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Comunicato stampa
Edilizia. Analisi del settore Fillea Cgil :“Con il DURC emersi in un anno circa 100.000 rapporti di lavoro a tempo parziale. Addensamento per oltre il 50% della forza lavoro al primo livello. Non accetteremo ulteriori ritardi nella chiusura del Contratto Nazionale.”
E’ in via di rinnovo il Contratto Nazionale degli Edili scaduto il 31 dicembre 2007 per 1.200.000 lavoratori, di cui il 15% figure impiegatizie e tecnici, l’ 85% operai, distribuiti su una media di 2,8 lavoratori per impresa. La Fillea Cgil ha riunito oggi a Roma l’Esecutivo Nazionale per discutere, tra gli altri temi, della destrutturazione del sistema imprenditoriale. Dall’analisi dei dati sulla manodopera del settore, emerge che il 58,4 % delle figure operaie è dipendente di imprese che non occupano più di 3 dipendenti e il 96,4 % di imprese con meno di 15 dipendenti.
A fronte di questo quadro produttivo, i sindacati delle costruzioni, Fillea CGIL, Filca CISL, Feneal UIL, hanno lanciato negli ultimi anni alle Associazioni Imprenditoriali una sfida nella lotta la lavoro nero e contro i processi degenerativi dell’elusione. “Ora chiediamo che questa sfida sia colta con autorevolezza dalle nostre controparti, - sostiene Il Segretario Generale della Fillea Cgil, a margine della riunione - non è concepibile che l’addensamento della forza lavoro per oltre il 50% sia sul primo livello, come se i palazzi si costruissero soltanto con i manovali e gli apprendisti.” “Da quando è entrato in vigore il DURC, inoltre, - continua Martini - sono emersi in un anno circa 100.000 rapporti di lavoro a tempo parziale e addirittura, per abbattere il costo del lavoro, molti rapporti di lavoro a tempo pieno si sono trasformati in rapporti di lavoro ad orario ridotto; così facendo si rischia di vanificare gli importanti risultati raggiunti sul fronte dell’emersione dal lavoro nero, oltre 160.000 lavoratori regolarizzati nel 2007.” I sindacati Fillea CGIL, Filca CISL, Feneal UIL intendono con il nuovo contratto raggiungere l’obiettivo di ottenere per il settore regole concordate che contribuiscano a dare strutturalità al Sistema di Impresa e trasparenza al mercato, conferendo dignità al lavoro edile, valorizzando la professionalità e superando certi obsoleti preconcetti come la carenza malattia, che impediscono all’edilizia di assumere il ruolo industriale che le compete e garantire ai lavoratori un futuro certo e degno. E’ necessario, in questo senso, consolidare un sistema di formazione continua in grado di irrobustire la professionalità, per creare un mercato del lavoro meno precario e incidere sui processi produttivi, affermando anche attraverso la socializzazione del “linguaggio del cantiere” la cultura della sicurezza. “Ad oggi l’ANCE – conclude Il Segretario Generale della Fillea - non è stata in grado di dare adeguate risposte a queste nostre proposte. Non accetteremo ulteriori ritardi nella chiusura del Contratto Nazionale, le Associazioni Imprenditoriali devono sapere che ci sono due tempi: uno per concordare politiche per il settore nel quale, fra le altre cose, si ottengono benefici fiscali, previdenziali e normativi e uno per dare ai lavoratori quello che a loro è dovuto.”
Roma, 5 marzo 2008
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©Grafica web michele Di lucchio