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MOLISE, CRISI DELL'EDILIZIA

Una lettera aperta della Fillea alle istituzioni e alle parti sociali



IL MOLISE INERME DI FRONTE ALLA CRISI DELL'EDILIZIA

 

Nessuna iniziativa da parte degli organi istituzionali e delle parti sociali per fronteggiare il forte rallentamento produttivo che si prospetta nel settore delle costruzioni e che avrà pesanti ripercussioni sul piano economico e sociale

 

 

Lettera aperta del Coordinatore Regionale della Fillea CGIL Molise, Domenico di Martino,agli organi istituzionali e alle parti sociali

 

Sento il dovere di rivolgere a tutti i soggetti interessati - sia quelli pubblici e istituzionali, sia quelli privati e rappresentativi di imprese e lavoratori – un pressante appello a impegnarsi e a coordinare i loro sforzi per evitare che la crisi del settore edile, innestata da una serie di concause – alcune di origine internazionale, altre derivanti da motivazioni di carattere interno - , produca effetti gravi e, alla lunga, devastanti sul comparto delle costruzioni e, di conseguenza, su tutta l'economia regionale.

E'  con profonda preoccupazione che rilevo il riproporsi e l'ingigantirsi di tutti i segnali dell'approssimarsi sul nostro territorio di una grave crisi finanziaria con pesanti ripercussioni sul piano produttivo ed occupazionale. Segnali analoghi si poterono rilevare sul principio degli anni '90 quando – in conseguenza di “tangentopoli” e della necessità di sistemare i conti dell”azienda Italia” nell'approssimarsi del decisivo appuntamento di Maastricht – furono chiusi quasi completamente i rubinetti dei finanziamenti nazionali per le opere pubbliche nel Molise e s'innestò una crisi spaventosa di liquidità che produsse la perdita di molti posti di lavoro e il tracollo di numerose imprese edili anche di buona tradizione che, per la loro dimensione limitata e per i loro problemi finanziari ed organizzativi, non ressero all'impatto della congiuntura negativa e furono costrette a sparire dal mercato o a ridimensionare drasticamente i loro obiettivi.

Purtroppo, la situazione attuale si presenta ancora più inquietante rispetto ad allora perché ai problemi finanziari, gravi allora e ancora più gravi oggi - come possono testimoniare le aziende e i professionisti che in numero sempre crescente non riescono a riscuotere le competenze maturate  a far fronte ai loro impegni -, si aggiungono un'assoluta mancanza di prospettive sul piano degli investimenti pubblici ed un crollo del mercato dell'edilizia privata, sia ad uso abitativo che per servizi, che registra un decremento mai registrato negli ultimi dieci anni. E', infatti, sotto gli occhi di tutti il ridursi del numero delle transazioni commerciali sia per il restringimento nella concessione delle anticipazioni da parte degli istituti di credito, sia per il calo della fiducia dei cittadini preoccupati per il futuro.

Né può attutire, se non in minima parte ed ancora per un tempo limitato, il rallentamento degli investimenti la ricostruzione dopo gli eventi sismici e quelli alluvionali del Basso Molise visto il ridimensionamento dei programmi e la parcellizzazione degli interventi che hanno disperso le risorse disponibili in mille rivoli con scarse ricadute sul tessuto produttivo.

E', perciò, che ritengo doveroso lanciare un appello - in questo momento prima che la congiuntura dispieghi in modo completo i suoi effetti e produca danni non più riparabili - agli enti pubblici, in particolare agli organi regionali, alle forze politiche e alle parti sociali. A queste ultime in particolare - alle associazioni rappresentative dell'imprenditoria molisana e ai colleghi del sindacato – mi rivolgo perché non lascino nulla di intentato per arginare la situazione di crisi che si sta sviluppando e portare avanti insieme proposte forti e motivate per rilanciare il settore delle costruzioni e renderlo competitivo anche nei confronti della concorrenza extraregionale.

Sono sicuro, infatti, che come la mia organizzazione anche le altre rappresentanze delle imprese e dei lavoratori  hanno chiara la situazione di disagio, che si sta sviluppando sul territorio  e che, se non adeguatamente fronteggiata, rischia di avere forti ricadute negative che saranno amplificate dal rallentamento già in atto negli altri settori produttivi.

Sono anni che la Fillea CGIL del Molise si sta battendo per una modernizzazione del settore edile nella nostra Regione: abbiamo fatto proposte coraggiose per far crescere nella legalità e nell'efficienza il sistema delle imprese molisane proponendo incentivi e forme di premialità per gli imprenditori corretti allo scopo di aiutarli a crescere organizzativamente, finanziariamente e dimensionalmente.

Dobbiamo dire però che, purtroppo, le nostre proposte, i nostri appelli sono quasi sempre rimasti inascoltati e si è assistito spesso a scelte e comportamenti egoistici che alla fine non hanno avvantaggiato nessuno.

Ma questo non è il momento delle recriminazioni e dei rimpianti; bisogna, invece, rimboccarsi le maniche e concordemente chiedere alla Regione, in primo luogo, e a tutti gli enti territoriali l'apertura di un tavolo di concertazione e di programmazione delle iniziative a sostegno del settore, delle piccole imprese, degli artigiani, dei professionisti e dei lavoratori, consapevoli delle conseguenze negative su tutta l'economia regionale di un  rallentamento del settore edile, che – come è noto - contribuisce in modo determinante alla formazione del PIL regionale e distribuisce reddito in tutto il territorio e in tutte le fasce sociali.

D'altra parte, la forza e l'efficacia della concertazione furono dimostrate – tra le prime esperienze a livello nazionale proprio nel Molise - a metà degli anni '90 con la creazione prima dell'Unità di Crisi e, poi, della Consulta dell Edilizia che, con il supporto della sua Segreteria Tecnica, partorì diverse iniziative che, per unanime riconoscimento, servirono a salvare numerose aziende e molti posti di lavoro.

Quell'esperienza, a suo tempo molto positiva, potrebbe essere riproposta con i correttivi necessari per renderla adeguata alle situazioni attuali e, in questo modo, si potrebbero affrontare insieme - con il leale supporto di tutti i soggetti interessati, ciascuno nei limiti delle proprie competenze - i vari punti nodali che rendono difficile la vita delle aziende e precaria la condizione dei lavoratori.

 

Campobasso li 12.11.2008

                                                                       Coordinatore Regionale  Fillea CGIL

                                                                                   Domenico di Martino

 

 

 

 

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