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Prosegue  lo sciopero della P&P Costruzioni contro il mancato pagamento del salario

 

I sindacati di categoria sollecitano la risoluzione del problema in tempi brevi.

 

Continua la protesta dei trenta dipendenti della P&P Costruzioni di Germaneto, Catanzaro.

“I dipendenti impegnati nella realizzazione della nuova facoltà di Giurisprudenza di Germaneto (Catanzaro), sono in sciopero dal 29 novembre scorso per protestare contro il mancato pagamento dei salari”. E’ quanto comunicano le segreterie comprensoriali del settore edile dei sindacati confederali, Bruno Marte della Feneal Uil, Fernando Spena della Filca Cisl e Giuseppe Valentino della Fillea Cgil.

In una nota i sindacati sollecitano “ l' impresa Mattioli spa alla risoluzione del problema in tempi brevi. Infatti, la stessa, in qualità di impresa aggiudicatrice dell' appalto, è responsabile anche nei confronti dei lavoratori dipendenti delle imprese subappaltatrici (e questo è il caso dell'impresa P&P Costruzioni), del versamento degli oneri previdenziali, della cassa edile e dei salari. Il livello di tensione nel cantiere è ormai altissimo. Infatti, oltre ai lavoratori dipendenti della P&P Costruzioni, a causa dello sciopero, anche i dipendenti Mattioli e delle altre imprese subappaltatrici hanno incrociato le braccia. Finora le organizzazioni sindacali hanno fatto affidamento sulla solidarietà dei lavoratori non interessati in prima persona, ma se non arriveranno risposte concrete per la soluzione del problema non è escluso che la protesta converga in azioni di lotta ancora più rigide e incisive. Pretendiamo un' assunzione di responsabilità da parte dell' impresa appaltatrice e dell' Università per risolvere celermente il problema degli stipendi. Certo è che una volta superata la fase di emergenza, l' Università dovrà fare una riflessione sulla situazione attuale dei lavori in tutta l'area di Germaneto. Ci sono cantieri, come quello di Giurisprudenza che più volte nel corso del tempo è stato bloccato per le giuste proteste dei lavoratori, che rischiano di essere definiti con notevole ritardo rispetto ai tempi prestabiliti, creando così un grave disaggio ai futuri utenti”.

 

 

Catanzaro 6 dicembre 2004

 

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