Agenda /Contrattazione /News /Dipartimenti /Documenti /Uff.Stampa / Dove siamo /Chi siamo /Mappa sito

 

Stampa questo documento

 

Intervento di Flavia Villani  

 

Direttivo Fillea Firenze 19 luglio 2006

 

Poche parole per salutare i compagni e ringraziarli della fiducia espressa nei miei confronti oggi. Sono consapevole che la proposta formulata dai centri regolatori rappresenta una scommessa importante nello sforzo che la Fillea Nazionale sta compiendo per il rinnovamento dei gruppi dirigenti: un obiettivo che porta concretamente la categoria verso l’innovazione generazionale e la valorizzazione di esperienze e sensibilità nuove: i giovani, i migranti, le donne.

Il congresso nazionale della Fillea ha esibito una delle platee più eterogenee del panorama sindacale. Una platea nella quale la tradizione di questa organizzazione ha saputo selezionare, formare, motivare e fare spazio ad esperienze e soggetti nuovi, compiendo uno sforzo organizzativo che abbiamo il dovere di raccogliere e perseguire. Sono consapevole del fatto che la scommessa di oggi è molto superiore alle mie capacità. Per questo motivo si tratta di una scommessa che dobbiamo accettare e cercare di vincere insieme. La sfida che abbiamo davanti è quella di costruire un gruppo dirigente coeso, collettivamente responsabile, che sappia assumere su di se l’onere della riflessione e della discussione e l’impegno organizzativo che i settori di nostra competenza richiedono, un lavoro importante di equilibrio tra elaborazione e continua crescita sindacale, un lavoro che deve qualificare i settori e portare ciascuno di noi ad essere interprete di un modello organizzativo e di una idea di sindacato che è quella che ci caratterizza. Siamo una categoria che vive prevalentemente sui luoghi di lavoro, che sui luoghi di lavoro deve riflettere e organizzarsi, dare risposte concrete e simultaneamente pensare soluzioni che tengano insieme settori produttivi diversi, rapporto con il territorio, sistema delle imprese, governo locale promovendo diritti, cittadinanza, protagonismo dei soggetti più deboli, legalità.

E’ una sfida alta, per giocarla abbiamo più di altri bisogno di una visione di insieme. L’edilizia è un comparto produttivo che invade quotidianamente il territorio e che al territorio chiede risposte strategiche complesse: dalla pianificazione dei bisogni di sviluppo infrastrutturale, alla gestione delle fasi costruttive, all’integrazione tra chi abita e chi produce, all’inserimento in contesti stanziali di cittadinanza  di grandi eventi costruttivi come quelli che oggi interessano Firenze. Per tenere insieme questi aspetti abbiamo bisogno di un confronto costante, autonomo e costruttivo con la confederazione. Oggi abbiamo la fortuna di contribuire al rinnovamento generazionale della Cgil attraverso una compagna, Paola, che conosce bene la complessità dei nostri settori, una compagna che in questi anni ha lavorato con noi sforzandosi insieme a noi di tenere nello stesso progetto sindacale la scarpa antinfortunistica del lavoratore e il tavolo con il Prefetto; il dettaglio che afferma un diritto minimo e la progettualità di una risposta di sistema, il tentativo di parlare a tutti continuando ad occuparsi di ciascuno. La saluto e la ringrazio e sono convinta che saprà apprezzarci, stimolarci e valorizzare il nostro lavoro.

Ringrazio anche tutti i compagni con i quali in questi anni sono cresciuta, li ringrazio per la fiducia dimostrata consapevole che dovrò meritarla e conquistarla in chi legittimamente nutre delle perplessità sulla questa scelta.

Sono tutti parte di un gruppo dirigente da valorizzare e sul quale conto per la crescita complessiva della struttura. In particolare confido molto nella capacità dei compagni che seguono i settori industriali e nelle RSU di quei comparti che avranno il compito di supportarmi e di introdurmi agli argomenti rispetto ai quali ho meno esperienza.

Nei prossimi mesi dovremo lavorare per migliorare la comunicazione interna, per condividere gli obiettivi e raggiungerli insieme.

Abbiamo un’ottima base di partenza: il lavoro fatto in questi anni. Un lavoro che ha qualificato i settori, la contrattazione e che ha portato a scelte organizzative importanti senza le quali oggi la Fillea  di Firenze sarebbe meno ricca di giovani quadri, di migranti e meno in grado di rappresentare il bisogno di qualità, di regolarità, di diritti dei lavoratori. Per questo lavoro coraggioso e per il suo straordinario spessore umano che ha reso l’esperienza sindacale di tutti noi prima di tutto un’esperienza di vita ringrazio Manola, che ha creduto in molti di noi più di quanto noi stessi avremmo potuto crederci. Oggi si appresta a ricoprire un importante incarico nazionale che consentirà a noi di usufruire delle sue competenze e della sua esperienza.

Vorrei concludere salutando e ringraziando un pezzo importante dell’esperienza che ho fatto fino ad oggi: le RSU del consorzio Cavet e Massimo, un ex delegato Pontello che oggi è qui. Senza di loro non sarebbe stato possibile per me che provenivo da un contesto completamente diverso di conoscere questo settore.

Con pazienza e con passione mi hanno insegnato il mio e il loro lavoro, mi hanno insegnato quanto sia importante conoscere da vicino le condizioni di lavoro e di vita delle persone, mi hanno insegnato che chiedere per sapere, per conoscere, è condizione di forza e funzione di responsabilità, mi hanno accompagnato in questi cinque anni di straordinaria esperienza che la Fillea mi ha permesso di fare.

Li saluto e con loro tutto il direttivo dedicandogli una citazione di Luciano Lama il cui contenuto dovrà orientare il nostro lavoro:” Se riuscissi a offrire un argomento utile ad un lavoratore, ad un pensionato, ad un disoccupato perché potesse ancora impegnarsi a persuadere un altro lavoratore , un altro pensionato, un altro disoccupato allora sì, sentirei in coscienza, di aver ancora fatto la mia parte”. Questo è il nostro lavoro, è il nostro compito ed è anche la nostra scelta.

Grazie. 

 

 


Via G.B. Morgagni 27 - 00161 ROMA - Tel: ++39 06 44.11.41  fax: ++39 06 44.23.58.49

©Grafica web michele Di lucchio