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Parla la sorella di una vittima del lavoro Imperia. “La terribile morte di mio fratello deve servire da monito”. La media è di 20 casi ogni giorno.
«Io spero che la
morte di mio fratello serva da monito a tutti:lavoratori e datori di
lavoro. Le coscienze devono essere scosse una volta per tutte.
Tragedie simili come quelle che hanno colpito la mia famiglia, i
miei più cari affetti, non devono più succedere». I fatti,
purtroppo, danno torto a Anemaria Teodora, 34 anni, rumena
naturalizzata italiana, sorella di George Bogdan Butanescu, il
manovale di 35 anni, regolare in Italia e gran lavoratore, morto due
anni fa dopo un incidente in un cantiere edile alle spalle di Riva
Ligure, una ferita ancora
Costanza Florimonte della Cgil-Fillea che ha seguito il caso dice: «Voglio ribadire il concetto espresso da Anemaria: ho grande fiducia nella magistratura. A sindacati, imprenditori e associazioni degli artigiani e tutti quelli che sono chiamati a formare e informare i lavoratori sul rispetto alle regole della sicurezza dico: si deve incominciare a parlare di cultura della sicurezza. I passi avanti fatti finora evidentemente non bastano».La media è di circa 20 al giorno. Per un totale di 350 al mese. E questi primi mesi del 2007 non si discostano molto dal passato. Gli incidenti sul lavoro in provincia di Imperia, così come nel resto d’Italia, continuano ad essere troppi e troppo gravi. Negli ultimi mesi nel solo capoluogo sono svariati quelli che hanno visto in pericolo la vita dei lavoratori, vittime, spesso, di sistemi di sicurezza non a norma. I dati degli ultimi tre anni per la provincia di Imperia non sono rassicuranti. Al 31 dicembre 2006 risultano denunciati complessivamente 4257 casi. Un aumento addirittura dell’1 per cento rispetto al 2005.
Articolo di Giulio Geluardi
Imperia17 Aprile 2007
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©Grafica web michele Di lucchio