>dove siamo  >chi siamo  >Contrattazione  >Documenti  >Dipartimenti  >Agenda  >News  >Uff.Stampa >Mappa sito >Le nostre foto >Valle Giulia >Disclaimer

 

Stampa questo documento

Comunicato stampa

 

 

Costruzioni. Codice degli appalti

Martini, Fillea Cgil: positiva l’impostazione, carente la tutela dei diritti

fondamentali dei lavoratori e ignorata la situazione critica del settore.

 

Il Codice degli appalti pubblici, testo unico che dovrà unificare le normative in materia di lavori e forniture riguardanti il settore delle costruzioni, è ormai avviato verso la  definizione finale. Positivo il giudizio sull’impianto generale espresso dal sindacato delle costruzioni della Cgil, che evidenzia, comunque,  alcuni aspetti critici.

“Il nostro giudizio sull’impostazione del Codice degli appalti – dichiara a margine del Convegno su “Le Opere pubbliche cantierabili: occupazione, regole e tempi”, che si e’ tenuto oggi a Roma, il Segretario Generale della Fillea Cgil, Franco Martini -  è positivo in quanto il Testo unico contiene una serie di norme che, per la prima volta, disciplinano tutte le tipologie degli affidamenti per i contratti degli appalti pubblici. In precedenza il settore delle costruzioni era normato da un insieme di leggi, in molti casi contrapposte tra loro, che ne ha limitato la crescita industriale. In molti casi erano le stesse leggi a ritardare l’avvio dei lavori, mentre i costi aumentavano a dismisura. Inoltre, quelle opere che subivano grandi ritardi, una volta ultimati i lavori, risultano inutili rispetto all’epoca nella quale erano stati progettati ed appaltati.

Un’altra disposizione positiva introdotta dal Codice è quella di aver portato la lotta alla delinquenza  sullo stesso piano del  contrasto alla malavita organizzata. Oggi, attraverso le disposizioni riportate nel Codice, la delinquenza assume una caratteristica assimilabile alla malavita organizzata e come tale deve essere perseguita.”

Permangono, tuttavia, nella definizione del Codice, alcuni limiti riguardo ai quali il sindacato chiede delle modifiche, come ad esempio l’entrata in vigore della norma sull’Avvalimento che sta producendo forme illecite di interposizione di manodopera. “Occorre che in fase di progettazione – prosegue Franco Martini - sia valutata la “Congruità” dei costi per la sicurezza e che sia rivisto il sistema di qualificazione SOA, mettendo in rapporto diretto le SOA e le Amministrazioni, affinché sia dato conto delle verifiche di regolarità delle imprese. Un altro strumento che si potrebbe introdurre è un sistema premiale che incentivi le imprese ad eseguire i lavori in proprio, per evitare il fenomeno dell’intermediazione e favorire la crescita del sistema stesso delle imprese.”

Riguardo ad un terzo aspetto normato dal Codice, quello sulle infrastrutture strategiche, pur confermando l’inopinabile valenza di molte delle infrastrutture elencate nella delibera C.I.P.E. del 2001, sarebbe importante classificare le infrastrutture per priorità sociale nazionale, per indirizzare e programmare lo sviluppo del nostro Paese.”

La situazione del settore che emerge dal confronto dei dati relativi alla prima parte del 2007 con quelli del 2006 appare critica e in controtendenza rispetto all’evoluzione del settore registrata nell’ultimo decennio.

Per quanto riguarda, infatti, gli appalti pubblici dal raffronto dei dati dei primi 5 mesi del 2007 con quelli del  2006 emerge una diminuzione del numero appalti dell’ 8,3% e del 20,1% degli importi.

 

In particolare per i comparti Ferrovie, ANAS e Concessionarie:

 

Ferrovie                   Numero appalti   + 20,4%

                                 Importi                -  61,6%

 

 

ANAS                       Numero appalti     +   5,3%

                                 Importi                  -  55,9%

 

 

Concessionarie        Numero appalti     +  38,3%

                                 Importi                   -  19,9%

 

 

“Riteniamo estremamente importante - conclude il Segretario Generale della Fillea Cgil - avere una buona Legge sugli appalti, che definisca meglio  le regole che sovrintendono il settore e attivare un  Tavolo con il Governo per monitorare l’andamento generale della produzione in edilizia.

Dal momento che diminuiscono gli appalti e gli importi per i lavori pubblici, è chiaro che la concorrenza tra le imprese diventerà spietata, con la conseguente perdita di qualità dei lavori e di tutele per chi questi lavori li realizza.”

 

 

 

Roma 20 giugno 2007

 

 

 

 

Via G.B. Morgagni 27 - 00161 Roma - Tel: ++39 06 44.11.41  fax: ++39 06 44.23.58.49  Home page

©Grafica web michele Di lucchio