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Lavoro nero in edilizia Rumeno ferito in un infortunio sul lavoro, trovato in un furgone
Lavoro nero dietro il ritrovamento di un rumeno ferito, dentro un furgone di un sacerdote, ora in ospedale per le cure del caso ci sarebbe il mercato del lavoro nero nell'edilizia. E’ quanto hanno appurato i carabinieri del comando di Perugia che, dal momento dell'allarme e del ritrovamento del corpo martoriato del rumeno nel furgone di Don Leonello Birettoni, non hanno mai smesso d'indagare. Un muratore calabrese, dipendente di una piccola impresa impegnata nella ricostruzione di alcune abitazioni nella zona delle Marche, e' stato fermato e al momento rinchiuso in carcere con l'accusa di tentato omicidio, avendo sembra occultato il corpo del ferito nel furgone, pare dopo un incidente di lavoro accaduto in un cantiere gestito nelle Marche. L’episodio richiama alla memoria un avvenimento analogo alcuni mesi fa (uno straniero venne scaricato ai bordi di una strada secondaria, perche' era rimasto ferito in un cantiere di lavoro, dove operava in nero) l'extracomunitario lavoratore in nero, si sarebbe ferito in cantiere e per non avere "grane" il datore di lavoro lo avrebbe fatto trasportare lontano dalle Marche a Perugia, in quel furgone di un sacerdote sempre pronto ad aiutare i clandestini e i giovani in cerca di un lavoro. La Cgil provinciale, dopo il caso del rumeno abbandonato ferito, prende nuovamente posizione sul problema del lavoro nero. La Segreteria provinciale della camera del lavoro ativerà, nei prossimi giorni, un numero verde rivolto a tutti i cittadini, che potranno segnalare eventuali episodi di lavoro nero. La prevenzione del lavoro nero e la tutela dei cittadini extracomunitari sarà al centro di un’attenzione particolare da parte del sindacato. La Cgil inoltre – si legge in una nota - “ collaborerà con tutte le istituzioni e gli organi di vigilanza per stanare chi prospera nell’illecito e nell’illegalità”.
Perugia, 26 maggio 2005
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©Grafica web michele Di lucchio
