19 settembre 2001
Care/i compagne/i,
in allegato i rimettiamo proposta di emendamento all’art. 6 lettera h dello statuto della Cgil (norma antidiscriminatoria) da far votare in tutti i congressi di base così come deciso nel C.D. del 18 e 19 luglio.
Nello stesso
tempo vi invitiamo a specificare nei verbali dei congressi la presenza dei due
sessi fra i lavoratori presenti in assemblea.
Tale
emendamento non vuole essere un non riconoscimento del problema.
Invitiamo tutte le strutture ad
adoperarsi affinché nei settori in cui c’è una presenza di lavoratrici iscritte
alla Fillea (legno) ci sia un più elevato numero di delegate ai congressi
territoriali.
p.
La Segreteria Nazionale
(A.Righi)
d) il diritto……..omissis
“h) l’affermazione anche nella formazione degli organismi dirigenti e
esecutivi a tutti i livelli, nonché nelle sostituzioni negli stessi si rendano
necessarie e nella rappresentanza esterna nazionale ed internazionale, di un
sindacato di uomini e di donne –
stabilendo che programmaticamente attraverso una pratica non discriminatoria,
si definiscano regole applicative affinché nessuno dei due sessi possa essere
rappresentato al di sotto del 40 per cento o al di sopra del 60 per cento – e
la rappresentazione compiuta della complessità della Cgil, rappresentata dai
pluralismi e dalle diversità, come definiti nel presente Statuto, nonché dalla pluralità di strutture nelle quali di
articola e vive la Fillea.”
Alla fine del testo sopra riportato aggiungere:
(norma
antidiscriminatoria)
“Nelle categorie in cui la presenza di uno dei due
sessi sia superiore al 90% degli iscritti (livello nazionale), le regole
applicative definiscono un percorso, da realizzare entro il prossimo congresso,
per conseguire la predetta rappresentanza”.