale appenninica ( Terni – Rieti – Torano ).
· Comparto Impianti fissi Le strutture di impianti fissi a Rieti sono limitate. Gli addetti totali di questo comparto del settore costruzioni sono 252. Le aziende più importanti sono la PAVIMENTAL, che conta 83 addetti e la CENTROSUD PREFABBRICATI, con 103 addetti. Ci sono poi altre quattro aziende di lapidei e manufatti industriali che contano dai 25 agli 8 addetti. · Contratto integrativo
Il contratto provinciale integrativo per i dipendenti delle imprese edili di Rieti è stato sottoscritto il 2 aprile 2003. Il contratto che decorre dal 1 gennaio 2003 e scade il 31 dicembre 2006 prevede tra le questioni più importanti: - dal 1 gennaio 2003 l’indennità di mensa e trasferta - incremento economico territoriale dal primo dicembre 2003 dell’14% calcolato sugli stessi minimi nazionali di paga base per gli operai e di stipendio per gli impiegati e Quadri. - Un premio di accesso di 415 euro ai giovani che lavorano nel settore edile
L' Edilizia a Viterbo
· Una ripresa positiva dell’edilizia
L’insieme dei dati statistici segnala una ripresa significativa e costante del settore a livello provinciale. Sono soprattutto le piccole e piccolissime impreSe edili ad aver contribuito al conseguimento di questo risultato. Un risultato ancor più significativo se si considera l’assenza di investimenti sul territorio di notevole impatto.
· Oltre 3.000 addetti a Viterbo nell’ediliziaGli addetti del settore edile a Viterbo e Provincia registrati alla Cassa Edile nel 2002 sono 3.095, (ai quali bisogna aggiungere i 430 dell’Edilcassa ), per un totale di 3.525. Dalla Cassa Edile di Viterbo arrivano dati di un forte incremento di lavoratori, il più alto registrato in questi ultimi anni ( + 230 ) e che, benché i dati per quanto riguarda il 2003 siano ancora parziali, confermerebbe una fase chiaramente espansiva del mercato settoriale locale.
Tab. 24 VITERBO – Operai attivi
Nel corso del 2002 i lavoratori neo-iscritti sono stati 817 ( nell’anno precedente erano 727), di cui 391 residenti fuori provincia, con una percentuale sui nuovi iscritti del 48%. Si afferma l’esistenza di due mercati del lavoro paralleli e abbastanza delineati:
L’altra metà del mercato del lavoro si colloca in una zona intermedia di stabilità occupazionale e territoriale relativa, che trova nel settore opportunità non occasionali, che assumono una prospettiva di collocazione più o meno definitiva.
Tab. 25 VITERBO - Addetti attivi per classe d’età occupati nel secondo semestre 2002
· Le ore lavorate
Si registra un aumento delle ore lavorate rispetto al 2001. Il complesso delle ore lavorate nel 2002 ha toccato la soglia di 3,3 milioni. La media delle ore lavorate per operaio dell’anno 2002 è pari a 1.109 ore.
· Le imprese edili a Viterbo
Le imprese attive registrate nel corso del 2002 alla Cassa Edile di Viterbo sono state 665 con un incremento rispetto al 2001 di 50 imprese. Le imprese neo-iscritte sono state 145 di cui 55 con sede fuori provincia.
Tab. 26 VITERBO – Imprese iscritte alla Cassa Edile
Le Imprese edili regolarmente registrate alla Cassa edile sono 665, ( più le 100 circa registrate all’Edil Cassa ) per un totale di 765.
Tab. 27 VITERBO – Tipologia delle imprese edili
Come chiaramente si evince dalla tabella la gran parte delle imprese ha piccole dimensioni, da 1 a 5 operai, di queste oltre 100 occupano un solo dipendente. Esiste una forte contiguità, spinta ai limiti della sovrapposizione, tra forme de lavoro dipendente e aree di lavoro autonomo. La media operai attivi/imprese attive è pari a 4,12 occupati. E’ da evidenziare che appena 419 lavoratori possono vantare una contiguità ultradecennale nel settore e di questi solo 127 ultraventennale.
· L’Osservatorio degli appalti a Viterbo
Dagli indicatori statistici della Cassa Edile di Viterbo emerge che aumenta il numero degli appalti pubblici i cui lavori sono iniziati nel corso del 2002 a 697 dai 531 del 2001, il numero delle imprese da 218 a 242, quello delle stazioni appaltanti da 139 a 158. L’importo globale di questi lavori ammonta a oltre 102 milioni di Euro a fronte di 62 milioni del 2001. Si evidenzia in questo quadro un forte sostegno derivato da una capacità di spesa degli enti locali territoriali di valenza provinciale più significativa rispetto a quella del 2001, si è passati infatti da circa 19 milioni di Euro a 37 milioni di Euro nel 2002. Causa di questo incremento sono stati il trasferimento di alcune competenze dai livelli nazionale, e soprattutto regionale, a livello provinciale e il volume dei lavori aggiudicati dalle imprese locali sui mercati vicini, in Umbria e Toscana. Circa un terzo degli appalti riguarda il comparto delle opere stradali. Non corrisponde però a questo comparto un parallelo impiego di personale, mentre è quello in cui si registra il più alto tasso di mobilità territoriale delle imprese. Significativa è anche la quota, che è stata più che raddoppiata, da circa 5 milioni di Euro a oltre 12, destinata all’edilizia pubblica, che comprende tutti gli interventi di incremento e manutenzione del patrimonio edilizio pubblico, di arredo urbano, di riqualificazione urbanistica e territoriale. Bisogna comunque sottolineare l’importanza che hanno le piccole e piccolissime imprese nell’economia edilizia viterbese. Come per il passato anno, questo trend positivo si manifesta all’interno di una dinamica diffusa, nell’assenza di investimenti di notevole impatto.
Opere in programma
Viabilità
– Completamento della Orte – Civitavecchia ( completamento trasversale nord ) – completamento dell’adeguamento della S.S. n° 2 “Cassia” – trasformazione S.S.n°1 Aurelia a “standard” autostradale – completamento Semianello di Viterbo – collegamento della Valleranno – Vignanello con Orte – Civitavecchia
Ferro
– Completamento del raddoppio della FM 3 da Cesano a Viterbo – Verifica dello stato di attuazione dell’intervento sulla tratta ferroviaria Orte – Caprinica – Civitavecchia – Verifica dello stato di realizzazione degli interventi per i nodi di scambio nella tratta Chiusi – Orte – Roma e Viterbo – Roma. (Accordo di programma FS e Regione Lazio)
Interporti
– Interporto di Orte
Aeroporti
– Occorre verificare le potenzialità e lo sviluppo dell’aeroporto di Viterbo partendo dalle funzioni collegate alle attività commerciali e produttive come prevede il PTRG.
· Il contratto integrativo
Il 14 gennaio 2003 è stato siglato il contratto integrativo per gli edili della provincia di Viterbo. L’obiettivo: rendere più rapida l’apertura dei cantieri per le opere avviabili, accelerare i processi decisionali e snellire le procedure burocratiche. Il contratto integrativo serve per mettere a punto strumenti per prevenire forme di contenzioso su gare di appalto ed altre procedure di assegnazione lavori rendendo così più veloce l’aperture dei cantieri. Le parti convengono inoltre di intervenire congiuntamente per eliminare il lavoro sommerso in edilizia. Il contratto integrativo prevede alcune novità che riguardano: - la nascita di un Osservatorio per l’edilizia a Viterbo - l’aumento dei minimi di paga - l’indennità territoriale di settore - l’indennità per lavori speciali disagiati - indennità di mensa e di trasferta Il contratto in vigore dal 1 gennaio 2003 avrà validità fino al 31 dicembre 2006.
· CIG, Viterbo in controtendenza nel Lazio
Secondo i dati dell’Inps sono state 236.267 le ore di Cassa Integrazione Guadagni pagati nel corso del 2002 per quanto riguarda la Gestione Edilizia. Viterbo rispetto alle altre province risulta in controtendenza. Con un aumento delle ore di cig del 6,3% rispetto al 2001.
Sandro Grugnetti
Segretario Generale Fillea Roma e Lazio
Cinque proposte per rilanciare il settore
· La realizzazione e il completamento di tutte le opere infrastrutturali e un programma straordinario di investimenti,
soprattutto per Roma Capitale, per permettere un migliore collegamento tra i sistemi
economici interni e aprirli ai mercati esterni incrementando così i livelli occupazionali;
· Puntare sulla qualità delle opere realizzando anche nel Lazio i “Cantieri Qualità”. Qualità delle opere, del lavoro con un forte impegno sulla formazione, la ricerca e l’innovazione
· Un migliore e più qualificato controllo sulla sicurezza nei posti di lavoro per prevenire e combattere la piaga degli infortuni molto presente nella regione.
· Più Investimenti nel sistema ambientale e idrogeologico del Lazio per combattere quei dissesti che si manifestano in modo sempre più frequente.
· Favorire l’integrazione e la regolarità occupazionale per gli immigrati, una forza lavoro crescente nel Lazio, soprattutto in edilizia.
Integrativi Edilizia Politiche Industriali Lavoro & Sicurezza |
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