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Carrara. Ancora un morto in un cantiere edile.

La causa è la fretta e la mancanza delle elementari norme di sicurezza

Ancora un morto in un cantiere edile. La  vita di un giovane di 23 anni stroncata. Non dal caso, non dalla sfortuna, ma dai soliti motivi,  la fretta, la  mancanza delle norme elementari sulla sicurezza. Le indagini degli organi preposti  chiariranno come e cosa è successo. Le frasi di circostanza non hanno più senso. Certo, di fronte a tutto questo  viene da domandarsi  se possiamo ancora fare qualcosa o prevale la sensazione di impotenza. Il nostro territorio già particolare sul piano della sicurezza per le lavorazioni in cava,  nelle segherie e laboratori, vede da  diversi anni crescere il settore edile, ma cresce anche la manodopera irregolare, lavoratori non italiani , regolari e non, per il quale i  controlli  sulla sicurezza e il personale dell'ASL sono insufficienti per la miriade di cantieri sparsi nella provincia.  Troppe imprese che non sono in regola con i  requisiti minimi di sicurezza, ma non solo sulla sicurezza, utilizzano lavoratori al nero,  insomma si cerca di risparmiare su tutto.
Una azienda edile  su due non è iscritta alla Cassa Edile Provinciale, che è un obbligo contrattuale, pertanto queste aziende sfuggono ancora più facilmente al controllo. Occorre una vigilanza più attenta.
L'impegno a controllare deve  essere un impegno di tutti, dal sindacato alle associazioni imprenditoriali, alla ASL,  all'Ispettorato del Lavoro, ma a nostro giudizio non essendo sufficiente il personale addetto ai controlli, le forze dell'ordine si devono fare carico di questo problema. Spesso dove non c'è sicurezza è facile trovare, lavoro in nero, lavoratori senza permesso di soggiorno, ricattabili e che  frequentemente vivono in condizioni precarie.
Si capisce pertanto che il controllare la sicurezza vuol dire verificare altri parametri, pertanto abbiamo proposto e speriamo che vada a buon fine la obbligatorietà  per lavori pubblici e privati del Documento di Regolarità Contributiva  che vede insieme  l'INPS, l'INAIL e La Cassa Edile. Riteniamo anche  che valutare  il fatturato e il numero di dipendenti assunti (Congruità) possa togliere almeno un po' del lavoro nero. Questo Perché alcune aziende  hanno magari un certo numero  di dipendenti  e cantieri  dove ne servono almeno  il doppio e utilizzano il subappalto con aziende che non assumono, non pagano i contributi ecc. ecc.
Questo mette in  pericolo  la vita dei lavoratori    e mette in seria difficoltà le aziende regolari.
Crediamo pertanto un dovere di tutti   unire le forze e  diciamolo,  forse possiamo fare più di quello che fino ad oggi è stato fatto.
 
                                                                                                                   

                                                                                                                 Fillea Cgil di Massa Carrara
 

 

 

Carrara 5 novembre 2004
 

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