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La Fillea Cgil di Napoli su crollo palazzo Genova SOLIDARIETA’, CORDOGLIO E TANTA RABBIA!
La tragedia di Genova è l’ennesima dimostrazione, ma solo per chi non vuole vedere, che quanto si afferma sul tema della sicurezza nei cantieri edili, non appartiene al solito “catastrofismo o all’ insopprimibile sentimento antimpresa” No la realtà è esattamente quella che si vede! Chi può parlare ancora di fatalità. Nessuno è volato dal ponteggio per “disattenzione” o non ha messo il casco per “sciatteria”. Adesso si muore sotto le macerie. Dove ti crolla tutto addosso, tutto quello che faticosamente si è costruito, pensando di fare il bene della comunità, fino al punto di lavorare il sabato e sotto la pioggia. Si costruisce convinti di essere al riparo, almeno da queste cose, perché si sa che ci sono professionisti ed esperti che non farebbero mai certi errori e c’è chi controlla che ciò non avvenga. Poi scopri che non è così. La tragedia, il delitto di Genova, impone il silenzio per il cordoglio per le vittime e i loro cari, la solidarietà per la categoria interamente colpita, ma anche tanta e tanta rabbia perché si allunga l’elenco dei morti sul sito della Fillea, con i “contributi” di tutti i territori da Napoli, da Roma, da Gorizia, dalla Sicilia…. da Genova. La nostra rabbia è impegno quotidiano, faticoso a volte, per tanti dirigenti e tanti delegati che devono fare i conti con un sistema imprenditoriale, quello legale e quello un po’ meno ed un sistema istituzionale che ritiene la sicurezza uno dei tanti problemi del settore con cui convivere, che l’importante è fare in fretta, costi quel che costi, lasciando stare regole e controlli, tanto “ci andrà bene.” Forse sarebbe il caso che ritornassimo a ricordare, tutti quanti insieme, e a tutti, che così non è più possibile andare avanti.
Napoli, 10 novembre 2003
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©Grafica web michele Di lucchio |
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