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Umbria

 

 

Perugia-Ancona: promesse non mantenute

“Si è aperto il contenzioso che volevamo evitare,

 il cantiere è fermo e restano da completare 60 ultimi metri.”

 

Comunicato stampa Fillea Cgil Umbria

 

 

“Abbiamo appreso dai giornali che la Perugia-Ancona non è più una priorità per questo Governo. Chi aveva sostenuto il contrario, anche in Umbria, in primis il ministro Di Pietro, aveva dunque sbagliato, o peggio, aveva sostenuto il falso”.

Massimiliano Presciutti, Segretario generale della Fillea Cgil regionale, non nasconde il suo disappunto per l'ulteriore voltafaccia dell'esecutivo sulla vicenda Perugia-Ancona, una strada in costruzione dal 1991 e ancora impantanata nelle paludi della burocrazia.  

Ormai è passato qualche mese da quando la Fillea-Cgil, seguita poi dagli altri sindacati e dalle istituzioni locali, scrisse una lettera aperta al ministro Di Pietro per chiedergli la convocazione di un tavolo istituzionale in sede ministeriale, al fine di scongiurare il blocco del cantiere.

“La risposta che ottenemmo – racconta Presciutti – fu a dir poco sconcertante. Venimmo tacciati, non si sa bene perché, di essere amici di Berlusconi. E così non se ne fece nulla”.

Conseguenza inevitabile dell'immobilismo delle istituzioni è stata l'apertura del contenzioso tra l'azienda Grassetto e l'Anas, quel contenzioso che la Cgil aveva chiesto a gran voce di evitare.

E il risultato di tutto ciò è sotto gli occhi di tutti: il cantiere è ormai fermo e restano da completare i famosi 60 ultimi metri. Sembra una barzelletta, ma non lo è.

“Essendo ormai i lavoratori tutti a casa – conclude il segretario della Fillea-Cgil – noi non abbiamo più strumenti di mobilitazione diretta. Questo non vuol dire però che la vicenda non sia più di nostro interesse. Anzi, saremo comunque in prima fila quando l'inevitabile indignazione delle popolazioni locali sfocerà in forme di protesta anche clamorose”.

 

 

Perugia 18 giugno 2007

 

 

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