Agenda Contrattazione

Dipartimenti

Documenti

Uff.Stampa

Dove siamo

Chi siamo

Mappa sito

   

  

 

Crisi settore mobile

Allarme della Fillea Cgil di Pesaro. Occorre maggiore qualità.

 

La Fillea Cgil di Pesaro lancia l’allarme per distretto del mobile che dimostra segnali di crisi;  l’export è ancora a picco, aumenta la cassa integrazione, è necessaria una maggiore qualità.
Sono questi i risultati di un’analisi della Fillea dalla quale emergono dati preoccupanti sullo stato di salute del settore legno nella provincia pescarese.

”L'export nel settore legno- mobile della nostra provincia - dice una nota - ha registrato una diminuzione del 19,1% nel periodo 2002 e 2004, (passando da 520 a 421 milioni di euro),  mentre tra il 2003 e il 2004 il ricorso alla cassa integrazione è aumentato del 64%. Due dati che la dicono lunga sulla congiuntura negativa di un settore che occupa oltre 15.000 addetti solo in provincia di Pesaro Urbino.

 Merita un'attenzione particolare il fatto che le esportazioni negli Stati Uniti hanno subito un calo costante negli anni: nel periodo 2002/2004 il calo è stato addirittura del 45,1%. Va da sé che pesa sulle esportazioni l'effetto euro e la concorrenza internazionale. Il valore delle esportazioni invece ha segnato un trend di crescita in Russia e in Francia, rispettivamente del 37,2% e dell'11% nel biennio 2002/2004.

«Fino a qualche anno fa – afferma Mario Lancia, segretario provinciale Fillea Cgil – quando per motivi diversi cessava un’attività pesarese attiva nel settore del legno, i dipendenti venivano subito riassorbiti da altre aziende del comparto. Adesso invece, riuscire a ricollocarsi è diventato difficilissimo. Bisogna rendersi conto che nella nostra provincia non ci sono solo le grandi aziende che hanno un marchio forte e che riescono sempre a fronteggiare la crisi, ma ci sono anche tantissime piccole attività che subiscono la congiuntura in maniera molto più pesante. Dobbiamo sempre considerare tutta la filiera se vogliamo davvero risolvere il problema».
In questo senso, ci sono molte analogie con il settore del tessile.

«Il settore del mobile – prosegue Lancia – è quello che si avvicina di più alle dinamiche del tessile abbigliamento e chi non ha in casa un marchio di prestigio è costretto a subire la concorrenza asiatica ma non solo. Anche le aziende più sane poi, invece di reagire stanno alla finestra».
Il male più insidioso per i mobilieri pesaresi sarebbe quindi l’immobilismo generato dalla paura, una palude che con il tempo rischia di produrre contraccolpi devastanti.

La situazione comunque non è drammatica e senza soluzioni.

«Dobbiamo imparare a difenderci proponendo soluzioni nuove – conclude  Lancia - e per farlo vorremmo che il sistema delle imprese e le istituzioni locali si sedessero intorno ad un tavolo per concertare una strategia di sviluppo che coinvolga tutta la filiera. Di fronte a questo scenario economico locale non ci si può abbandonare al “si salvi chi può” perché sarebbe pura sopravvivenza dal fiato corto».
Gli strumenti per risolvere la questione sono, secondo la Fillea Cgil, sempre le stesse: qualità, innovazione, formazione.

 

 

 

 

Pesaro 27 aprile 2005

Via G.B. Morgagni 27 - 00161 ROMA - Tel: ++39 06 44.11.41  fax: ++39 06 44.23.58.49

©Grafica web michele Di lucchio