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Strano boom del lavoro autonomo Indagine Fillea, Filca e Feneal sul settore dell’edilizia che evidenzia dati anomali, tanti sono stranieri.
Da La Gazzetta di Modena
Una indagine di Cgil Cisl e Uil di settore evidenzia dati anomali nella nostra provincia se raffrontati con gli operai dipendenti Sindacati: tanti stranieri con partita Iva, spesso sottopagati e senza tutele (f.p.)
Due terzi delle imprese di costruzione sono individuali, iscritte alla Camera di Commercio come artigiane. A fronte dei 14.500 lavoratori dipendenti, ce ne sono 14.000 autonomi. Un rapporto particolare di 1 a 1 tra lavoratori indipendenti e dipendenti, quando quest’ultimi, negli altri settori, sono almeno il doppio. Si tratta delle cosiddette ‘partite Iva’, ovvero quei lavoratori che diventano autonomi, nella speranza di guadagnare di più. Altra caratteristica è che molti autonomi sono stranieri: un aumento quest’ultimo, pari al 275%. Nel periodo in questione le imprese straniere sono passate da 493 a 1.357, segnando una crescita che non ha pari in nessun altro settore. 86, le nazionalità presenti con una maggioranza (83%) di tunisini, marocchini, turchi, albanesi e rumeni. Su questi dati si sono espressi i segretari dei sindacati edili Sauro Serri (Fillea-Cgil), Domenico Chiatto (Filca-Cisl) e Bruno Solmi (Feneal-Uil) evidenziando una certa preoccupazione. “E’ in voga un fenomeno degenerativo - hanno osservato - dell’accesso alla professione artigiana edile. Il nostro timore è che in molti scelgano l’indipendenza lavorativa per guadagnare di più, senza conoscere gli aspetti fondamentali che comporta. Probabilmente sono spinti da imprenditori con pochi scrupoli: far lavorare un lavoratore dipendente costa molto di più. Si rischia di avere schiere di pseudolavoratori autonomi privi di diritti e sottopagati”. E gli stranieri? Per i sindacati, la ragione del boom del lavoro autonomo è la facilità di accesso al settore edile. “Chiunque - hanno detto - può iscriversi alla Camera di Commercio come impresa individuale artigiana. E gli immigrati sono attratti dall’immediato guadagno, inconsapevoli di quello che li spetta”. Quanto alla sicurezza sul lavoro, dati Inail evidenziano una riduzione degli infortuni, ma per i sindacati il numero è sottostimato. Un autonomo non ha interesse a denunciare un infortunio, a meno che questo non gli impedisca di lavorare. Per affrontare la questione, i sindacati edili ritengono sia utile un intervento legislativo che preveda severi requisiti professionali e un’azione di controllo da parte di Comune e Camera di Commercio, al fine di verificare queste imprese individuali. Intanto chiedono all’Ispettorato del Lavoro di cominciare a controllare questi autonomi dato che anche recentemente a Modena sono risultati casi di lavoratori indipendenti privi dell’attrezzatura adeguata e con una fatturazione di pagamenti mensili costanti.
Modena 13 giugno 2007
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©Grafica web michele Di lucchio
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