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Relazione di Cosimo Stasi, Segretario Regionale Fillea Cgil Puglia Foggia, 30 marzo 2007
Prima di entrare nel merito del Convegno, vorrei salutare tutti i graditi ospiti, in particolar modo l’Onorevole Proff. Giovanni Mongiello Sottosegretario di Stato delle Politiche Agricole e Forestali, certamente a questa iniziativa darà il suo contributo, e si assumerà come è abituato questo Governo, un forte impegno che si dovrà tramutare in certezza, per rilanciare lo sviluppo, l’economia e l’occupazione della Puglia; è doveroso dare il benvenuto all’Assessore ai lavori pubblici della Regione Puglia Dott. Onofrio Introna, anch’esso sarà partecipe con risposte e impegni adeguati per le questioni che affronteremo più innanzi; un saluto e un augurio per il suo nuovo incarico all’Ing. Salvatore Matarrese Presidente dell’ANCE PUGLIA, anch’egli darà a questo convegno un importante contributo al nostro dibattito, penso che sia il suo primo intervento da Presidente dell’ANCE PUGLIA, ad un convegno così importante;
Salutiamo l’Ing. Giuseppe d’Arcangelo Direttore Generale del Consorzio per la Bonifica della Capitanata, e il Dott. Giancarlo Frattarolo Presidente Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, convinto che la loro presenza e partecipazione al nostro dibattito, daranno con la loro esperienza un contributo costruttivo; salutiamo l’Ing. Giovanni Longo che rappresenta l’ANIEM-CONFAPI di Foggia, che contribuirà al nostro dibattito; ringraziamo Liano Nicolella Segretario Generale della FLAI CGIL PUGLIA, che interverrà al dibattito, e lo arricchirà con il suo intervento in riferimento alle questioni che saranno argomentate;
Esprimo un saluto non solo da parte mia ma di tutti i compagni e compagne delegate al Segretario Generale della FILLEA CGIL NAZIONALE Franco Martini, che concluderà i lavori, è opportuno ricordare a tutti i presenti, soprattutto alle compagne e compagni più giovani che fanno parte dei nostri gruppi dirigenti, che Martini, sin dal suo insediamento in FILLEA NAZIONALE ha sempre tenuto a cuore le difficoltà del mezzogiorno, Franco, non ha mai fatto mancare la sua presenza, impegnandosi sempre a sostenere le nostre rivendicazioni per lo sviluppo e l’occupazione, nei confronti del Governo Nazionale ;
Altrettanto rivolgo un caloroso saluto a Mimmo Pantaleo Segretario Regionale della CGIL PUGLIA, anch’esso per chi non sapesse è stato dirigente di questa grande categoria come la FILLEA, Mimmo conosce pregi e difetti del settore che in questi anni con la sua presenza e partecipazione ai nostri dibattiti ha sempre dato con i suoi interventi un contributo fondamentale soprattutto nei momenti di crisi del settore è stato, e lo è un grande trascinatore, dando sicurezza a noi tutti; un saluto particolare a Nicola Affatato Segretario Generale della CGIL di Capitanata, che coordinerà i lavori di questa iniziativa, Nicola e la Segreteria della CGIL di Capitanata, in questa realtà piena di insidie a causa della criminalità organizzata, sfruttamento di manodopera, lavoro nero e utilizzo di lavoro minorile, ha saputo dare grande risposta partendo dalle tutele e dai diritti, la CGIL negli ultimi anni ha avuto una crescita non solo di iscritti, ma anche una crescita sopratutto culturale, di legalità e trasparenza stando in prima fila nel denunciare tutte le forme di illegalità che hanno aggredito lavoratori e lavoratrici, e in questo contesto la FILLEA di Foggia è stata partecipe in tutto; è doveroso ringraziare, tutte le compagne e i compagni delegati per la loro presenza a questa iniziativa importante della FILLEA PUGLIA.
Il settore delle costruzioni in Puglia è in forte calo, a causa di scelte programmate e inefficaci del passato Governo, che ha impedito la crescita del Paese e in particolar modo del mezzogiorno, allontanandolo sempre di più dai mercati nazionali ed europei, non è un caso, che il nuovo CIPE e la Corte dei Conti hanno annunciato il disastro e la sciagura provocata dalla Legge obbiettivo. Infatti il CIPE ha fatto una ricognizione nuova per completare le opere strategiche inserite nella legge Obbiettivo, occorrono 46 mld di Euro a fronte di 27 mld. di Euro come prevedeva l’ex Governo, in sostanza mancano attualmente 19 mld di Euro per tener fede a tale impegno.
In sostanza lo staff dell’ex Ministro delle infrastrutture Lunardi, consideravano finanziate anche le opere la cui copertura era solo potenzialmente prevista, insomma indicavano grandi opere senza la copertura finanziaria.
Oltre il danno c’è stata anche la beffa, mi riferisco al collasso che ha colpito le FS, tale malessere proviene da molto lontano, una invenzione creata a suo tempo da Pomicino e Lunardi al fine di dar vita agli sprechi e scatole cinesi con i costi lievitati del 500%.
La TAV fu costituita nel luglio del 1991, costo della progettazione era allora di 28 mila mld delle vecchie lire, badate si disse: il 60% delle risorse arriverà dai privati, e il40 % dallo Stato. Oggi si scopre una delle più grandi truffe ai danni dello Stato, a causa dell’assenza degli investimenti privati, mentre tutte le attività, non solo per la progettazione e realizzazione, ma anche per studi ricerche e consulenze, sono state finanziate esclusivamente e totalmente dallo Stato.
Infatti il Governo dal 92 al 97 ha erogato alle FS attraverso le leggi finanziarie, ben 12 mila mld di vecchie lire, attualmente per poter completare i lavori già avviati occorrono 90 mld di Euro, infine lo stesso Lunardi è stato condannato dalla corte dei conti del Lazio a restituire 2 milioni 750 mila Euro per aver liquidato i membri del consiglio di amministrazione dell’ANAS al fine di nominare un nuovo consiglio di amministrazione, chiaramente a suo gradimento, la sentenza è stata emessa il 10 novembre 2006. Per cui l’attuale Governo per evitare il fallimento all’ANAS e alle FS ha dovuto finanziare con 6,1 mld di Euro l’ANAS e di 2,4 mld per le FS.
In poche righe ho voluto ricordare a noi tutti quanto è accaduto negli ultimi 5 anni, a causa della cattiva amministrazione del Governo di centro destra; altrettanto sciagurato è stata la cattiva amministrazione del Governo regionale guidato dall’ex Governatore Fitto.
Attualmente il Governo nazionale, attraverso le sue scelte politiche, e una seria programmazione, a partire dalla legge finanziaria, sta recuperando credibilità nei confronti dell’Unione Europea e del resto del mondo. Infatti il Governo punta al rilancio dell’economia. dello sviluppo, del lavoro, e dello stato sociale, inserendo come priorità una lotta serrata nei confronti degli evasori, allo stato attuale si sono recuperati oltre 38 mila mld di Euro tra evasione fiscale e IVA, in sostanza in pochi mesi si è recuperato quanto prevede la manovra finanziaria.
Il Governo per essere ancora più credibile, e mantenere gli impegni assunti, nei confronti dei cittadini che lo hanno votato e sostenuto, dovrà fare scelte coraggiose, con interventi di spesa cospicui in riferimento: ad uno stato sociale per garantire e sostenere le fasce più deboli; ad un sistema pensionistico che non danneggia i lavoratori dipendenti e non; a partire dalla cancellazione dello “scalone”, ed evitare l’alzamento dell’età pensionabile, rinnovare al più presto i contratti del pubblico impiego e contestualmente eliminare per gli oltre 300 mila lavoratori la precarietà; misure di sostegno per i giovani del sud, velocizzare gli interventi infrastrutturali;definizione della distribuzione delle risorse derivanti dal surplus del gettito fiscale che a nostro parere dovrà andare prioritariamente ai lavoratori, pensionati ed imprese, adeguati ammortizzatori sociali per garantire il sostegno al reddito ed interventi mirati per sconfiggere il lavoro nero, il sommerso e lo sfruttamento degli immigrati e dei minori, dovrà inoltre avviare scelte politiche che si propongono l’obbiettivo della crescita delle retribuzioni dei lavoratori, e nel contempo una politica fiscale che riduca il peso del fisco sul lavoro dipendente, orientare risorse da destinare alle famiglie, necessario sarà investire sulla ricerca, sull’istruzione e formazione, su questo tema CGIL CISL E UIL hanno presentato al Governo nazionale un documento, di estrema importanza, teso all’apertura dei tavoli per concertare con le parti sociali quanto appena esposto e largamente documentato, dalle organizzazioni Sindacali.
Se non ci saranno provvedimenti credibili e seri dal Governo Nazionale CGIL, CISL e UIL non faranno sconti a nessun Governo, sarà inevitabile la mobilitazione dei lavoratori, pensionati, disoccupati, precari e di tutti i cittadini.
Come sappiamo per il mezzogiorno a differenza del resto d’Italia non ci sono forti segnali di ripresa per rilanciare l’economia e lo sviluppo. La Puglia ha bisogno al fine di rilanciare la ripresa economica e sociale, e per competere con i mercati nazionali europei e internazionali, occorrono necessariamente finanziamenti mirati per la realizzazione di opere infrastrutturali che a mio parere sono:
1. Le dorsali e le trasversali autostradali e ferroviarie, capaci di collegarsi alle grandi direttrici nazionali e, in prospettiva al corridoio 8 e di rafforzare il ruolo di cerniera nei confronti dell’Est Europa; 2. Gli snodi portuali, interportuali e aeroportuali per la logistica integrata, con particolare riferimento alle merci e alle esigenze delle imprese di piccole, medie e grandi dimensioni; 3. Lo sviluppo della portualità e la realizzazione dell’autostrada del mare; 4. Sistemi integrati dei trasporti delle aree urbane; 5. Infine bisognerà intervenire quanto prima alla realizzazione di interventi mirati su reti “idriche, irrigue ed energetiche”.
Sarà decisivo investire per le infrastrutture indicate, convinto che daranno un ‘impulso alla crescita economica e sociale, per cui lo slogan deve essere lavoro e sviluppo, per accorciare il divario tra nord e sud; non è un caso che il 60 % delle famiglie povere risiede in 5 regioni meridionali: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, in queste regioni una famiglia su quattro risulta povera, mentre la media Italiana indica una famiglia povera ogni dieci, lo dimostra il fatto che il reddito medio pro capite del nord supera i 21 mila Euro l’anno, mentre al sud è inferiore ai 12.500 Euro, cioè 8500 Euro in meno.
Dati riportati su tutti i quotidiani, il 22 marzo scorso hanno evidenziato che l’occupazione cresce come il PIL: + 1,9%. In pratica è il miglior risultato dal 2001 ad oggi. Per la prima volta dal 1993 il tasso di disoccupazione scende al 6,8%, in quanto sono stati avviati al lavoro 425 mila nuovi posti, è opportuno precisare che il 60% sono contratti a termine, insomma si tratta di uno dei livelli più bassi d’Europa, e comunque nettamente al disotto di Francia e Germania, che si affermano tra l’8 e il 9%. Purtroppo resta il dramma del sud, Dove l’occupazione cresce solo del 1,6%.
Nel mezzogiorno, soprattutto, si registra un fortissimo calo delle persone in cerca di lavoro, che sono diminuite del 14,8% (a quota 909 mila). Questo fenomeno ha determinato una flessione dello 0,7% delle forze di lavoro del sud, e un calo dello 0,4% (a quota 53,2% contro il 62,7% del nord) del tasso di attività delle persone fra i 14 i 64enni. In sostanza si evince che alcune decine di migliaia di meridionali prevalentemente donne, non cercano più lavoro. Anche sui dati sulla occupazione si evince che nel settore delle costruzioni è diminuita del 2,4%. Come potete vedere queste cifre contrastano nettamente con quelle del nord-est, con una crescita dei posti di lavoro del + 2,2%. Su questi dati il Governo è ottimista in quanto ha affermato che con le prossime manovre finanziarie il tasso della disoccupazione scenderà ulteriormente, cosa che tutti ci auguriamo.
L’iniziativa di oggi riguarda l’emergenza idrica, è opportuno segnalarvi che in riferimento alle risorse idriche nel mezzogiorno, il 24% delle famiglie non ha l’acqua in casa tutti i giorni, mentre al centro-nord solo l’8%, tutto ciò sta a significare le difficoltà che attualmente attraversa questa parte d’Italia.
Quando parliamo di sviluppo, significa dare dignità alle persone. Il lavoro dignitoso è una strategia di sviluppo, in quanto si riconosce il ruolo centrale del lavoro nella vita delle persone, un lavoro produttivo credo che sia una remunerazione equa, la sicurezza sul posto di lavoro, la protezione sociale per le famiglie, migliore prospettiva di sviluppo personale e di integrazione sociale, la libertà di esprimere le proprie preoccupazioni, la possibilità di organizzare e partecipare al processo decisionale, pari opportunità, e un trattamento equo per tutti, uomini e donne.
Inoltre il lavoro dignitoso costituisce il nucleo centrale delle strategie mondiali, nazionali e locali per il progresso economico e sociale. E al centro degli sforzi volti a ridurre la povertà costituisce nel contempo uno strumento utile ed essenziale per lo sviluppo equo comprensivo e sostenibile. Insomma il lavoro dignitoso vuol significare il raggiungimento di obbiettivi come; creare posti di lavoro, garantire i diritti sul lavoro; garantire una protezione sociale minima; promuovere la concertazione e la risoluzione dei conflitti.
Insomma per il futuro, bisognerà puntare e investire per uno sviluppo equo sostenibile e duraturo, investendo sul capitale umano e sulla legalità.
Alcune settimane fa abbiamo assistito, (per fortuna risolta), alla crisi di Governo, l’intera coalizione ha approvato ben 12 punti d’intervento, gli stessi hanno ottenuto la fiducia dell’intera coalizione guidata dal primo Ministro Prodi. Il programma sarà un vero test della verità, i 12 punti sono:
1. Rispetto degli impegni internazionali e di pace e sostegno costante alle iniziative ONU, UE e NATO; 2. Impegno forte per la cultura scuola, università, ricerca e innovazione; 3. Rapida attuazione del piano infrastrutturale e in particolare dei corridoi europei (compresa la TAV), impegno sulla mobilità sostenibile; 4. Programma per l’efficienza e la diversificazione delle fonti energetiche: fonti rinnovabili, localizzazione e realizzazione rigassificatori; 5. Proseguire con liberalizzazione e tutela del cittadino consumatore nei servizi e nelle professioni; 6. Attenzione permanente e impegno concreto a favore del mezzogiorno, a partire dalla sicurezza; 7. Azione immediata di riduzione significativa della spesa pubblica e dei costi della politica; 8. Riordino del sistema previdenziale privilegiando le pensioni basse e i giovani. Razionalizzazione della spesa e unificazione degli enti previdenziali; 9. Rilancio delle politiche a sostegno della famiglia: estensione universale di assegni familiari più corposi e aumento significativo degli asili nido; 10. Rapida soluzione della incompatibilità tra incarichi, di governo e parlamentari, secondo le modalità già concordate; 11. Il portavoce del Premier assume il ruolo di portavoce dell’esecutivo, per una maggiore coerenza della comunicazione del Governo; 12. In caso di contrasti all’interno dell’esecutivo al Premier viene riconosciuta l’autorità di esprimere in maniera unitaria la posizione del Governo.
Ritengo che siano punti importanti, ma la vera necessità che colpisce il mezzogiorno è il lavoro, un lavoro regolare che possa consentire alla nuova generazione di poter realizzare i loro sogni, cioè realizzarsi una famiglia nella propria terra, senza dover cercare lavoro altrove. A mio parere il Governo rispetto al programma elettorale dovrà impegnarsi molto in riferimento a tre questioni: legalità, infrastrutture, e lotta serrata contro il precariato, in quanto i cittadini si aspettavano un intervento immediato per cambiare completamente rotta rispetto ai disastri provocati dal passato Governo, con molta onestà, a tutto oggi il Governo Prodi, non è intervenuto con tenacia ai quesiti appena esposti, per cui la popolazione comincia a manifestare un malessere paragonando Prodi a Berlusconi, ma è opportuno dirci che l’avvio di questo Governo è stato come ho già detto, molto difficile, in quanto il paese non era più credibile all’Europa e al resto del mondo, si è intervenuti sul risanamento, lotta all’evasione fiscale, riduzione del debito pubblico. Oggi con certezza possiamo dire che il deficit e il PIL, vanno meglio del previsto, per cui questo Governo per evitare battute d’arresto e sfiducia del popolo, dovrà immediatamente invertire la rotta, e puntare sugli investimenti, ovvero il rispetto del programma di Governo, a partire dal sud.
Per fare ciò bisognerà recuperare i ritardi accumulati e le debolezze strutturali del nostro sistema economico, come ho già ricordato, il paese è in ripresa ma il sud ha bisogno di più attenzione e di più risorse economiche, mirate alle politiche di sviluppo, penso che lo sviluppo e l’occupazione abbia bisogno di qualità e quantità, per cui il Governo dovrà accelerare gli interventi per le aree più svantaggiate.
Per realizzare quanto appena evidenziato, la parola d’ordine dovrà essere concertazione, è lo strumento ideale per poter raggiungere qualsiasi obbiettivo tra le parti sociali e il Governo, l’obbiettivo primario come ho già ricordato è il lavoro, il sud ha già pagato un prezzo altissimo in quanto nel 2005 e inizio 2006 si sono persi oltre 35 mila posti di lavoro, insomma un sud in recessione, anche la Puglia ha subito danni in tema di occupazione, si è assistito ad una continua immigrazione di lavoratori, noi tutti ci auguriamo che il Governo possa con interventi mirati, far rinascere tutto il mezzogiorno, dandoci l’opportunità di competere con i nuovi mercati nazionale ed internazionali, attraverso la realizzazione di opere infrastrutturali, al fine di aprire il mezzogiorno ai flussi di merci e persone, con i nuovi paesi emergenti; Cina India e Brasile.
Inoltre sarà necessario una presenza massiccia e risposte adeguate del Governo per contrastare i fenomeni criminali che impediscono al mezzogiorno di crescere in tema di sviluppo economico, sociale e occupazionale.
Penso che per poter emergere da questo divario bisognerà partire dall’assegnazione delle risorse finanziarie, introdotte nella manovra economica, è opportuno introdurre in riferimento agli appalti, soluzioni miste tra pubblico e privato per essere più competitivi. E’ opportuno che le politiche per lo sviluppo devono essere prioritarie nell’agenda del Governo Prodi, per cui bisognerà accelerare per far aumentare nel nostro paese la competizione in quanto essa nel passato è stata abbandonata.
L’attuale finanziaria è stata parzialmente condivisa da CGIL CISL e UIL in quanto la stessa contiene scelte in controtendenza rispetto a quelle degli ultimi anni, è chiaro che la manovra contiene qualche ombra ma possiamo ritenerci speranzosi e fiduciosi per una forte ripresa.
Importante è stata l’apertura di un tavolo di confronto fra il Governo e le parti sociali, sulle politiche di sviluppo per il mezzogiorno e il risultato di quattro anni di grande impegno di questo sindacato confederale, le tracce del confronto sono servite ad affermare il rilancio degli investimenti pubblici, al fine che tali finanziamenti rispondessero all’obbiettivo di spendere nel mezzogiorno almeno il 30% della spesa pubblica ordinaria, ed il 45% di quella in conto capitale, così come previsto dagli impegni di programmazione maturati nel passato, insomma più risorse ma anche più qualità ed efficacia della spesa pubblica.
In riferimento alle risorse dell’attuale manovra economica e finanziaria, sono previsti 63 mld di Euro di fondi FAS ( Fondo Aree Sottosviluppate ) , vanno sommati 52 mld che derivano dalla somma tra le risorse assegnate dall’Unione Europea (25.624 milioni di Euro) ed il co finanziamento nazionale, insomma ci saranno risorse abbondanti che saranno concentrati sulle grandi priorità individuate dai macro-obbiettivi del Qsn (Quadro Strategico Nazionale) - ( attuazione della strategia di Lisbona e diffusione della società della conoscenza; risorse naturali, acqua rifiuti, turismo; sistemi produttivi locali ed aree urbani; internazionalizzazione dell’apparato produttivo).
In sostanza con la stessa logica è stato istituito un capitolo straordinario da utilizzare, in coerenza con i contenuti della programmazione unitaria al fine di migliorare gli interventi infrastrutturali e dei servizi nelle aree del sud.
L’Edilizia per il secondo anno consecutivo non dà segnali di ripresa nonostante l’aumento del 26% di risorse destinate a interventi infrastrutturali. Penso che il Governo dopo aver introdotto strumenti positivi per poter far emergere la legalità, e perseguire gli evasori, dovrà accelerare gli interventi per consentire il rilancio del settore, insomma le risorse sono cresciute, e dobbiamo subito utilizzarle per cancellare i dubbi sulla disponibilità reale, come qualche forza politica del passato Governo ha annunciato attraverso quotidiani e TV nazionali.
L’incremento delle risorse previste dalla manovra economica, dovrebbe consentire un parziale recupero dei pesanti tagli introdotti dalle precedenti manovre economiche, che, negli ultimi 5 anni, hanno portato ad un ridimensionamento complessivo di risorse delle opere pubbliche del 51%, per cui si auspica un cambiamento di rotta per il settore delle costruzioni, al fine di evitare pesanti danni sull’economia complessiva dell’Italia.
Positivo è stato per il Governo, la riunione tenutasi a Caserta, dando via libera al Quadro strategico 2007/2013, dagli stessi dovrebbero arrivare 100 mld di Euro al sud. Chi godrà di queste risorse saranno 3 regioni: Sicilia, Campania e Puglia.
La Sicilia avrà il 23,87% delle risorse del FAS e il 32 di quelle comunitarie; la Campania otterrà il 22,72% delle risorse del FAS e il 29,57% di quelle comunitarie; la Puglia il 18,11% delle risorse del FAS e il 24,14 di quelle comunitarie.
Per restare in tema di opere infrastrutturali è opportuno ricordare un punto di debolezza del nostro territorio, cioè la contrazione di investimenti mirati al sistema idrico ed irriguo.
Badate intervenire sul sistema idrico ed irriguo, darebbe lavoro immediato al settore dell’edilizia e contestualmente rilancerebbe l’economia, e nel contempo diverrebbero nell’agro-alimentare investimenti di prospettiva, garantirebbe qualità per l’agricoltura meridionale, e sicurezza per quelle imprese che hanno investito nella zootecnica, in quanto nel passato per mancanza di acqua le imprese agricole e zootecniche hanno subito ingenti perdite.
Negli ultimi 5 anni c’è stata una vera e propria paralisi nel settore infrastrutturale idrico ed irriguo, anche in questo caso, non si può tacere su quanto ha prodotto il Governo di centro destra, grave responsabilità del Ministro Lunardi, Alemanno e Mattioli, per loro, nelle opere infrastrutturali non figuravano quelle relative al convegno di oggi, non solo non raffiguravano, ma come ho già ricordato non hanno mantenuto l’impegno su quegli interventi di ammodernamento delle reti ferroviarie e stradali.
E’ stato altrettanto disattento il Governo Fitto, sul problema idrico, non ha mantenuto gli impegni come pubblicizzato e sponsorizzato dal suo amico di partito Guido Viceconte. Infatti per il sistema idrico si sono scritti accordi come, l’accordo quadro, Stato-Regione siglato nel marzo 2003, il quale prevedeva oltre un miliardo di Euro per migliorare le reti fognarie e di distribuzione e gli impianti di depurazione dell’acquedotto Pugliese, per cui anche in questo caso hanno fortemente deluso i Pugliesi, Ricordo che tra Regione Puglia e Basilicata ci fu un’animata discussione politica per il trasferimento di 290 milioni di mq d’acqua dalla Basilicata alla Puglia, e con un credito per la Basilicata di 46 milioni Euro annui.
Questo episodio ci fa capire quanto l’ex Governatore di Puglia sia stato non in linea con il suo programma elettorale, che sposava a pieno titolo quello nazionale, infatti la stessa Regione Puglia nell’ottobre 2003 in un incontro col Ministro Lunardi siglarono un accordo per le grandi opere in Puglia, per un costo complessivo di 7, 3 miliardi di Euro, ma la liquidità disponibile era solo di 2,46 miliardi di Euro.
In questo impegno di spesa una parte dei finanziamenti dovevano essere destinati per interventi idrici ed irrigui. Anche in questo caso accordi siglati senza un centesimo di Euro, per cui le delusioni della legge Obbiettivo l’abbiamo vissuta anche in questa Regione, a distanza di giorni ci fu un intervento da parte dell’ex Ministro Matteoli il quale indicava il piano acqua, assoluta priorità della legge Obbiettivo, è opportuno ricordarci che l’intervento dell’ex Ministro era soprattutto in riferimento alla manovra finanziaria del 2004, tale manovra si è dimostrata come tutte le altre una vera delusione per il paese, e una beffa per il mezzogiorno d’Italia.
La legge obbiettivo, introdotta dalla passata Legislatura, prevedeva una serie di interventi volti a soddisfare le emergenze idriche irrigue e degli acquedotti, infatti nell’agenda di Lunardi erano previsti 64 interventi per opere idriche con una spesa prevista di circa 5 mld di euro. Anche in questo caso, il Governo passato ha bleffato, facendo apparire liquidità immediate, mentre in sostenza la liquidità non c’èra, ma c’erano solo progetti illusori. Insomma a seguito di scarsi finanziamenti negli ultimi 5 anni, si è utilizzato per colmare impegni non mantenuti il “projet financing” strumento che non ha avuto un riscontro positivo per evitare carenza di acqua per qualsiasi uso, e nel contempo evitare i disastri per eventi atmosferici.
LA LEGGE OBBIETTIVO PREVEDE LE SEGUENTI OPERE:
1. Potabilizzatore di Conza; 2. Acquedotto potabile del Sinni; 3. potenziamento della capacità di trasporto dell’acquedotto del Sinni; 4. Opere di adduzione Abruzzo-Puglia dai fiumi Pescara, Sangro e Vomano; 5. Adduzione dell’invaso di Ponte Liscione a Finocchito; 6. Completamento del riordino e ammodernamento impianti irrigui ricadenti nel comprensorio destra Ofanto-destra Rendina in Agro di Lavello; 7. Traversa Volano sul fiume Ofanto in località Monteverde (Avellino); 8. Accumulo di risorsa idrica per 16 M. mc a servizio del comprensorio irriguo a sinistra Ofanto.
La gravissima carenza idrica che ha caratterizzato le regioni meridionali, ha raggiunto ormai livelli difficilmente risanabili, essa ha determinando forti limitazioni non solo nel settore agricolo, ma anche in quelli civili ed industriali. La situazione poco confortante sta mettendo a dura prova i settori sopra citati, credo che per arginare la siccità bisognerà intervenire con investimenti.
Ora rispetto a tale emergenza idrica dobbiamo sapere che in Puglia non piove da diversi mesi, per cui questa sarà un’estate torrida, notizia apparsa su tutti i quotidiani nazionali a seguito di un indagine realizzata da esperti di meteorologia, gli stessi dicono che nel futuro sarà sempre peggio, questo dimostra che il Paese e la Puglia avranno serie difficoltà idriche, in quanto non dispone di risorse proprie, e quindi molto sensibile ai cambiamenti climatici, infatti gli invasi dell’AQP sono al 60% della loro capacità. Per cui si conferma che il flusso di acqua dalle sorgenti del Sele – calore è calato dai 5.658 litri al secondo dello scorso anno, agli attuali 4.317, si evince che la situazione attuale in riferimento ai nostri invasi, è preoccupante, in quanto:
· il Pertusillo attualmente contiene 79.055.555 milioni di mq, contro i 122.615.384 milioni di mq del 2006; · il Fortore attualmente contiene 124.674.000 milioni di mq, contro i 225.053.000 milioni di mq del 2006; · il Sinni attualmente contiene 283.020.000 milioni di mq, contro i 417.560.000 milioni di mq del 2006; · il Locone attualmente contiene 28.013.000 milioni di mq, contro i 27.651.000 milioni di mq del 2006.
Facendo il confronto tra il 2006 e il 2007 i milioni di mq di acqua disponibili, attualmente sono di 514.762.555 milioni di mq, contro i 792.879.384 milioni di mq del 2006, in sostanza rispetto allo scorso anno c’è una differenza di 278.116.829 milioni di mq in meno.
Si presume che la situazione è opposta al Locone dove il livello di acqua non da forti preoccupazioni rispetto allo scorso anno: nell’invaso che attinge dall’Ofanto e approvvigiona i comuni del nord della Puglia ci sono 26 milioni e 600 mq. rispetto ai 26 milioni dello scorso anno. Per evitare danni irreparabili dobbiamo scongiurare l’arrivo in anticipo dell’estate e augurarci l’arrivo della pioggia, se così non sarà a pagare le conseguenze sarà l’agricoltura che dovrà privarsi d’acqua per dare la precedenza all’uso potabile.
Se questa è la situazione, incidono fortemente le perdite di acqua che in Puglia si aggira intorno al 53% a causa di condutture vecchie di circa 33 anni, infatti l’Acquedotto prevede un incremento attraverso l’utilizzo dell’acqua della falda, che già alimenta per più del 50% il Salento.
Il ricorso ai pozzi nelle altre zone della Puglia potrà aiutare l’approvvigionamento idrico. I pozzi hanno una portata pressoché costante. La provincia di Lecce è alimentata attualmente da circa 2.100 litri al secondo dalla falda, per il resto il fabbisogno viene coperto con l’acqua delle altre fonti, Sele, Sinni e Pertusillo. Se ci sarà una carenza alle fonti, ovviamente, l’integrazione diventerà difficile. Mentre per le province di Brindisi e Taranto che si alimentano esclusivamente con l’acqua del Sinni e del Pertusillo, si ricorrerà, in caso di bisogno, all’utilizzo della falda.
Al di là di quanto sostiene l’AQP è opportuno porci una domanda ma come sarà l’acqua che si trova nelle falde? I tecnici dell’Acquedotto sostengono e assicurano che i pozzi saranno riattivati con la collaborazione di tutte le istituzioni e con le ASL, al fine di verificare la qualità dell’acqua. Penso che sarà opportuno che prima dell’utilizzo (spero che non cene sia di bisogno) ci siano seri controlli al fine di evitare danni irreparabili per la nostra salute, questo allarme lo lancio in quanto nella falda, c’è molta presenza, di inquinanti e metalli pesanti, si dovrà intervenire in brevissimo tempo, alla realizzazione di opere alternative che garantiscano la salute e la qualità. Colgo l’occasione della presenza dell’assessore Introna che in riferimento all’approvazione definita del DFR 2007/2013 della Regione Puglia, scarse sono state le risorse destinate per far fronte a questa emergenza, pensavamo che su questa tematica ci fosse stata da parte del Governo Regionale un’attenzione particolare.
Anche Conf - agricoltura è preoccupata per l’anomalo andamento climatico di questo inverno, che potrebbe compromettere lo stato delle riserve idriche per l’imminente arrivo dell’estate, credo che l’acqua rappresenta per il settore agricolo uno dei più importanti fattori, al fine di dare più di competitività al settore dell’agroalimentare, che a causa del cambiamento climatico si prevedono 800 milioni di Euro di danni all’agricoltura.
Come potete vedere, sulla politica dell’acqua, per la nostra Regione è un ostacolo e un aggravio in più per favorire la competitività al centro del mediterraneo, tutto ciò diventa un intralcio per le bio energie sulle quali si sta puntando, da un lato ci aiuterebbe a integrarci al resto d’Europa ma dall’altro pongono il problema delle risorse idriche, poiché quel tipo di filiera necessita di molta acqua, inoltre la mancanza di essa danneggia fortemente il rilancio del turismo nel mezzogiorno d’Italia.
Infatti il turismo negli anni scorsi ha subito ingenti danni, a causa della riduzione idrica. Nonostante gli sforzi del Governo Pugliese che ha destinato apprezzabili risorse economiche per favorirlo, a mio parere, credo, che bisognerà fare di più, muoversi con interventi strutturali e coordinati, in un momento in cui si assiste ad una ripresa del settore dopo anni di forte crisi, infatti si prevedono per i prossimi mesi l’arrivo di 140 navi da crociera e che faranno scalo nei porti pugliesi, e consentiranno a 370 mila turisti di poter visitare la nostra regione. Insomma, deve essere chiaro che per poter far decollare questo settore occorre realizzare quelle infrastrutture materiali ed immateriali.
Ricordo che due anni fa in piena estate molti turisti abbandonarono le strutture balneari a causa dei rubinetti a secco, badate questo settore potrebbe dare al nostro territorio tanta piena e buona occupazione in quanto la Puglia rispetto ad altre regioni balneari, ha un vantaggio prezioso cioè il clima, che rispetto al nord l’estate arriva prima e va via molto tardi. Credo che da parte degli imprenditori pugliesi dovrebbero a mio parere avere più coraggio nell’investire i propri guadagni, come normalmente accade in altre realtà italiane ed esteri, basti pensare la Francia, la Spagna e la Germania, per cui bisogna osare di più, non si può pensare che il lavoro, lo sviluppo e l’occupazione debba avvenire esclusivamente attraverso le politiche nazionali, regionali e locali, credo, che tutti debbano dare il proprio contributo, partendo da una formazione di qualità che guardi con forti interessi al turismo, per cui diventa inevitabile l’impegno del Governo Nazionale.
Badate il comparto del turismo è composto da 17.732 imprese (direttamente e indirettamente coinvolte nell’indotto), 7.490 addetti fissi e 8.790 stagionali; 2.390 strutture ricettive e un totale di posti letto di 196.598.
Nello scorso 2006 nei primi 8 mesi il turismo pugliese ha fatturato circa 2,3 mld di Euro, pari al 5% di quello nazionale. Fino a giugno 2006 863mila italiani hanno preferito e trascorso le vacanze in Puglia, da un sondaggio di Union camere si attesta che la Puglia è la terza regione dopo Sicilia e Campania, con 2,5 milioni di arrivi e 10,8 milioni di presenze. Per cui investire su questo settore darebbe un immagine ben diversa, più seria e più appetibile per quelle imprese che vorrebbero investire su questo territorio e nel contempo la Puglia potrebbe svilupparsi economicamente e socialmente, e sicuramente si eliminerebbe la microcriminalità e contestualmente ci sarebbe più sicurezza sociale per i cittadini e per i turisti, tutto ciò darebbe a questa regione più credibilità, qualità di vita, qualità del lavoro e dello sviluppo.
Il Governo Nazionale ha inserito nella manovra finanziaria un miliardo di Euro destinati per progetti idrici ed irrigui, di cui 284 milioni saranno destinati alla Regione Puglia, al fine di ampliare la capacità di invaso dei bacini artificiali ad uso irriguo. Credo che in riferimento alle questioni in discussione occorrerebbero più risorse economiche per la Puglia, il Governo si è speso poco rispetto al fabbisogno della Puglia, tra l’altro sullo stesso tema è intervenuto il Ministro Di Pietro dichiarando che ci saranno cospicue risorse per la nostra Regione, se le risorse sono 284 milioni di Euro, credo che tra i due ministri non c’è perfetta sintonia su le risorse da destinare a questo settore.
Badate quanto sia importante e preziosa l’acqua, infatti lo scorso anno al quarto forum mondiale sull’emergenza acqua, si è dimostrato che oltre un milione di persone nel mondo non ha da bere, inoltre si è detto che per produrre un litro di benzina occorrono 10 litri d’acqua; per produrre un litro di birra servono 30 litri d’acqua; per produrre un kg di farina servono 1.500 litri d’acqua; per produrre un kg di riso 4500 litri d’acqua; per produrre un kg di alluminio occorrono 100mila litri d’acqua. Insomma i giochi di interessi economici sono notevoli, il valore dell’industria idrica è pari al 40% del petrolio.
Come possiamo constatare tutto quello che si mangia, ha bisogno di un impensabile quantità d’acqua per la produzione e la lavorazione, dall’irrigazione dei campi all’allevamento del bestiame, fino al processo per il confezionamento e la vendita di qualsiasi prodotto. Nel mondo oltre un miliardo di persone non accede all’acqua potabile e 2 miliardi e 400 mila persone non possono curare la propria igiene, tutto ciò a causa della cattiva gestione dell’acqua. Sono povere d’acqua quelle aree nelle quali si dispone di meno di 1.000 mq. d’acqua pro capite all’anno, e sono sotto stress idrico quelle aree in cui, la disponibilità d’acqua è inferiore a 1.700 mq, per cui 2 miliardi e 300 mila persone vivono in aree sotto stress idrico. Infatti nel nord America la fascia centro-occidentale degli Stati Uniti è gravemente affetta dell’aridità. Il fiume Colorado spesso si inaridisce prima ancora di raggiungere l’Oceano Pacifico.
In Africa il 60% dei bacini idrici rientra tra le zone aride (zone in cui l’indicatore che misura il rapporto tra precipitazione ed evaporazione dell’acqua è inferiore alla forbice 0,05-0,5, mentre l’Asia centrale soffre di aridità in un area che si estende dal Caucaso Russo al Pakistan e all’Afganistan. Da un sondaggio stimato un cittadino degli Stati Uniti D’America consuma all’anno 2.150 mq; in Canada 1.900 mq; in Italia 1..200 mq; in Svezia, Polonia e Irlanda 400 mq; Gran Bretagna 300 mq; Danimarca 200 mq; e in Nigeria 45mq. Da tale analisi emerge che nei paesi sopra indicati il 70% dell’acqua viene utilizzata per l’irrigazione; il 20% per l’industria e il 10% per uso abitazione
Badate, anche la Russia scopre l’oro blu e dichiara che l’acqua vale più del petrolio, per cui Mosca si prepara per l’export dei suoi immensi patrimoni idrici, una rete di canali avvolgerà per il prossimo futuro i paesi assetati dell’ex URSS, si prevede un giro d’affari di 800 mld di dollari. Le risorse di acqua potabile in Russia sono: 4300 km cubi all’anno d’acqua potabile, 98 km cubi di acqua consumata ogni anno, 120 mila sono i fiumi, e sono lunghi oltre 10 km, 2 milioni sono i laghi con acqua dolce sul territorio Russo.
Come potete immaginare la Russia galleggia su immensi giacimenti di petrolio, gas e acqua, al punto di averla trasformata in una super potenza energetica. Nel suo territorio c’è tanta acqua dolce da poter dissetare due pianeti. Dal rapporto emerso della FAO, che lancia l’allarme per l’emergenza idrica, sostiene che nel 2050 quasi 2 miliardi di persone potrebbero restare senza acqua potabile. Per cui l’Unione Sovietica si sta attrezzando ad adeguare le infrastrutture, costruendo acquedotti, come succede per gli idrocarburi, al fine di utilizzare la tanta ricchezza che farà aumentare l’influenza politica, commercializzando questo bene, specie sui paesi confinanti dell’Asia centrale, assediata dai deserti e dalla siccità.
Infatti negli Emirati Arabi Uniti, l’acqua dolce raccolta non supera lo 0,15 km cubi, inoltre non esistono fiumi perenni ma solo ruscelli stagionali; L’Arabia Saudita, attualmente dispone di 17 km cubi d’acqua all’anno il 90% è utilizzato per irrigare i campi; L’Iran ogni anno consuma 109 km cubi, pensate la soglia massima da non superare sarebbe di 46 km cubi, insomma consuma più del dovuto cioè 63 km cubi d’acqua; La Giordania consuma ogni anno 0,15 km cubi d’acqua, per l’approvvigionamento dell’acqua si concentrano dispute internazionali; In Kazakistan le risorse attinenti ammontano a 69 km cubi l’anno, la metà proviene da fiumi nati nei paesi confinanti.
Badate come questo bene arricchirà la Russia, penso che il controllo dell’acqua è vitale, come ho già ricordato, senza la stessa la morte è inevitabile, senza di essa non è possibile avviare qualsiasi tipo di produzione. Ho citato il caso Sovietico, per far sì che l’italia possa intervenire in largo anticipo su questa tematica, non vorrei pensare che nel futuro l’Italia dovrà dipendere da altre nazioni, come già avviene per l’acquisto del petrolio, gas ed energia.
La preoccupazione è tanta, lo dicono i climatologi, in quanto le precipitazioni nel breve futuro ci saranno, ma non saranno sufficienti, in quanto sono mancate le piogge e le nevi autunnali per riempire i fiumi e le dighe, sarà inevitabile l’emergenza idrica. Si evince attraverso segnali allarmanti, che sta per aprirsi un’estate torrida che darà vita a dure battaglie fra interessi divergenti nell’uso dell’acqua, da una parte i coltivatori dall’altra parte le aziende che producono energia, entrambe chiedono più acqua per soddisfare le logiche d’impresa, infatti rispetto a questa emergenza l’Enel ha già tagliato tra gennaio e febbraio 2007 la produzione idroelettrica dell’alta Italia, che ora è circa il 20% in meno rispetto alla media, al fine di evitare lo svuotamento dei bacini.
L’Edison ha ormai intavolato uno studio mettendo al centro la gestione delle risorse idriche, per evitare di trovarsi senz’acqua quando i consumatori chiederanno elettricità pulita. Per cui la protezione civile si sta organizzando al fine di non trovarsi impreparata, ci sarà entro la prima decade di aprile un tavolo tecnico dei soggetti interessati per la gestione delle risorse idriche. Saranno chiamati in campo anche i consorzi di bonifica, sicuramente sarà sacrificato il settore agricolo come quello industriale, per cui si dovrà dare priorità all’uso civile abitativo, pensate che le falde della Padania non sono più ricche di acqua rispetto agli anni passati, in quella zona gli agricoltori subiranno una riduzione della produzione sia del riso che del mais, per cui ci sarà una ricaduta su tutto il comparto agricolo.
Questo allarme non viene lanciato solo dalla FILLEA CGIL, o da altre associazioni, ma anche dalla commissione ambientale della Camera, infatti il presidente Ermete Realacci, ha chiesto da subito l’emergenza per il Po’, il Tevere e l’Arno, per cui necessita di un piano strategico per l’utilizzo della risorsa idrica, a seguito delle loro indagini rivelano che l’inverno troppo caldo ha prosciugato i fiumi, meno il 50% per il Po’, il Tevere e l’Arno, insomma il presidente Realacci ha sollecitato il Governo ad un immediato intervento, come vedete questo fenomeno non riguarda più solo il sud ma riguarda tutto il territorio nazionale.
Dobbiamo convincerci che investire sull’acqua è molto più importante rispetto a interventi che riguardano i settori tecnologici, badate la carenza di questi ultimi anni ha provocato 8.500 morti all’anno, in quei paesi poveri e sottosviluppati, addirittura più vittime di quelle da mal nutrizione, in alcune nazioni per questo liquido ci sono seri conflitti militari, e noi in Italia abbiamo il dovere di evitare qualsiasi conflitto politico, su tutto il territorio nazionale, a partire dalle regioni confinanti del mezzogiorno, in quanto, nel passato si è assistiti a veri conflitti politici per la commercializzazione e i costi dell’acqua.
Infatti in Basilicata è iniziata la battaglia per l’acqua a causa dei costi troppo elevati.
La protesta nasce dal fatto che la Basilicata da moltissima acqua alla Puglia, le loro lamentele sono come ho già ricordato i costi elevati e sostengono che noi pugliesi paghiamo l’acqua con costi più ragionevoli. Tutto nasce a seguito di un’indagine realizzata sulle fatture di acqua potabile per una serie di servizi connessi alle attività industriali in Basilicata e Puglia, prendendo con riferimenti anche la Calabria, la Campania e la Sardegna.
Dall’indagine emerge che: il canone in Basilicata è di 25,82 Euro l’anno; in Puglia è del 18,82 Euro l’anno; in Campania nella zona industriale di Salerno sono 8,37 Euro l’anno. La tariffa base da 0 a 300 mq d’acqua, in Basilicata, è di 0,77 Euro, in Puglia è leggermente superiore 0,78, mentre in Calabria si và da 0,37 della zona industriale di Rende a 0,81 di quella di Paola. A Salerno scende a 0,51 Euro mentre nell’area industriale di Cagliari è 0,36. Per quanto riguarda i costi per la fognatura in Basilicata è di 0,09 Euro, in Puglia 0,12. Insomma da questa indagine si evince che il costo dei vari servizi, in Basilicata costa in più del 30% rispetto alle regioni sopra citate, potete immaginare la rabbia da parte dei cittadini e degli imprenditori della Basilicata per le quali, in una regione così ricca di giacimenti idrici naturali, si debba pagare una tariffa ben più elevata rispetto ad una regione, come la Puglia, che proprio dalla Basilicata trae la sua fornitura principale.
Per poter arginare in Puglia il grave problema bisognerà:
· Raccogliere e invasare tutta l’acqua possibile; · Risparmiare sui consumi in agricoltura nell’industria e negli usi civili; · Eliminare perdite e furti d’acqua (lotta all’evasione e all’elusione idrica).
La FILLEA PUGLIA chiede al Governo di porre fine ad una serie di confusioni di ruoli e competenze, in quanto abbiamo bisogno di capire chi è titolato nel Governo a gestire il bene più prezioso di ogni cittadino, sarà il Ministro delle Infrastrutture? Il Ministro dell’Ambiente? Il Ministro delle Politiche Agricole? Chiunque esso sia dovrà darci serie risposte, rispetto agli interventi che si potranno realizzare su questo territorio. Inoltre per avere una politica nazionale sulle risorse idriche, occorre una competenza specifica ben individuata, che riesca a promuovere e governare una seria politica industriale dell’acqua.
Come ho ricordato, troppe energie e risorse finanziarie vengono sprecate, troppe competenze, troppi centri di potere che decidono autonomamente sull’acqua, badate in alcune regioni questo bene viene governato totalmente da organizzazioni malavitose, come sta accadendo nella regione Sicilia, abbiamo assistito a mobilitazioni di migliaia di cittadini contro le politiche del Governatore Cuffaro, al fine di scongiurare la vendita dell’acquedotto, dando grosse opportunità ai privati e malavitosi di poter lucrare e contestualmente poter riciclare il danaro sporco.
E’ opportuno chiederci a chi appartiene l’acqua? È una proprietà privata o un bene pubblico? quali diritti hanno o dovrebbero avere le persone? Quali sono i diritti dello Stato? Quali quelli delle imprese e degli affari commerciali? Dobbiamo renderci conto che oggi ci troviamo di fronte ad una crisi planetaria dell’acqua. Per cui l’economia globalizata sta cambiando la definizione di acqua, da bene pubblico a proprietà privata, un prodotto che si può estrarre e commerciare liberamente. E’ opportuno ricordare che l’ordine economico globale chiede la rimozione di tutti i vincoli e le normative sull’uso dell’acqua e l’istituzione di un mercato di questo bene. Mentre i sostenitori del libero commercio di questo bene, vedono i diritti di proprietà privata come unica alternativa alla proprietà statale e i liberi mercati, come il solo sostituto alla regolamentazione burocratica delle risorse idriche.
Penso che più di qualsiasi altra risorsa, l’acqua deve rimanere un bene pubblico e necessita di una gestione comune, per cui si evince, che in gran parte delle società, ne è esclusa la proprietà privata. E’ mio dovere dire a questa assise che questo problema specifico in Puglia non c’è, grazie ad una politica seria, trasparente e lungimirante dell’attuale Governo di centrosinistra, in quanto il Governo della passata legislatura pugliese voleva privatizzare l’AQP, come vedete c’è tanta differenza tra il nuovo e il vecchio Governo.
Il Governo Nazionali, per evitare seri contenziosi sull’uso dell’acqua tra chi ce l’ha e chi non ce l’ha, deve porre un rimedio per l’immediata emergenza.
Il Governo Regionale che ha un ruolo di estrema importanza per le risorse idriche dovrà quanto prima dotarsi di un piano di emergenza contro la siccità a partire, da una seria valutazione delle precipitazioni, valutare allo stato attuale la situazione degli invasi, dotarsi di un piano di risparmio in tutti i settori, e infine fare un piano di recupero delle perdite e dei furti.
Inoltre il piano regionale idrico dovrà guardare attentamente a: fabbisogno, consumi, valutare il pacco progetti esistenti, fare una valutazione di ciò che veramente occorre nell’interesse della Regione, dotarsi di progetti esecutivi veri e seri, realizzati da società di ingegneria che hanno competenze professionale comprovate, utilizzare al meglio, e subito le risorse finanziarie, provenienti dalla manovra economica e soprattutto dai FESR 2007/2013, che a mio parere la Regione sui fondi strutturali che riguarda il 2007 è in netto ritardo per spendere la somma prevista di circa Euro 700.940.000,00 e nel contempo avviare le gare con metodi trasparenti, evitando di ritornare alle vecchie logiche degli appalti concorsi e della diffusa pratica delle gare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Badate le gare d’appalto con questo sistema non sono più libere, vince chi controlla le commissioni aggiudicatrici che hanno potere assoluto nell’assegnare i “punteggi tecnici”, insomma le commissioni, scelte dalle stazioni appaltate sono spesso in accordo con il potere politico locale regionale e nazionale, sono lasciati poteri di discrezionalità assoluta con i cosi detti “merito tecnico e merito ambientale”, insomma non vi è alcuna speranza di valutazione equa e trasparente, quindi le opere vengono a costare di più e con un tempo di realizzazione più lungo.
In questo settore fortemente agguerrito di lavoro nero e sommerso, c’è bisogno di un forte controllo soprattutto in fase di gare, e ogni ente, a partire dall’AQP ai consorzi di bonifica e a tutti gli enti appaltanti e di spesa di tutti i settori, devono non solo essere trasparenti, ma hanno l’obbligo di vigilare sulle aziende che acquisiscono le commesse, di rispettare le normative contrattuali e le leggi esistenti, credo che con un sistema di affidamento leale si potrà fermare il dilagare della corruzione e della concorrenza sleale tra le imprese.
Queste mie affermazioni e preoccupazioni, derivano dal fatto che in Molise si è bloccata una gare di 65 milioni di Euro, a seguito di ricorsi di singole aziende in quanto l’appalto inquisito è andato in gara con la procedura del massimo ribasso e in corso d’opera viene inserito il metodo mediante l’offerta economicamente più vantaggiosa. Questo conferma che nel sistema degli appalti ci sono molte ombre, e poche luci, oserei dire un ritorno al passato ovvero ai tempi di tangentopoli, per evitare il riaffacciarsi di quel sistema che ha mandato in frantumi l’intero paese e in particolar modo il settore delle costruzioni, il Governo a qualsiasi livello dovrà fare il massimo per frenare questo sistema pericoloso e perverso.
La FILLEA non ha nessuna intenzione di tutelare quelle imprese che hanno ottenuto per circa 30 anni con il metodo di affidamento diretto dall’AQP gli appalti che riguardano tutta la rete Pugliese. Le stesse non hanno mai partecipato ad un bando di gara. Oggi posso dire con soddisfazione che qualcosa è cambiato, ovvero chi vuole aggiudicarsi la commessa deve confrontarsi con il mercato. Abbiamo assistito alla fine dello scorso anno ad una serie di interventi messi in gara dall’AQP, le stesse sono state aggiudicate con il criterio del massimo ribasso, tale ribasso in alcune commesse ha supertao il 46%, e a seguito di una serie di ricorsi di altre aziende escluse, sono stati annullati i bandi di gara.
All’inizio di quest’anno l’AQP ha mandato in gara ben 14 interventi, mirati al recupero funzionale delle reti idriche della Regione, per un valore complessivo di 99 milioni di Euro. Si tratta di opere finanziate attraverso i POR e i fondi del ministero dell’ambiente, con le quali verrà ammodernato il sistema di distribuzione dell’acqua. La domanda che rivolgo al governo regionale, è innanzitutto di salvaguardare quei lavoratori che hanno operato per circa 30 anni su questa rete, acquisendo esperienza e professionalità, è opportuno ricordare e osservare che i costi per l’aggiudicazione delle commesse non sono spesso in linea con il prezzario regionale, vorrei precisare che il prezzo più basso non è sinonimo di qualità, se i prezzi di progetto non sono ben tarati e se le verifiche non sono adeguate.
L’iniziativa di oggi, non deve essere tipo quelle che abitualmente si realizzano durante una campagna elettorale, la FILLEA pone all’attenzione delle istituzioni, che il lavoro dell’edilizia in Puglia diminuisce, per i lavoratori e per le aziende locali e non, costringendo i lavoratori ad emigrare, impoverendo sempre più il settore in tema di mano d’opera specializzata, bisognerà dare risposte in merito, a questa emergenza. E’ opportuno ricordare che la finanziaria, in riferimento allo sviluppo, potrebbe aumentare ulteriori finanziamenti aggiuntivi senza che essi pesino sull’indebitamento pubblico, in quanto attraverso la lotta all’evasione fiscale si è ottenuto un importante risultato di recupero, per cui gli interventi di spesa dovranno essere celeri, e nel contempo bisognerà selezionare e scegliere le priorità. La FILLEA non intende favorire la realizzazione di cattedrali nel deserto, mi riferisco soprattutto ad un grosso appalto pubblico, realizzato in provincia di Taranto, negli anni 90, progettato dal Consorzio Arneo di Nardò, (la diga Pappadai). Un invaso che è costato tantissimo danaro pubblico, ma purtroppo nella diga attualmente manca la materia prima, “l’acqua”.
Vorrei porre all’attenzione dell’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Puglia, Dott. Onofrio Introna, come superare alcuni ostacoli che intralciano la governabilità dei Consorzi di Bonifica in Puglia. La soluzione l’hanno già espressa nel lontano 2004 (Governo Fitto) le organizzazioni sindacali di categoria FLAI CGIL - FAI CISL - FILBI UIL, in quanto le stesse inviarono una serie di emendamenti al vecchio Governo, il riscontro finale purtroppo non c’è stato nessuna risposta in merito, per cui le stesse organizzazioni di categoria lo scorso settembre hanno inviato lo stesso quesito all’attuale Governo Regionale, (emendamenti ddlr, riforma Consorzi Bonifica di Puglia). Riteniamo che una riforma seria dei consorzi di Bonifica Pugliesi, dovrà tener conto dell’attuale sistema legislativo nazionale e devono demandare agli stessi il ruolo di supervisori del territorio. Tra l’altro, l’UE, con la scelta di scindere gli interventi in agricoltura, affida alle imprese agricole il ruolo di custodi dell’ambiente e del benessere animale.
Insomma i Consorzi, devono restare organismi di autogoverno, per cui dovranno provvedere in armonia con l’Autorità d’Ambito, o di Bacino a cui dovrà essere affidato il compito di pianificare e programmare gli interventi sul territorio, a: progettare, eseguire e gestire le opere per l’approvvigionamento e la distribuzione delle acque a prevalente uso irriguo; progettare ed eseguire le opere idrauliche idrogeologiche e forestali; fornire assistenza tecnica all’irrigazione e all’innovazione tecnologica in campo agricolo, idrogeologico e forestale.
Badate le nostre osservazioni si collocano in un ampio quadro di riferimento che mira alla creazione di, armoniosi processi di sistemi di sviluppo, in agro alimentare – industriale dei territori basati sulla qualità della produzione e del lavoro dipendente, per cui arricchirebbe la genuinità alimentare, inoltre una adeguata cura di manutenzione darebbe valorizzazione al territorio che dovrà rientrare in un progetto Regionale compatibile con l’ambiente.
Posso dire con chiarezza e franchezza che questo Governo Pugliese ha dato a tutt’oggi risposte adeguate rispetto al programma elettorale, a mio parere dovrà intervenire con più efficacia, inserendo nel bilancio di previsione 2007 più risorse da destinare alle fasce più deboli, a partire dalla famiglia, e inoltre una concertazione vera e serrata con CGIL CISL e UIL, solo così si potrà raggiungere la piena credibilità al fine di ripresentarsi ai cittadini per la prossima legislatura.
Un altro punto dolente, che dovrà affrontare la Regione attraverso la riforma dei Consorzi di Bonifica, è l’indebitamento degli stessi, badate quando parliamo di indebitamento significa trovare le giuste risorse per far superare la crisi e nel contempo offrire un’autogestione seria. Infatti il Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia si trova in una situazione debitoria, il Consorzio ha realizzato tre gare: La 1° ha un importo di €. 6.326.056,39; la 2° di €. 4.320.000,00; la 3° di €. 9.200.000,00; Già affidate, ma non si possono iniziare i lavori in quanto il Consorzio non può ricevere il danaro presso le tesorerie, bloccate dai continui pignoramenti. Assessore Introna, le faccio una domanda specifica, se questo Consorzio si trova in questa situazione, lei non crede che sarebbe più opportuno che tali interventi siano di competenza del Governo Regionale? O lei ritiene più giusto intervenire al risanamento del Consorzio al fine di garantire l’autogestione? altrimenti il rischio sarà sicuramente che le imprese aggiudicatrici abbandoneranno le gare acquisite, già da vari mesi, e chiederanno i danni all’ente appaltante, ciò significa per il Consorzio un aggravio dei debiti, come dire piove sul bagnato.
In conclusione la FILLEA CGIL PUGLIA chiede al Governo nazionale e Regionale un impegno primario per la crescita della piena e buona occupazione per il mezzogiorno e per l’intero paese. Il lavoro e la sua qualità sono gli elementi importanti e strategici per poter realizzare uno sviluppo economico equo, stabile e di lunga durata, inoltre bisognerà combattere con tenacia il lavoro nero e illegale, contrastare con strumenti di leggi efficaci il dramma degli incidenti mortali, che danneggia fortemente il settore delle costruzioni, (2006, 258 morti), inoltre un impegno determinante al fine di tirar fuori il mezzogiorno dalla condizione di minor sviluppo, promuovendo verso il sud, politiche speciali indirizzate alla modernizzazione infrastrutturale, alla valorizzazione del sistema portuale e logistico, agli investimenti produttivi e terziari, alla valorizzazione turistica e sociale del ricchissimo patrimonio culturale e paesaggistico. Per cui i cittadini gradirebbero un Governo che salvaguardi l’ambiente, e nel contempo contribuire a tutelare il pianeta dai rischi che derivano dai cambiamenti climatici, occorre guardare con più fiducia all’innovazione, e all’efficienza energetica pulita e rinnovabile.
Insomma questa speranza per gli italiani deve trasformarsi in certezza, convinto che questo Governo può sicuramente concretizzare questo desiderio, e ripresentarsi a testa alta in futuro agli elettori.
Grazie per l’attenzione e per la partecipazione a questa iniziativa.
IL CONSORZIO DI BONIFICA MONTANA DEL GARGANO
STATO DELL’IRRIGAZIONE IN PUGLIA
Il promontorio del Gargano, estrema propaggine Nord-Orientale della Puglia rientra interamente nei confini territoriali dell’omonimo Consorzio di Bonifica, che comprende 13 comuni, per una superficie territoriale pari a 150.000 ettari. E’ il Consorzio con la più elevata incidenza di superficie forestale, (34.000 ettari), pari al 23% della superficie territoriale la SAU è destinata in prevalenza (58%) da prati e pascoli; le colture praticate sul resto della superficie sono i cereali, le foraggiere e gli oliveti. In questo comprensorio l’agricoltura irrigua riveste importanza marginale in quanto le attività agricole sono prevalentemente imperniate sull’allevamento bovino ed ovino che utilizzano, per lo più, i pascoli demaniali e su una olivicoltura poco specializzata ed a bassa produttività.
Le aree interne sono caratterizzate da una bassa densità di popolazione e da una elevata incidenza degli attivi agricoli sul totale, in virtù della limitata presenza di attività alternativa a quella agricola.
Le arre interessate dall’irrogazione sono modeste e circoscritte e ai comuni di Rodi, Vico, e Vieste (che si affacciano al mare ), negli agri di Caprino e Varano, (lungo la riva del lago di Varano) e nei comuni di Apricena san Giovanni Rotondo ed altri del versante meridionale del Promontorio ( al confine e Tavoliere ). Tra le culture irrigue figurano gli agrumeti, gli ortaggi e gli oliveti nei comuni del versante Adriatico; la barbabietola da zucchero ed il pomodoro nei terreni adiacenti al tavoliere. Complessivamente la superficie irrigua non supera i 33 mila ettari, di cui 2,5 mila irrigati con pozzi privati.
CONSORZIO DI BONIFICA MONTANA DEL GARGANO
Programma triennale 2007/2009 dei lavori:
1. Lavori di manutenzione del canale poldermusciaturo in territorio del comune di Ischitella importo €. 206.582,76 2. Lavori di manutenzione del canale San Francesco nel comune di Cagnano Varano, importo €. 438.988,36 3. Lavori di manutenzione dei canali Asciatizza e Pietre nere, in territorio dei comuni di Vico del Gargano e Rodi Gargano importo €. 142.772,50 4. Interventi di somma urgenza nel comprensorio di Bonifica Montana del Gargano, importo €. 206.582,76 5. Progetti per ulteriori lavori di manutenzione dei canali “Scalzacalzati e Costa dell’Arena”, nel comune di Sannicandro Garganico, importo €. 136.000.,00 6. Progetto per ulteriori lavori di manutenzione del canale Calena, nel comune di Peschici, importo €. 178.000,00 7. Lavori di manutenzione del fosso murata nel comune di Mattinata, importo €. 49.600,00 8. Progetti per gli ulteriori lavori di manutenzione del torrente Varcaro nel comune di Monte Sant’Angelo, importo €. 364.250,00 9. Lavori di manutenzione dei canali Merli e Mergoli nel comune di Mattinata, importo €. 206.582,76 10. Lavori di manutenzione dei canali Clavia, Ulse e Calena nel comune di Peschici, importo €. 206.582,76 11. Lavori di manutenzione dei canali Molinella e Macinino nel comune di Vieste, importo €. 232.405,60 12. Progetto delle opere di completamento funzionale della sistemazione idraulica del torrente la Teglia, nel comune di Vieste, importo €. 1.393.917,17 13. Progetto di sistemazione idraulica nel bacino del torrente Vallona nel comune di Sannicandro Garganico, importo €. 1.187.850,86 14. Manutenzione straordinaria su terreni e canali inclusi nel comprensorio di Bonifica, importo €. 2.065.827,59 15. Interventi di difesa del suolo, anche con tecniche di ingegneria naturalistica nel vallone Cantalupo nel comune di Rignano Garganico, importo €. 1.790.039,61 16. Progetto di sistemazione idraulica del torrente Santa Barbara, nel comune di Ischitella, importo €. 206.582,76 17. Interventi selvicolturali per il miglioramento dei boschi nei comuni di San Giovanni Rotondo e Ischitella, importo €. 700.000,00 18. Interventidi ingegneria naturalistica e forestazione per il pino d’Aleppo a Monte Pucci, importo € 290.000,00 19. Manutenzione ordinaria degli invasi nel comune di Vieste, importo €. 154.937,07 20. Manutenzione ordinaria ed esercizio degli impianti idrici e di irrigazione consorziali, importo €. 516.456,89 21. Impianti di irrigazione piana di Varano nel comprensorio di bonifica del Gargano mediante l’utilizzo delle risorse idriche sotterranee già disponibili nei comuni di Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, importo €. 5.164.570,00 22. Studio per la gestione delle acque nel comprensorio di Bonifica del Gargano, importo €. 1.032.913,79 23. Progetto per gli interventi di dragaggio e sistemazione delle sponde di foce varano in agro del comune di Ischitella, importo €. 619.748,28 24. Lavori di manutenzione del canale collettore est e dei canali Scaloria Ripa di Sasso e Paradiso nel comune di Manfredonia, importo €. 129.114,22 25. Lavori di manutenzione dei canali S. Antonio e la Coppa, nel comune di Carpino, importo €. 103.291,38 26. Lavori di manutenzione dei canali Correntino e S. Martino nel comune di Carpino, importo €. 222.076,47 27. Lavori di manutenzione del canale Scarafone nel comune di Sannicandro Garganico, importo €. 309.874,14 28. Lavori di manutenzione dei canali Romondato e Pietrafitta nei comuni di Rodi Garganico e Ischitella, importo €. 154.937,07 29. Progetto esecutivo dei lavori di sistemazione idraulica dell’abitato di S.Marco in Lamis, importo €. 557.773,45 30. Incremento e gestione dei boschi e tutela del biodiversità del patrimonio forestale (comuni vari), importo €. 1.007.090,95 31. Imboschimento di area a rischi e razionalizzazione dei boschi esistenti ai fini difesa del suolo(comuni vari), importo €. 619.748,28 32. Interventi di rivegetazione e di regimazione idraulica con tecniche di ingegneria naturalistica, importo €. 309.874,14 33. Intervento per il ripristino e la valorizzazione del Cutino la tagliata nel comune di Mattinata, importo €. 479.272,00 34. Interventi di recupero e valorizzazione delle sorgenti d’acqua ai fini irrigui in agro dei comuni di Ischitella e Vico del Gargano, importo €. 619.748,00 35. Progetto per l’aquisizione e la divulgazione dei parametri agro-metereologici, rientranti nel parco nazionale del Gargano, importo €. 929.622,42 36. Manutenzione straordinaria e ripristino di edifici utilizzati nell’ambito dell’attività istituzionale, importo €. 516.456,89 37. Lavori di manutenzione dei canali Vallona, Scalzacalzati e S. Giovanni nel comune di Sannicandro Garganico, importo €. 19.114,22 38. Interventi con tecniche di ingegneria naturalistica per il torrente Scaloria nel comune di Manfredonia, importo €. 1.580.000,00 39. Sistemazione idraulica del torrente Macchi nel comune di Vieste, importo €. 189.023,22 40. Conservazione e miglioramento della stabilità ecologica delle foreste con funzioni di interesse pubblico (comuni vari), importo €. 619.748,28 41. Progettazione esecutiva di una rete di acquedotti minori nel comprensorio del Consorzio di Bonifica Montana de Gargano con l’utilizzo di risorse idriche locali, schema nord-centro, importo €. 20.658.275,90 42. Progettazione esecutiva di una rete di acquedotti minori nel comprensorio del consorzio di bonifica Montana del Garagano con l’utilizzo di risorse idriche locali. Schema sud, importo €. 16.600.000,00 43. Progetto integrato per il riutilizzo delle acque reflue nei comuni ricadenti nel Parco nazionale del Gargano, importo €. 4.648.112,09 44. Attività di divulgazione agricola, assistenza tecnica e corsi di formazione, importo €. 387.342,67 45. Strade di bonifica in territorio compreso nel comprensorio di Bonifica, importo €. 3.098.741,39 46. Progetto di sistemazione idraulico-agraria dei torrenti in agro di carpinic alle contrade S. Anna e le Vellicelle-Torrente Perillo, importo €. 1.052.539,16 47. Lavori di sistemazione idraulica dei torrenti Correntino ed Antonino in territorio dei comuni di Carpino ed Ischitella, importo €. 5.164.568,99 48. Sistemazione idraulica del torrente S. Antonio a protezione delle aree irrigue in agro di Vico del Gargano, importo €. 542.279,74 49. Progettazione per l’attrezzamento di pozzi trivellati nelle piane litoranee pedemontane e nell’area orientale del Gargano, importo €. 519.039,18 50. Progetto per la realizzazione di un canale sublacuale interessante il Lago di Varano, 2°, 3° e 4° intervento, importo €. 3.098.741,39 51. Sistemazione idraulica del torrente Scarafone in agro di Sannicandro Garganico, importo €. 516.973,35 52. Sistemazione idraulica della rete idraulico-scolante del polder di Muschiaturo in agro di Ischitella e del polder di Molinella in agro di Vieste, importo e. 1.807.599,14 53. Recupero di una cava abbandonata con realizzazione di discarica d’inerti tipo “2°” e sistemazione finale con tecniche di ingegneria naturalistica, importo €. 335.696,98 54. Progettazione esecutiva di una rete di acquedotti minori nel comprensorio del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano con l’utilizzo di risorse idriche locali, schema sud, importo €. 44.341.914,00 55. Sistemazione idraulica del Torrente Romandato negli agri di Ischitella e Rodi garganico, importo €. 1.446.079,31 56. Studio sull’erosione dei suoli nel nel Comprensorio di Bonifica del Gargano, importo €. 413.165,52 57. Progetto per la trivellazione di pozzi per la ricerca di acque sotterranee nell’area centrale dell’alto Gargano in territorio dei comuni di san Marco in Lamis, Sannicandro Garganico e Monte Sant’Angelo, importo €. 557.773,45 58. Progetto per la trivellazione di pozzi per la ricerca di acque sotterranee nell’area meridionale del comprensorio di Bonifica del Gargano in territorio dei comuni di San Marco in Lamis, Apricena, Rignano Garganico, San Giovanni Rotondo e Manfredonia, importo €. 521.621,47 59. Progetto per la realizzazione di invasi collinari nel comprensorio di Bonifica del Gargano, importo €. 7.773.709,24 60. Sistemazione idraulica del Torrente Lampione e dell’area Coppolino in agro di Sannicandro Garganico, importo €. 1.549.370,69 61. Irrigazione dei terreni pedegarganici in sinistra candelaro utilizzando le acque reflue rese disponibili dall’intervento per il disinquinamento del Golfo di Manfredonia, importo €. 17.043.077,60 62. Sistemazione idraulica del Torrente Portamisuso e della rete idraulico-scolante in località Pantano (ex lago di Sant’Egidio) in agro di San Giovanni Rotondo, importo €. 826.331,04 63. Sistemazione idraulica dei torrenti Lama, le Canne, Femmina Morta, Pozzillo, Palombara e Perazzetta in agro di Vieste, importo €. 1.291.142,24
PROGETTI FORESTALI DA REALIZZARE IN CONVENZIONE CON I COMUNI
1. Realizzazione di interventi di ricostruzione boschiva per il ripristino della pineta di Pino d’Aleppo di Monte Pucci in territorio del comune di Peschici (FG) Progetto P.O.R. Puglia 2000/2006 Fondo Feoga sez. orientamento - Asse I: Risorse naturali - Misura 1.7 F) interventi per la ricostituzione dei boschi e per la prevenzione da danni naturali e dagli incendi. Importo complessivo: €. 229.700,00 2. Realizzazione d'interventi selvicolturali finalizzati al miglioramento, al riordino colturale ed alla ricostituzione del patrimonio boschivo esistente in localita' ingarano, in territorio del comune di apricena (FG) progetto P.O.R. Puglia 2000/2006 Fondo Feoga sez. orientamento - Asse L Risorse naturali - Misura 1.7 F) interventi per la ricostituzione dei boschi e per la prevenzione da danni naturali e dagli incendi. importo complessivo: €. 217.501,69 3. Realizzazione d'interventi selvicolturali finalizzati alla ricostituzione forestale dei boschi comunali in localita' "l'isola" (territorio di lesina), di proprieta' del comune di poggio imperiale (FG) progetto P.O.R. Puglia 2000/2006 Fondo Feoga sez. orientamento - Asse I: Risorse naturali - Misura 1.7 F) interventi per la ricostituzione dei boschi e per la prevenzione da danni naturali e dagli incendi importo complessivo: €. 388.190,06 4. Realizzazione d'interventi selvicolturali finalizzati al miglioramento ed alla ricostituzione della pineta di pino d'aleppo (Pinus halepensis MiIl.) dell'isola di san domino, in territorio del comune di Isole Tremiti (FG). Progetto P.O.R. Puglia 2000/2006 Fondo Feoga sez. orientamento - Asse L Risorse naturali - Misura 1.7 B) miglioramento dei boschi importo complessivo: €. 388.888,00 5. Interventi di miglioramento forestale per la tutela e la valorizzazione dei boschi comunali nella localita' "Valle Sardello" e "Coppa del Monaco", nel territorio del comune di Monte Sant'angelo (FG) progetto P.O.R. Puglia 2000/2006 Fondo Feoga sez. orientamento - Asse I: Risorse naturali Misura 1.7 B) miglioramento dei boschi importo complessivo: €. 379.971,00 6. Realizzazione d'interventi di ricostituzione boschiva per la valorizzazione dei boschi comunali nella localita' "Murge Lunghe" E "Masseria Lanzetta, nel territorio del comune di Monte Sant'angelo (FG) progetto P.O.R. Puglia 2000/1006 Fondo Feoga sez. orientamento - Asse L Risorse naturali - Misura 2.7 F) interventi per la ricostítuzione dei boschi e per la prevenzione da danni naturali e dagli incendi importo complessivo: €. 379.583,00 7. Realizzazione d’ interventi di sistemazioni idraulicoforestali estensive per la difesa del suolo nelle localita' "ingarano", "torrente santa lucia" e "mezzana di somma frate", in territorio del comune di Apricena (FG) progetto P.O.R. Puglia Z000/2006 Asse prioritario L Risorse naturali FEOGA - Misura 1.4 Azione B importo complessivo: €. 385.894,00 8. Realizzazione d'interventi per il ripristino della vegetazione dunale per la difesa dall'erosione eolica in località' "Spedale" (territorio di Lesina) di proprieta' del comune di Poggio Imperiale (FG) progetto P.O.R. Puglia 2000/1006 Asse prioritario Risorse naturali Feoga - Misura 1.4 Azione B importo complessivo: € . 193.809,00 9. Realizzazione d'interventi di sistemazioni idraulicoforestali estensive per la difesa del suolo in localita' "pontone secco" E "tavole di pietra", in territorio del comune di Peschici (FG) progetto P.O.R. Puglia 2000/2006 Asse prioritario I. Risorse naturali Feoga - Misura 1.4 Azione B importo complessivo: €. 500.000,00 10. Realizzazione d'interventi di sistemazioni idraulicoforestali estensive per la difesa del suolo sull'isola di San Domino, in territorio del comune di Isole Tremiti (FG) progetto P.O.R. Puglia 2000/2006 Asse prioritario I Risorse naturali Feoga - Misura 1.4 Azione B importo complessivo: €. 500.000,00 11. Realizzazione d’interventi di sistemazione idraulico-forestali estensive per la difesa del suolo in località “San Giuseppe” e “Orto della Menta”, in territorio del Comune di san Marco in Lamis (FG), progetto P.O.R uglia 200/2006 asse prioritario I, risorse naturali Feoga-misuara 1.4 azione B, importo complessivo €. 500.000,00
CONSORZIO DI BONIFICA DELLA CAPITANATA
STATO DELL’IRRIGAZIONE IN PUGLIA
Nel Consorzio ricade un territorio comprendente la piana del tavoliere e le propaggini estreme dei comini dell’Appennino Dauno e del Gargano al confine con il tavoliere. Esso è identificabile con l’area di pianura della provincia di Foggia, tradizionalmente destinata alla coltivazione del frumento duro, che un tempo costituiva la coltura principale che oggi si coltiva in rotazione alle colture industriali ed alle orticole. Tale coltura interessa più della metà della superficie agricola complessiva. Nell’area in esame con la risorsa idrica fornita da l Consorzio di Bonifica e con quella prelevata dai pozzi privati si irrigano sia le colture erbacee (pomodoro, asparago, carciofo) che quelle arboree (oliveti, vigneti, pescheti, ecc.).
Le aziende agricole presentano una dimensione media superiore a 20 ettari, non sono rare inoltre le aziende con più di 100 ettari. La tipologia aziendale, le colture ed anche la pratica irrigua non sono uniformemente distribuite su tutto il Tavoliere, ma cambiano man mano che ci si sposta dal Nord al Sud dall’Alto al Medio al Basso Tavoliere.
Nell’Alto Tavoliere, (comprendente i comuni di Chiesti, San Paolo, Torre Maggiore e San Severo), prevalgono le aziende, dall’ampiezza media di 20 ettari. Il frumento duro occupa più della metà di tutta la superficie agricola della zona, mentre tra le colture irrigue prevalgono le barbabietola da zucchero, il pomodoro e la vite per uva da vino. Nella zona di Lesina prevalgono invece le orticole. La fonte di approvvigionamento idrico prevalente è quella pubblica gestita dal Consorzio.
Anche nel Tavoliere centrale che comprende il territorio che ha per estremi il comune di San Severo ed il torrente Carapelle, prevalgono aziende ad ampiezze elevate. Tra le colture asciutte prevalgono il frumento duro e l’olivo tra quelle irrigue il pomodoro. La densità e l’estensione della coltura infatti è tale da farne il più grande centro produttivo di pomodoro dell’Italia e dell’Unione Europea. Le altre colture irrigue sono rappresentate da vigneti e colture orticole.
Quest’area si caratterizza per la scarsa presenza dell’irrigazione con fonte idrica pubblica e la straordinaria diffusione dell’irrigazione basata sullo sfruttamento dei pozzi privati.
Il basso Tavoliere comprende la parte più meridionale del Tavoliere, quella che dal torrente di Carapelle si estende fino alla sinistra dell’Ofanto. In questa parte del tavoliere prevalgono le colture arboree (olivo da tavola e da olio, vite da vino e da tavola, pescheti), e gli ortaggi (soprattutto carciofi ed asparagi, finocchi e broccoletti) la maglia aziendale risulta decisamente più ridotta (5 ettari mediamente). Per l’irrigazione molto diffusa nell’area si utilizza prevalentemente la risorsa fornita dal Consorzio della Capitanata. In tutto il Tavoliere, si irrigano 54 mila ettari con acque gestite dal Consorzio. In Capitanata si concentra ben il 70% di tutta la superficie regionale irrigata con risorsa idrica pubblica.
MANUTENZIONE ORDINARIA – OPERE IDRAULICHE DESCRIZIONE INTERVENTO
1. Perizia di manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica ricadenti nella 1^ zona del Comprensorio. Importo totale intervento, €. 709.500,00 2. Perizia di manutenzione ed esercizio degli impianti idrovori ricadenti nella 2^ zona del Comprensorio. Importo totale intervento, €. 500.000,00 3. Perizia di manutenzione ed esercizio degli impianti idrovori ricadenti nella zona Sud Tavoliere del Comprensorio. Importo totale intervento, €. 903.000,00 4. Perizia di manutenzione dei corsi d’acqua di pianura e delle opere di risanamento idraulico e difesa del suolo. Importo totale intervento, €. 1.682.000,00 5. Perizia di manutenzione dell’acquedotto rurale Rio Salso. Importo totale intervento, €. 206.000,00 6. Perizia di manutenzione dell’acquedotto rurale Orno. Importo totale intervento, €. 129.000,00 7. Perizia di manutenzione ordinaria impianti elettromeccanici opere di bonifica e idrovore 1^, 2^ e 3^ zona. Importo totale intervento, €. 525.394,75
MANUTENZIONE ORDINARIA – OPERE IRRIGUE
8. Comprensorio irriguo del Fortore – Perizia di manutenzione e gestione della diga di Occhito, galleria e Nodo Finocchito. Importo totale intervento, €. 1.171.403,00 9. Perizia di sistemazione idraulico forestale invaso di Occhito. Importo totale intervento, €. 263.390,00 10. Perizia di manutenzione, gestione ed esercizio delle opere irrigue del Comprensorio Nord Fortore – Distretti 1, 8, 9, 10, e 11. Importo totale intervento, €. 1.761.693,75 11. Perizia di gestione e manutenzione della galleria Occhito Finocchito, del nodo di Finocchito e dei distretti 2A, 2B e 2C. Importo totale intervento, €. 736.575,00 12. Perizia di manutenzione ordinaria comprensorio Sud Fortore. Importo totale intervento, €. 3.006.683,00 13. Perizia di manutenzione, gestione ed esercizio delle opere irrigue ricadenti nel comprensorio irriguo Sinistra Ofanto. Importo totale intervento, €. 1.700.500,00 14. Perizia di sistemazione idraulico forestale invaso di Capaciotti. Importo totale intervento. €. 181.214,75 15. Perizia di manutenzione ordinaria impianti elettromeccanici opere irrigue ricadenti nel Comprensorio del Fortore. Importo totale intervento, €. 1.287.504,50 16. Perizia di manutenzione ordinaria impianti elettromeccanici opere irrigue ricadenti nel Comprensorio della sinistra Ofanto. Importo totale intervento, €. 435.355,10 MANUTENZIONE STRAORDINARIA OPERE IDRAULICHE
17. Manutenzione del canale Piscarello e ripristino ripartitore n° 4 del distretto irriguo n° 8 in località Pettulli in agro di Serracapriola. Importo totale intervento, €. 100.000,00 18. Sistemazione della immissione del Canale Valle Traversa nel Torrente Carapelle in agro di Ascoli satriano. Importo totale intervento, €. 330.000,00 19. Manutenzione del Torrente Celone nella tratta compresa tra diga Capaccio e la S.S. 16 Adriatica. Importo totale intervento, €. 300.000,00 20. Sostituzione di una stazione di energia di emergenza e di una pompa assiale dell’impianto idrovoro di Ciccallento. Importo totale intervento, €. 350.000,00 21. Interventi sugli impianti idrovori Candelabro e Contessa in agro di Manfredonia ricadenti nella 2^ zona del Comprensorio. Importo totale intervento, €. 170.000,00 22. Potenziamento del sollevamento acque dell’impianto idrovoro di Palude Lauro. Importo totale intervento, €. 193.575,50 23. Ripristino by pass dal Torrente Staina alla immissione nel Fiume Fortore. Importo totale intervento, €. 91.075,67 24. Messa in sicurezza impianto idrovoro Lauro e sbarramento grigliato sul Fiume Lauro. Importo totale intervento, €. 85.260,00 25. Manutenzione straordinaria del Canale Montemaiorana in Territorio del Comune di Casalnuovo Monterotaro. Importo totale intervento, €. 100.000,00 26. Manutenzione straordinaria del Canale Ferrante in Territorio del Comune di Torremaggiore. Importo totale intervento, €. 800.000,00 27. Manutenzione straordinaria del Canale Madonna del Riposo in territorio del Comune di Ascoli Satriano. Importo totale intervento, €. 350.000,00 28. Manutenzione straordinaria del Canale Vallone in territorio del Comune di Apricena. Importo totale intervento, €. 970.000,00 29. Manutenzione straordinaria fornitura apparecchiature monitoraggio delle idrovore Sette Poste e Zapponata, in agro di Zapponata, e Salpi in agro di Trinitapoli. Importo totale intervento, €. 23.000,00 30. Manutenzione straordinaria in Amministrazione Diretta del Canale pozzo Rozzo – Fosso dei Briganti in agro di San Severo, Apricena, San Paolo di Civitate. Importo totale intervento, €. 50.000,00 31. Manutenzione straordinaria in Amministrazione Diretta del Torrente Triolo in agro di Lucera e Pietramontecorvino. Importo totale intervento, €. 50.000,00 32. Manutenzione straordinaria in Amministrazione Diretta del Canale Canneti in agro di Pietramontecorvino. Importo totale intervento, €. 50.000,00 33. Manutenzione straordinaria in Amministrazione Diretta dei Canali Peluso e Pelescia in agro di Manfredonia. Importo totale intervento, €. 50.000,00 34. Manutenzione straordinaria in Amministrazione Diretta dei Canali Valle Traversa, Fosso Tufaro e Viticone in agro di Ascoli Satriano. Importo totale intervento, €. 50.000,00 35. Manutenzione straordinaria del Canale Bufola in agro di Lucera. Importo totale intervento, €. 58.000,00 36. Adeguamento funzionale attraversamento su canale secondario del Polder di Palude Grande in agro di Poggio Imperiale. Importo totale intervento, €. 73.009,00
MANUTENZIONE STRAORDINARIA OPERE IDRAULICHE
37. Manutenzione straordinaria del Torrente Sannoro in agro di Orsara di Puglia e Castelluccio dei Sauri. Importo totale intervento, €. 165.000,00 38. Ripristino della funzionalità idraulica del Canale Collettore delle Colline di Chiesti. Importo totale intervento, €. 87.045,00 39. Manutenzione straordinaria del Canale Fosso Carrozzo in agro di Ascoli Satriano. Importo totale intervento, €. 280.000,00 40. Ripristino funzionale del Canale di arrivo dell’impianto idrovoro di Mezzana Grande in agro di Rignano Garganico. Importo totale intervento, €. 59.962,00 41. Manutenzione straordinaria del Torrente Salsola in agro di Lucera. Importo totale intervento, €. 239.193,00 42. Manutenzione straordinaria del Collettore di Levante del Polder Lauro – Torretta e dell’impianto idrovoro di Palude Lauro. Importo totale intervento, €. 128.480,00 43. Adeguamento delle cabine elettriche degli impianti idrovori del comprensorio. Importo totale intervento, €. 400.000,00 44. Manutenzione straordinaria degli edifici idrovori di Sette Poste e Zapponetta e sostituzione dei gruppi motore di due pompe. Importo totale intervento, €. 441.261,00 45. Ripristino della pista arginale del Torrente Candelabro tra il Ponte Le Grotte e l’idrovora Ciccallento in agro di Rignano Garganico. Importo totale intervento, €. 203.000,00 46. Manutenzione straordinaria per il miglioramento funzionale del sistema di strigliatura dell’idrovora Contessa in agro di Manfredonia. Importo totale intervento, €. 162.000,00
PROGETTI POR
47. Lavori per l’utilizzazione ai fini irrigui delle acque reflue depurate del Comune di Trinitapoli. Importo totale intervento, €. 4.423.180,75 48. Progetto per il completamento della sistemazione idraulico-forestale delle pendici gravitanti nell’invaso di Capacciotti in agro di Cerignola, II lotto. Importo totale intervento, €. 63.113,20 49. Manutenzione idraulica straordinaria della Marana Capacciotti in agro di Cerignola. Importo totale intervento, €. 978.169,63 50. Completamento acquedotto rurale “Rio Salso” in agro di Candela. Importo totale intervento, €. 367.755,00 51. Completamento acquedotto rurale “Pozzo Spagnuolo” in agro di Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri. Importo totale intervento, €. 405.000,00 52. Completamento acquedotto rurale “Orno” in agro di Margherita di Savoia e Trinitapoli. Importo totale intervento, €. 367.700,00 53. Completamento ristrutturazione ed ammodernamento delle vasche V4-V6/7-V8 al servizio della zona Bassa del Comprensorio Irriguo Sinistra Ofanto. Importo totale intervento, €. 256.500,00 54. Completamento ristrutturazione ed ammodernamento delle vasche V5-V9/V10 al servizio della zona Bassa del Comprensorio Irriguo Sinistra Ofanto. Importo totale intervento, €. 255.630,00 55. Completamento ristrutturazione ed ammodernamento delle vasche V11-V12-V13/V14 al servizio della zona Bassa del Comprensorio Irriguo Sinistra Ofanto. Importo totale intervento, €. 255.260,00 56. Ampliamento dell’ammodernamento dei distretti del comprensorio irriguo del Fortore con sistema automatizzato di distribuzione regolamentata di acqua mediante tessere elettroniche di prelievo. Importo totale intervento, €. 1.042.205,00 57. Ampliamento funzionale con sistema di telecontrollo e telecomando dell’automazione della zona Alta del Comprensorio in Sinistra Ofanto. Importo totale intervento, €. 249.950,00
MINISTERO POLITICHE AGRICOLE
DESCRIZIONE INTERVENTO
58. Sbarramento sul fiume Fortore per la realizzazione di un invaso in località Piano dei Limiti. Importo totale intervento, €. 100.000.000,00
MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
DESCRIZIONE INTERVENTO
59. Traversa sul torrente Rio Salso in agro di Candela ed opere di collegamento all’adduttore Ofanto – Invaso sulla Marana Capacciotti. Importo totale intervento, €. 15.530.000,00 60. Completamento dell’ammodernamento dell’impianto di distribuzione del distretto 11 del comprensorio irriguo Fortore con sistema di consegna di acqua telecomandato e telerilievato. Importo totale intervento, €. 3.460.554,00 61. Recupero delle fluente del Torrente Staina affluente del fiume Fortore a valle della diga di Occhito. Importo totale intervento, €. 4.442.100,24 62. Manutenzione straordinaria della tratta sub-urbana del Canale Fosso Pila in agro di Cerignola. Importo totale intervento, €. 1.950.000,00
MINISTEROAMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO
DESCRIZIONE INTERVENTO
63. Sistemazione idraulica del bacino di Fosso Carrozzo affluente in destra del Torrente Carapelle in agro di Ascoli Satriano. Importo totale intervento, €. 999.995,38
REGIONE PUGLIA
DESCRIZIONE INTERVENTO
64. Completamento della sistemazione idraulica del Canale Bufola in agro di Torremaggiore e Lucera. Importo totale intervento, €. 417.694,49 65. Lavori di adeguamento del Canale Lagrimaro in agro di Cerignola. Importo totale intervento, €. 463.039,09 66. Realizzazione di uno scolmatore sul Torrente Carapelle a salvaguardia del Ponte Romano in agro di Ascoli Satriano. Importo totale intervento, €. 1.300.000,00
MANUTENZIONE ORDINARIA – OPERE IRRIGUE
67. Perizia di manutenzione, gestione ed esercizio delle opere irrigue ricadenti nel Comprensorio irriguo Sinistra Ofanto. Importo totale intervento, €. 1.700.500,00 68. Perizia di sistemazione idraulico forestale invaso di Capacciotti. Importo totale intervento, €. 181.214,75 69. Perizia di manutenzione ordinaria impianti elettromeccanici opere irrigue ricadenti nel Comprensorio del Fortore. Importo totale intervento, €. 1.287.504,50 70. Perizia di manutenzione ordinaria impianti elettromeccanici opere irrigue ricadenti nel Comprensorio della Sinistra Ofanto. Importo totale intervento, €. 435.355,10
MANUTENZIONE STRAORDINARIA OPERE IDRAULICHE
71. Manutenzione del Canale Pisciarello e ripristino ripartitore n°4 del distretto irriguo n°8 in località Pettulli in agro di Serracapriola. Importo totale intervento, €. 100.000,00 72. Sistemazione della immissione del Canale Valle Traversa nel Torrente Carapelle in agro di Ascoli Satriano. Importo totale intervento, €. 330.000,00 73. Manutenzione del Torrente Celone nella tratta compresa tra diga Capaccio e la S.S. 16 Adriatica. Importo totale intervento, €. 300.000,00 74. Sostituzione di una stazione di energia di emergenza e di una pompa assiale dell’impianto idrovoro di Ciccallento. Importo totale intervento, €. 350.000,00 75. Interventi sugli impianti idrovori Candelabro e Contessa in agro di Manfredonia ricadenti nella 2^zona del Comprensorio. Importo totale intervento, €. 170.000,00 76. Potenziamento del sollevamento acque dell’impianto idrovoro di Palude Lauro. Importo totale intervento, €. 193.575,50 77. Ripristino by pass del Torrente Staina alla immissione nel Fiume Fortore. Importo totale intervento, €. 91.075,67 78. Messa in sicurezza impianto idrovoro Lauro e sbarramento grigliato sul Fiume Lauro. Importo totale intervento, €. 85.260,00 79. Manutenzione straordinaria del Canale Montemaiorana in territorio del Comune di Casalnuovo Monterotaro. Importo totale intervento. €. 100.000,00 80. Manutenzione straordinaria del Canale Ferrante in territorio del Comune di Torremaggiore. Importo totale intervento, €. 800.000,00
MANUTENZIONE ORDINARIA – OPERE IDRAULICHE
81. Perizia di manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica ricadenti nella 1^ zona del Comprensorio. Importo totale intervento, €. 709.500,00 82. Perizia di manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica ricadenti nella 2^ zona del Comprensorio. Importo totale intervento, €. 500.000,00 83. Perizia di manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica ricadenti nella zona Sud Tavoliere del Comprensorio. Importo totale intervento, €. 903.000,00 84. Perizia di manutenzione dei corsi d’acqua di pianura e delle opere di risanamento idraulico e difesa del suolo. Importo totale intervento, €. 1.682.000,00 85. Perizia di manutenzione dell’acquedotto rurale Rio Salso. Importo totale intervento, €.206.000,00 86. Perizia di manutenzione dell’acquedotto rurale Orno. Importo totale intervento, €.129.000,00 87. Perizia di manutenzione ordinaria impianti elettromeccanici opere di bonifica e idrovore 1^, 2^e 3^ zona. Importo totale intervento, €.525.394,75
MANUTENZIONE ORDINARIA OPERE IRRIGUE
88. Comprensorio irriguo del Fortore – Perizia di manutenzione e gestione della diga di Occhito, galleria e Nodo Finocchio. Importo totale intervento, €. 1.171.403,00 89. Perizia di gestione e manutenzione della galleria Occhito – Finocchio del nodo di Finocchio e dei distretti 2A, 2B e 2C. Importo totale intervento, €. 736.575,00 90. Perizia di manutenzione ordinaria comprensorio Sud Fortore. Importo totale intervento, €. 3.006.683,00 91. Perizia di manutenzione, gestione ed esercizio delle opere irrigue del comprensorio nord Fortore – distretti 1,8,9,10 e 11. Importo totale intervento, €. 1.761.693,75
CONSORZIO DI BONIFICA TERRE D’APULIA
STATO DELL’IRRIGAZIONE IN PUGLIA
E’ il più esteso della Puglia, comprendendo tutta la provincia di Bari e 6 comuni della provincia di Taranto, per una superficie complessiva di 570 mila ettari.
Nel vasto territorio consortile sono delimitabili tre aree omogenee, in funzione della presenza dell’irrigazione e della suscettività alla trasformazione irrigua. Le tre aree, che grosso modo si equivalgono per estensione, sono le seguenti:
1. Il Litorale barese ed il Comprensorio irriguo di Minervino-Loconia, dove l’irrigazione viene praticata diffusamente.(Area irrigua); 2. La Murgia (Alta e Bassa) che da Minervino (Ba) si estende fino a Mottola (Ta), dove la suscettività alla trasformazione irrigua è bassa o nulla. (Area non suscettibile all’irrigazione); 3. Due fascie adiacenti alla dorsale dell’Alta Murgia, ovvero la fascia orientale verso il mare e la fascia occidentale (Fossa bradanica) a ridosso del confine della Basilicata. (Area suscettibile all’irrigazione).
Le caratteristiche agricole delle tre aree, vengono descritte nei paragrafi seguenti.
Area irrigua- Comprende il litorale Barese, che si estende (per circa 150 mila ettari) lungo l’Adriatico dalla foce dell’Ofanto ai confini della provincia di Brindisi, ed il Comprensorio irriguo di Minervino-loconia, esteso 12 mila ettari. In tutta l’area è diffusa l’irrigazione, che si pratica esclusivamente con l’acqua dei pozzi privati situati lungo il Litorale e con l’acqua derivata dalla diga del Locone, nel comprensorio irriguo di Minervino e Lo conia.
Le colture maggiormente diffuse sono l’olivo, la vite da vino e da tavola, le orticole, il mandorlo nel litorale Barese; il pesco, le orticole, la vite ed il frumento duro a Minervino e Loconia.
Le colture irrigate nel litorale barese sono rappresentate dalle orticole, spesso consociate con l’oliveto, l’olivo e la vite per l’uva da tavola, mentre a Minervino e Lo conia si irrigano soprattutto colture ortive varie, il pesco e l’uva da tavola.
In tutto il territorio irriguo la tipologia produttiva più diffusa delle aziende è quella arboricola-sia specializzata (olivicola, viticole da tavola), che mista (viticola -olivicola, olivicole – viticole - frutticole), quella orticola specializzata (carciofi - patate-insalate) ed anche l’olivicola – orticola.
In tutta l’area si rileva una frammentazione fondiaria diffusa, con una maglia aziendale delle dimensioni di 2÷5 ettari mediamente.
Area suscettibile alla trasformazione irrigua – comprende le due fasce di territorio adiacenti alla dorsale dell’Alta Murgia: quella occidentale di 80 mila ettari e quella orientale avente una estensione di 120 mila ettari. Le due sub-aree sono molto diverse per colture praticate e per tipologia aziendale. Nella fascia interna denominata fossa Premurgiana prevede la coltivazione del frumento duro in aziende cerealicole specializzate, dall’ampiezza (20÷50 ettari). Nella fascia orientale, collocata tra il litorale e l’Alta Murgia, prevalgono le colture arboree, ( l’olivo, mandorlo, ciliegio e vite da vino). Le aziende sono arboricole miste ed olivicole specializzate. Anche in quest’area come nel litorale Barese si riscontra frammentazione fondiaria se pure meno accentuata l’irrigazione è sporadica e là dove è presente, l’acqua viene prelevata da pozzi privati trivellati a qualche centinaia di metri di profondità.
Aree non suscettibile alla trasformazione – il vasto territoriale della Murgia che da Minervino si estende per tutta la lunghezza della provincia di Bari e continua oltre il confine della provincia di Taranto fino a Mottola per una superficie 200 mila ettari non è suscettibile di trasformazione irrigua. Esso è destinato prevalentemente al pascolo (nudo e pietroso) ed ai cereali nell’Alta Murgia, mentre nella Murgia sud orientale prevalgono le foraggiere coltivate in appezzamenti adiacenti ai boschi di quercia ed ai pascoli erborati. In quest’ultima parte della Murgia sono presenti anche oliveti e vigneti per uva da vino.
Nell’Alta Murgia prevalgono le aziende zootecniche ovine dalla dimensione 200 – 300 ettari e le aziende cerealicole insediatesi successivamente al dissodamento del pascolo pietroso; nella Bassa Murgia prevalgono le aziende zootecniche bovine con una discreta presenza di aziende arboricole con oliveto vigneto da vino. Gli allevamenti bovini, dala consistenza media di 25 – 35 UBA vengono condotti prevalentemente con manodopera familiare. Nella Bassa Murgia barese e tarantina è concentrato il grosso dell’allevamento bovino della Puglia, mentre nell’Alta Murgia sono presenti prevalentemente gli allevamenti ovini ormai in fase di dimessa.
Gli insediamenti rurali sono rari e concentrati nell’Alta Murgia ma frequenti e diffusi su tutto il territorio della Murgia sud - orientale
Programma triennale 2007/2009
1. Interventi per il riutilizzo delle acque reflue depurate. “Progetto di utilizzazione delle acque di falda nel litorale Barese, mediante sostituzione nell’uso irriguo di acque sotterranee con acque reflue affinate dall’abitato di Andria. Importo €. 4.320.000,00 2. Progetto di affinamento e riuso delle acque reflue ai fini irrigui nel comune di Barletta. Importo €. 6.326.056,39 3. Progetto per i lavori di completamento del riutilizzo in agricoltura delle acque reflue degli impianto di Molfetta e Ruvo – Terlizzi nel comune di Molfetta. Importo €. 9.200.000,00
N.B. LE OPERE SU INDICATE SONO GIA’ STATE APPALTATE MA I LAVORI NON SI AVVIANO IN QUANTO IL CONSORZIO SI TROVA IN UNA SITUAZIONE DI INDEBITAMENTO.
CONSORZIO DI BONIFICA STORNARA E TARA
STATO DELL’IRRIGAZIONE IN PUGLIA
E’ il più piccolo della Puglia, con 143 mila ettari di superficie territoriale. Fatta eccezione per la parte più alta dei comuni della Murgia sud-orientale (Castellaneta, Laterza, Ginosa, Massacra), tutto il territorio del consorzio è interessato all’irrigazione.
Tra le colture praticate prevalgono le arboricole (vite, olivo, agrumi), che occupano circa i 2/3 della SAU consortile. Tra le colture erbacee prevalgono i cereali, le orticole e la barbabietola da zucchero; i prati e i pascoli interessano l’8% della SAU totale. Questa area si caratterizza in particolare per:
1. La presenza degli agrumeti, (la totalità di quelli coltivati in Puglia); 2. La più elevata densità viticola della regione, (il 30% di tutta la SAU è investita a vigneto sia da vino che da tavola).
La tipologia produttiva delle aziende è di tipo arboricolo, orticolo, zootecnico e cerealicolo. Tra le aziende arboricole, prevalgono, quelle specializzate (olivicole , viticole e agrumicole), e quelle miste, per lo più olivicole-agrumicole ed olivicole-viticole. Le aziende zootecniche sono caratterizzate per lo più da allevamenti bovini della consistenza media di 30÷40 UBA per allevamento.
La frammentazione fondiaria non è molto accentuata. La dimensione media più diffusa è di 5÷10 ettari in tutto il territorio si irrigano 13 mila ettari utilizzando acque gestite dal Consorzio di Bonifica.
La coltura maggiormente irrigata è la vite seguita dagli agrumi (sia quelli specializzati che quelli consociati con l’olivo) l’olivo e orticole.
Programma triennale 2007/2009 delle opere consortili
PROGETTI IRRIGUI
1. Irrigazione del comprensorio di 4.000 HA in agro di Mottola con l’utilizzo di acque non convenzionali e di falda mediante impianti ad energia alternativa importo €. 42.350.000,00 2. Reperimento di risorse idriche integrative mediante sbarramento del vallone Fiumicello e traversa sul fiume Bradano per ritenute scopo irriguo, località: Vinosa, Montescaglioso, Bernalda, importo €. 112.587.604,00 3. Interventi di adeguamento della rete irrigua relativa all’impianto SX Bradano, località Ginmosa, Castellaneta, Palagiano, importo €. 500.000,00 4. Completamento della vascha dissabbiatrice N°5 5. Apprestamenti di risorse idriche alternative mediante la costruzione di vashe di accumulo nella lama di Laterza, importo €. 12.240.029,00 6. Costruzione di una vasha di accumulo da 50.000 MC. Presso la presa IV dell’adduttore “S. Giuliano” in Contrada Chiulli, Castellaneta, importo €. 3.176.209,92 7. Progetto di completamento dell’impianto irriguo Sinni-Vidis con automazione dei gruppi di consegna al fine di eliminarne gli sprechi in zona Ginosa Castellaneta, importo €. 2.700.000,00 8. Realizzazione di un impianto di affinamento delle acqua reflue rivenienti dal depuratore di Cristiano, importo €. 2.871.000,00 9. Lavori di adeguamento dell’impianto irriguo Sinni-Vidi- estendimento dell’automazione dei gruppi di consegna, in località Ginosa, importo €. 540.891,00 10. Messa in sicurezza delle opere irrigue realizzate e non in esercizio, località Mottola-Massafra-Grottagli-Palagiano e Cristiano, importo €. 1.000.000,00 11. Interventi di adeguamento delle reti irrigue esistenti “SX Bradano-Sinni Metaponto 1” in località Castellaneta, Ginosa, Palagiano, importo €. 411.017,89 12. Perizia danni causati dall’alluvione del 2003 subiti dagli impianti irrigui “SX Bradano-Sinni-Vidis e SInni Metaponto 1”, località Castellaneta Ginosa, importo €. 596.498,54 13. Ripristino della funzionalità idraulica del canale adduttore principale San Giuliano in agro di Palagianello, importo €. 299.371,15 14. Completamento dei lavori per apprestamento di risorse idriche mediante la realizzazione di vasche di accumulo nella lama di Castellaneta in località Castellaneta Palagianello, importo €. 11.328.675,09 15. Progetto per la trasformazione del canale adduttore S. Giuliano a cielo aperto in adduttore tubato, in località Ginosa Castellaneta, importo €. 60.000.000,00.
PROGETTI ACQUEDOTTI RURALI
1. Sostituzione delle condotte prementi della zona “C.ed S” in località Mssafra, Mottola, importo €. 350.000,00 2. Ampliamento e realizzazione degli acquedotti rurali al servizio della fascia collinare non irrigabile del comprensorio consortile, in località Castellaneta, importo €. 4.460.000,00
PROGETTI SISTEMAZIONE IDRAULICA PER LA DIFESA DEL SUOLO
1. Ripristino della rete idraulico-scolante nel comprensorio irriguo-III lotto-zona lato-lenne negli agri di Castellaneta, Palagiano e Palagianello, importo €. 3.100.000,00 2. Sistemazione idraulica del bacino del canale di Taranto Cupi e del canale Ostone in agro di Taranto-Lizzano-Faggiano, importo €. 13.358.764,63 3. Sistemazione idraulico-scolante dei terreni della conca di Taranto interessati dall’irrigazione del distretto “T”- II° lotto-III lotto stralcio di completamento, in località Grottaglie, Carosino, Montepalano, Taranto, Fragagnano, Roccaforzata e S. Giorgio Jonico. Importo, €. 3.615.198,29 4. Lavori di riparazione e ristrutturazione delle idrovore delle opere civili agli impianti “ Patemisco, Destra lato, Sinistra lato, Vega e Galaso in località, Taranto, Massacra, Palagiano, Palagianello e Catellaneta, Importo €. 1.652.662,07 5. Sistemazione idraulico-scolante dei terreni della conca di Taranto interessati dall’irrigazione del distretto “S”- III lotto in località Grottaglie, Montemesola e Taranto importo €. 11.878.508,67 6. Sistemazione idraulica del canale maestro a servizio delle aree irrigue in fase di realizzazione in agro di Taranto nella località Taranto, S. Giorgio Jionico, Roccaforzata, Faggiano, Pulsano e Leporino, importo €. 16.268.392,32 7. Progetto esecutivo per la manutenzione delle opere pubbliche di bonifica art. 13 L.R. 540/80-rete idraulica scolante bacino “ Lama di pozzo” in località Ginosa, importo €. 200.800,00 8. Progetto esecutivo per la manutenzione ordinaria dei canali Grondi, Sessolo, Simone-affluenti del bacino Aiedd, in località, Grottaglie, Montemesola e Monteiasi, importo €. 224.269,11 9. Progetto esecutivo per la manutenzione ordinaria del canale Simone in località Grottaglie, Monteiasi e Fragagnano, importo €. 238.664,08 10. Progetto esecutivo per la manutenzione straordinarie delle opere pubbliche di bonifica rete idraulica scolante bacino “Fiumicello” in agro di Ginosa importo €. 183.000,00 11. Manutenzione ed esercizio delle opere pubbliche di bonifica-rete idraulica scolante bacino “Fiume Lato” in agro di Massacra, importo €. 566.000,00 12. Manutenzione straordinaria per il ripristino del collettore “Lama di Pozzo” in località Ginosa, importo €. 490.000,00 13. manutenzione ed esercizio delle opere pubbliche di Bonifica-Galaso, Stornara e Chiaradonna, in località Ginosa importo €. 350.000,00 14. Manutenzione ed esercizio delle opere di Bonifica-canale Visciolo e Dreni confluenti nei canali D’Acquino e Grondi, in località Montemesola, importo €. 240.000,00 15. Interevento di ripristino della foce del fiume Patemisco in località Massacra, importo €. 310.000,00 16. Manute e interventi straordinari opere di bonifica, ivi compresi quelle danneggiate dall’alluvione-impianto idrovoro di Ginosa in località Marina di Ginosa. Importo €. 429.600,00 17. Manute ed interventi straordinari opere di bonifica ivi comprese quelle danneggiate dall’alluvione- impianto idrovoro DX lato, in località Castellaneta, importo €. 240.800,00 18. Interventi di ripristino idraulico, localizzati in diverse zone dei territori comunali, Taranto, Massacra, Ginosa, Castellaneta, Palagiano e Palagianello, importo €. 711.000,00 19. Realizzazione di un impianto idrovoro per il sollevamento delle acque della zona “Patano”-lodo azzurro, in località Taranto, importo €. 2.760.000.00 20. Intervento di ripristino della foce del fiume Patenisco in località Massacra, importo €. 400.000,00 21. Manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica- Dreni confluenti nel canale Cilena, in località Carosino, importo €. 260.000,00 22. Manutenzione ordinaria della rete idraulico scolante in DX al fiume Galaso in agro di Ginosa importo €. 478.000,00
CONSORZIO DI BONIFICA ARNEO
STATO DELL’IRRIGAZIONE IN PUGLIA
Il territorio consortile è esteso per 249 mila ettari e comprende i comuni di tre province: Lecce, Brindisi e Taranto.
Le caratteristiche più rilevanti dell’utilizzazione del territorio consortile sono tre:
1. La scarsa presenza di boschi; 2. La prevalente utilizzazione arboricola della superficie agricola; 3. La presenza di aree di rilevanza naturalistica.
I boschi occupano appena 1 ettaro ogni 100 di superficie territoriale, mentre le colture arboree, oliveti in prevalenza, occupano 67 ettari ogni 100 di SAU consortile.
All’interno del territorio consortile sono individuabili tre aree omogenee in funzione della concentrazione delle colture praticate.
1. Area settentrionale adriatica. Occupa la parte nord-occidentale del Consorzio e comprende alcuni comuni della provincia di Brindisi quali Fasano, Ostini, Carovigno, Brindisi, S. Vito dei Normanni, Latiano, Mesagne, S. Michele. Tra le colture praticate, oltre alla vite ed agli oliveti secolari prevalgono i seminativi, che interessano quasi il 40% della superficie agricola. L’aspetto culturale più rilevante di quest’area è dato dalla diffusione delle colture orticole che occupano il 50% di superficie e seminativi. Questa area infatti, è nota per la produzione del carciofo e del pomodoro da industria;
2. Area centrale. Include la parte centrale del territorio consortile, a cavallo dei confini delle tre province comprendenti alcuni comuni della provincia di Brindisi (Cellino, Francavilla, Oria ed altri), altri comuni della provincia di Taranto (S. Pancrazio, Lizzano, Avetrana ecc.) ed altri ancora della provincia di Lecce (Salice, Guagnano e Campi ecc.) In quest’area i ¾ della SAU è occupata dalla vite e dall’olivo le cui superfici si equivalgono. La vite, allevata a spalliera o ad alberello, è esclusivamente dedicata alla produzione di vino;
3. Area meridionale jonica. Comprende i comuni della provincia di Lecce che si affacciano sul mar Ionio (Porto Cesario, Nardò, Galatone, Sannicola) e quelli interni a loro confinanti. La superficie agricola viene utilizzata per metà dalle colture arboricole e per l’altra metà dalle colture erbacee. Le colture arboree prevalenti sono l’olivo e la vite, mentre tra le colture erbacee si coltivano le patate, gli ortaggi estivi e l’anguria. Risulta, inoltre, diffusa la floricoltura, in pieno campo ed in serra, (Leveranno e comuni limitrofi).
In definitiva il territorio di questo consorzio presenta tre specificità in termini di utilizzazione agricola della superficie:
1. La floricoltura di Leveranno; 2. L’elevata concentrazione delle vite da vino nell’area centrale (Lizzano, Salice, Campi ecc.); 3. L’elevata concentrazione orticola (pomodoro e carciofo) nei comuni Brindisini dell’area adriatica.
Infine in questo consorzio è molto diffuso il prelievo delle acque attraverso pozzi privati per cui la superficie irrigua complessiva è di gran lunga superiore ai 1.127 ettari rilevati come irrigati con acqua pubblica.
Tra le colture maggiormente irrigate risultano le orticole, che interessano la metà di tutte le superfici irrigate e via via tutte le altre, l’olivo, la vite ed il tabacco.
CONSORZIO DI BONIFICA UGENTO-LI FOGGI
STATO DELL’IRRIGAZIONE IN PUGLIA
Il territorio consortile si estende per 189 mila ettari e comprende 78 comuni della provincia di Lecce. Le caratteristiche territoriali di questo consorzio sono molto simili a quelle del Consorzio dell’Arneo per le seguenti motivazioni:
1. Assenza di boschi, 2. Presenza di aree di interesse naturalistico, 3. Prevalenza delle colture arboree nell’ambito della superficie agricola utilizzata.
Tra le colture arboricole prevale l’olivo, poco specializzato e costituito da piante ultra secolari e gigantesche simili a querce. La viticoltura presente un po ovunque è destinata esclusivamente alla produzione del vino ed è maggiormente diffusa nel territorio comunale di Alezio. Tra le colture erbacee prevalgono i cereali le orticole ed il tabacco.
La tipologia produttiva più diffusa delle aziende è quella olivicola specializzata, l’arboricola mista (viticolo – olivicolo) e l’orticola. C’è anche una buona presenza di aziende tabacchiole, condotte prevalentemente con manodopera familiare.
Per quanto riguarda la dimensione aziendale l’area si caratterizza per una spinta frammentazione fondiaria: su 198 mila ditte iscritte nel catasto consortile, il 90% presenta estensione inferiore a due ettari ed occupa circa la metà della superficie consortile.
Infine per quanto riguarda le colture irrigue prevalgono gli oliveti, gli ortaggi, i vigneti e le coltivazioni del tabacco. La fonte di approvvigionamento idrica più diffusa è quella dei pozzi privati. Con la rete irrigua consortile si irrigano soltanto 2000 ha.
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