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COMUNICATO STAMPA
TAV. PROCLAMATE 4 ORE DI SCIOPERO Fillea CGIL – Filca CISL- Feneal UIL chiedono al Governo di rivedere il Decreto che interrompe i lavori, in 15.000 senza tutele e lavoro.
I sindacati delle costruzioni, Fillea CGIL – Filca Cisl – Feneal UIL, hanno proclamato 4 ore di sciopero che saranno gestite nelle modalità dalle strutture territoriali per protestare contro l’interruzione dei lavori nelle varie tratte dell’Alta Velocità e delle stazioni di collegamento. Nei prossimi mesi 6.000 lavoratori perderanno il posto di lavoro e per oltre 9.000, già in disoccupazione, sta per terminare il periodo di copertura del sostegno al reddito. “Il sostanziale blocco dei lavori e la revoca dei contratti per le nuove tratte Genova – Milano e la parte da Milano verso Venezia, non pregiudica soltanto il completamento del Sistema Alta Velocità / Alta Capacità “T”, ma mette in discussione il piano finanziario, con la conseguenza di vedere perduti 29 miliardi di lavori già eseguiti.” E’ quanto sostengono in una nota i sindacati di categoria. La decisione del Governo di revocare per decreto i contratti da molti anni assegnati, se ha il pregio di recuperare un vizio formale di origine, in quanto questi lavori erano stati assegnati senza gara, non chiarisce le motivazioni del “risparmio” poiché il contenzioso che si aprirà sarà superiore ai benefici. Inoltre è grave che il Governo non abbia definito i tempi delle nuove assegnazioni. “Purtroppo – continuano Fillea – Filca – Feneal - abbiamo la sensazione che con il silenzio si voglia coprire una triste realtà. Prima del 2011 nessun cantiere sarà riaperto e tutto rimarrà bloccato, giacché dovranno completamente essere riprogettate le modalità realizzative delle opere. Chiediamo di rivedere lo strumento legislativo di revoca e sostituire il Decreto con un altro che consenta una trattativa fra RFI e General Contractor, che prenda in considerazione la possibilità di abbassare eventualmente i costi delle realizzazioni, di ipotizzare la partecipazione a forme di coofinanziamento da parte dei privati ridefinendo il tutto in un quadro di condivisa trasparenza. “Al Governo chiediamo, inoltre – conclude la nota - di trovare soluzioni di sostegno al reddito per i lavoratori edili , che con l’attuale panorama legislativo restano scoperti da ogni forma di tutela.”
Roma 26 marzo 2007 |
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Tav. Sciopero di 8 ore La protesta contro disimpegno del Governo nell’attuazione dei progetti di alcune grandi opere e per la tutela dell’occupazione
Comunicato stampa FIllea, Filca e Feneal Liguria
I sindacati delle costruzioni FilleaCgil, Filca Cisl e Feneal Uil della Liguria, in accordo con le Segreterie Nazionali di categoria, proclamano lo sciopero di 8 ore per la giornata di venerdì 30 marzo 2007, con il presidio di tutti i lavoratori e lavoratrici davanti alla Regione Liguria. Tutti insieme per protestare contro il disimpegno del Governo nell’attuazione dei progetti di alcune grande opere (Terzo valico a Genova, la Pontremolese a La Spezia e altre), inoltre non si intravede nessun segnale di avvio per significative opere previste dal programma presentato all’inizio della legislatura. A causa di questo blocco nei prossimi mesi 6.000 lavoratori perderanno il posto, ma già oltre 9.000 ( tra cui molti lavoratori liguri) sono in stato di disoccupazione (impresa Ing .Nino Ferrari a La Spezia) - per i quali sta anche per terminare il periodo di copertura del sostegno al reddito. Il sostanziale fermo dei lavori e la revoca dei contratti per le nuove tratte Genova – Milano, la parte da Milano verso Venezia ed il mancato finanziamento del tratto della Pontremolese (atteso da molti anni- La Spezia –Parma), non pregiudica soltanto il completamento del Sistema Alta Velocità / Alta Capacità “T”, ma mette in discussione l’intero piano finanziario a sostegno con il conseguente spreco di ben 29 miliardi di lavori già eseguiti. La decisione del Governo di revocare per decreto alcuni contratti già assegnati da molti anni, il silenzio della Regione Liguria su questo importante punto, aprirà necessariamente lunghissimi contenziosi con le imprese interessate e di conseguenza, prima del 2011, nessun cantiere potrà essere riaperto in quanto dovranno essere riprogettate completamente le modalità realizzative delle opere. Fillea – Filca – Feneal, chiedono di rivedere lo strumento legislativo di revoca e sostituire il Decreto con un altro che consenta una trattativa fra RFI e General Contractor. Alla Regione Liguria i sindacati di categoria chiedono di uscire dallo stato di inerzia attuale per avviare una discussione a tutto campo finalizzata allo sviluppo del settore e per creare le condizioni di nuovi posti di lavoro. “Crediamo – concludono i sindacati - altresì non più procrastinabile il varo di una forte legge regionale sugli appalti che affronti in modo determinante la degenerazione del sistema degli appalti e subappalti, individuando meccanismi per una seria azione di contrasto al lavoro nero. Al Governo ribadiamo la richiesta di trovare soluzioni di sostegno al reddito per i lavoratori edili che, con l’attuale panorama legislativo, restano scoperti da ogni forma di tutela”.
Genova 28 febbraio 2007
VOLANTINO SCIOPERO
Lavoratori delle costruzioni,
A breve, oltre 9000 lavoratori delle imprese interessate alle grandi opere termineranno gli ultimi periodi di disoccupazione speciale, ritrovandosi quindi a casa senza alcun sostegno al reddito. Inoltre, altri 6000 lavoratori interessati a queste opere, verranno licenziati, finendo ineluttabilmente nel calderone dei disoccupati e cercheranno quindi nuova occupazione nel settore delle costruzioni il quale, già afflitto da processi di destrutturazione delle imprese, ha prodotto e sta producendo a sua volta altri disoccupati. Questa e l’amara realtà che ci si ripresenta puntualmente. Le OO SS Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, nei mesi passati avevano denunciato il pericolo concreto della perdita di posti di lavoro regolari: ciò sta purtroppo avvenendo fra l’indifferenza generale delle Istituzioni. Occorre nell’immediato ricercare ed individuare soluzioni per cantierizzare le grandi opere come la TAV per la linea Genova –Milano. La richiesta di riprogettazione delle modalità realizzative delle opere in questione comporterebbe la riapertura dei cantieri solo nel 2011. Chiediamo quindi l’immediato e risolutivo intervento del governo affinché, attraverso l’immediata cauterizzazione, tale rischio venga scongiurato. Inoltre, invitiamo il governo ad affrettarsi al fine di individuare e finanziare un adeguato sostegno al reddito dei lavoratori edili disoccupati, reddito che attualmente consideriamo del tutto insufficiente. CONTRO L’INERZIA DELLA REGIONE LIGURIA, chiediamo di avviare nell’immediato una fase di concertazione con il sindacato delle costruzioni, al fine di individuare soluzioni concrete che favoriscano la ripresa del settore delle costruzioni, a partire dell’attuazione della prima fase del programma di opere edilizie, presentato all’inizio della legislatura e non ancora avviato. Occorre che la Regione Liguria produca al più presto una specifica legge sugli appalti, per contrastare in modo determinante la destrutturazione delle imprese, in atto ormai da tempo, inserendo nel sistema regole e sanzioni severe che contrastino efficacemente il lavoro nero e favoriscano la sicurezza sul lavoro. A sostegno di tutto questo, i lavoratori delle costruzioni il giorno 30 marzo 2007 sciopereranno 8 ore in tutti i cantieri con presidio davanti alla Regione Liguria in Piazza De Ferrari alle ore 10,30 con un volantinaggio informativo alla cittadinanza. Partecipate numerosi.
FILLEA CGIL -FILCA CISL -FENEAL UIL
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Tav. A Modena 4 ore di sciopero il 30 marzo
Si fermano per le ultime quattro ore del turno di venerdì 30 marzo i lavoratori dei cantieri Tav di Modena. A motivare lo sciopero, indetto dai sindacati di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, la decisione del governo di revocare una serie di contratti assegnati molti anni fa senza gara, decisione che rischia di paralizzare varie tratte dell’ “Alta velocità”. Spiega una nota dei sindacati: “Questa revoca porterà più ‘contenziosi’ che ‘benefici’ e farà perdere, nei prossimi mesi, 6 mila posti di lavoro. Ma non solo. Il governo non ha ancora definito i tempi per assegnare i nuovi appalti. E questo significa che prima del 2011 nessun cantiere sarà riaperto e tutto rimarrà bloccato, giacché dovranno completamente riprogettarsi le modalità realizzative delle opere”. I sindacati chiedono all'esecutivo non solo di 'trovare soluzioni di sostegno al reddito dei lavoratori”, ma direttamente di ritirare il decreto sui cantieri Tav, sostituendolo con un altro che permetta una trattativa tra Rfi e il general contractor per venire a capo dei problemi.
Modena 28 marzo 2007 |
Alta velocita': sciopero di 8 ore il 30 marzo tra Firenze e Bologna
Sciopero di otto ore il 30 marzo nei cantieri dell'alta velocita', tra Firenze e Bologna. Lo hanno proclamato le segreterie FENEAL-UIL, FILCA-CISL, FILLEA-CGIL, congiuntamente ai delegati RSU dei cantieri CAVET di Toscana ed Emilia Romagna. L'iniziativa - spiega una nota dei sindacati di categoria - scaturisce dalla volonta' sindacale di affrontare nei tempi piu' brevi possibili il nodo dei cantieri TAV alta velocita'/alta capacita' nel territorio italiano e, in particolar modo, per discutere con il Governo la sostanziale revoca delle tratte Milano-Genova e parte della Milano-Venezia, con una perdita di investimenti di circa 29 miliardi di lavori gia' eseguiti. La decisione del Governo di revocare per Decreto dei contratti gia' assegnati se ha il pregio di recuperare un "vizio formale" di origine (i contratti furono dati in concessione e non con gara di appalto) non chiarisce la "linea del risparmio" che il governo paventa perche' il contenzioso che si aprira' sara' superiore ai benefici annunciati dall'esecutivo. Inoltre ci sembra grave che il Governo non abbia definito i tempi delle nuove assegnazioni delle tratte. Questo silenzio copre una triste realta': prima del 2011 nessun cantiere ripartira' e tutto rimarra' bloccato giacche' dovranno essere riprogettate completamente le modalita' realizzative delle opere in questione. Chiediamo quindi di rivedere la Legge di Revoca e chiediamo una procedura che consenta una trattativa tra RFI (ferrovie) e General Contractor, al fine di realizzare ulteriori risparmi e ridurre i tempi; chiediamo anche di ipotizzare forme di cofinanziamento da parte dei privati, in un quadro di maggiore e condivisa trasparenza. Al Governo inoltre chiediamo di trovare immediatamente soluzioni di sostegno al reddito per i lavoratori edili che, dato l'attuale panorama legislativo, restano scoperti da ogni forma di tutela. Ai Governi locali, toscano ed emiliano-romagnolo, chiediamo di attivare tutti i canali istituzionali, al fine di non disperdere un esperienza lavorativa e professionale di queste dimensioni, auspicando le migliori iniziative che portino alla ricollocazione delle maestranze nelle opere infrastrutturali simili alla TAV Bologna-Firenze che interesseranno i nostri territori nei mesi futuri.
Firenze 28 marzo 2007 |
Tav. Sciopero di 8 ore distribuito in tre giornate
I sindacati delle costruzioni FilleaCgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Milano in accordo con le Segreterie Nazionali di categoria, che hanno proclamato uno sciopero di 4 ore per protestare contro il disimpegno del Governo nell’attuazione dei progetti di alcune grande opere (Terzo valico a Genova, la Pontremolese a La Spezia e altre), hanno indetto tre giornate di sciopero di 8 ore nei cantieri milanesi.
Lo sciopero è stato distribuito con il seguente calendario: · Mercoledì 28 marzo cantiere Legnano · Giovedì 29 marzo cantiere lato Novara · Venerdì 30 marzo cantiere di
Milano 28 febbraio 2007
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CONTRO L’INTERRUZIONE DEI LAVORI NELLE VARIE TRATTE DELL’ALTA VELOCITA’ E DELLE STAZIONI DI COLLEGAMENTO
MERCOLEDI’ 28 MARZO 2007 IN TUTTI I CANTIERI T.A.V DALLE ORE 13.30
SCIOPERO DI 4 ORE
NEI PROSSIMI MESI 6.000 LAVORATORI PERDERANNO IL POSTO DI LAVORO. MA GIA’ OLTRE 9.000 SONO IN DISOCCUPAZIONE A CUI STA’ PER TERMINARE IL PERIODO DI COPERTURA DEL SOSTEGNO AL REDDITO. IL SOSTANZIALE BLOCCO DEI LAVORI E LA REVOCA DEI CONTRATTI PER LE NUOVE TRATTE GENOVA – MILANO E LA PARTE DA MILANO VERSO VENEZIA, NON PREGIUDICA SOLTANTO IL COMPLETAMENTO DEL SISTEMA ALTA VELOCITA’ / ALTA CAPACITA’ “ T “, MA METTE IN DISCUSSIONE IL PIANO FINANZIARIO CHE SOSTENEVA E QUINDI SIGNIFICAVA BUTTARE A MARE 29 MILIARDI DI LAVORI GIA’ ESEGUITI .
LA DECISIONE DEL GOVERNO DI REVOCARE PER DECRETO DEI CONTRATTI DA MOLTI ANNI ASSEGNATI, SE HA IL PREGIO DI RECUPERARE UN VIZIO FORMALE DI ORIGINE IN QUANTO QUESTI LAVORI SONO STATI ASSEGNATI SENZA GARA, NON SONO CREDIBILI LE MOTIVAZIONI DEL “ RISPARMIO “ PERCHE’ IL CONTENZIOSO CHE SI APRIRA’ SARA’ SUPERIORE AI BENEFICI, INOLTRE E’ GRAVE CHE IL GOVERNO NON ABBIA DEFINITO I TEMPI DELLE NUOVE ASSEGNAZIONI. PURTROPPO ABBIAMO LA SENSAZIONE CHE CON IL SILENZIO SI VUOLE COPRIRE UNA TRISTE REALTA’; PRIMA DEL 2011 NESSUN CANTIERE SARA’ RIAPERTO E TUTTO RIMARRA’ BLOCCATO GIACCHE’ DOVRANNO COMPLETAMENTE RIPROGETTARSI LE MODALITA’ REALIZZATIVE DELLE OPERE.
COME FENEAL UIL FILCA CISL FILLEA CGIL CHIEDIAMO DI RIVEDERE LO STRUMENTO LEGISLATIVO DI REVOCA E SOSTITUIRE IL DECRETO CON UN ALTRO CHE CONSENTA UNA TRATTATIVA CON R F I E GENERAL CONTRACTOR CHE PRENDA IN CONSIDERAZIONE LA POSSIBILITA’ DI ABBASSARE EVENTUALMENTE I COSTI DELLA REALIZZAZIONE, DI IPOTIZZARE LA PARTECIPAZIONE A FORME DI COOFINANZIAMENTO DA PARTE DEI PRIVATI RIDEFINENDO IL TUTTO IN UN QUADRO DI CONDIVISA TRASPARENZA.
AL GOVERNO CHIEDIAMO, INOLTRE, DI TROVARE SOLUZIONI DI SOSTEGNO AL REDDITO PER I LAVORATORI EDILI, CHE CON L’ATTUALE PANORAMA LEGISLATIVO RESTANO SCOPERTI DA OGNI FORMA DI TUTELA.
Novara 28 febbraio 2007 |
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©Grafica web michele Di lucchio