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Genova
 

 

I cambiamenti nell’edilizia ligure

Le Iniziative del sindacato di categoria sul sistema degli appalti,

 proposte, percorsi e conclusioni.

 

Il sistema edile della Provincia di Genova e della Liguria sta affrontando un processo di cambiamento che si caratterizza in termini strutturali e non contingenti, con effetti rilevanti sulla salvaguardia dell’occupazione, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla qualità delle opere realizzate.

Il settore vive un autentico processo di destrutturazione, che incide sulla tenuta occupazionale delle imprese più grandi, favorendo la proliferazione dei subappalti e la creazione di imprese/consorzio costruite unicamente per rispondere alle esigenze di mercato, sfruttando il meccanismo del massimo ribasso con evidenti e quantificabili ripercussioni sui lavoratori e sulla collettività; la qualità stessa del lavoro, intesa nella sua globalità, sta virando decisamente in direzione di minori tutele per i lavoratori, maggiori rischi per la sicurezza e dequalificazione delle opere realizzate, sia private che pubbliche.

 

I fattori che determinano l’attuale condizione sono:

 

q       Le modifiche introdotte dal Decreto Legislativo 12 aprile 2006, che conferiscono ampie facoltà alle amministrazioni locali ed alle grandi società concessionarie (vedi Autostrade Spa) in merito all’affidamento ed all’aggiudicazione dei contratti sia di concessione che di appalto, e quindi interessano direttamente sia l’erogazione di pubblici servizi che la realizzazione delle opere infrastrutturali. Le opportunità concesse dalle modifiche della normativa sugli appalti, in termini di risparmio per le pubbliche amministrazioni e per le aziende concessionarie, corrispondono alle crescenti necessità economiche delle stesse ma determinano un mutamento nel già precario scenario dell’edilizia; esse fanno prevalere logiche di carattere esclusivamente finanziario, non temperate dalla ricerca di soluzioni in grado di cogliere e valorizzare gli aspetti legati alla qualità del lavoro ed in definitiva alla digntà stessa del lavoratore;

q       l’assenza di una normativa regionale organica in materia di appalti, con esempi macroscopici di dilatazione impropria dell’applicazione della disciplina stessa, a tutto svantaggio delle imprese maggiormente strutturate e dei lavoratori;

q       la carenza di sistemi di controllo effettivo, stante il dimensionamento dell’industria edile;

q       l’assenza di norme di riferimento al criterio della congruità;

q       il livello generalizzato di deresponsabilizzazione delle imprese, delle amministrazioni locali e pubbliche e delle istituzioni.

 

A questa situazione ed ai fattori che la caratterizzano il sindacato edile ligure intende dare risposta, consapevole che il fenomeno di destrutturazione riguarda l’intero Paese, ma è particolarmente avvertito nelle grandi aree metropolitane come Genova, e nei territori interessati all’avvio delle grandi opere infrastrutturali.

La parcellizzazione del settore  sta assumendo connotazioni grottesche, registrando addirittura un numero di ditte individuali superiore a quello dei lavoratori attualmente iscritti alla Cassa Edile; un ulteriore sintomo della deriva che sta assumendo il settore dell’edilizia.

Riteniamo occorrano strumenti nuovi per governare i cambiamenti in atto, partendo dal principio dell’assunzione di responsabilità da parte dei soggetti istituzionali e degli amministratori del pubblico sistema; occorrono sedi di elaborazione progettuale permanenti, dove i singoli soggetti possano costruire percorsi idonei a contrastare i fenomeni che sono sotto gli occhi di tutti: lavoro nero, evasione contributiva totale e/o parziale, abbattimento dello standard di sicurezza sul lavoro, applicazione della disciplina del subappalto ben oltre i limiti previsti dalla normativa.

 

LE INIZIATIVE DEL SINDACATO EDILE LIGURE

 

q       sensibilizzazione dell’opinione pubblica tramite i media;

q       formulazione di proposte atte ad affrontare i mutamenti in atto;

q       forte impegno sulla valorizzazione degli enti bilaterali del settore edile e promozione di un ruolo attivo degli stessi sui capitoli della sicurezza e della regolarità contributiva;

q       adeguati momenti di mobilitazione per sottolineare e rilanciare le iniziative di cui sopra.

 

LE PROPOSTE

 

q       costituzione di una banca dati sugli appalti, sia pubblici che privati, con conseguente monitoraggio permanente dell’andamento degli stessi;

q       costituzione di un nucleo operativo provinciale e/o regionale che coinvolga tutti i soggetti, sia pubblici che privati, dotato di effettive agibilità in termini di intervento sul territorio;

q       subordinazione del rilascio del DURC alla verifica ed alla certificazione dell’applicazione delle norme sulla sicurezza, all’effettuazione della formazione prevista contrattualmente ed a quella per gli apprendisti;

q       sviluppo dei meccanismi di controllo e prevenzione sulla sicurezza, valorizzando le risorse proprie del sistema edile (CPTA, RLST, Scuola Edile) e attivando percorsi sinergici fra questi e gli enti pubblici responsabili dei controlli;

q       sviluppo di una banca dati informatica per mettere in rete e sistematizzare le informazioni sugli appalti;

q       applicazione di un sistema di certificazione dell’impresa, per evitare che nel settore operino imprese non adeguatamente professionalizzate, prevedendo norme di ingresso al settore previa verifica dei requisiti di professionalità, sicurezza e regolarità;

q       costituzione di protocolli di intesa con i soggetti pubblici e privati, che prevedano passaggi di verifica sull’applicazione delle normative e dei contratti di settore, ricercando una soluzione negoziale in grado di contenere le spinte al massimo profitto e valorizzare il ruolo sociale sia dell’impresa che dell’ente pubblico, costruendo dignità per il lavoro, per i lavoratori e per i cittadini fruitori e finanziatori di opere e servizi pubblici;

q       attivazione di percorsi negoziali specifici per dare avvio alla contrattazione di sito raggiungendo quelle aree del territorio ad oggi non soggette all’azione delle parti sociali, quali Fincantieri, Porto di Genova, Amga, Autostrade; anche questi soggetti, al pari delle pubbliche amministrazioni e delle grandi imprese edili, devono essere ricondotti ad un ruolo responsabilmente e socialmente solidale.

 

I PERCORSI

 

q       assemblee sui luoghi di lavoro, per presentare la piattaforma unitaria;

q       attivo unitario dei delegati;

q       mobilitazione regionale di settore con la proclamazione di uno sciopero e di un presidio presso la Regione Liguria;

q       attivazione di una campagna di sensibilizzazione tramite i media;

q       apertura dei tavoli negoziali.

 

CONCLUSIONI

 

Le federazioni edili Liguri sono consapevoli dell’eccezionalità del momento che il settore sta attraversando, e ritengono non più rinviabile l’assunzione di un impegno straordinario per concorrere a fornire le risposte che necessitano al martoriato mondo dell’edilizia. L’obiettivo non può che essere quello di dotare il settore di nuovi ed efficaci strumenti di governo, per combattere la piaga del lavoro irregolare e degli infortuni, elementi intimamente collegati, al punto di non poter essere affrontati separatamente. L’auspicio è che l’opera di sensibilizzazione contribuisca a rimuovere tutti i fattori che ad oggi rendono impraticabile un serio percorso di normalizzazione del settore.

 

 

 

Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil Genova

 

 

Genova 22 giugno 2007

 

 

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