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NAPOLI: CONTINUA LA LOTTA DEI LAVORATORI DELLA LINEA 6 (EX LTR) PER L’OCCUPAZIONE E IL RISPETTO DEGLI ACCORDI

 

 

Da oltre tre settimane, i 30 lavoratori impegnati sui cantieri della Linea 6 della Metropolitana di Napoli  zona Fuorigrotta, sono in assemblea permanente con l’astensione totale di tutte le attività.

L’iniziativa è stata decisa per rispondere alla decisione dell’Azienda Robur 2003, una Consortile subentrata alla vecchia LTR che fa capo al gruppo De Luca, Presidente del Siena Calcio, chiamata a realizzare i lavori della sub-tratta Mergellina-Piazzale Tecchio, di non rispettare gli accordi sindacali che prevedono, in caso di decollo dei lavori, così come sta avvenendo oggi con una ricaduta occupazionale prevista di oltre 50 unità per il primo lotto, il rientro di lavoratori ex LTR che da tempo aspettano quest’occasione.

Infatti, la Robur 2003 ha inteso “arruolare” e non è chiaro peraltro con quale tipo di rapporto di lavoro, personale non già dipendente dell’ex LTR, probabilmente recuperati tra le Aziende che compongono la Consortile e quindi non costituendo occupazione aggiuntiva contrariamente a quanto sostengono i dirigenti della Robur 2003.

E’ chiara la violazione delle intese sulla tutela dell’occupazione, intese che hanno caratterizzato la lunga e nota vertenza della LTR, opera seppellita dalle vicende giudiziarie che coinvolsero il sistema d’impresa di allora e che rischiarono di far sprecare centinaia e centinaia di miliardi della collettività e che solo grazie all’ostinazione delle lotte del sindacato delle costruzioni Fillea-CGIL, Feneal-UIL, Filca-CISL e dei lavoratori, alla sensibilità delle Istituzioni locali dell’epoca e all’azione di sostegno della Regione e dell’Amministrazione Comunale d’oggi, è stata recuperata e oggi parliamo di cantieri da sviluppare.

Perché non si vogliono questi lavoratori?

Dicono che sono disaffezionati al lavoro! Che cosa singolare, prima li licenziano e si lasciano per la strada e poi gli sì dice che sono disaffezionati. Ciò vuol dire esser più volte penalizzati senza colpa e responsabilità.

Aggiungono che hanno manifestato troppo “platealmente” il loro diritto-bisogno. E cosa dovevano fare? Lasciare che tutto veniva deciso dal clientelismo dei vari notabili di cantiere sulle loro spalle? No!  Hanno invece legittimamente rivendicato il loro futuro e i loro diritti.

La verità è che non si vuole riportare dentro i cantieri lavoratori che hanno vissuto un’esperienza certamente non facile, ma di grande spessore sindacale e di partecipazione alle lotte e questo confligge con i loro propositi di fare quello che vogliono sui cantieri senza avere eccessivi contrasti.

E per fare questo, per piegare la lotta dei lavoratori, non esitano ad utilizzare altri lavoratori, mettendoli uno contro l’altro, lasciandoli senza salario, così come stanno facendo con coloro che hanno “arruolato” e che hanno mandato allo sbaraglio sui cantieri nonostante lo stato d’agitazione in atto.

E’ una strada che non porta lontano. Intanto la solidarietà tra i lavoratori è totale.

La soluzione, quindi, sta nella ripresa del negoziato riconoscendo la validità delle intese sindacali stipulate, tra l’altro con l’imprimatur delle Istituzioni e della Concessionaria Ansaldo che devono attivarsi nei modi e nelle forme dovute per riportare la legalità sindacale e il rispetto degli accordi sulla tutela e il recupero dell’occupazione. 

 

 Giovanni Sannino Segretario Generale Fillea Napoli

 

 

Napoli 6 luglio 2004

 

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