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Marmo. 10 giorni di sciopero durante l'Internazionale Marmi e Macchine

Il silenzio di Assindustria porta i sindacati delle costruzioni ed i confederali 

ad adottare una linea dura.

 

 

 

Dopo un mese dall’interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo del settore lapideo della Provincia di Massa Carrara, continua il silenzio degli industriali sulla vertenza,  nonostante l'intervento dei Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil e quello del Sindaco di Carrara, Giulio Conti. Secondo i sindacati, questo atteggiamento è la dimostrazione di una non disponibilità alla mediazione e al confronto, si è deciso allora di passare alla “linea dura”. Dopo innumerevoli iniziative di protesta si è convocato per giovedì prossimo un direttivo unitario a cui parteciperanno anche i segretari nazionali di Fillea, Filca e Feneal, si voterà la proposta sulla mobilitazione, uno  sciopero di 10 giorni, che punta a colpire l'importante evento che si tiene ogni anno a Marina di Carrara, l’Internazionale Marmi e Macchine.

I Segretari confederali hanno spiegato che l'importanza riconosciuta a livello internazionale alla fiera di Marina di Carrara potrebbe servire a dare rilevanza e visibilità alla causa dei lavoratori del marmo della provincia di Massa-Carrara.

Fillea, Filca e Feneal hanno chiesto il coinvolgimento delle segreterie confederali nella vertenza del lapideo,  nel momento in cui,  quindi, dovesse esserci una nuova mobilitazione, questa coinvolgerà tutti i settori del territorio. Se le trattative con gli industriali dovessero nuovamente naufragare, si apre all'orizzonte l'ipotesi di uno sciopero generale nella provincia di Massa-Carrara.

 

 

Massa Carrara 7 aprile 2005

 

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