LA FILLEA CGIL IN PRIMA FILA
NELLO SCIOPERO DEL 30 NOVEMBRE
Contro una
Finanziaria che penalizza il settore delle costruzioni e il Mezzogiorno
I lavoratori delle
costruzioni saranno ancora una volta in prima fila nello sciopero
generale del 30 novembre proclamato da Cgil, Cisl e Uil contro la
Finanziaria e per lo sviluppo.
“La finanziaria del
Governo con i tagli alle risorse destinate agli enti locali- afferma
Franco Martini, Segretario Genrale della Fillea Cgil - penalizza il
settore, poiché il mercato delle costruzioni, uno dei pochi settori che
ha contribuito in questi anni di crisi alla formazione del Pil, rischia
di fermarsi. Si tratta in buona parte di opere legate alla
riqualificazione delle città, del territorio e dei servizi.
La Finanziaria non
contiene neanche le risorse sufficienti per realizzare le opere previste
dalla Legge Obiettivo e ripetutamente promesse dal Governo. Il risultato
è che non decolleranno le grandi infrastrutture e verrà frenato, se non
arrestato in molte aree, il mercato delle opere ordinarie, il vero
motore delle costruzioni di questi anni”.
Ma la Finanziaria non penalizza solo il versante
delle attività di costruzione e di riqualificazione urbana. Il taglio
delle risorse comporterà un indebolimento di tutte le attività pubbliche
che a livello territoriale sono parte dell’azione per la qualità del
settore. Basti pensare alle attività di controllo della sicurezza nei
cantieri, che già insufficienti oggi, non potranno venire potenziate,
correndo addirittura il rischio di ulteriore ridimensionamento, anche
qui nonostante le promesse del Governo ritualmente formulate dopo ogni
tragico infortunio mortale.
“Il Mezzogiorno -
continua Martini - è colpito gravemente dalle scelte della Finanziaria.
Nel Mezzogiorno il settore delle costruzioni è quello che offre maggiori
opportunità di lavoro e di crescita in settori strategici per lo
sviluppo di tutto il Sud. Questa prospettiva viene oggi, ancora una
volta, fortemente penalizzata, aggravando una crisi dell’occupazione già
esistente e favorendo un ulteriore ricorso al lavoro nero e illegale.
Tutto ciò si
aggiunge ai provvedimenti su materie che incidono sulla vita dei
lavoratori delle costruzioni, come su tutti gli altri. La riforma
previdenziale del governo oltre ad intervenire indiscriminatamente
sull’elevamento dell’età pensionabile, accrescendo il disagio per chi ha
trascorso una vita intera nei cantieri, penalizza anche la previdenza
complementare, strumento assolutamente indispensabile per una categoria
che sconta una contribuzione pubblica più bassa per la nota
discontinuità del lavoro in edilizia”.
I lavoratori edili
si oppongono anche alle modifiche che il Governo intende introdurre alla
normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Oltre alla gravità del
metodo unilaterale adottato, in una materia non solo importante ma la
cui efficacia è strettamente connessa al coinvolgimento di tutti i
soggetti sociali, nel provvedimento sono contenute scelte gravi che
tendono a ridurre obblighi e responsabilità delle imprese sulla
sicurezza, riducendo al tempo stesso il potere di intervento delle
rappresentanze sindacali aziendali. E tutto ciò in presenza di un
fenomeno infortunistico nei cantieri fortemente connesso al processo di
deresponsabilizzazione nella catena dell’appalto.
“ La Finanziaria –
conclude il leader della Fillea - rinuncia alla qualità come terreno
strategico della crescita e della competizione. E’ una finanziaria che
non assume il “Cantiere Qualità” come idea di sviluppo, contro il
declino, che non è solo aspetto quantitativo della crisi ma anche e
soprattutto qualitativo.
Per questo i lavoratori delle costruzioni e tutto il
sindacato delle costruzioni sono fortemente impegnati per la piena
riuscita dello sciopero e delle iniziative previste il 30 novembre”.
Il
Segretario Generale della Fillea Cgil Franco Martini parlerà in Brianza,
all'Arengario alle ore 9,30.
Roma 19 novembre
2004
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