Cari Compagni,
egregi ospiti, rappresentanti delle istituzioni,
rivolgo a voi tutti un sentito ringraziamento per aver accettato l’invito a
partecipare al XV Congresso Provinciale della Fillea-CGIL di Avellino.
Ringrazio
tutti gli enti che hanno fornito il loro contributo scritto, da noi richiesto
sulle tematiche della sicurezza che saranno oggetto della discussione di questo
congresso.
Era nostra intenzione promuovere un’iniziativa sulla
sicurezza nell’ambito di questo congresso, ma poi abbiamo ritenuto opportuno
rimandare l’iniziativa per costruirla insieme a Filca e Feneal e a CGIL, CISL e
UIL subito dopo le assise congressuali
della UIL e della CGIL per il giusto peso che questo problema riveste
per tutto il sindacato.
Questa è una proposta che avanzo da questa sede
congressuale alle altre organizzazioni con l’auspicio che la stessa venga
accettata.
Questo
congresso e quello della CGIL cadono in un momento particolare della vita del
nostro paese e del mondo intero.
Dopo l’attacco
terroristico dell’11 settembre portato all’America nulla sarà come prima in
Italia, in Europa e nel mondo intero.
L’Italia è in guerra insieme all’America e alle
altre Nazioni per fermare ed estirpare il grave fenomeno del terrorismo per
affermare i principi di uguaglianza e
libertà, di democrazia e di pace.
La Fillea non condivide la scelta del parlamento
italiano di partecipare alla guerra.
Da questo congresso va la nostra solidarietà
all’America e alle vittime innocenti della strage dell’11 settembre, il nostro
sostegno ai migliaia di giovani italiani che sono partiti per l’Afghanistan per
una guerra da noi mai dichiarata.
L’augurio è che si torni presto alla normalità per
affermare la pace bisogna risolvere il problema dello Stato Palestinese e del
Medioriente lavorando tutti per un solo obiettivo, quello di garantire la pace,
la prosperità, il rispetto dei diritti umani a tutti i popoli del mondo facendo
prevalere il confronto politico e l’intervento diplomatico alle dichiarazioni
di guerra.
La Fillea-CGIL è contro la guerra, questa guerra che aggiunge vittime innocenti a
vittime innocenti e dopo un mese di bombardamenti non si sa bene quale sarà
l’esito finale.
Kabul è caduta ma questo sicuramente non ha risolto
il problema del terrorismo.
Il Congresso Provinciale è l’occasione per fare un
bilancio dell’attività e dei risultati ottenuti nei quattro anni precedenti e
per noi è stata l’occasione per un confronto ampio con i lavoratori per
definire il progetto politico e organizzativo per i prossimi anni.
Arriviamo a questo congresso dopo aver svolto 22
assemblee di cantiere e 8 assemblee di zona.
Abbiamo coinvolto nella discussione 1782 lavoratori su 2877 iscritti al
31/12/2000.
Abbiamo discusso , approfondito e votato i due
documenti nazionali posti a base del congresso, con un risultato del 98.37% per
il documento di maggioranza che fa capo a Sergio Cofferati, e dell’1.63% per il
documento della minoranza che fa capo al compagno Patta.
Voglio chiarire che aver discusso su due documenti
non è una novità per la CGIL, ne va letto come una divisione all’interno del
gruppo dirigente ma come un fatto positivo di confronto sereno e democratico
per affermare proprie convinzioni sulla linea politica con la quale la CGIL si
muoverà nei prossimi anni.
Documenti che pur nella diversità su alcuni aspetti
hanno un unico comun denominatore come
fare più forte la CGIL per affermare e tutelare sempre di più i diritti dei
lavoratori messi in discussione dal
Patronato e dal Governo.
Su tutto ciò
posso affermare che si è sviluppato un dibattito positivo senza mortificare
nessuno dando la possibilità a tutti di esprimersi rinsaldando così il nostro
rapporto con i lavoratori che è cosa fondamentale per la Fillea e per la CGIL.
Penso che in questo paese non esistano altre
organizzazioni o associazioni che abbiano un rapporto ed un grado di democrazia
così come avviene nel sindacato nella CGIL.
Abbiamo eletto 58 delegati sulla base del rapporto
iscritti – delegati 1 a 50
preoccupandoci di rappresentare tutti i luoghi di lavoro, dal piccolo cantiere
al grande impianto fisso, che costituiscono la platea di questa assise
congressuale.
Proprio questa discussione ampia e approfondita sui
documenti mi consente di privilegiare nella mia relazione i problemi della
categoria del lavoro fatto in questi anni e di quello che dobbiamo ancora fare.
Sono stati 4 anni di intenso lavoro, pur tra mille
difficoltà hanno visto l’affermarsi della nostra categoria, una crescita
costante, organizzativa e politica, che ha ottenuto risultati significativi sui
filoni fondamentali dell’occupazione, della difesa dei diritti , della lotta al
lavoro nero e alla evasione contributiva, e sulla applicazione delle normative
sulla sicurezza.
I dati statistici che troverete nella cartella
relativi agli iscritti , all’andamento del settore , all’occupazione, alla
struttura d’impresa, confermano un trend positivo del settore negli ultimi anni
che anche per il 2001 si attesta intorno ad una crescita nazionale del 2,5 %.
Il dato significativo è rappresentato dall’andamento
del numero dei lavoratori di età compresa tra i 18 e i 35 anni , e quello dei
lavoratori tra i 36 e i 50 anni ed oltre; il 1° è in netta diminuzione, infatti
il calo è di circa il 40%, il 2° è in leggero aumento.
E’ allarmante il fatto che i giovani si allontanino
sempre più dal settore edile.
Dobbiamo chiederci perché, cercherò in seguito di
dare una spiegazione.
I dati che invece si riferiscono alle imprese ,
mettono in evidenza una notevole frammentazione delle imprese medio-grandi
rispetto ad un aumento delle piccole realtà imprenditoriali del settore.
Infatti, le imprese con un numero di addetti tra 1 e
5, in questi ultimi anni è quasi raddoppiato, mentre quelle con un numero di
addetti tra 6 e 10 si è quasi dimezzato, è addirittura le imprese con un numero
di addetti superiore a 10 sono diminuite quasi del 80%.
Infine il dato che riguarda l’andamento della
sindacalizzazione del settore vede in questi ultimi anni una decisa crescita.
Negli anni ‘95-‘96 c’è stato un calo dei lavoratori
iscritti al sindacato, ma poi grazie ad un costruttivo lavoro unitario, si è arrivati oggi ad un tasso di
sindacalizzazione degli iscritti in
Cassa Edile intorno al 75%, uno dei più alti in Italia.
Questo ci ha permesso di privilegiare un lavoro
politico di attenzione e di proposte su temi scottanti della categoria, quali
lavoro nero , sicurezza, evasione contributiva ed iniziative specifiche per
l’occupazione, come la presentazione del Libro Bianco di tutte le opere
bloccate nel convegno del 1995.
Una ripresa
del settore tra luci ed ombre.
Aumenta l’occupazione, aumenta il lavoro nero ed
irregolare, diminuisce il grado di tutela dei lavoratori.
Lavoro nero che si attesta ancora intorno al 40%
nonostante tutto l’impegno profuso anche attraverso la costituzione
dell’osservatorio sugli appalti costituito in Prefettura.
Si sgretola la struttura d’impresa su 1715 imprese
nell’anno 2000, l’87% Ha un numero di addetti compresi tra 1 e 5.
Questo rende più difficile il nostro lavoro, sia
rispetto il proselitismo sia rispetto la tutela dei diritti, sia per la
sicurezza.
Il
lavoro nero , l’evasione contributiva, la sicurezza sui cantieri , sono state
la costante dell’impegno senza sosta con caparbietà, con sacrifici della Fillea
e della FLC.
La costituzione
dell’osservatorio in Prefettura vede presenti allo stesso tavolo la FLC ,
l’Associazione Costruttori, l’INPS, l’INAIL , l’ASL, l’Ispettorato del Lavoro,
ha segnato un punto importante , credo il primo in Italia per dare una risposta
vera , un segno tangibile che ha portato risultati molto importanti sia sul
versante della lotta al lavoro nero e
all’evasione, sia come strumento di monitoraggio e di controllo degli appalti ,
sia per l’applicazione delle normative sulla sicurezza.
A questo proposito il nostro pensiero va allo scomparso Prefetto di Avellino , Dott.
Stranges, che ha creduto molto all’attivazione dei questo strumento ed il
ringraziamento all’attuale Prefetto e al suo vice, Dott. Napolitano, che ne
hanno garantito la continuità e che ringrazio per la presenza.
Così come voglio pubblicamente in questo congresso
dare atto agli enti presenti nell’osservatorio e alle forze dell’ordine per
l’impegno profuso e la serietà con cui hanno lavorato insieme a noi spesso
anche con confronti aspri ma sempre tesi a costruire un rapporto di reciproco
rispetto e collaborazione per un obiettivo comune.
Le decisioni assunte dall’osservatorio come quella
del bando di appalto tipo inviato a tutte le stazioni appaltanti , a quella
ultima relativa al monitoraggio dei programmi annuali e triennale delle opere
pubbliche approvati dalle amministrazioni locali, ci consente di continuare
ancora un lavoro di qualità ed un impegno che ci stimola a fare sempre di più e
meglio.
Nonostante
tutto ciò ritengo che possiamo fare di più e che su questo tema non bisogna mai abbassare la guardia , la vita di un lavoratore
vale più di ogni altra cosa è un segno di civiltà oltre che di impegno civile e
politico rendere i luoghi di lavoro più sicuri.
Perciò
ritengo diventa importante mantenere cadenze costanti delle riunioni dell’osservatorio
sia per continuare la lotta al lavoro nero sia per un confronto con le stazioni
appaltanti come quelli già programmati con il Comune di Avellino, con la
Provincia, con IACP.
E’ l’occasione per verificare e conoscere la
programmazione, i tempi di appalto e di cantierizzazione di opere significative
come il secondo lotto della città ospedaliera, la palazzina degli uffici e le
iniziative relative al proget finanzing , come ad esempio la piscina, i
parcheggi, la gestione cimiteriale, cosi come verificare con IACP come si
spendono i 160 miliardi deliberati dalla giunta regionale per realizzare
alloggi da destinare ai cittadini e per chiudere definitivamente la vicenda dei
prefabbricati a 20 anni dal terremoto e i programmi della provincia per i prossimi
anni.
Siamo interessati alle idee innovative proposte
dall’architetto Gregotti per il piano regolatore della città e alla idea del
sindaco Di Nunno di fare di Avellino una città giardino.
La FLC a suo
tempo ha espresso con un documento la propria posizione , riteniamo opportuno
un confronto insieme a CGIL , CISL e UIL per una verifica nel merito e per una
iniziativa comune.
Così come rilanciamo anche dal nostro congresso la
proposta già avanzata dalla FLC nel convegno del 20 novembre scorso di un tavolo di concertazione coordinato
dall’Amministrazione Provinciale che metta insieme sindacati, imprenditori,
stazioni appaltanti e sindaci interessati per l’elaborazione e la verifica di
tutte le occasioni relative a grandi infrastrutture .
Ritengo opportuno così come già hanno fatto i
colleghi della Filca e della Feneal nei propri congressi , avanzare alcune proposte di merito:
-
completare
la Contursi –Lioni;
-
finanziare e appaltare
la strada Lioni – Grottaminarda e la Cervinara - Pianodardine;
-
accellerare
la realizzazione della Taurano – Monteforte;
-
la
definizione della terza corsia del tratto Fisciano – Avellino;
-
completare
il collegamento Calitri – Zona Industriale;
-
definire
e completare interventi strutturali a Quindici e a Cervinara e oggi si aggiunge
Montoro dopo le ultime alluvioni;
-
prevedere
un monitoraggio di tutto il territorio per quanto attiene a rischi di frane;
-
completare
l’appalto per il raddoppio della Galleria Pavoncelli;
-
definire
la possibilità reale per il terzo casello ad Avellino.
Diventa perciò indispensabile mettere in piedi
questo tavolo perché sono queste opere ed altre che si possono definire e
progettare a fare la differenza per un salto di qualità e per uno sviluppo
concreto per la nostra Irpinia oltre che a creare nuove occasioni di lavoro per
i lavoratori e per le imprese.
Saremo anche curiosi di sapere che fine hanno fatto
i tanti sbandierati patti territoriali , i contratti d’area, i distretti
industriali , strumenti moderni di programmazione dal basso che hanno visto
l’impegno convinto del sindacato.
Va ripresa
tuta la partita programmando una iniziativa unitaria di CGIL, CISL e UIL per
una verifica nel merito dello stato delle cose , noi siamo pronti a fare
la nostra parte.
Sul versante
della sicurezza.
Altro punto centrale della nostra iniziativa in
questi ultimi anni che con lo sciopero regionale del 13 luglio e la sua ottima
riuscita ha visto il momento più alto dell’iniziativa della FLC.
Abbiamo presentato a base dello sciopero una
piattaforma chiara, precisa fatta di proposte e obiettivi concreti rivolta alle
imprese , alle loro associazioni , all pubblica amministrazione , agli enti
appaltanti , alla Regione Campania.
Siamo stati una delle pochissime regioni in Italia,
forse l’unica, che si è spesa con uno sciopero generale su di un punto così
delicato per la nostra categoria, facendo un salto di qualità nella proposta e
nella elaborazione , e portando a sintesi regionale tutte le esperienze e le
iniziative messe in campo ad Avellino e nelle altre province.
Voglio ricordare
solo alcuni punti qualificanti di quella piattaforma:
-
l’applicazione
rigorosa dei decreti legislativi 626, 494 e 528 di tute le normative collegate
alla prevenzione e alla sicurezza;
-
rafforzare
e diffondere l’informazione per tutti i lavoratori sui sistemi di prevenzione e
di valutazione del rischio;
-
garantire
tutte le forme di collaborazione per gli RLS con i preposti aziendali e con i
coordinatori ai piani di sicurezza;
-
definire
rapidamente le intese e gli accordi necessari che permettano l’effettiva
elezione degli RLS territoriali ed
aziendali;
-
assicurare
una piena responsabilità dell’azienda committente con le ditte appaltatrici
sulle questioni della sicurezza rafforzando il livello di controllo e di
vigilanza sanzionatorio fino alla rescissione immediata del contratto in
presenza di violazioni delle norme;
-
pretendere
dagli enti appaltanti ai sensi della 494 la stima dei costi delle misure di
sicurezza, non in maniera forfettizzata ma attraverso al computo metrico legato
alle reali fasi di lavoro;
-
un
forte impegno ed un salto di qualità culturale di tutte le aziende associate e
non per il rispetto di tutte le normative sulla sicurezza.
Alla Regione Campania abbiamo chiesto ed ottenuto un
tavolo regionale che si riunirà nei prossimi giorni per definire una legge
regionale per la sicurezza, così come vi sono esperienze in altre regioni, a
partire dalla regione Toscana.
Predisporre norme sanzionatorie fino al ritiro dei
finanziamenti regionali in caso di inosservanza delle norme relative alla
sicurezza, inserire nelle leggi regionali sui lavori pubblici clausole
vincolanti concernenti la sicurezza e la regolarità.
Agli enti preposti chiediamo una continuità
nell’impegno profuso per ottenere nuovi risultati a questo punto diventa
importante dare una risposta alle carenze di personale.
Voglio ora affrontare il rapporto con la nostra
controparte che in questi anni si è contraddistinta con momenti di
concertazione concreta e positiva anche se quasi obbligata come nella gestione
degli enti bilaterali , a momenti difficili e di contrasto come quelli sulla
contrattazione.
Per stare all’attualità il prossimo 23 novembre è in
programma uno sciopero generale di 8
ore dei lavoratori edili , fa parte del pacchetto definito dalla FLC Nazionale
di 10 ore di sciopero da tenersi entro il 30 novembre a seguito della rottura
del tavolo di trattative sulla contrattazione di secondo livello e sulla
definizione del tetto per la contrattazione integrativa.
Le richieste avanzate dalla FLC di £ 137.000 per la
parte economica del secondo biennio e di £ 90.000-100.000 per l’elemento
economico territoriale pari all’11% nel rispetto dell’accordo del 23 luglio
atto a recuperare la differenza tra inflazione reale e inflazione programmata
ha trovato un atteggiamento intransigente e di netta chiusura da parte
dell’Associazione Nazionale Costruttori nonostante il suo stesso presidente e i
dati ISTAT confermano una forte ripresa del settore negli ultimi anni che per
il 2001 si attesta intorno al 2.5%.
E’ sbagliato a nostro avviso far pesare sul tavolo
di trattative elementi esterni di provvedimenti governativi in materia di
lavoro sommerso e richieste di decontribuzione che non possono essere posti
come pregiudiziale per la continuità delle trattative .
Gli imprenditori hanno tentato da soli di poter
ottenere risultati dal un governo amico ma sono rimasti delusi, anzi c’è stato
un taglio di 5000 miliardi per la sicurezza.
Non possono pensare oggi di utilizzare i tavoli dei
contratti in modo strumentale e ricattatorio nei confronti del governo
coinvolgendo il sindacato.
La contraddizione sta anche nel fatto che su altri
tavoli si sono già chiusi contratti come quelli del cemento con le medesime
richieste e per gli altri settori le trattative proseguono.
Il patronato non può chiedere mano libera ed
ulteriore flessibilità in un settore dove di flessibilità ce n’è fin troppa,
per questi motivi il 23 novembre faremo sentire con forza la nostra voce
chiamando allo sciopero tutti i lavoratori edili con una manifestazione regionale che terremo a Napoli con presidio nei pressi
della sede regionale dell’associazione costruttori.
Questo sarà il primo nostro impegno subito dopo il
congresso, impegno che non potrà fallire.
Per quanto attiene
alla contrattazione integrativa nei prossimi giorni presenteremo la
piattaforma unitaria e chiediamo da
subito di avviare un confronto con l’associazione costruttori di Avellino con
l’obiettivo di aiutare lo sblocco del tavolo nazionale ed arrivare in tempi
brevi alla firma dell’integrativo provinciale.
Questa sarà la prima occasione per verificare la
disponibilità concreta dell’ANCE a confrontarsi e a realizzare obiettivi che ci
hanno visto impegnati in questi ultimi anni.
Lavoro nero , sicurezza, diritti , evasione
contributiva, definizione di un ruolo diverso degli enti paritetici dal
documento unico di regolarità contributiva ai meccanismi premiali per le
imprese dovranno essere i punti principali sui quali continuare l’esperienza
positiva già sperimentata con lo scorso integrativo.
Rilancio della formazione e della Scuola Edile,
potenziamento dell’esperienza positiva del CPT e degli RLST, garantendone le
risorse necessarie.
La FLC e per mantenere l’unicità delle Casse Edili
dando spazio alle altre associazioni artigiane così come previsto
dall’accordo nazionale.
Siamo per valorizzare e ripetere l’esperienza
positiva e la disponibilità delle associazioni artigiane che ci hanno portato
alla firma dell’integrativo provinciale nella scorsa tornata contrattuale.
Per quanto mi riguarda ad Avellino ci sono le
condizioni per garantire negli enti una adeguata rappresentatività di tutte le
parti in campo attraverso un confronto che porti alla presenza delle altre
associazioni nella gestione degli enti, oltretutto i dati presenti nella Cassa
Edile sono inequivocabili.
La FLC ha dato la disponibilità alle altre
associazioni nel momento in cui hanno firmato l’integrativo provinciale come ha
fatto la CNA che per noi era il punto pregiudiziale.
A questo proposito ritengo utile su tutte le
questioni che prima ho posto , rilanciare anche da questo congresso la proposta della FLC per un patto d’azione
da realizzare nella nostra provincia tra gli imprenditori edili, industriali,
artigiani e cooperative , che abbia come punto centrale il rispetto su
tutto il territorio provinciale e per
tutte le imprese degli impegni che assumiamo con la contrattazione provinciale.
Chiediamo con forza e convinzione una svolta
concreta e visibile sul versante del rispetto dei lavoratori e dei loro diritti
, della lotta al lavoro nero e irregolare , dell’applicazione delle normative
sulla sicurezza .
Siamo pronti e disponibili a schierarci a fianco
delle imprese serie , siamo pronti ad aiutare una crescita qualitativa e
tecnologica del sistema di imprese irpine per costruire un futuro di qualità
per i lavoratori e per le imprese.
Voglio brevemente richiamare lo sciopero del 16 novembre della Fiom , dei lavoratori
metalmeccanici, che ha visto una grandissima partecipazione alla manifestazione
di Roma, per sottolineare tra l’altro
l’urgenza di una legge sulla rappresentanza.
I metalmeccanici hanno portato in piazza problemi di
democrazia e di rispetto degli accordi sottoscritti il 23 luglio per la difesa
e la tutela dei salari e dei diritti dei lavoratori, che sono a base anche del
nostro sciopero del 23 novembre.
In questo stesso giorno si tiene il Direttivo
Nazionale della CGIL per una verifica
degli incontri avuti con il governo , e non si esclude la possibilità
che la CGIL possa proclamare da sola lo sciopero generale se non si modificano
le posizioni del governo dalla finanziaria al Libro Bianco di Maroni alle
richieste della delega sulle pensioni.
C’è una novità in questi ultimi giorni che vede
anche la UIL pronta a proclamare lo sciopero generale .
Ci auguriamo che nelle prossime ore tutto il sindacato
unitariamente possa trovare l’intesa per arrivare ad uno sciopero generale unitario.
Il rapporto con il governo e con il patronato è
giunto ad un punto molto delicato e difficile.
La CGIL ha sempre giudicato i governi sulla base
delle loro scelte , lo abbiamo fatto con i governi di sinistra anche quando a
guidarli c’era il compagno Massimo D’Alema, sono note a tutti le prese di
posizione , forti ed aspre, del compagno Cofferati nei confronti di alcune
scelte dei governi di sinistra e dello stesso D’Alema.
Questo ci consente con forza e coerenza di essere
duri e critici con le scelte del governo Berlusconi assunte in questo primo
scorcio di legislatura .
Per noi è fin troppo chiaro il tentativo di questo
governo di mettere in difficoltà , di stringere in un angolo, il sindacato ed
in particolare la CGIL.
Le scelte effettuate dall’eliminazione della tassa
sulle concessioni all’abolizione del reato per falso in bilancio, alle
rogatorie internazionali, con chiari vantaggi solo per il signor Berlusconi,
l’attacco alla sanità pubblica , allo stato sociale, le deleghe chieste sulle
pensioni, lo smantellamento della riforma scolastica, il progetto di far
diventare l’Italia un grande cantiere
con il tentativo di mettere in discussione la Legge Merloni, per avere mano
libera sugli appalti, senza nessun vincolo e di nessun tipo e l’abolizione
dell’art.18 per avere mano libera sui licenziamenti , fanno intendere
chiaramente qual è il progetto di questo governo e quali sono i rischi per i
lavoratori.
La manovra economica preparata da questo governo con
la legge finanziaria e con il provvedimento dei 100 giorni è inefficace ed
iniqua, inefficace perché tutto si basa su ipotesi di entrate poco credibili,
dalla crescita del PIL, alla vendita degli immobili pubblici.
A questo si aggiunga la mancanza di interventi
anticongiunturali , dagli investimenti in infrastrutture, al sostegno ai
consumi, agli investimenti di ricerca.
Nella finanziaria mancano interventi nei confronti
del Mezzogiorno , c’è un taglio dei trasferimenti agli enti locali, la
riduzione degli investimenti previsti per la scuola e l’università e quella
della copertura necessaria per i contratti pubblici.
La CGIL ritiene questa manovra iniqua.
Se l’intervento sulle pensioni al minimo è quello
per l’aumento delle detrazioni per i figli a carico, possano apparire come
scelte di attenzione nei confronti delle fasce più deboli, in realtà l’impianto
complessivo della manovra testimonia l’uso di un principio di discriminazione
nelle scelte.
Vengono favoriti i ceti abbienti e gli evasori ,
mentre con l’abbandono della riduzione prevista per le aliquote medio-basse
dell’Irpef e la mancata restituzione del Fiscal drag, vengono redistribuite
all’interno delle famiglie meno risorse di quante già distribuite dalla
precedente finanziaria.
Questo è il giudizio inequivocabile della CGIL su
tutto ciò non staremo a guardare , siamo pronti anche per lo sciopero generale
, siamo in una fase delicata della vita del paese e per il futuro del
sindacato.
Sapremo rispondere a questo attacco e al tentativo
di scardinare la forza e le conquiste ottenute con tanti anni di lotta.
Nello stesso modo risponderemo alle posizioni del
patronato su flessibilità , gestione del mercato del lavoro, contrattazione e
attacco ai diritti dei lavoratori.
Le posizioni
della Confindustria , a partire dal manifesto di Parma , guarda caso sono in perfetta
linea con quelle di questo governo.
Il
patronato con arroganza chiede al governo l’esigibilità delle cambiali firmate
durante la campagna elettorale.
Per questi motivi riteniamo molto importante la
riuscita degli scioperi programmati in queste ultime settimane dalla scuola ai
metalmeccanici al pubblico impiego allo
sciopero degli edili previsto per il 23 novembre.
Ritornando alla categoria vorrei affrontare alcuni
aspetti relativi agli enti paritetici, ringraziando da subito con sincerità la
disponibilità dei direttori che ci hanno fornito materiale prezioso che
troverete nelle cartelle dal quale si evince con chiarezza l’attività positiva
svolta in questi anni e la loro funzionalità nell’erogazione dei servizi.
Materiale che ci torna utile anche per il confronto
in atto con l’associazione costruttori , per capire meglio come possiamo ancora
migliorare la qualità dei servizi offerti.
Colgo anche l’occasione per ringraziare i presidenti
e i direttori presenti al nostro congresso , prassi questa consolidata che
denota l’attenzione ed il rispetto reciproco per il lavoro che in questi anni
abbiamo svolto insieme.
Posso dire con un pizzico di orgoglio che abbiamo
realizzato buona parte degli obiettivi che in questi anni ci siamo dati e che
oggi i nostri enti sono piccoli gioielli che dobbiamo difendere e dargli sempre
maggiore funzionalità.
Ci sono tutte le condizioni per continuare su questa
strada , infatti è in atto proprio in questi giorni un confronto positivo tra
le parti , per un esame particolareggiato e di approfondimento per ogni singolo
ente che spero ci porterà al più presto ad un accordo capace di migliorare le
prestazioni a favore dei lavoratori e delle imprese.
Per questi
motivi e per essere in sintonia con le proposte avanzate nei congressi di Filca
e Feneal , mi sento di confermare la disponibilità già data da parte della
Fillea per trovare le soluzioni più opportune che portano ad un accorpamento
della scuola e del CPT.
Questo
dentro un progetto di rilancio complessivo degli enti .
Diventa
molto importante che tutto avvenga con chiarezza e trasparenza delineando i
ruoli di ognuno , le loro specificità e risolvendo a priori le difficoltà
finanziarie del CPT, confronto tra l’altro già in corso , che mi auguro porterà
ad un esito positivo.
Per quanto
attiene alla formazione ritengo deve essere l’architrave per un futuro cantiere di
qualità ( parola d’ordine del nostro
congresso) questa è la risposta più forte che possiamo dare oggi ai processi
disgregativi del settore, per mettere i lavoratori edili nella condizione di
starvi dentro senza subirli e alle imprese di avere forze e competenze per
affrontare il nuovo.
L’impoverimento del valore professionale del lavoro
a mio avviso non è solo un danno per l’impresa, esso rappresenta un diritto negato al lavoratore , il diritto di
crescere e autorealizzarsi sul lavoro .
La formazione rappresenta per questo uno dei terreni
moderni e avanzati dell’iniziativa sindacale e di confronto con le controparti.
Bisogna aver più coraggio , osare di più,
sperimentare forme nuove di formazione , far crescere l’interesse oltre che nei
lavoratori anche nella nostra imprenditoria che giustamente ha il diritto di pretendere di più dalla
Scuola Edile, ma deve crederci di più.
Questo diventa essenziale per qualsiasi discorso.
Alcuni punti di confronto potrebbero essere la
formazione e l’ingresso , l’apprendistato , per il quale rischiamo di perdere
una occasione concreta con la Regione Campania se non vengono superate le
attuali difficoltà all’interno dell’ANCE.
La lettera inviata ai presidenti di tutte le scuole
edili da parte dell’associazione regionale non va nella direzione giusta.
La formazione per l’obbligo , nel quadro della riforma
dell’obbligo scolastico e universitario.
La formazione continua , intendendo la stessa come
concretizzazione dell’impegno per la realizzazione di uno sviluppo visibile
della carriera professionale e come miglioramento della qualità della stessa
impresa.
La formazione per la sicurezza , per realizzare gli
obblighi contrattuali ed estenderli anche attraverso la ricerca di
finanziamento pubblico aggiuntivo, che possa rafforzare le iniziative già in
corso in sinergia con il CPT, un sistema di anagrafe di crediti formativi
erogati ai lavoratori.
Questo per evidenziare solo alcuni filoni sui quali
possiamo lavorare .
-
CPT
Lo stesso dicasi per il CPT , 10 anni di lavoro che
ci hanno visto crescere, diventare punto di riferimento qualificato per tante
imprese e per tanti lavoratori.
Le professionalità acquisite in questi anni dai
nostri tecnici, convenzionati e gli RLST, ci consentono di lavorare per un
ulteriore salto di qualità, affermando e rafforzando la presenza sui cantieri
sia di consulenza alle imprese che di formazione ai lavoratori.
Questo è indispensabile per far crescere sempre più
anche nella nostra provincia la cultura della sicurezza e abbattere i rischi di
infortuni e di morti bianche.
Solo un dato, nel 2000 abbiamo avuto 11 lavoratori
morti.
Voglio dire ancora con chiarezza che per la Fillea
non si può tornare indietro rispetto ai risultati positivi raggiunti dal CPT.
Il CPT deve diventare per tutti noi uno strumento
indispensabile e insostituibile, insieme agli enti preposti per l’affermazione
delle normative sulla sicurezza in tutti i luoghi di lavoro e per un salto di
qualità del settore.
Parlando della
Cassa Edile
il nostro pensiero va subito all’amico Gabriele che non c’è più , che ha speso
la sua vita per l’affermarsi della Cassa Edile di Avellino a cui va il nostro
ringraziamento.
Con il nuovo direttore vi è stata una svolta
importante , il nuovo regolamento, i nuovi compiti che il contratto nazionale
di lavoro demanda alla cassa , non ultimo la previdenza integrativa , il
modello unico di denuncia, la costituzione di un osservatorio sugli appalti, ci
richiamano ad un ulteriore impegno.
La professionalità e l’impegno dei dipendenti ai
quali va dato atto e lo abbiamo fatto anche con il giusto riconoscimento da
completare per quanto attiene agli ultimi assunti , ci da la possibilità di
essere fiduciosi per il futuro.
La discussione ormai in stato avanzato sulla
possibilità di avere un nuovo programma di informatizzazione che può riguardare
tutta la regione Campania potrà consentirci di raggiungere nuovi risultati ed
avere sempre di più una Cassa Edile efficiente al servizio delle imprese e dei
lavoratori.
Voglio anche con convinzione affermare che la
posizione super partes dimostrata in questi anni dal direttore è una garanzia
per noi e per gli imprenditori che ci
consente di affrontare i problemi che giustamente il direttore ci pone con fiducia e consapevolezza.
Ritengo che senza drammi a questo proposito vanno
affrontati eventuali aggiustamenti legati alle percentuali di versamento da
parte delle imprese così come abbiamo scritto nell’integrativo e per avere
maggiore garanzia e certezza nella gestione delle prestazioni per il prossimo
futuro.
La lealtà e la correttezza, il senso di
responsabilità ,ci deve consentire nei prossimi mesi di affrontare tutti questi
problemi in un confronto franco e sereno , teso a realizzare sempre maggiori
risultati.
Anche attraverso una gestione attenta, oculata degli
enti cosi come lo è stato fino adesso, possiamo costruire le basi per un futuro
più certo, più sicuro per il nostro settore, per i lavoratori e per
l’imprenditoria irpina.
Tornando alla nostra categoria vorrei brevemente
tracciare la situazione degli altri settori.
Per ciò che attiene la partita contrattuale è stato firmato il contratto del cemento con
l’accettazione della richiesta avanzata dalla FLC Nazionale di £ 137.000 in
rispetto di quanto stabilito dall’accordo del 23 luglio.
Per gli altri settori , legno, laterizi, lapidei,
calce e gesso, sono tuttora in corso i tavoli di trattative.
La Fillea ha organizzato in questi anni una buona
presenza nel settore del legno, a cominciare dalla Novolegno Gruppo Fantoni,
con una significativa presenza di iscritti e con due compagni all’interno dello
RSU.
Questo grazie all’impegno dei compagni presenti a
questo congresso ed in particolare al lavoro capillare e alla fiducia che il compagno Russo
Vincenzo ha saputo conquistare con il lavoro profuso all’interno dell’azienda
nei riguardi dei lavoratori.
In questo stabilimento abbiamo avuto significative
esperienze di contrattazione sul premio di risultato e su altri aspetti
importanti , a cominciare dall’ambiente di lavoro.
Importante è anche la presenza solo della Fillea
all’interno dell’azienda Urciuoli, dove invece scontiamo qualche difficoltà
nella contrattazione di secondo livello e in altri piccoli stabilimenti.
Abbiamo una significativa presenza nel settore dei
laterizi al Laterificio Irpino dove
abbiamo anche qua rinnovato l’accordo per il premio di risultato.
Così come siamo presenti all’Ilas di S. Martino con
qualche problema di contraddizione dentro la FLC che non ci consente di portare
avanti una contrattazione di qualità e grazie alle nostre divisioni ne giova
l’azienda.
Abbiamo il dovere di risolvere al più presto i
problemi all’interno di questo stabilimento per dare maggiori garanzie ai
lavoratori nel rispetto dei loro diritti.
Non molto significativa è la presenza negli altri
settori anche per la scarsità di aziende
presenti sul territorio provinciale.
Complessivamente ritengo abbiamo fatto un buon
lavoro in questi anni che ci consente una buona presenza in tutto il comparto
delle costruzioni.
Possiamo fare invece di più nel settore del legno
perché dagli ultimi dati INPS risultano nella nostra provincia molte aziende
anche se di piccola dimensione che non sono sindacalizzate, è possibile
elaborare per questo comparto un progetto specifico anche come FLC.
- Unità
sindacale
Cari compagni posso affermare con orgoglio e con
forza che tutto questo scenario che ho delineato , i risultati ottenuti , la crescita
organizzativa e politica , il rispetto conquistato nei confronti delle
istituzioni e delle stesse nostre controparti , è stato possibile grazie ad un
livello di rapporti unitari molto avanzato e consolidato che trova pochi eguali
sul territorio regionale e nazionale ( e non esagero) , il compagno Righi potrà
confermare quanto ho detto.
Questo congresso , il congresso della Filca, il
congresso della Feneal, hanno delineato in modo inequivocabile le nostre
strategie , gli obiettivi, le proposte su cui lavorare per i prossimi anni in
modo unitario.
I 4 anni trascorsi sono stati caratterizzati da
tantissime iniziative di piccolo e di grande respiro ma sempre in modo
unitario.
Come in tutte le buone famiglie anche tra noi ci
sono stati sporadici momenti per la verità di divisione sempre superati nel
rispetto tra noi , tra le nostre idee e mettendo al primo posto gli interessi
dei lavoratori e l’obiettivo di costruire una FLC sempre più unitaria ,
rappresentativa, forte, capace di tutelare i diritti dei lavoratori e nel
rispetto della loro dignità.
Posso affermare che spesso siamo stati punto di
riferimento nei momenti difficili tra i rapporti fra organizzazioni per aiutare
e fare passi avanti sul terreno dell’unità sindacale anche per la stessa
CGIL,CISL e UIL di Avellino .
Abbiamo
siglato in questi anni accordi unitari significativi sul terreno
politico ed organizzativo che ci hanno consentito di impegnarci su
significative vertenze e di essere propositivi su tutti gli aspetti che interessavano
il nostro settore e la nostra provincia.
La Fillea-CGIL conferma anche in questo congresso la
scelta di consolidare sempre di più l’unità tra la Fillea, la Filca e la
Feneal, l’importante è che nel confronto tra di noi nel lavoro quotidiano
ognuno sappia rinunciare ad un pizzico di orgoglio di organizzazione per
metterlo a disposizione di strategie unitarie e ponendo al centro i lavoratori
, la difesa dei loro diritti , la loro dignità .
L’ultima parte
della mia relazione sicuramente non per importanza vorrei dedicarla alla nostra
organizzazione, alla CGIL e alla Fillea.
Siamo in un congresso ed è giusto fare un bilancio
anche dei rapporti tra noi , dei rapporti con la CGIL , delle cose positive e
delle cose che non sono andate bene, degli errori commessi, tutto ciò con uno
spirito costruttivo per fare di più e meglio .
Con amarezza posso affermare che i rapporti con la
CGIL non hanno mai avuto , in tutta la mia vita sindacale che è molto lunga,
momenti così bassi così come in questi 4 anni.
Potrei scrivere un libro su tutto quello che la
categoria ha dovuto sopportare sul terreno politico , organizzativo di attacchi
personali tendenti a screditare la
categoria nel suo gruppo dirigente , voglio riportare in questo congresso a
tutti voi questa esperienza estremamente negativa con la speranza che non si
ripeta mai più dentro la nostra organizzazione .
La Fillea è stata oggetto di un tentativo di
isolamento , dico tentativo perché non è riuscito, esclusa dalla partecipazione
alla vita politica e organizzativa della CGIL.
Mai un confronto o scontro politico di merito sulle
tante iniziative che in questi anni abbiamo messo in piedi .
Solo e sempre attacchi personali “ miserie umane”
mai una presenza ad un nostro direttivo, ad una nostra iniziativa e pure ne
abbiamo fatte tante quindi il coraggio di confrontarsi .
A volte ho avuto l’impressione di non trovarmi
dentro la CGIL e per me che sono stato
sempre un uomo di organizzazione questo mi ha pesato molto.
Gli attacchi sono iniziati subito dopo il congresso
del ’96 abbiamo accettato o dovuto accettare l’imposizione di pagare un
compagno , che stiamo ancora pagando , chiamato dalla CGIL e per sua scelta a
lavorare nella segreteria della confederazione “lavoro che per quanto mi riguarda ha svolto molto
bene”.
Questo ha imposto alla categoria sacrifici enormi
sul piano finanziario perché ci siamo trovati solo in 2 compagni a dover
garantire il lavoro giornaliero sulle questioni politiche , organizzative , di
proselitismo, di gestione degli enti , di presenza sui cantieri , di contrattazione
negli impianti fissi e di rapporti con
le controparti.
Questo gruppo dirigente comunque è riuscito ad
andare avanti con la forza di chi ha ragione, di chi comunque deve garantire un
punto di riferimento per la tutela e la difesa dei diritti di tanti lavoratori
.
Non si può dirigere la CGIL con un settarismo senza
pari, facendo prevalere rancori e odi personali dopo aver concluso un confronto
aperto e democratico in una assise congressuale o su altri terreni di
confronto.
Il segretario di una camera del lavoro o di un’altra
struttura a mio avviso deve porsi e sforzarsi di essere il segretario di tutti
facendo sempre prevalere gli interessi dell’organizzazione e le ragioni
politiche e organizzative .
Uno dei tanti episodi .
Nell’ultimo direttivo della CGIL quello di passaggio
delle consegne al compagno Cutillo il segretario ha fatto una analisi attenta
di tutte le cose positive fatte dalle categorie , dai servizi , da tutta la
CGIL, anche se solo un mese prima con una lettera inviata ai membri del
direttivo si era tracciato un quadro desolante di incapacità di tutte le
strutture.
La Fillea che conta circa 3000 iscritti non è stata
mai menzionata ne nel bene ne nel male come se non esistesse, come se non
facesse parte della CGIL di Avellino.
Il compagno Cutillo qui presente è stato testimone
di questo è di tanti altri episodi che non sto qui a raccontarvi.
Allora si sono rafforzate ancora di più le mie
convinzioni che non è da tutti poter essere dirigenti veri di questa grande
organizzazione dove la lealtà , la solidarietà , il rispetto politico e umano
sono i cardini portanti.
Ricordo una volta dopo un confronto aspro avuto con
il segretario della camera del lavoro, la CGIL Regionale e la Fillea Nazionale
erano presenti sia il compagno Righi
che il compagno Cutillo che mi chiese quasi incredulo: “Dimmi la verità, ma
cosa gli hai fatto al segretario della camera del lavoro?”.
Gli risposi con franchezza: “Non lo so, vorrei
saperlo, prova a capirlo tu poi me lo dirai”.
Voglio ringraziare con sincerità e convinzione la
struttura nazionale , in particolare il compagno Andrea Righi che ha vissuto
con noi questa esperienza negativa per il sostegno politico e organizzativo e
per aver creduto in questo gruppo dirigente della Fillea di Avellino.
Grazie ai progetti finanziati dalla Fillea
Nazionale prima con il compagno
Ambrosone che ringrazio vivamente per il lavoro da lui svolto poi con il
compagno Di Capua che con capacità , voglia di lavorare ci hanno permesso di andare avanti , di
ottenere risultati e portare al congresso questa Fillea.
Per questi motivi e per i risultati ottenuti, chiedo
alla struttura nazionale di rifinanziare il progetto di tesseramento che vede impegnato il compagno Tony Di
Capua, sul quale esprimo , insieme a tutta la segreteria, un giudizio
fortemente positivo.
Questa è la realtà della Fillea di Avellino, quello
presente in questa sala è il suo gruppo dirigente che voglio ringraziare con
umiltà e riconoscenza per il contributo che tutti avete dato dentro i luoghi di
lavoro e nei vostri territori che ci hanno portato ad ottenere e a conquistare
obiettivi politici e organizzativi che hanno fatto grande questa categoria .
Peccato per chi ha sprecato una occasione per far
diventare questo gruppo dirigente il nostro lavoro, i nostri risultati
patrimonio di tutta la CGIL.
Diverso oggi fortunatamente è il rapporto con il
compagno Cutillo attuale segretario della Camera del Lavoro, posso assicurarvi
che non abbiamo fatto niente di diverso da quello che facevamo prima .
Ci siamo solo confrontati sulle cose da fare , sul
progetto politico e organizzativo, sugli obiettivi della CGIL e ci siamo trovati subito d’accordo.
Siamo disponibili insieme alla CGIL e ne abbiamo già
dato prova , a ricostruire un reinsediamento della CGIL e delle categorie sul
territorio provinciale reinvertendo la rotta e aprendo una serie di punti di
riferimento, camera del lavoro , leghe , cosi come abbiamo già fatto ,
garantendo la nostra presenza a Calitri, a Castelfranci, a Lioni, a
Grottaminarda, a Montella , a S. Martino, a Cervinara.
Dobbiamo completare il progetto di reinsediamento
rilanciando le strutture già aperte , a cominciare da Ariano, e aprendone altre
la dove ce n’è bisogno.
La Fillea è pronta a fare la propria parte .
Vogliamo continuare a lavorare sul proselitismo con
progetti specifici, con obiettivi mirati, utilizzando tutti i dati a nostra
disposizione a partire da quelli della
Cassa Edile.
La nostra categoria è di quelle che ogni anno
rinnova un terzo dei propri iscritti presentando 600 o 700 deleghe nuove ogni
anno per mantenere i nostri iscritti .
Dobbiamo noi andare dai lavoratori nei piccoli
cantieri , negli impianti fissi, nelle leghe comunali , nelle zone , offrendo
ai lavoratori servizi di qualità e
risposte alle loro richieste, solo così possiamo continuare a crescere.
Voglio anche ringraziare lo SPI CGIL per la
disponibilità di mettere a disposizione proprie strutture e per
l’esperienza comune di apertura insieme
di alcune leghe .
Vogliamo continuare a lavorare insieme alla CGIL , alle altre categorie, alle
strutture di servizio, per avere risultati e per costruire iniziative
significative.
Quella del primo maggio ad Avellino ne è un esempio.
Voglio dare atto al compagno Cutillo per il coraggio
dimostrato di fronte alle difficoltà unitarie di aver insistito con fermezza
per tenere comunque la manifestazione del primo maggio anche se solo come CGIL.
Queste ed altre iniziative messe in cantiere dalla
direzione di Cutillo hanno di nuovo messo in campo la CGIL in questa provincia.
Dobbiamo continuare tutti insieme in un lavoro
collegiale per costruire nuove iniziative , ho già avanzato alcune proposte in
questa relazione come un’iniziativa sulla sicurezza e sugli strumenti
urbanistici della città di Avellino.
Un recupero di lavoro unitario e collegiale ci può
consentire di mettere in campo iniziative significative con la funzione
pubblica ad esempio sulla città ospedaliera, il suo utilizzo e la sanità in
questa provincia.
Un impegno di tutte le categorie a rilanciare la
presenza del patronato nei luoghi di lavoro, un’iniziativa con lo SPI , le
categorie industriali , e i servizi sullo stato sociale, una grande campagna
d’informazione di tutti i lavoratori per far capire bene le scelte del governo
e del patronato.
Dobbiamo lavorare quindi ricostruendo un tessuto
unitario e di rapporti umani dentro la CGIL coinvolgendo tutti i compagni ,
questa è la forza fondamentale per andare avanti.
Giuste sono state le indicazioni date all’ultimo
direttivo dal compagno Cutillo per un rilancio dei servizi e di tutta la CGIL.
Permettetemi adesso a conclusione di questa
relazione di ringraziare i miei più stretti collaboratori, i compagni della
segreteria , il compagno Russo per il lavoro svolto all’interno della Novolegno
e per il contributo dato a tutta la categoria , al compagno Carmine Roberto che
non per sua scelta dopo il grave incidente subito abbiamo collocato all’interno
della cassa edile perdendo così un contributo valido ed essenziale al lavoro
della nostra categoria ma che è continuato con l’apertura della lega di
Castelfranci diventata ormai punto di riferimento per tutti i comuni limitrofi
e per il contributo che continua a darci lavorando dentro la cassa edile.
Un ringraziamento particolare e convinto al compagno
Antonio Famiglietti per l’impegno , la serietà, l’abnegazione al lavoro, le
capacità di contrattazione e di costruire rapporti con i lavoratori dimostrato
in questi anni non ultimo ad esempio l’organizzazione di questo congresso .
Ha dimostrato di essere un dirigente completo,
capace , una risorsa per la Fillea e la CGIL .
Ringrazio l’apparato tecnico della CGIL, la compagna
Laura e la compagna Angela, i compagni dei servizi con i quali abbiamo avuto
sempre un ottimo rapporto costruttivo e di collaborazione , in particolare con
l’INCA, con il suo direttore ed i suoi operatori, ringrazio gli obiettori per
il loro lavoro e la disponibilità che hanno sempre dato alla nostra categoria e
a tutta la CGIL.
Questa è la Fillea , a disposizione di tutta la CGIL
per ricostruire un rapporto di collegialità e di reciproco rispetto, quelli che
ho cercato di delineare in questa relazione sono gli impegni che assumiamo di
portare avanti completare per avere nuovi risultati se questo gruppo dirigente
sarà riconfermato così come io vi chiedo.
In questa CGIL ci sono le forze , le capacità per
andare avanti, i compagni vanno rimotivati, va rispettato il loro lavoro ,
quello finora svolto così come dobbiamo lavorare tutti per inserire forze nuove
che danno nuovo slancio e riqualificano i servizi per metterli a servizio di
tutti i lavoratori per fare questo occorre una discussione seria e serena
dentro il congresso della CGIL, occorre una segreteria snella , senza intrecci,
con un esecutivo che coinvolga tutte le categorie per una direzione autorevole
e collegiale.
Mi permetterete a questo punto di concludere questa
mia relazione richiamando le parole di un grande dirigente di questa
organizzazione che mi colpirono molto quando furono pronunciate nell’undicesimo
congresso della CGIL il 31 maggio del ’96 da parte del compagno Luciano Lama,
parole molto attuali oggi che devono essere la stella polare del nostro lavoro quotidiano: “ Abbiamo sempre cercato di parlare ai
lavoratori come a degli uomini, di parlare al loro cervello , al loro cuore,
alla loro coscienza. In questo modo il sindacato è diventato scuola di
giustizia, ma anche di democrazia, di libertà, ha contribuito ad elevare le
virtù civili dei lavoratori e del popolo”.
Vi ringrazio.