![]() |
![]() |
Inside, per le maestranze trasferte all’estero con turni di lavoro fino a 16 ore giornaliere. La denuncia della FILLEA CGIL di Capitanata
Michele Lunetta, segretario generale della FILLEA di Foggia: “Il sindacato si è impegnato per far completare all’azienda il ciclo di investimenti con i fondi del terzo protocollo aggiuntivo al contratto d’area, ma le relazioni industriali sono inesistenti e le inadempienze –dai ritardi nei pagamenti al rispetto del contratto- sono numerose”
Ripetuti ritardi nei pagamenti delle spettanze, scarsa attenzione alla tutela dei lavoratori e dell’ambiente, confronto con la Rsu inesistente, deregolamentazione delle trasferte, inapplicazione contrattuale rispetto alle indennità di rischio. E’ lungo l’elenco delle inadempienze che la FILLEA CGIL di Foggia denuncia a carico della Inside, azienda insediatasi nel distretto industriale di Manfredonia grazie al contratto d’area -15 i milioni di euro di contributi statali ricevuti- e specializzata nell’arredo in legno di barche da crociera e yacht.
“E dire –spiega Michele Lunetta, segretario generale della FILLEA CGIL- che il sindacato da sempre è impegnato affinché la Inside, una delle più grandi aziende insediatesi nell’area Sipontina, completi il proprio ciclo di investimenti, anche attraverso i fondi rivenienti dal terzo protocollo aggiuntivo al contratto d’area. Ma alla crescita aziendale non è seguita una conseguente crescita delle relazioni industriali, che andrebbero tenute in loco. E invece per fare questo l’azienda non si è nemmeno strutturata, a dimostrazione dello scarso interesse ad avere normali e corretti rapporti”.
Uno degli aspetti che più preoccupa il sindacato è quello relativo alle trasferte, “deregolamentate e spesso non concordate con la Rsu, violando quanto previsto dagli accordi”, commenta Lunetta. Ultimo caso denunciato dalla FILLEA CGIL di Foggia quello relativo ad un lavoratore comandato in trasferta all’estero. “Dalla comunicazione inviata dall’azienda non si evincono gli orati massimi di lavoro. In trasferte passate, per testimonianza diretta delle maestranze, si è arrivati al punto di lavorare anche dalle 7 del mattino fino alle 23, cioè 16 ore al giorno. Una condizione evidentemente inaccettabile”.
“Siamo preoccupati –conclude Michele Lunetta- che siano queste violazioni le ragioni che sottendono alla mancata contrattazione delle trasferte. Ad esempio non sappiamo se quando vanno all’estero le maestranze lo fanno con status di lavoratore o con visto turistico, considerato che è demandato al lavoratore aver cura di rinnovare il proprio passaporto”.
Foggia 10 novembre 2005
|
|
©Grafica web michele Di lucchio