Presentazione Ricerca realizzata dalla Fillea Cgil di Avellino
“Edilizia e qualita’ in Irpinia”
E’
stata presentata ad Avellino, nel corso di una conferenza stampa, una
ricerca realizzata dalla Fillea Cgil provinciale sul tema “ Edilizia e
qualità in Irpinia”. Un lavoro di analisi che vuole fotografare il
settore dell’edilizia nella provincia campana.
“ Il
Settore Edile, dopo una fase di ristagno – sostiene Antonio Famiglietti,
Segretario Generale della Fillea di Avellino - - è di nuovo in
crescente evoluzione. Ritorna un significativo interesse per l’industria
del mattone, sia attraverso la realizzazione di nuova edilizia che
attraverso la ristrutturazione del patrimonio architettonico esistente.
Il ritorno dell’investimento nel mattone è dovuto ad una molteplicità
di fattori:
-
le
difficoltà dell’economia italiana e dei mercati finanziari che hanno
spinto ad un ritorno verso l’investimento nel “mattone”;
-
la
riduzione dei tassi d’interesse per l’acquisto delle abitazioni;
-
l'incentivo all’acquisto di beni d’investimento offerto dalla “Tremonti
bis”;
-
l’approvazione dei provvedimenti di sanatoria fiscali tesi al rimpatrio
dei capitali dall’estero;
-
i
provvedimenti di condono edilizio di cui si sta parlando sin dal 2002.
Così,
nonostante che la vistosa difficoltà dell’economia italiana, il mercato
delle costruzioni sembra essere l’unico mercato a non risentire della
crisi, anzi ad incrementare prezzi e fatturati.
All’interesse degli investitori privati si sommano gli interventi
previsti da Enti ed Istituzioni pubbliche. La Campania risulta essere la
Regione italiana che, nel corso del 2004, ha meglio saputo impiegare le
risorse comunitarie, con un impegno di spesa pari a 3.500 mln di euro, e
con 50 cantieri connessi ai PIT che saranno appaltati in tempi brevi.
In
questo quadro di crescenti investimenti nel settore delle costruzioni,
la Fillea – CGIL di Avellino, ha promosso una ricerca sulle imprese
edili della Provincia di Avellino; finalizzata ad ottenere un quadro
conoscitivo dello stato del Settore Edile”.
“ Si
sono analizzati, in particolare, - si legge nella ricerca - alcuni
aspetti che sembravano potessero essere rivelatori della condizione
dell’impresa edile Irpina. Tra gli aspetti presi in considerazione vi è:
1. il
numero di imprese edili rilevate in Provincia di Avellino:
Se si
mettono a confronto i dati relativi al numero di imprese edili, rilevati
da fonti diverse, si ottiene:
-
dati INPS rilevano, tra artigiane ed industriali, 2193 imprese edili;
-
dati rilevati da infoimprese (le informazioni anagrafiche ufficiali
di tutte le imprese italiane attive iscritte al Registro delle Imprese
delle Camere di Commercio), consegnano come risultato 1184 imprese
edili;
-
dati rilevati dalla Cassa Edile della provincia di Avellino riportano
1022.
2. la
composizione dell’organico delle imprese:
- i
lavoratori inquadrati con ruolo dirigenziale in tutta la
provincia di Avellino corrispondono al numero di 1. Per il
resto, il corpo delle imprese edili della provincia di Avellino, è
costituito per la maggior parte da operai (circa il 94%) e per
una residua parte da impiegati (circa il 6%).
- le
imprese edili, rilevate dalle Casse Edili della provincia di
Avellino, con un numero di addetti inferiori a 9 risultano essere
circa il 92%.
3. le
imprese edili, della Provincia di Avellino, dotate di qualifica SOA:
dai
dati resi noti dall’Autority dei Lavori Pubblici, ad ottobre 2004, si
ricava che:
- il
numero complessivo di imprese qualificate SOA in Italia è
pari a 33.426 (100%);
- il
numero complessivo di imprese certificate SOA della Regione
Campania è pari a 4.496 (13,45%);
- il
numero complessivo di imprese certificate SOA della Provincia
di Avellino è pari a 301 (0,9%).
4. la
capacità di auto-promozione e marketing;
5. il
livello dei ribassi d‘asta effettuati nei pubblici incanti:
Una
indagine condotta, attraverso il Servizi Appalti de “IL SOLE 24 ORE”, fa
emergere un dato significativo e preoccupante. L’anali dei ribassi,
effettuati per l’aggiudicazione degli appalti, evidenzia il fatto che:
o
da Roma in su i lavori sono appaltati con ribassi che si
aggirano mediamente intorno al 9% e con punte che toccano il 16%;
o
in Campania, e quindi in Irpinia, le stesse tipologie di
lavori vengono appaltate con ribassi che vanno dal 26% al 37%.
Considerando la tipologia dei lavori da appaltare e l’importo dei lavori
analizzati, la media di tutti i ribassi si aggira intorno al 30%.
L’impresa edile Irpina manca di un quadro dirigente capace di fargli
cogliere le opportunità del nuovo mercato edilizio.
Accede alla competizione, sul mercato edilizio pubblico, per lo più,
attraverso la pratica di alti ribassi d’asta.
E’
caratterizzata da forme di gestione tradizionale e da:
- una
prevalente conduzione familiare;
- una
organizzazione del lavoro di tipo artigianale;
- una
prevalente attività nel ristretto mercato delle ristrutturazioni
edilizie private;
- una
scarsa capacità di emergere oltre il ristretto mercato locale;
- una
bassissima attenzione alle procedure di qualificazione e di marketing
aziendale;
-
l’estrema flessibilità, di queste imprese, e i ridotti costi d’impresa;
- una
bassa attenzione alle buone pratiche della sicurezza”.
CONFERENZA STAMPA GIOVEDI’ 9 DICEMBRE 2004 ORE
10.00
PRESSO LA SEDE SPI – CGIL VIALE ITALIA, 40 83100 AVELLINO
PARTECIPANO:
ANTONIO FAMIGLIETTI:
Segretario Generale Provinciale FILLEA – CGIL Avellino
VINCENZO PETRUZZIELLO:
Segretario Generale FILLEA – CGIL Campania
MAURO MACCHIESI:
Segretario Nazionale FILLEA – CGIL
Avellino 10 dicembre 2004
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