Infrastrutture

Schiavella, segretario generale Fillea Cgil: non sono queste le politiche necessarie.

Nelle settimane scorse abbiamo più volte sottolineato come, per far fronte alla recessione e agli effetti che produce sull'occupazione, sui salari e sui diritti, fosse necessario, fra le altre cose, avviare un programma straordinario di infrastrutture che colmasse il deficit storico del Paese, in primo luogo del Mezzogiorno.

Nell'ipotesi ventilata in questi giorni di tutto ciò non c'è traccia, ma ci si limita a spostare MLD da un capitolo all'altro come fossero carri armati di cartone. I fondi FAS, 7,3 mld, sempre gli stessi, anzi sempre meno, diventano sostitutivi e non aggiuntivi ed i restanti presunti 9 mld a carico delle concessionarie autostradali non solo sono quelli già previsti negli oneri concessori ma su di essi ci si limita a sollecitarne la spesa.

In più gli appostamenti individuati evidenziano scelte non coerenti con la necessità di guardare al Mezzogiorno e alle infrastrutture su ferro e  ambientali, oltre che ai necessari interventi sulle aree urbane. Ma soprattutto vanno garantite le risorse per il completamento dei cantieri aperti, visto che ad oggi cantieri con stati di avanzamento lavori ad oltre il 35% registrano licenziamenti per migliaia di lavoratori.

E' ora di politiche serie e non di invenzioni utili solo alla propaganda, è ora di risposte per i territori e per i lavoratori.

Roma, 20 noembre 2008