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Campobasso

 

 

Sicurezza nei cantieri edili

Basta parole ma iniziative concrete contro un tragico stillicidio

 

Continua lo stillicidio d’incidenti sul lavoro e di “morti bianche” nei cantieri edili molisani. Si discute di prevenzione ma rimangono inattuate le iniziative concrete 

Purtroppo, ancora una volta abbiamo dovuto registrare un infortunio mortale in un cantiere edile della nostra Regione: in questa occasione la sciagura è accaduta alla periferia d’Isernia, in circostanze e con modalità che sono in corso d’accertamento da parte degli organi competenti; la vittima è un anziano lavoratore del beneventano che – per qualche ragione “misteriosa” che merita di essere approfondita –, nonostante la gravità dei traumi subiti, non è stato soccorso sul posto ma portato lontano ed è deceduto, come riferito dalla stampa, durante il trasporto.

Sicuramente le prime notizie sull’accaduto sono allarmanti e giustamente generano nell’opinione pubblica, oltre che tra gli addetti ai lavori, molta commozione e preoccupazione insieme alla forte esigenza di conoscere la verità e di verificare le responsabilità di ciascuno.

Non è possibile che un lavoratore, tra l’altro un uomo di 61 anni, si alzi la mattina per andare a lavorare, affrontando anche i disagi di una accentuata pendolarità, e non faccia più ritorno a casa e, nella grave tragedia che l’ha colpito, non abbia neanche – chi sa per quale motivo – il conforto di un soccorso immediato che, forse, avrebbe potuto salvarlo.

Non è accettabile per la famiglia, non è accettabile per i lavoratori e per i sindacati; non deve più essere accettabile per il sistema delle imprese, per le istituzioni e per gli organi, a cui compete la prevenzione e il controllo del rispetto delle misure di sicurezza nei cantieri.

Non possiamo rassegnarci alla ineluttabilità di queste sciagure, non dobbiamo abituarci al freddo calcolo delle percentuali statistiche degli infortuni; non è giusto e non è tollerabile in una società che si vuole definire moderna e civile e nella quale, invece, si consentono ancora gravi approssimazioni nella organizzazione e nella gestione delle misure per la tutela della sicurezza dei lavoratori e per la loro salute.

Ancora è troppo diffuso il concetto che le norme di legge e le cosiddette “buone prassi” in materia di prevenzione siano soltanto un impaccio, qualcosa da sopportare e, se possibile, addirittura evitare; troppe volte i “piani di sicurezza”, i “documenti di valutazione dei rischi” sono delle mere formalità, redatti superficialmente o, peggio, ricopiati in modo approssimativo da lavorazioni precedenti.

Invece, essi dovrebbero essere veri strumenti operativi, meditati e approfonditi nei dettagli, oltre che conosciuti da tutti i soggetti che a vario titolo operano nei cantieri.

Eppure, le voci relative ai costi della “sicurezza” sono diffusamente presenti nei vari prezziari delle opere edili, compreso quello recentemente edito dall’Unione delle Camere di Commercio del Molise; inoltre, negli appalti pubblici gli “oneri della sicurezza”, ormai da diversi anni, non sono soggetti a ribasso; il loro costo viene riconosciuto integralmente agli esecutori secondo una “progettazione della sicurezza” che deve essere redatta, di pari passo con il progetto dell’opera, dal “coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ”.

Purtroppo, queste procedure, che sicuramente sono all’avanguardia anche nel contesto europeo, vengono ignorate o applicate solo formalmente in molte circostanze; così pure, da molti è considerato tempo perso quello dedicato alla “formazione ed informazione” dei lavoratori e alle iniziative per la diffusione della “cultura della sicurezza” , che pure è alla base di ogni progresso in questo settore.

E’ chiaro che  con queste premesse diventa automatico dover registrare nuovi e gravi incidenti; non è vero che gli infortuni sul lavoro sono inevitabili, lo diventano nel momento in cui le misure di prevenzione vengono ignorate o applicate superficialmente; né una giustificazione può essere rappresentata dal costo visto che esso viene riconosciuto e pagato dal committente.

Sicuramente concorre a questo deprecabile stato di cose anche la scarsità di risorse che vengono dedicate ai controlli da parte degli enti preposti; controlli che dovrebbero essere intensificati ed estesi in modo da penalizzare ed estromettere dal mercato quegli operatori, che fanno dell’illegale risparmio sul costo del lavoro e su quello della sicurezza uno strumento per operare concorrenza sleale; si normalizzerebbe così un mercato che ha bisogno di imprenditori onesti e capaci, i quali sicuramente vanno aiutati a migliorare la propria organizzazione e la propria capacità di competere.

Certo non si può comprendere, né apprezzare il comportamento dei vertici della Regione Molise che, da un lato, professano verbalmente una grande attenzione ai problemi della sicurezza sul lavoro e, dall’altro, a distanza di oltre un anno, ancora non riescono a portare all’approvazione la legge sui “Lavori Pubblici d’interesse regionale” che, per iniziativa delle organizzazioni dei lavoratori, contiene importanti innovazioni in materia di sicurezza: calcolo analitico degli oneri, rescissione in danno per gli appaltatori scorretti, riconoscimento delle funzioni e del ruolo degli enti paritetici.

A questi ultimi, in particolare alle Casse Edili e alla Scuola Edile – C.P.T., da anni molto attivi a sostegno dei lavoratori e delle aziende corrette, va attribuito un ruolo guida nella diffusione della cultura della sicurezza, nella valorizzazione dei comportamenti corretti e nel sostegno al sistema delle imprese.

In questi principi noi fermamente crediamo come crediamo nella possibilità che, con l’impegno leale di tutti i soggetti coinvolti, si possano realizzare le condizioni per azzerare il fenomeno infortunistico e far crescere l’industria delle costruzioni nella nostra Regione, così bisognosa di valorizzare le sue risorse tecniche ed umane per superare il ritardo che la divide dalle aree più progredite del Paese e dell’Unione Europea.

                                                    

 

Campobasso 19 maggio 2005

 

                                          

 

 

 

 Il Coordinatore Regionale della Fillea  Cgil

                                                                      Domenico di Martino

   Lavoro & Sicurezza Edilizia

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