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Una piattaforma per Librino Recupero urbano per migliorare la qualità della vita.
Il patrimonio edilizio e le infrastrutture, i servizi pubblici, sociali e sanitari, cultura, commercio e artigianato, formazione, scuola e ordine pubblico nell’intervento della Fillea Cgil insieme alla Cgil, cooperative, associazioni e scuole del quartiere.
Intervento di Sara Fagone alla Conferenza stampa Librino
Librino è un quartiere complesso e disomogeneo che racchiude in se problemi e soluzioni diverse per ogni nucleo che lo compone, e dispone di risorse che fino ad ora pare nessuno abbia saputo capire e valutare. Si continua a far emergere solo la parte più degradata e sofferente, che certo esiste ma che non rappresenta la totalità del quartiere. Librino nato per una esigenza abitativa degli anni ’70 oggi si presenta ancora incompleto, e per alcuni versi si può ritenere superato anche il vecchio piano di zona. Nel corso degli anni diversi interventi sono stati fatti, ma sono stati scollegati e frammentari, senza una forte idea guida e senza seguire un filo conduttore per la definizione di un insieme, anche perché gli interventi non sono stati programmati tra le varie istituzioni competenti e molto spesso hanno risposto soltanto ad un’emergenza. A Librino c’è tanta gente che lavora con impegno, nell’associazionismo, nel volontariato, ma soprattutto nella scuola, che gioca un ruolo fondamentale colmando i vuoti e le assenze di tante istituzioni e garantendo così una presenza istituzionale nel territorio. I dirigenti scolastici svolgono un lavoro serio e importante non solo nei confronti dei ragazzi ma soprattutto perché hanno fatto in modo che le strutture siano dei luoghi aperti a tutto il quartiere. La CGIL a Librino ha lavorato per mettere in rete quelle forze che hanno un obiettivo comune che è quello di migliorare la qualità della vita degli abitanti nonché la qualità dell’abitare. Lo scopo è quello di reagire alla disgregazione creando proprio un lavoro di rete. Questa piattaforma che presentiamo oggi alla città è frutto di un lungo confronto tra il sindacato le varie associazioni, le cooperative e le scuole del quartiere, ma soprattutto è frutto di una interlocuzione con numerosi abitanti attraverso assemblee e dibattiti, dove sono emerse le priorità e i disagi percepiti da ciascuno ma anche le proposte per cambiare uno stato di cose che non può essere immodificabile. UNA PIATTAFORMA VERAMENTE PARTECIPATA Librino come parte integrante della città, non a caso abbiamo scelto questo come luogo per presentare la piattaforma, dove gli interventi non debbano essere unico riferimento del quartiere ma della città tutta, un luogo dove i catanesi possono recarsi normalmente senza restare imbottigliati nel traffico e nel frattempo conoscere meglio un quartiere per troppo tempo bistrattato. Affrontiamo temi come IL PATRIMONIO EDILIZIO e le INFRASTRUTTURE, i SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI e SANITARI; parliamo di CULTURA di COMMERCIO E ARTIGIANATO, di FORMAZIONE, SCUOLA e di ORDINE PUBBLICO. Facendo per ciascun argomento delle proposte alle quali vorremmo venga data la giusta attenzione. Abbiamo scelto l’aula consiliare anche perché rappresenta il luogo della politica, e questo nostro progetto lo presentiamo a tutte le forze politiche e associative, perché con tutti questi soggetti vogliamo tenere un confronto, e concertare insieme i vari interventi; e su questo non faremo sconti a nessuno. Chiunque sia il nostro interlocutore intendiamo aprire un percorso serio e deciso. Anche perché in questo progetto crediamo e non vogliamo che resti una iniziativa senza seguito. Vogliamo che la città faccia di Librino la sua scommessa per un’idea forte di convivenza civile, coesione sociale, sviluppo culturale ed economico, un luogo da cui ripartire per costruire insieme la qualità del vivere.
Catania, 4 marzo 2008 |
©Grafica web michele Di lucchio
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