Prime intese per il contratto edili

EDILI:

Primi passi in avanti per il contratto

MA L’ACCORDO E’ ANCORA LONTANO

Si intensifica la mobilitazione della categoria

5-6 maggio incontro decisivo

Primi passi in avanti per il rinnovo del contratto edilizia. Riguardano l’apprendistato, = le regole per il funzionamento degli = enti bilaterali e i congedi matrimo= niali.

Nel primo caso l’uso dell’istituto è stato ricondotto ad una visione più aderente alla realtà del settore, superando l’impostazione della controparte che puntava ad u= na attuazione piena e generalizzata di quanto previsto dalla legge.

L’apprendistato<= span style=3D'font-family:Arial'> rappresenta oggi il principale canale di accesso al settore. Per questo i sindacati hanno ot= tenuto la piena attuazione della formazione prevista ed il ruolo delle scuole edili nella sua programmazione e gestione.

Anche la durata massima dell’apprendistato è stata ridotta rispetto a quella prevista dalla legge così come l’inquadramento degli apprendisti, sulla base di una articolazione che= tiene conto dei livelli per i quali si procede alla loro assunzione. Fatto salvo = per i primi quindici mesi di primo inserimento per i quali<= /span> la differenza di inquadramento è di due livelli, per il resto si tra= tta di un solo livello di differenza.

Il Protocollo sugli organismi bilater= ali definisce regole e comportamenti omogenei per tutti gli enti bilaterali di categoria, nel quadro di una qualificazione del = loro ruolo.

Viene confermata la competenza delle parti sociali territoriali nella definizione delle prestazioni e delle relative aliquote contributive, sulla base di qua= nto definito dalla contrattazione provinciale. Viene altresì data attuazione alla recente convenzione con Inps e Inail per il rilascio da parte delle Casse Ed= ili del DURC (documento unico di regolarità contributiva).

Si tratta di passi in avanti signifi= cativi, che intervengono su problemi importanti per la categoria e che con il nuovo contratto potranno disporre di una normativa più efficace e coerente= con i bisogni del settore.

Ma il giudizio complessivo sul= la sessione di incontri negoziali svolta il 21 e 22 aprile resta insoddisfacente.

Permane l’atteggiamento evasivo e dilatorio dell’An= ce che ritarda ancora la stretta per il rinnovo.

Inoltre, la controparte ha riproposto una serie di argome= nti che rischiano di rappresentare un ulteriore freno all’evoluzione futu= ra del negoziato.

Essi riguardano in particolare: l’abolizione dell’Art.15 sulla responsabilità= in solido dell’impresa principale nei confronti dell’impresa subappaltatrice per mancata erogazione dei trattamenti economici e salarial= i; il pagamento diretto delle ferie da parte delle imprese al posto della mutualizzazione dell’istituto per il pagamento tramite le Casse Edili; la modifica dell’attuale normativa sulla trasferta.

A questi si aggiunge la posizione ancora distante sull’importantissima materia dell’orario di lavor= o, dove l’Ance intende avvalersi della possibilità che la legge demanda alla contrattazione tra le parti per stabilire criteri ancora più flessibili di calcolo dell’orario medio settimanale, con il concreto rischio di determinare condizioni di lav= oro ancora più pesanti nei cantieri, e quello non meno improbabile di forzare attraverso il ricorso al lavoro irregolare il tetto massimo delle 2= 50 ore di straordinario consentite dalla legge.

Restano, inoltre, ancora lontane le posizioni tra le parti su un’altra materia importante per il settore, quella della certificazione di regolarità contributiva, dove le controparti intendono rompere l’unitarietà dell’impresa che ha più di un cantie= re, pretendendo che l’azienda venga dichiarata regolare solo nel cantiere per il quale si richiede il rilascio del certifi= cato e non anche negli altri cantieri, vanificando il risultato di anni e anni di lavoro sindacale e delle parti sociali.

Infine, restano ancora irrisolte una parte delle questioni legate ai diritti, tra le quali la carenza malattia, le maggiorazioni per le indennit&agr= ave; di straordinario, notturno e festivo, e quella conclusiva del salario, relativa alla richiesta = di aumento di 90 euro riferita al terzo livello di inquadramento.

Per queste ragioni la delegazione sindacale, pur apprezzando i primi risultati acquisiti, ha giudicato complessivamente insoddisfacente lo stato della trattativa a quattro mesi dalla scadenza del contratto.

La delegazione sindacale ha rappresentato alla controparte il dissenso esplici= to sulla pretesa di introdurre modifiche radicali alla normativa contrattuale.=

In particolare, sul pagamento delle f= erie, è stata respinta l’idea di sottrarne il pagamento dai compiti istitutivi delle Casse Edili, a maggior ragione data la crescente frammentarietà delle imprese edili. Sull’abolizione dell’Art.15 = relativa= alla responsabilità in solido delle imprese che subappaltano è sta= ta ribadita la totale indisponibilità, tanto più in assenza di u= na verifica sulla futura efficacia del Documento Unico di Regolarità Contributiva e della congruità, verifica alla quale rinviare una eventuale riflessione sull’istituto dell’art.15. Sulla trasferta i sindacati hanno ribadito la disponibilità a confer= mare la sperimentazione regionale già avviata, anche in un quadro di rego= le e criteri resi omogenei sul piano nazionale.

Il superamento di tali posizioni, quale condizione per il proseguimento del negoziato, è stata verificata in fase conclusiva dell’ultima sessione di incontri.

Pur ottenendo risposte parziali la delegazione sindacale ha valutato utile ed opportuno il proseguimento del confronto, questo in ragione della necessità di verificare la volontà dell&#= 8217;Ance di rimuovere definitivamente le inaccettabili posizioni espresse sulla parte normativa e per consentire l’avvio della fase definitiva del negoziato che deve portare al rinnovo del contratto.

Per questi motivi la delegazione sindacale considera la prossima sessione di incontri prevista per il 5 e 6 maggio, preceduta da= un altro incontro il 28 aprile, quella dalla quale deve iniziare ad uscire il nuovo contratto dei lavoratori edili, contratto atteso già da quattro mesi.

Non vi sono più ragioni per dilazionare ulteriormente i tempi, dal momento che le posizioni delle parti sono ormai no= te e ciò che manca è la volontà della controparte imprenditoriale di scegliere il terreno delle mediazioni in alternativa all’intransigenza manifestata fino ad oggi.

Se così non fosse sarebbe inevitabile la proclamazione dello stato di ag= itazione della categoria.

Anche per sostenere lo sbocco positivo della prossima sessione di incontri la delegazione sindacale ha deciso l’intensificazione della mobilitazione già avviata con gli att= ivi interregionali del 20aprile.

In tutto il paese, nei territori, nei cantieri, in ogni luogo di lavoro saranno programmate iniziative per informare i lavorat= ori sullo stato del negoziato e per rappresentare all’opinione pubblica le aspettative dei lavoratori.

A tutto il Paese va detto con forza che i lavoratori edili, che grande contributo stanno dando all’economia, deb= bono giustamente avere il loro contratto rinnovato, un contratto equo e dignitos= o. Per questo obiettivo continueranno a battersi con sempre maggiore forza.

&= nbsp; &nbs= p; &= nbsp; &nbs= p; &= nbsp; &nbs= p; &= nbsp; Le Segreterie

23 aprile 2004