Le prime 60 “
imprese generali” italiane: consistenza e caratteristiche
Gianadrea Fazio, Francesca Giofrè
1. Il valore
della cifra d’affari - 2. La
distribuzione territoriale – 3. L’Occupazione - 4. La Qualificazione e la
certificazione - 5. I settori di
intervento – 6. Il mercato estero - 7.
Il profilo delle imprese generali
Gli aspetti di seguito trattati, le loro relazioni, e gli output sono
esplicitati nel grafico di seguito illustrato. Il “gruppo” di imprese generali
risulta essere molto disomogeneo, a tal fine per l’analisi si è proceduto alla
disarticolazione in sottogruppi (ranks)
con caratteristiche omogenee.
Nel 2001 le
prime 60 imprese generali del comparto delle costruzioni hanno avuto una cifra
di affari globale (CA)[4]
pari a circa 11 miliardi di Euro ed un numero di addetti, tra dipendenti
diretti e indiretti, pari a circa 66.500 unità.
Sempre nel
2001, anno di riferimento dell’indagine, sulla cifra di affari globale il 26%
(pari a circa 2,8 mld di €) rappresenta la quota realizzata all’estero, dato
questo che denota, nella sua generalità, la scarsa tendenza delle imprese
considerate ad operare fuori dal mercato nazionale.
In termini di
cifra di affari globali, al fine di pervenire ad un’analisi più dettagliata, si
sono stabiliti 4 ranks di grandezza
omogenee, nei quali sono state collocate le imprese esaminate:
1°
rank, fino a 49 milioni di €
2°
rank, da 50 a 99 mil. di €
3°
rank, da 100 a 149 mil. di €
4°
rank, 150 mil. di € e oltre
Dalla tab. 1
si legge che nel 2° rank si localizza
il maggiore numero di imprese (n.22) mentre nel 1° rank il numero minore (n.9). Dal confronto di tale dato con quello
relativo la cifra di affari globale emerge però che circa il 69% di fatturato
globale viene generato dalle 17 imprese collocate nel rank 4.
Tab.1 – Distribuzione delle imprese
secondo la Cifra di Affari Globale (2001)
Rank |
Imprese n. |
Imprese % |
Cifra Affari Globale (CA) € mil. |
Contributo alla formazione
CA top 60 % |
1 |
9 |
15,0 |
380.849 |
3,5 |
2 |
22 |
36,7 |
1546.961 |
14,3 |
3 |
12 |
20,0 |
1.447.924 |
13,3 |
4 |
17 |
28,33 |
7.482.321 |
68,9 |
Tot. |
60 |
100,0 |
10.858.055 |
100,0 |
Sul gruppo di
imprese oggetto di indagine, si può affermare che solo 17 su 60 imprese hanno
una elevata capacità di generare volumi di affari consistenti.
A tale
proposito è interessante sottolineare il contribuito delle imprese che si localizzano
nel 2° e 3° rank: sebbene infatti in
termini numerici al rank 2
appartengono 22 imprese e al successivo solo 12, il volume di affari ha un peso
in termini medi molto simile, pari a
circa il 13,8 %. Le 9 imprese del rank
1 contribuiscono, invece, sulla cifra di affari globale del gruppo, soltanto
per un esiguo valore pari al 3,5 %.
Tali
informazioni devono essere lette considerando che le prime tre grandi imprese
generali (Impregilo, Astaldi, Condotte) contribuiscono per circa il 51% alla
formazione della cifra di affari del rank
di appartenenza, (Tab.2), assumendo così una posizione egemonica in termini di
cifra d’affari.
Tab. 2 – Le prime 3 imprese nel rank
4 (2001)
Imprese |
Cifra Affari Migliaia di € |
CA Globale % |
Rank 4 % |
Impregilo |
2.468.000 |
22,73 |
32,98 |
Astaldi |
8.43.028 |
7,76 |
11,27 |
Condotte |
532.119 |
4,90 |
7,11 |
TOT |
3.843.147 |
35,39 |
51,36 |
2.
Distribuzione territoriale
In merito alla distribuzione territoriale delle sedi
legali delle imprese si leggono forti disomogeneità. I dati sono stati letti
sia a livello di macroaree territoriali (Nord, Centro e Sud) che a livello delle singole Regioni.
Dall’analisi emerge che in termini di numero di imprese, le sedi legali si
distribuiscono per la quasi totalità al Centro – Nord (n. 56). Interessante è
notare che tale distribuzione si riflette inevitabilmente anche sulla
localizzazione della cifra di affari che raggiunge un valore pari a quasi il
98% nel Centro – Nord..
Dalla lettura dei dati emerge che le 35 imprese
localizzate al Centro producono il 58% della cifra di affari, mentre le 21
imprese nel Nord il 40%; queste ultime quindi, proporzionalmente risultano
essere più efficienti nell’acquisizione delle commesse..
Un’analisi più
puntuale rileva che: nella macroarea Nord, le Regioni con il maggior numero di
imprese e quindi di volume di affari sono in ordine progressivo la Lombardia,
seguita da Veneto e Piemonte; nel Centro, l’Emilia Romagna e il Lazio e nel Sud
l’Abruzzo (Tab.3).
Tab. 3 – Distribuzione per Regioni e
Macroaree: cifra di affari in mgl di €
Regioni |
Cifra Affari € mgl. |
Imprese N. |
Contributo alla formazione
CA regioni e Macroaree % |
Contributo alla formazione
CA top 60 % |
CA medio per impresa € mgl. |
Veneto |
384.197 |
5 |
8,90 |
3,54 |
76.839 |
Liguria |
72.285 |
1 |
1,68 |
0,67 |
72.285 |
Lombardia |
3.339.582 |
10 |
77,40 |
30,76 |
333.958 |
Piemonte |
356.340 |
4 |
8,26 |
3,28 |
89.085 |
Friuli Venezia Giulia |
162.561 |
1 |
3,77 |
1,50 |
162.561 |
Nord |
4.314.965 |
21 |
100,00 |
39,74 |
|
Lazio |
2.341.195 |
9 |
38,45 |
21,56 |
260.133 |
Toscana |
527.563 |
6 |
7,79 |
4,86 |
87.927 |
Emilia Romagna |
3.431.877 |
20 |
53,76 |
31,61 |
171.594 |
Centro |
6.300.635 |
35 |
100,00 |
58,03 |
|
Abruzzo |
128.956 |
2 |
53,19 |
1,19 |
64.478 |
Campania |
69.867 |
1 |
28,82 |
0,64 |
69.867 |
Puglia |
43.626 |
1 |
17,99 |
0,40 |
43.626 |
Sud |
242.449 |
4 |
100,00 |
2,23 |
|
Italia |
10.858.049 |
60 |
|
100,00 |
180.967 |
Importanti Regioni, per la dimensione del territorio
e/o per la numerosità della popolazione, dotate di ordinamenti speciali come la Sardegna e la
Sicilia, che ne fanno “Stati negli Stati”, non hanno alcuna sede legale di impresa
rientranti tra le prime 60 della classifica “Costruire”. Diverse sono le
interpretazioni che si possono avanzare:
§
la sede giuridica viene localizzata là dove il contesto produttivo è
particolarmente favorevole, mentre i lavori vengono svolti anche fuori dai
confini della Regione - sede giuridica. Tale interpretazione conferma la
sperequazione territoriale in termini di “ricchezza”, in quanto la tassazione e
i guadagni vengono riportai all’interno dei confini regionali dove si localizza
la sede giuridica.
§
l’assenza di una cultura della grande impresa a vantaggio della forte
presenza sul territorio di PMI e l’incapacità di incentivare da parte della
classe dirigente locale meccanismi incentivanti lo sviluppo della grande
impresa.
La distribuzione degli occupati – diretti e
indiretti - (tab.4), evidenzia che la
Lombardia, l’Emilia Romagna e il Lazio sono nel 2001 le Regioni dove si
concentra il maggior numero di occupati, rispettivamente con il 45,6%, 27 % ed
il 17,5% del totale nazionale (colonna 4) .
Tab. 4 – Occupati diretti e indiretti:
distribuzione per Macroaree e Regioni (2001)
Regione |
Occupati n. |
Contributo all'occupazione per macroaree % |
Contributo all'occupazione sul totale top 60 % CA top 60 % |
Veneto |
1.576 |
4,63 |
2,37 |
Liguria |
2.64 |
0,77 |
0,40 |
Lombardia |
30.334 |
89,03 |
45,62 |
Piemonte |
1.076 |
3,16 |
1,62 |
Friuli
Venezia Giulia |
8.23 |
2,42 |
1,24 |
Nord |
34.073 |
100,00 |
51,24 |
Lazio |
11.645 |
38,45 |
17,51 |
Toscana |
1.631 |
7,79 |
2,45 |
Emilia
Romagna |
1.7951 |
53,76 |
27,00 |
Centro |
31.227 |
100,00 |
46,96 |
Abruzzo |
673 |
56,46 |
1,01 |
Campania |
302 |
25,34 |
0,45 |
Puglia |
217 |
18,20 |
0,33 |
Sud |
1.192 |
100,00 |
1,79 |
Italia |
66.492 |
|
100,00 |
Dall’analisi del trend occupazionale relativo il
triennio 99/01, si rileva come sul totale delle imprese, 38 di queste hanno
aumentato il numero di occupati, mentre le restanti 22 hanno adottato una
politica di ridimensionamento.
In termini
assoluti però il numero dei dipendenti diretti ed indiretti subisce un
decremento di 11.495 unità di personale, ovvero il numero delle unità in
aumento è pari al 3.609 a fronte di un taglio di 15.104 unità. La lettura di
tale dato deve considerare il “forte contributo” al taglio occupazionale delle
prime tre imprese (86% sul totale) e in particolare dell’Impregilo che sembra
aver adottato una politica di ridimensionamento della forza lavoro passando
progressivamente da 36.500 unità nel ‘99 a 26.200 nel ’01.
Nel gruppo
imprese generali se ne segnalano due che si distinguono per aver avuto una
forte espansione con un raddoppio delle unità di personale nel triennio
considerato, la Sicim e la Ing. Ferrari. La prima, come di seguito illustrato,
opera prevalentemente in un settore di “nicchia”, quindi con una forte
specializzazione nel settore di intervento lavori idraulici, la seconda nel
macrosettore “infrastrutture, gallerie, trasporti”.
Un ulteriore approfondimento riguarda la
composizione delle unità di personale in termini di “diretti e indiretti”.
L’incidenza sul totale delle imprese dei dipendenti diretti risulta pari a
circa 47,8 % nel 2001 in leggera crescita rispetto ai due anni precedenti. In
generale dalla lettura dei dati risulta che più del 50% delle imprese hanno
dichiarato solo dipendenti diretti e non hanno registrato variazioni nel
triennio.
L’Impregilo, invece, risulta essere la prima impresa
generale che impiega in proporzione il minor numero di dipendenti diretti con
un valore al 2001 pari al 13,3 %, con un trend negativo registrato nel
triennio; la seconda posizione è occupata dalla CMC con un valore del 16,6%,
seguita dalla Colombo con il 17,8%.
Sono da
sottolineare inoltre quei casi di imprese che “tradizionalmente” avevano un altissima
percentuale di dipendenti diretti, che nel triennio considerato hanno invece
registrato un fortissimo calo. Tra queste si segnalano tre casi significativi:
la Inso, con un calo del 33,9%, la Pontello con 27,1 % e Cias con il 21,1 %
(cfr. Appendice Tab.1).
4.
Certificazione e qualificazione
Il D.P.R. 25 gennaio 2000, n. 34[5]
stabilisce la necessità di qualificazione e attestazione per le imprese che
vogliono partecipare ad appalti pubblici di importo superiore a 150.000 €.
Dall’analisi del gruppo di imprese risulta, come
prevedibile, che la totalità delle imprese ha ottenuto il sistema di
certificazione ISO 9000, eccetto la Lamaro, e tutte le 60 imprese considerate
dallo studio sono qualificate per costruzione e 57 per progettazione.
Come prescritto
dal decreto, le imprese si devono qualificare per categorie di opere generali
(OG) e per categorie di opere specializzate (OS), secondo 8 fasce di importo,
dette classifiche (cfr. comma 4), così
articolate:
I – fino a
258.228 €
II – fino a
516.457 €
III – fino a
1.032.913 €
IV – fino a
2.582.284 €
V – fino a
5.164.569 €
VI – fino a
10.329.138 €
VII – fino a
15.493.707 €
VIII –
illimitato oltre 15.493.707 €
L'importo della classifica VIII (illimitato) ai fini del rispetto dei requisiti di qualificazione è convenzionalmente stabilito pari a € 20.658.276[6].
Premesso che
la qualificazione all’interno di una determinata categoria abilita l'impresa a
partecipare alle gare e ad eseguire i lavori - nei limiti della propria
classifica incrementata di un quinto -
di seguito sono state elaborate le informazioni attraverso la disamina
di tre aspetti:
1. Totale Categorie di
Qualificazione (TCQ)
2. Potenziale Operativo (PO)
3. Valore Medio per Categoria
(VMC)
1. Il “totale categorie di
qualificazione” (TCQ) indica il numero di categorie per la quale un’impresa è
certificata, senza però considerare il valore d’importo delle categorie stesse[7]. La
categoria di qualificazione rappresenta il settore reale e potenziale di
intervento di una data impresa. Un
numero elevato di categorie - sia di OG
che OS - indica, pertanto, un maggiore
campo di azione dell’impresa nell’ambito del mercato degli appalti pubblici.
2. Il “Potenziale operativo”,
(PO) è espresso come sommatoria delle singole fasce d’importo per ciascuna
categoria di opere - sia OG che OS - di
ogni impresa[8]. Tale
indicatore permette di valutare la “potenzialità dell’impresa”, ovvero un’impresa potrebbe essere qualificata per molte
categorie, ma per fasce di importi basse (per esempio I o II) e quindi avere un
potenziale operativo definibile modesto. Attraverso la lettura dell’indicatore
quindi, si può avere un’idea del valore totale dell’importo delle opere
pubbliche alle quali l’impresa ha accesso.
Il valore massimo di tale indicatore è 376, numero
calcolato come prodotto tra le 47 categorie previste dal D.P.R. 34/2000[9]
e il numero della fascia di importo massima, la VIII, ovvero 47*8 = 376.
3. Il “Valore medio per categoria” (VMC) indica la grandezza media di una categoria, ed è calcolato dividendo il “potenziale operativo” per il “totale categorie di qualificazione”[10].
I
dati/informazioni sopra esplicitati sono stati raccolti e calcolati per
ciascuna impresa del gruppo e sistematizzati nella tabella n.6. Per facilità di lettura, la seconda colonna
riporta il “Potenziale Operativo” in ordine decrescente..
Dalla lettura
della tabella si evince che in termini di PO e di TCQ le prime cinque imprese
sono:
-
la
Cmc con un valore di PO pari a 172 e n. 30 categorie;
-
l’Astaldi
con un valore di PO di 143 e n. 23 categorie;
-
la
Condotte e Coopcostruttori con un valore di PO 141 e rispettivamente 21 e 23
categorie;
-
la
Bonatti con un valore di PO di 138
e 22 categorie.
E’
interessante notare che tali imprese possiedono tutte un valore medio per
categoria di circa 6, ad esclusione di una (Condotte) con un VMC pari a 7.
Per le
ulteriori 8 imprese con un Potenziale Operativo maggiore di 100, si è rilevato
che: due di esse (Pizzarotti e Todini) hanno un Valore Medio per Categoria
addirittura di circa 7; cinque imprese hanno un VMC di circa 6 e la restante
impresa un VMC pari a 5. La Valdadige risulta essere l’unica impresa
qualificata per un’unica categoria con un PO pari a 8.
Tab.6 – Potenziale Operativo (PO); Totale
Categorie di Qualificazione (TCQ) e Valore Medio per Categorie (VMC)
Imprese |
PO n. |
TCQ n. |
VMC n. |
Rank |
Cmc |
172 |
30 |
6 |
Rank 4 |
Astaldi |
143 |
23 |
6 |
|
Condotte |
141 |
21 |
7 |
|
Coopcostruttori |
141 |
23 |
6 |
|
Bonatti |
138 |
22 |
6 |
|
Pizzarotti |
116 |
16 |
7 |
|
Intercantieri Vittadello |
112 |
18 |
6 |
|
Impregilo |
108 |
17 |
6 |
|
Vianini Lavori |
106 |
17 |
6 |
|
Coopsette |
105 |
19 |
6 |
|
Grandi Lavori Fincosit |
105 |
18 |
6 |
|
Todini |
105 |
15 |
7 |
|
Garboli-Conicos |
104 |
19 |
5 |
|
Gruppo Maltauro |
90 |
18 |
5 |
Rank 3 |
Iter |
88 |
21 |
4 |
|
Cmb |
86 |
14 |
6 |
|
Orion |
81 |
18 |
5 |
|
Rizzani De Eccher |
76 |
12 |
6 |
|
Colombo |
76 |
16 |
5 |
|
Sacaim |
75 |
17 |
4 |
|
Romagnoli |
75 |
7 |
11 |
|
Cir Costruzioni |
69 |
16 |
4 |
Rank 2 |
Pontello |
65 |
9 |
7 |
|
Locatelli |
60 |
11 |
5 |
|
Di Vicenzo Dino |
60 |
11 |
5 |
|
Consorzio Etruria |
58 |
17 |
3 |
|
Torno Internazionale |
58 |
10 |
6 |
|
Unieco |
57 |
8 |
7 |
|
Codelfa |
56 |
15 |
4 |
|
Coopcostruzioni |
55 |
13 |
4 |
|
Cossi Costruzioni |
55 |
10 |
6 |
|
Pavimental |
54 |
9 |
6 |
|
Grassetto |
54 |
8 |
7 |
|
Ing. Ferrari |
54 |
9 |
6 |
|
Acmar |
53 |
12 |
4 |
|
Tre Colli |
53 |
10 |
5 |
|
Gruppo Trevi |
52 |
8 |
7 |
|
Guerrino Pivato |
52 |
9 |
6 |
|
Cbr |
49 |
12 |
4 |
Rank 1 |
Lamaro Appalti |
48 |
10 |
5 |
|
Carena |
47 |
8 |
6 |
|
Borini |
47 |
12 |
4 |
|
Coestra |
45 |
8 |
6 |
|
Cesi |
44 |
10 |
4 |
|
Cmr |
44 |
9 |
5 |
|
Baldassini Tognozzi |
42 |
7 |
6 |
|
De Lieto |
42 |
6 |
7 |
|
Cias |
42 |
10 |
4 |
|
Cmsa |
42 |
11 |
4 |
|
Rodio |
39 |
8 |
5 |
|
Toto |
37 |
5 |
7 |
|
Sicim |
34 |
5 |
7 |
|
Bentini |
33 |
5 |
7 |
|
Inso |
31 |
7 |
4 |
|
Gruppo Impresa Rosso |
28 |
6 |
5 |
|
Cogei |
27 |
8 |
3 |
|
Coop. Di Costruzioni |
24 |
4 |
6 |
|
Fimco |
15 |
3 |
5 |
|
Gdm |
12 |
3 |
4 |
|
Valdadige |
8 |
1 |
8 |
In funzione del PO sono stati individuati n. 4
ranks: 1°. da 0 a 50 ; 2° da 51 a 70 ; 3° da 71 a 99 e 4° da 100 in poi
5. I settori di intervento
L’analisi
delle categorie di qualificazioni prima illustrata, fornisce una visione
‘potenziale’ del raggio d’azione delle imprese. Ovvero, il fatto che un’impresa
sia qualificata ed abbia il know how
per realizzare dighe non vuol dire che ne abbia costruite negli ultime anni.
Quindi si è
ritenuto utile analizzare i settori di intervento reali delle prime 60 imprese
generali. La classifica di Costruire ne individua dieci: edilizia civile e
industriale, infrastrutture, trasporti, lavori idraulici, dighe, gallerie,
recupero, gestione servizi, gestione immobiliare, altri.
Questi , ai
fini dell’analisi, sono stati accorpati in 4 macro settori, al fine di fornire
una lettura più immediata del campo di attività, come segue:
Macro settore
1 - Infrastrutture, gallerie e trasporti
Macro settore
2 - Edilizia civile e industriale, e recupero
Macro settore
3 - Lavori idraulici e dighe
Macro settore
4 - Gestione servizi, gestione immobiliare e altri
Tab.7 - Macro
settori di intervento: contributo alla composizione della cifra d’affari delle
60 imprese in % (1999/2001).
Anno |
Infrastrutture, Gallerie, Trasporti % |
Edilizia Civile e Industriale, Recupero % |
Lavori Idraulici, Dighe % |
Gestione Servizi, Gestione Immobiliare e Altri % |
2001 |
47,66 |
31,64 |
7,43 |
13,30 |
2000 |
48,60 |
31,27 |
7,65 |
12,50 |
1999 |
49,70 |
30,92 |
7,32 |
12,08 |
Media (1999-2001) |
48,65 |
31,28 |
7,46 |
12,63 |
Da un’analisi
globale dei macro settori nel 2001, risulta che:
§
“infrastrutture,
gallerie e trasporti” contribuisce per quasi la metà della cifra d’affari delle
60 imprese (47,7%), nonostante si rilevi una diminuzione rispetto agli anni
precedenti essendo di circa l’1% sotto la media del triennio;
§
“edilizia
civile e industriale e recupero” contribuisce per circa il 32%, in aumento
rispetto al 2000, e al 1999;
§
“lavori
idraulici e dighe”, invece, contribuisce per circa il 7,5% mantenendosi il
linea con la media triennale;
§
“gestione
servizi, gestione immobiliare e altri” contribuisce per il restante 13,3%, ed
ha registrato una crescita costante nei tre anni.
In termini di
distribuzione del numero di imprese nei macrosettori (2001), quello in cui si
concentrano maggiormente è “Edilizia Civile e Industriale, Recupero” n. 58
imprese, seguito da “Infrastrutture, gallerie e trasporti”, n. 49, “Lavori
Idraulici, Dighe”, n.43; “Gestione Servizi, Gestione Immobiliare e Altri”,
n.34, (cfr. Appendice Tab.2).
Tali
informazioni confrontate con quelle relative il contributo alla composizione
della cifra d’affari delle 60 imprese in termini % sempre al 2001, evidenziano
un mercato delle commesse con elevati importi per “Infrastrutture, gallerie e
trasporti”, giustificato dall’elevata complessità della tipologia di opere,
seguito da “Edilizia Civile e Industriale, Recupero”. Interessante è notare
come il macrosettore “Gestione Servizi, Gestione Immobiliare e Altri” a fronte
del più basso numero di imprese che vi operano, contribuisce proporzionalmente
in misura maggiore alla composizione della cifra d’affari rispetto a “Lavori
Idraulici, Dighe”. E’ possibile prevedere per i prossimi anni una forte
espansione del macrosettore “Gestione”, legata al processo di
finanziarizzazione generalizzato in atto.
Il livello di specializzazione delle imprese,
può essere letto in funzione della “localizzazione” della cifra d’affari in un
determinato macrosettore. A tal fine sono state individuate le imprese per la
quali più del 50% della cifra d’affari deriva da operazioni all’interno di un
singolo macro settore.
Tab. 8–
Livello di specializzazione: Imprese che operano per più del 50% della cifra
d'affari in un macro settore (2001)
Macrosettori di intervento |
imprese |
|
n. |
Nominativi
|
|
Infrastrutture, gallerie, trasporti |
20 |
Astaldi, Carena, Cir Costruzioni,
Cmc, Coestra, Condotte, Coopcostruttori, Cossi Costruzioni, De Lieto, Grandi
Lavori Fincosit, Grassetto, Ing. Ferrari, Locatelli,
Pavimental, Pizzarotti, Pontello, Rodio, Todini,
Toto, Vianini Lavori |
Edilizia civile e industriale, recupero |
31 |
Acmar,
Baldassini Tognozzi, Bentini, Borini, Cesi, Cias, Cmb, Cmr, Cmsa, Codelfa,
Cogei, Colombo, Consorzio Etruria, Coop. Di Costruzioni, Coopcostruzioni, Di
Vicenzo Dino, Fimco, Garboli-Conicos, Gdm, Gruppo Impresa Rosso, Gruppo Maltauro, Guerrino Pivato, Inso,
Iter, Lamaro Appalti, Rizzani De, Eccher, Romagnoli, Sacaim, Tre Colli,
Unieco, Valdadige |
Lavori idraulici, dighe |
2 |
Cbr, Sicim |
Gestione servizi, gestione immobiliare e altri |
0 |
- |
Totale
imprese |
53 |
|
Dall’analisi
risulta che per la maggior parte delle imprese si può parlare di un elevato
livello di specializzazione (53), solo per 7 risulta una dispersione in più
macrosettori di intervento.
I
macrosettori dove si localizzano maggiormente le imprese sono “Edilizia civile
e industriale, recupero” e “Infrastrutture, gallerie, trasporti”
rispettivamente con 31 e 20 imprese.
La
Pavimental, per esempio costruisce solo infrastrutture, gallerie e
infrastrutture. Mentre Consorzio Etruria, Inso, Borini, GDM e Valdadige operano
solo nel secondo settore costruendo, per la totalità opere di edilizia civile,
industriale e recupero. Da notare anche La Grandi Lavori Fincosit, la cui cifra
d’affari e per il 90% generato dal settore trasporti. Vi è quindi un alto livello di specializzazione,
con nove imprese aventi un valore da 90% a 100%.
Risultano assolutamente irrilevanti gli altri due
macrosettori: “Lavori idraulici, Dighe” (n.2 imprese) e “Gestione servizi, Gestione immobiliare e
altri” (nessuna impresa).
6. Il mercato
estero
L’ultimo tassello dell’analisi indaga l’operato
delle imprese all’estero. Solo 27 delle 60 imprese generali, hanno operato
all’estero nell’arco del triennio 1999-2001. Dato questo che evidenzia, a
livello generale, una scarsa propensione all’acquisizione di commesse fuori dai
confini nazionali.
Considerando i dati più recenti (2001), sono state
evidenziate 6 ranks di attività
all’estero in termini % sulla cifra di affari (tab.9):
1° rank,
dall’ 1% al 9% della cifra d’affari deriva da attività svolte all’estero
2° rank, dal 10% al 19%
3° rank,
dal 20% al 29%
4° rank,
dal 30% al 39%
5° rank,
dal 40% al 49%
6° rank,
50% e oltre.
Nel 2001 hanno operato all’estero solo 22 imprese,
dato che evidenzia un calo rispetto al 1999, dove si rilevava un’attività di n.25
imprese. In termini numerici le imprese il cui la cifra di affari proviene
dall’estero per un valore superiore al 50% (rank
6) sono n. 5, mentre quelle che hanno
operato marginalmente fuori dai confini nazionali (rank1) sono n.7.
Malgrado la percentuale totale della cifra di affari
che deriva da operazioni svolte al di fuori dell’Italia nel 2001 sia
leggermente inferiore a quello del 2000, di circa lo 0,5%, si registra un trend
positivo. Da notare compagnie come la Grassetto (8% nel 1999, 37% nel 2001) e
la Inso (17% nel 1999, 49% nel 2001). Alcune compagnie durante il triennio
hanno, invece, riportato il loro operato in Italia; questo può essere dovuto
alla scadenza di contratti, o semplicemente a scelte strategiche,
particolarmente significative a tale proposito sono la Torno (41% nel 1999, 10%
nel 2001) e la Borini (22% nel 1999, 3% nel 2001).
Tab. 9 –Cifra di affari all’estero (1999/2001)
Imprese |
Cifra di affari € Mgl |
Cifra di affari all’estero - % e € Mgl - |
rank |
|||||||
2001 |
2000 |
1999 |
% 2001 |
Valore |
% 2000 |
Valore |
% 1999 |
Valore |
||
Bentini |
67.174 |
45.979 |
71.310 |
88,00 |
59.113 |
87,00 |
40.002 |
90,00 |
64.179 |
6 |
Gruppo Trevi |
369.739 |
316.284 |
265.839 |
85,00 |
314.278 |
83,00 |
262.516 |
79,00 |
210.013 |
|
Sicim |
103.000 |
94.161 |
82.643 |
73,00 |
75.190 |
100,00 |
94.161 |
98,00 |
80.990 |
|
Rodio |
126.690 |
109.311 |
114.502 |
68,00 |
86.149 |
70,00 |
76.518 |
62,00 |
70.991 |
|
Impregilo |
2.468.000 |
2.132.234 |
2.050.850 |
50,00 |
1.234.000 |
50,00 |
1.066.117 |
49,00 |
1.004.917 |
|
Inso |
80.828 |
48.026 |
79.871 |
49,00 |
39.606 |
41,00 |
19.691 |
17,00 |
13.578 |
5 |
Astaldi |
843.028 |
832.091 |
881.082 |
47,00 |
396.223 |
39,00 |
324.515 |
48,00 |
422.919 |
|
Todini |
142.841 |
151.768 |
148.124 |
44,00 |
62.850 |
56,00 |
84.990 |
41,00 |
60.731 |
|
Grassetto |
108.970 |
141.731 |
131.471 |
37,00 |
40.319 |
20,00 |
28.346 |
8,00 |
10.518 |
4 |
Cmc |
337.600 |
340.087 |
311.733 |
35,00 |
118.160 |
39,00 |
132.634 |
40,00 |
124.693 |
|
Bonatti |
285.990 |
217.531 |
189.558 |
32,00 |
91.517 |
26,00 |
56.558 |
46,00 |
87.197 |
|
Rizzani De Eccher |
162.561 |
147.049 |
152.947 |
32,00 |
52.020 |
36,00 |
52.938 |
41,00 |
62.708 |
|
Condotte |
532.119 |
487.814 |
551.915 |
29,00 |
154.315 |
34,00 |
165.857 |
22,00 |
121.421 |
3 |
Toto |
89.468 |
81.128 |
64.819 |
18,00 |
16.104 |
18,00 |
14.603 |
11,00 |
7.130 |
2 |
Torno Internazionale |
84.222 |
73.930 |
69.036 |
10,00 |
8.422 |
20,00 |
14.786 |
41,00 |
28.305 |
|
Coopcostruttori |
342.879 |
292.283 |
213.373 |
7,00 |
24.002 |
8,00 |
23.383 |
9,00 |
19.204 |
1 |
Coopsette |
432.469 |
306.322 |
224.774 |
6,00 |
25.948 |
5,00 |
15.316 |
5,00 |
11.239 |
|
Codelfa |
58.773 |
54.725 |
47.132 |
3,00 |
1.763 |
0,00 |
0 |
0,00 |
0 |
|
Borini |
57.651 |
69.430 |
66.849 |
3,00 |
1.730 |
15,00 |
10.415 |
22,00 |
14.707 |
|
Grandi Lavori Fincosit |
194.587 |
183.124 |
172.428 |
2,00 |
3.892 |
6,00 |
10.987 |
9,00 |
15.519 |
|
Garboli-Conicos |
162.938 |
127.610 |
143.030 |
1,00 |
1.629 |
2,00 |
2.552 |
1,00 |
1.430 |
|
Sacaim |
78.486 |
62.362 |
53.842 |
1,00 |
785 |
7,00 |
4.365 |
2,00 |
1.077 |
|
Pizzarotti |
310.243 |
257.287 |
189.952 |
0,00 |
0 |
0,00 |
0 |
1,00 |
1.900 |
|
Vianini Lavori |
159.444 |
150.816 |
187.476 |
0,00 |
0 |
3,00 |
4.524 |
3,00 |
5.624 |
|
Guerrino Pivato |
76.267 |
45.644 |
53.654 |
0,00 |
0 |
0,00 |
0 |
1,00 |
537 |
|
Colombo |
64.559 |
41.432 |
73.617 |
0,00 |
0 |
0,00 |
0 |
8,00 |
5.889 |
|
Pontello |
57.195 |
71.800 |
83.474 |
0,00 |
0 |
8,00 |
5.744 |
5,00 |
4.174 |
|
Totali |
7.797.721 |
6.881.959 |
6.675.301 |
36,01 |
2.808.014 |
36,49 |
2.511.518 |
30,39 |
2.028.669 |
|
7. Il profilo
delle imprese generali
Dall’analisi condotta è possibile delineare un primo
profilo sintetico delle imprese generali italiane.
Il “gruppo” di imprese generali, come anticipato
nella premessa, risulta essere molto disomogeneo sotto i diversi profili
considerati. In termini generali uno degli aspetti emersi è che la
distribuzione territoriale delle sedi legali è molto squilibrata a vantaggio
delle Regioni del Centro – Nord e anche in termini della distribuzione della
cifra di affari globale e numero di occupati. All’interno del gruppo
analizzato, l’Impregilo da sola, rappresenta un caso a sé stante, sia in
termini di cifra di affari globale - pari a circa il 23% del totale del gruppo
imprese - sia in termini di occupati pari a 26.222 unità – ovvero il 29% degli
occupati totali – nonostante il calo registrato nel triennio.
L’analisi condotta è stata sintetizzata nella tabella che segue
(tab.11), attraverso la costruzione di un ulteriore indicatore (Peso Globale)
che esplicita il rapporto che sussiste tra tre fattori di grandezza ritenuti
maggiormente significativi: Cifra di affari globale, Occupati e Potenziale
Operativo. Il Peso Globale esprime quindi un valore numerico (compreso tra 3 e
12, dove quest’ultimo rappresenta il valore massimo), quale somma dei ranks di appartenenza di ciascuna
impresa. Si sono così individuati 10 sottogruppi, a conferma dell’elevato
livello di disomogeneità all’interno del gruppo. Inoltre è possibile rilevare
una maggior concentrazione, pari a 35 imprese, nel gruppo di PG da 5 a 10.
Tab. 10 - Distribuzione del Gruppo Imprese per Peso
Globale
|
Peso Globale Rank |
|||||||||
12 |
11 |
10 |
9 |
8 |
7 |
6 |
5 |
4 |
3 |
|
Numero imprese |
7 |
3 |
4 |
4 |
6 |
8 |
7 |
6 |
9 |
6 |
10 |
35 |
15 |
Tab. 11 - Schema sinottico. Imprese Generali ordinate per Peso Globale: Localizzazione, Giro di Affari Globale, Occupati (diretti e indiretti), Potenziale Operativo,
Macrosettore, Estero,
Imprese Generali
|
Localizzazione
Sede
legale |
Rank
A |
Rank
B |
Rank
C |
Macrosettore: specializzazione - oltre il 50% - |
Rank
D |
Peso Globale (Ranks di A- B–C) |
|||||||||||||||||||
Cifra
d'affari globale
|
Dipendenti
diretti e indiretti
|
Potenziale
Operativo (PO) |
Estero: % cifra di affari globale |
|||||||||||||||||||||||
Nord |
Centro |
Sud |
1 |
2 |
3 |
4 |
1 |
2 |
3 |
4 |
1 |
2 |
3 |
4 |
1 |
2 |
3 |
1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
|||
Fino a 49 mil. € |
Da 50 a 99 mil.€ |
Da 100 a 149 mil.€ |
149 mil.€ e oltre |
Da 0 a 250 |
Da 251 a 500 |
Da 501 a 1000 |
1001 e oltre |
Da 8 a 49 |
Da 50 a 69 |
Da 70 a 90 |
Oltre 90 |
Infrastrutture Gallerie e Trasporti |
Edilizia Civile e Industriale, Recupero |
Lavori idraulici, Dighe |
Da 1 a 9 % |
Da 10 a 19 % |
Da 20 a 29 % |
Da 30 a 39 % |
Da 40 a 49 % |
50 % e oltre |
||||||
|
|
|
||||||||||||||||||||||||
Impregilo |
X |
|
|
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
|
|
|
|
|
X |
12 |
|
Astaldi |
|
X |
|
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
X |
X |
|
|
|
|
|
|
X |
|
12 |
|
Condotte |
|
X |
|
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
X |
X |
|
|
|
|
X |
|
|
|
12 |
|
Coopsette |
X |
|
|
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
|
|
12 |
|
Coopcostruttori |
X |
|
|
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
X |
X |
|
|
X |
|
|
|
|
|
12 |
|
Cmc |
X |
|
|
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
X |
X |
|
|
|
|
|
X |
|
|
12 |
|
Pizzarotti |
X |
|
|
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
X |
X |
|
|
|
|
|
|
|
|
12 |
|
Grandi
Lavori Fincosit |
|
X |
|
|
|
|
X |
|
|
X |
|
|
|
|
X |
X |
|
|
X |
|
|
|
|
|
11 |
|
Bonatti |
X |
|
|
|
|
|
X |
|
|
X |
|
|
|
|
X |
|
|
|
|
|
|
X |
|
|
11 |
|
Todini |
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
|
X |
|
|
|
X |
X |
|
|
|
|
|
|
X |
|
11 |
|
Gruppo
Trevi |
X |
|
|
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
X |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
X |
10 |
|
Cmb |
X |
|
|
|
|
|
X |
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
X |
|
|
|
|
|
|
|
10 |
|
Garboli-Conicos |
|
X |
|
|
|
|
X |
|
X |
|
|
|
|
|
X |
|
X |
|
X |
|
|
|
|
|
10 |
|
Rizzani
De Eccher |
X |
|
|
|
|
|
X |
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
X |
|
|
|
|
X |
|
|
10 |
|
Unieco |
X |
|
|
|
|
|
X |
|
|
X |
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
|
|
|
|
9 |
|
Vianini
Lavori |
|
X |
|
|
|
|
X |
X |
|
|
|
|
|
|
X |
X |
|
|
|
|
|
|
|
|
9 |
|
Iter |
X |
|
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
X |
|
|
|
|
|
|
|
9 |
|
Gruppo
Maltauro |
X |
|
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
X |
|
|
|
|
|
|
|
9 |
|
Baldassini
Tognozzi |
|
X |
|
|
|
|
X |
|
|
X |
|
X |
|
|
|
|
X |
|
|
|
|
|
|
|
8 |
|
Orion |
X |
|
|
|
|
X |
|
|
X |
|
|
|
|
X |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
8 |
|
Pavimental |
|
X |
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
|
X |
|
|
X |
|
|
|
|
|
|
|
|
8 |
|
Rodio |
X |
|
|
|
|
X |
|
|
|
X |
|
X |
|
|