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Edilizia, operai costretti ad emigrare dalla crisi del settore.

A San Severo gli addetti registrati scesi del 28% in due anni.

 

Michele Lunetta, Segretario Generale della Fillea Cgil di Foggia:

“La morte dei quattro lavoratori sanseveresi è un lutto che colpisce tutto il mondo del lavoro

di Capitanata e costringe a una riflessione sul momento che sta vivendo il settore

delle costruzioni. I dati della Cassa Edile rilevano una situazione preoccupante.”

 

 

 

“L’incidente stradale nel quale hanno perso la vita quattro operai edili di San Severo è un lutto che colpisce l’intero mondo del lavoro di Capitanata e non solo la categoria delle costruzioni. Vittime, questi sfortunati lavoratori, anche di una crisi settoriale che in provincia di Foggia sta diventando quasi strutturale”. Così Michele Lunetta, segretario generale della FILLEA CGIL, commenta la morte dei quattro carpentieri avvenuta ieri sull’autostrada A14, mentre con un furgone si stavano recando in provincia di Perugia per motivi di lavoro.

“Si tratta di un esodo di operai specializzati che non riguarda solo l’area dell’Alto Tavoliere e figlio della crisi che è tutta nei numeri della Cassa Edile – afferma Michele Lunetta -. Solo a San Severo, tra il 2003 e il 2001, il numero di addetti registrati è calato del 27,8 per cento, con le imprese attive registrate presso la Cassa Edile nel centro dell’Alto Tavoliere scese da 85 a sei”.

Non tanto diversi i dati allargati a tutto il contesto provinciale: “I lavoratori attivi registrati nel 2001 erano 8.094, scesi a 7.474 nel 2003, con un calo percentuale dell’8,3. Le ditte attive sono passate invece da 1.313 a 1.064, registrando un meno 23,4 per cento”.

A questi dati fanno da contraltare quelli relativi alle imprese provenienti da altre province che hanno realizzato lavori in Capitanata. “Erano 226 nel 2001, con 1.246 operai al seguito – dettaglia Lunetta - salite a 404 nel 2002 con 1.524 lavoratori al seguito, anch’essi provenienti da fuori provincia. Un fatto che aggrava la crisi occupazionale nel nostro territorio ed evidenzia quanto già in passato denunciato dalla FILLEA CGIL in merito alla scarsa capacità delle imprese edili foggiane a competere negli appalti, accontentandosi il più delle volte di lavori in subappalto, costringendo così migliaia di operai specializzati a migrare verso altre regioni”.

Una situazione che peggiora ancora nel 2004: nel solo trimestre luglio-settembre di quest’anno, i dati della Cassa Edile di Capitanata parlano di una perdita occupazionale di 1.000 unità in tutta la provincia e con 160 imprese in meno registrate. “Per far fronte a questa crisi, aggravata dalla larghissima diffusione del lavoro nero che sfiora quote del 50 per cento – continua il segretario generale della FILLEA CGIL di Foggia – noi crediamo si possano, anzi si debbano valorizzare le opportunità derivanti dal Durc, il Documento unico di regolarità contributiva, attivo dal 26 ottobre per tutte le imprese che operino sia in appalti pubblici che privati. Proprio venerdì avevamo avuto un incontro con l’Amministrazione comunale di San Severo sull’applicazione del Durc. Se c’è poco lavoro, che almeno sia sinonimo di garanzia di qualità nel rispetto delle professionalità, e soprattutto di legalità contrattuale e normativa. Abbattendo una quota di quel 50 per cento di lavoro nero, siamo certi che tanti operai non sarebbero più costretti ad emigrare”.

 

 

 

 

Foggia, 23 novembre 2004

 

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