Agenda News Contrattazione

Dipartimenti

Documenti

Uff.Stampa

Dove siamo

Chi siamo

Mappa sito

   

Stampa questo documento

 

Lettera alla Fillea

 

Orlo del fallimento per un’impresa che, terminato un lavoro per l’Anas,

da luglio non ha incassato neanche un euro.

 

Sono l'impresa FERRISE Giovanni, con sede in SAN GIOVANNI IN FIORE (CS), ho terminato un lavoro con l'Anas di Milano e da luglio che non ho incassato nemmeno un centesimo. Mi trovo sull'orlo del fallimento con banche, creditori e personale che non posso pagare. Vanto un credito nei confronti dell'Anas di circa  480.000,00 euro e la ragioneria dell'Anas dice che il governo non gli ha mandato i fondi, mi domando se è giusto che  lo stato metta sul lastrico decine di imprese che a stento riesce ad andare avanti. Berlusconi dice che va tutto bene mentre la situazione è questa. Vi chiedo di intervenire e se è possibile organizzare una manifestazione coinvolgendo le imprese e i dipendenti.

 

Distintamente ringrazio e saluto.

Imp. Ferrise G.

 

 

 

La Fillea risponde

 

Quanto denunciato dall’Impresa Ferrise è lo specchio di una realtà drammatica, che riguarda decine di migliaia di imprese e qualche centinaia di migliaia di lavoratori.

Le Federazioni Sindacali, Fillea CGIL, Filca CISL e  Feneal UIL già nel mese di aprile e maggio 2005, arrivando anche ad uno sciopero del comparto, hanno denunciato le inadempienze del Governo. Il problema non è stato risolto con la finanziaria 2006, poiché il trasferimento di 1 miliardo e 200 milioni di euro non copre tutti i costi dovuti alle imprese per lavori eseguiti nel 2004, ne mancano circa 600 milioni, ci chiediamo cosa succederà, per i lavori del 2005 si dovrà attendere la finanziaria del 2007.

E’ evidente che le prime imprese che rischiano di fallire saranno quelle di dimensioni piccole e medie che lavorano quasi esclusivamente con la committenza ANAS, ma nel giro di qualche settimana il fenomeno interesserà anche le imprese maggiori.

Il fenomeno ha queste dimensioni:

LAVORI di MANUTANEZIONE ORDINARIA e STRAORDINARIA che si fermeranno;

IMPRESE che falliscono;

LAVORATORI LICENZIATI, senza salari, costretti a lavorare in condizioni di pericolo e al nero;

QUATTRO MAXI lotti della Salerno – Reggio Calabria e Ionica i cui lavori non partano per un importo complessivo di 2000 euro, che dovevano aprire i canteri un anno fa e che ad oggi occupano 50 operai.

E’ penoso l’atteggiamento del Presidente dell’ANAS che in privato sostiene la non sostenibilità della situazione e in pubblico esprime riconoscenza al Governo.

E’ falso pensare che il problema si possa risolvere con qualche dismissione da parte della stessa ANAS o rendendo qualche tratta di strada tariffabile.

Per rendere praticabili queste soluzioni, occorrerebbero risorse finanziarie per fare investimenti e comunque in primi risultati si avrebbero come minimo fra quattro anni.

 

La Fillea CGIL nei prossimi giorni, insieme, a Filca CISL e Feneal UIL metterà in piedi le dovute iniziative di mobilitazione a difesa dei lavoratori e del patrimonio imprenditoriale del settore, ma sarebbe utile che le Associazioni di rappresentanza delle Imprese facessero sentire la loro voce, invece di impegnarsi soltanto a compiacere questo Governo e a non  riconoscere le giuste richieste dei lavoratori sui tavoli dei rinnovi contrattuali.

 

 

 

 

Roma 5 gennaio 2006

 

Via G.B. Morgagni 27 - 00161 ROMA - Tel: ++39 06 44.11.41  fax: ++39 06 44.23.58.49

©Grafica web michele Di lucchio