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Palermo, Catania, Licata |
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8 luglio 1960 "Gli edili e la difesa della democrazia in Italia"
Nel luglio del 1960 l'opposizione operaia alle scelte del governo Tambroni che voleva formare un governo con il partito neo-fascista, determinò una serie di moti di piazza e di scioperi a catena che vennero, in gran parte, soffocati con violenza e con l'uso delle armi. Le forze di opposizione alle scellerate scelte governative contarono i propri feriti ed i propri morti. Tra le forze di opposizione un ruolo determinante l'ebbero gli operai, i giovani ed in particolare gli edili, che chiedevano lavoro, emancipazione dal capolarato e dal lavoro nero, in altre parole democrazia e libertà.La Sicilia pagò un notevole contributo alla causa della libertà: 2 morti a Palermo , uno a Licata, uno a Catania. I morti di Palermo e Catania erano operai edili e dirigenti sindacali della Fillea CGIL. Con le celebrazioni dell'8 luglio 2006 intendiamo rileggere questa funesta pagina di storia per continuare l'opera di affermazione della legalità e tributare ai caduti del 8 luglio 1960 il merito di avere aperto in Sicilia e nel paese una nuova fase di libertà non a caso definita, allora, una nuova resistenza. Il convegno sarà celebrato Nella sede Municipale di Palermo, e sarà preceduto dalla visione di un video di Ottavio Terranova dal titolo: "le lotte operaie in Sicilia dal dopoguerra all'otto luglio 1960", sarà introdotto da Franco Tarantino, Segr. Gen Fillea CGIL Palermo, presieduto da Turi Siracusa Segr. gen Fillea CGIL Catania e concluso da Enzo Campo Segr. Nazionale Fillea CGIL .
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©Grafica web michele Di lucchio