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Manifesto

 

 “Il pane loro”
Storie da una Repubblica fondata sul lavoro. Progetto
di  produzione teatrale  sugli incidenti del lavoro. Regia di Stefano Mencherini.

 

“Il pane loro. Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, questo il titolo di uno spettacolo teatrale sugli infortuni sul lavoro scritto da Stefano Mencherini, con il sostegno e il contributo della Fillea Cgil per la regia di Ulderico Pesce, che verrà messo in scena e debutterà venerdì 29 febbraio al porto di Taranto, alle ore 20.30 presso la sala mensa del Container Terminal (ss 106, molo Polisettoriale). Promuovono l'iniziativa la Provincia di Roma,  la Regione Puglia, il Comune e la Provincia di Taranto, il Comune di Bologna. Dopo una prima conferenza stampa di presentazione a Roma e la prima a Taranto, lo spettacolo proseguirà il suo viaggio con rappresentazioni a Brescia, presso la storica azienda metalmeccanica S.Eustachio il 4 marzo; a Roma, presso le Officine Marconi il 10 marzo, e successivamente a Bologna e Torino. Scrivono i promotori in una nota: “È un testo teatrale del 2000 che in questi anni ha lottato per arrivare al suo pubblico: lavoratori e giovani che nel mondo del lavoro prima o poi dovranno entrare”.

Intervento di Franco MARTINI su “Il pane loro”

Con il progetto “Il Pane loro” si arricchisce l’investimento culturale nella lotta contro le morti e gli infortuni sul lavoro. La lotta per la sicurezza non è solo questione di norme, di buone leggi, da far applicare con sempre più rigore. Le leggi per la sicurezza in Italia ci sono e sono tra le più avanzate in Europa. La loro applicazione, invece, ha conosciuto per lungo tempo una pericolosa latitanza, tanto da parte di ampi settori dell’imprenditoria, che delle istituzioni preposte al loro controllo.

Le tragedie sul lavoro che hanno scosso l’opinione pubblica in questi ultimi mesi, le autorevoli denunce ed i fermi appelli ad agire con determinazione espressi dal Presidente della Repubblica hanno riproposto una questione che non è solo di leggi inapplicate. Per lungo tempo il tema del lavoro è stato letteralmente rimosso dal dibattito nazionale. Per lungo tempo è parso che gli operai non esistessero più, o fossero una realtà residuale. In edilizia la “manodopera” ammonta a circa due milioni di persone in carne ed ossa, sono persone che incontrano disagio, fatica, rischio, tutti i giorni e molti di loro lo fanno dall’alba al tramonto.

E non solo della rimozione “sociologica” si è trattato. Queste persone hanno una vita (piccolo eufemismo…) sociale e personale, massacrata dalle inaccettabili condizioni di lavoro. Poi, vi sono quelli sfortunati che incontrano l’infortunio, già una disgrazia esistenziale, quando, pur salvandosi in qualche modo, vivono le conseguenze fisiche nell’inidoneità alla mansione, cioè, la perdita del possibile accesso alla professione, dopo l’infortunio.

Per quelli, invece, più sfortunati, l’infortunio mortale è una tragedia che continua anche dopo, per quelli che rimangono, perché il salario, molto spesso a nero, era l’unica fonte di reddito per la famiglia colpita, innanzitutto negli affetti, dall’evento tragico.

Di tutto questo, negli anni che abbiamo alle spalle, vi sono state poche tracce. Oggi che, la lotta alla sicurezza nei luoghi di lavoro sembra conoscere una nuova stagione di impegno, occorre mettere in campo tutti gli strumenti utili a ricostruire una nuova sensibilità verso il valore del lavoro manuale e –dunque- della persona. Quando si parla di cultura della sicurezza intendiamo affermare questo.

Il progetto “Il pane loro” parla di questo e per questo vede il coinvolgimento della Fillea Cgil, riproponendo un analogo interesse e impegno già manifestato per altre iniziative prodotte nel campo culturale. Come sempre, questi strumenti saranno parte del lavoro quotidiano del sindacato di categoria, attraverso la promozione più diffusa di iniziative in grado di veicolare il messaggio contenuto nell’ottimo lavoro di Stefano Mencherini e del centro mediterraneo delle arti, ai quali va tutto il ringraziamento e sostegno della nostra categoria.

 

 

Roma 26 febbraio 2008

 

 

 

 

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