Natuzzi.Cassa integrazione per 508 addetti
I Segretari provinciali della Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil
non hanno firmato l’accordo
E' stato siglato a Roma, presso
Ministero del Lavoro, l' accordo fra il gruppo del mobile
imbottito Natuzzi di Matera e i sindacati di categoria Fillea Cgil,
Filca Cisl e Feneal nazionali e delle province di Bari e Taranto,
per la messa in cassa integrazione di 508 dipendenti per due anni,
dal 19 giugno prossimo, nell' ambito di una riorganizzazione
industriale che prevede la riduzione degli stabilimenti da otto a
tre.
I
lavoratori in organico negli stabilimenti delle province di Matera,
Bari e Taranto sono 3.800. La cassa integrazione straordinaria
decisa proroga un analogo provvedimento per 307 addetti del materano
scaduto il 9 giugno scorso. A questi 307 se ne sono aggiunti
altri 201 (addetti agli uffici e figure indirette della produzione)
giudicati dall' azienda in esubero nell' ambito del piano di
riorganizzazione aziendale.
Questo piano, valido per il periodo 2006-2008, prevede non solo a
riduzione del numero dei salottifici ma anche riorganizzazione delle
funzioni dei siti produttivi, con la creazione di un unico magazzino
e di un unico centro di taglio della pelle.
I tre stabilimenti di produzione saranno quelli di Santeramo in
colle (Bari) in localita' Jazzitiello, dove e' la sede centrale del
Gruppo, dell' area industriale di Jesce, sempre a
Santeramo in colle, e di Vinosa, Taranto. Il sito adibito a
magazzino generale, dove sara' trasferito il prodotto finito, e'
quello di Matera La Martella.
L' accordo non e' stato firmato dai Segretari di Matera della Fillea
Cgil, Michele Andriulli, della Filca Cisl, Margherita Dell' Osso, e
della Feneal Uil, Valeriano Delicio che non hanno condiviso la
decisione della Natuzzi di cessare l'attivita' produttiva allo
stabilimento di borgo La Martella di Matera, trasformandolo in
struttura logistica per altri stabilimenti delle province di Bari e
Taranto.
I sindacalisti materani hanno riferito che l' azienda non ha escluso
di poter rivedere nel tempo, se le condizioni di mercato muteranno,
la destinazione d' uso dello stabilimento di Matera. Nel frattempo i
sindacati provinciali consulteranno i lavoratori per decidere
eventuali strategie di lotta.
Matera 12 giugno 2006
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