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Testo unico Conclusi i lavori sulla prima parte. Montagnino e Patta: “Ci auguriamo che l’iter previsto proceda celermente”.
Si sono conclusi i lavori per il Titolo I del Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro e sono in via di ultima definizione anche gli altri Titoli sulle parti speciali. “Riteniamo di aver compiuto un buon lavoro - dichiarano il Sottosegretario al Lavoro Antonio Montagnino e alla Salute Gian Paolo Patta – nell’interesse generale del Paese e valorizzando l’intesa con le Regioni e il confronto con le parti sociali. E’ un provvedimento che riordina e innova la normativa esistente in materia creando efficaci strumenti di prevenzione e di tutela dei lavoratori, ma anche misure di semplificazione degli adempimenti per le imprese, aiutando soprattutto le piccole aziende a mettersi in regola e premiando quelle virtuose”. Appena concluso, l’intero provvedimento passerà al Consiglio dei Ministri e, una volta deliberato, passerà al vaglio della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni Parlamentari. “Ci auguriamo – hanno concluso i Sottosegretari – che l’iter previsto proceda celermente. Riteniamo di estrema importanza riuscire a consegnare al Paese un provvedimento di tale rilievo per il mondo del lavoro che crea regole utili a costruire una diffusa cultura della sicurezza». I Sottosegretari hanno sottolineato l’urgenza di emanare al più presto decreti attuativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro in quanto la legge delega 123, approvata il 23 luglio 2007, scadrà il 24 maggio e se non si dovesse arrivare ad una soluzione bisognerebbe ricominciare l'iter dall'inizio. In una nota i Segretari di Cgil, Cisl e Uil hanno dichiarato che: ”L’approssimarsi della fine della legislatura non esime il Governo dall’impegno di non far decadere i termini per l’attuazione della Delega su salute e sicurezza”. “Chiediamo a gran voce – concludono i Segretari - che il Governo assolva a quest’impegno perché forte è l’attesa delle lavoratrici e dei lavoratori di ricevere una risposta anche legislativa sul tema. Troppi non tornano a casa la sera e troppi subiscono gli effetti di infortuni e malattie di origine professionale. Sarebbe grave non emanare questo provvedimento”.
Roma, 28 febbraio 2008 |
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