Cari Compagni,

egregi ospiti, rappresentanti delle istituzioni, rivolgo a voi tutti un sentito ringraziamento per aver accettato l’invito a partecipare al XV Congresso Provinciale della Fillea-CGIL di Avellino.

Ringrazio tutti gli enti che hanno fornito il loro contributo scritto, da noi richiesto sulle tematiche della sicurezza che saranno oggetto della discussione di questo congresso.

Era nostra intenzione promuovere un’iniziativa sulla sicurezza nell’ambito di questo congresso, ma poi abbiamo ritenuto opportuno rimandare l’iniziativa per costruirla insieme a Filca e Feneal e a CGIL, CISL e UIL subito dopo le assise congressuali  della UIL e della CGIL per il giusto peso che questo problema riveste per tutto il sindacato.

Questa è una proposta che avanzo da questa sede congressuale alle altre organizzazioni con l’auspicio che la stessa venga accettata.

Questo congresso e quello della CGIL cadono in un momento particolare della vita del nostro paese e del mondo intero.

 

Dopo l’attacco terroristico dell’11 settembre portato all’America nulla sarà come prima in Italia, in Europa e nel mondo intero.

L’Italia è in guerra insieme all’America e alle altre Nazioni per fermare ed estirpare il grave fenomeno del terrorismo per affermare i principi di uguaglianza e  libertà, di democrazia e di pace.

La Fillea non condivide la scelta del parlamento italiano di partecipare alla guerra.

Da questo congresso va la nostra solidarietà all’America e alle vittime innocenti della strage dell’11 settembre, il nostro sostegno ai migliaia di giovani italiani che sono partiti per l’Afghanistan per una guerra da noi mai dichiarata.

L’augurio è che si torni presto alla normalità per affermare la pace bisogna risolvere il problema dello Stato Palestinese e del Medioriente lavorando tutti per un solo obiettivo, quello di garantire la pace, la prosperità, il rispetto dei diritti umani a tutti i popoli del mondo facendo prevalere il confronto politico e l’intervento diplomatico alle dichiarazioni di guerra.

La Fillea-CGIL è contro la guerra, questa guerra che aggiunge vittime innocenti a vittime innocenti e dopo un mese di bombardamenti non si sa bene quale sarà l’esito finale.

Kabul è caduta ma questo sicuramente non ha risolto il problema del terrorismo.

 

Il Congresso Provinciale è l’occasione per fare un bilancio dell’attività e dei risultati ottenuti nei quattro anni precedenti e per noi è stata l’occasione per un confronto ampio con i lavoratori per definire il progetto politico e organizzativo per i prossimi anni.

Arriviamo a questo congresso dopo aver svolto 22 assemblee di cantiere e 8 assemblee di zona.

Abbiamo coinvolto nella discussione  1782 lavoratori su 2877 iscritti al 31/12/2000.

Abbiamo discusso , approfondito e votato i due documenti nazionali posti a base del congresso, con un risultato del 98.37% per il documento di maggioranza che fa capo a Sergio Cofferati, e dell’1.63% per il documento della minoranza che fa capo al compagno Patta.

Voglio chiarire che aver discusso su due documenti non è una novità per la CGIL, ne va letto come una divisione all’interno del gruppo dirigente ma come un fatto positivo di confronto sereno e democratico per affermare proprie convinzioni sulla linea politica con la quale la CGIL si muoverà nei prossimi anni.

Documenti che pur nella diversità su alcuni aspetti hanno un unico comun denominatore  come fare più forte la CGIL per affermare e tutelare sempre di più i diritti dei lavoratori messi in discussione  dal Patronato e dal Governo.

 Su tutto ciò posso affermare che si è sviluppato un dibattito positivo senza mortificare nessuno dando la possibilità a tutti di esprimersi rinsaldando così il nostro rapporto con i lavoratori che è cosa fondamentale per la Fillea e per la CGIL.

Penso che in questo paese non esistano altre organizzazioni o associazioni che abbiano un rapporto ed un grado di democrazia così come avviene nel sindacato nella CGIL.

Abbiamo eletto 58 delegati sulla base del rapporto iscritti – delegati  1 a 50 preoccupandoci di rappresentare tutti i luoghi di lavoro, dal piccolo cantiere al grande impianto fisso, che costituiscono la platea di questa assise congressuale.

Proprio questa discussione ampia e approfondita sui documenti mi consente di privilegiare nella mia relazione i problemi della categoria del lavoro fatto in questi anni e di quello che dobbiamo ancora fare.

 

Sono stati 4 anni di intenso lavoro, pur tra mille difficoltà hanno visto l’affermarsi della nostra categoria, una crescita costante, organizzativa e politica, che ha ottenuto risultati significativi sui filoni fondamentali dell’occupazione, della difesa dei diritti , della lotta al lavoro nero e alla evasione contributiva, e sulla applicazione delle normative sulla sicurezza.

I dati statistici che troverete nella cartella relativi agli iscritti , all’andamento del settore , all’occupazione, alla struttura d’impresa, confermano un trend positivo del settore negli ultimi anni che anche per il 2001 si attesta intorno ad una crescita nazionale del 2,5 %.

Il dato significativo è rappresentato dall’andamento del numero dei lavoratori di età compresa tra i 18 e i 35 anni , e quello dei lavoratori tra i 36 e i 50 anni ed oltre; il 1° è in netta diminuzione, infatti il calo è di circa il 40%, il 2° è in leggero aumento.

E’ allarmante il fatto che i giovani si allontanino sempre più dal settore edile.

Dobbiamo chiederci perché, cercherò in seguito di dare una spiegazione.

I dati che invece si riferiscono alle imprese , mettono in evidenza una notevole frammentazione delle imprese medio-grandi rispetto ad un aumento delle piccole realtà imprenditoriali del settore.

Infatti, le imprese con un numero di addetti tra 1 e 5, in questi ultimi anni è quasi raddoppiato, mentre quelle con un numero di addetti tra 6 e 10 si è quasi dimezzato, è addirittura le imprese con un numero di addetti superiore a 10 sono diminuite quasi del 80%.

Infine il dato che riguarda l’andamento della sindacalizzazione del settore vede in questi ultimi anni una decisa crescita.

Negli anni ‘95-‘96 c’è stato un calo dei lavoratori iscritti al sindacato, ma poi grazie ad un costruttivo lavoro unitario,  si è arrivati oggi ad un tasso di sindacalizzazione  degli iscritti in Cassa Edile intorno al 75%, uno dei più alti in Italia.

Questo ci ha permesso di privilegiare un lavoro politico di attenzione e di proposte su temi scottanti della categoria, quali lavoro nero , sicurezza, evasione contributiva ed iniziative specifiche per l’occupazione, come la presentazione del Libro Bianco di tutte le opere bloccate nel convegno del 1995.

 

Una ripresa del settore tra luci ed ombre.

Aumenta l’occupazione, aumenta il lavoro nero ed irregolare, diminuisce il grado di tutela dei lavoratori.

Lavoro nero che si attesta ancora intorno al 40% nonostante tutto l’impegno profuso anche attraverso la costituzione dell’osservatorio sugli appalti costituito in Prefettura.

Si sgretola la struttura d’impresa su 1715 imprese nell’anno 2000, l’87% Ha un numero di addetti compresi tra 1 e 5.

Questo rende più difficile il nostro lavoro, sia rispetto il proselitismo sia rispetto la tutela dei diritti, sia per la sicurezza.

Il lavoro nero , l’evasione contributiva, la sicurezza sui cantieri , sono state la costante dell’impegno senza sosta con caparbietà, con sacrifici della Fillea e della FLC.

 

La costituzione dell’osservatorio in Prefettura vede presenti allo stesso tavolo la FLC , l’Associazione Costruttori, l’INPS, l’INAIL , l’ASL, l’Ispettorato del Lavoro, ha segnato un punto importante , credo il primo in Italia per dare una risposta vera , un segno tangibile che ha portato risultati molto importanti sia sul versante della lotta  al lavoro nero e all’evasione, sia come strumento di monitoraggio e di controllo degli appalti , sia per l’applicazione delle normative sulla sicurezza.

A questo proposito il nostro pensiero va allo scomparso Prefetto di Avellino , Dott. Stranges, che ha creduto molto all’attivazione dei questo strumento ed il ringraziamento all’attuale Prefetto e al suo vice, Dott. Napolitano, che ne hanno garantito la continuità e che ringrazio per la presenza.

Così come voglio pubblicamente in questo congresso dare atto agli enti presenti nell’osservatorio e alle forze dell’ordine per l’impegno profuso e la serietà con cui hanno lavorato insieme a noi spesso anche con confronti aspri ma sempre tesi a costruire un rapporto di reciproco rispetto e collaborazione per un obiettivo comune.

Le decisioni assunte dall’osservatorio come quella del bando di appalto tipo inviato a tutte le stazioni appaltanti , a quella ultima relativa al monitoraggio dei programmi annuali e triennale delle opere pubbliche approvati dalle amministrazioni locali, ci consente di continuare ancora un lavoro di qualità ed un impegno che ci stimola a fare sempre di più e meglio.

 

Nonostante tutto ciò ritengo che possiamo fare di più e che  su questo tema non bisogna mai abbassare la guardia , la vita di un lavoratore vale più di ogni altra cosa è un segno di civiltà oltre che di impegno civile e politico rendere i luoghi di lavoro più sicuri.

Perciò ritengo diventa importante mantenere cadenze costanti delle riunioni dell’osservatorio sia per continuare la lotta al lavoro nero sia per un confronto con le stazioni appaltanti come quelli già programmati con il Comune di Avellino, con la Provincia, con IACP.

 

E’ l’occasione per verificare e conoscere la programmazione, i tempi di appalto e di cantierizzazione di opere significative come il secondo lotto della città ospedaliera, la palazzina degli uffici e le iniziative relative al proget finanzing , come ad esempio la piscina, i parcheggi, la gestione cimiteriale, cosi come verificare con IACP come si spendono i 160 miliardi deliberati dalla giunta regionale per realizzare alloggi da destinare ai cittadini e per chiudere definitivamente la vicenda dei prefabbricati a 20 anni dal terremoto e i programmi della provincia per i prossimi anni.

Siamo interessati alle idee innovative proposte dall’architetto Gregotti per il piano regolatore della città e alla idea del sindaco Di Nunno di fare di Avellino una città giardino.

La FLC  a suo tempo ha espresso con un documento la propria posizione , riteniamo opportuno un confronto insieme a CGIL , CISL e UIL per una verifica nel merito e per una iniziativa comune.

 

Così come rilanciamo anche dal nostro congresso la proposta già avanzata dalla FLC nel convegno del 20 novembre scorso di un tavolo di concertazione coordinato dall’Amministrazione Provinciale che metta insieme sindacati, imprenditori, stazioni appaltanti e sindaci interessati per l’elaborazione e la verifica di tutte le occasioni relative a grandi infrastrutture .

Ritengo opportuno così come già hanno fatto i colleghi della Filca e della Feneal nei propri congressi , avanzare alcune proposte di merito:

-         completare la Contursi –Lioni;

-         finanziare  e appaltare  la strada Lioni – Grottaminarda e la Cervinara - Pianodardine;

-         accellerare la realizzazione della Taurano – Monteforte;

-         la definizione della terza corsia del tratto Fisciano – Avellino;

-         completare il collegamento Calitri – Zona Industriale;

-         definire e completare interventi strutturali a Quindici e a Cervinara e oggi si aggiunge Montoro dopo le ultime alluvioni;

-         prevedere un monitoraggio di tutto il territorio per quanto attiene a rischi di frane;

-         completare l’appalto per il raddoppio della Galleria Pavoncelli;

-         definire la possibilità reale per il terzo casello ad Avellino.

Diventa perciò indispensabile mettere in piedi questo tavolo perché sono queste opere ed altre che si possono definire e progettare a fare la differenza per un salto di qualità e per uno sviluppo concreto per la nostra Irpinia oltre che a creare nuove occasioni di lavoro per i lavoratori e per le imprese.

Saremo anche curiosi di sapere che fine hanno fatto i tanti sbandierati patti territoriali , i contratti d’area, i distretti industriali , strumenti moderni di programmazione dal basso che hanno visto l’impegno convinto del sindacato.

Va ripresa tuta la partita programmando una iniziativa unitaria di CGIL, CISL e UIL per una verifica nel merito dello stato delle cose , noi siamo pronti a fare la nostra parte.

 

Sul versante della sicurezza.

Altro punto centrale della nostra iniziativa in questi ultimi anni che con lo sciopero regionale del 13 luglio e la sua ottima riuscita ha visto il momento più alto dell’iniziativa della FLC.

Abbiamo presentato a base dello sciopero una piattaforma chiara, precisa fatta di proposte e obiettivi concreti rivolta alle imprese , alle loro associazioni , all pubblica amministrazione , agli enti appaltanti , alla Regione Campania.

Siamo stati una delle pochissime regioni in Italia, forse l’unica, che si è spesa con uno sciopero generale su di un punto così delicato per la nostra categoria, facendo un salto di qualità nella proposta e nella elaborazione , e portando a sintesi regionale tutte le esperienze e le iniziative messe in campo ad Avellino e nelle altre province.

 

Voglio ricordare solo alcuni punti qualificanti di quella piattaforma:

-         l’applicazione rigorosa dei decreti legislativi 626, 494 e 528 di tute le normative collegate alla prevenzione e alla sicurezza;

-         rafforzare e diffondere l’informazione per tutti i lavoratori sui sistemi di prevenzione e di valutazione del rischio;

-         garantire tutte le forme di collaborazione per gli RLS con i preposti aziendali e con i coordinatori ai piani di sicurezza;

-         definire rapidamente le intese e gli accordi necessari che permettano l’effettiva elezione degli RLS territoriali ed  aziendali;

-         assicurare una piena responsabilità dell’azienda committente con le ditte appaltatrici sulle questioni della sicurezza rafforzando il livello di controllo e di vigilanza sanzionatorio fino alla rescissione immediata del contratto in presenza di violazioni delle norme;

-         pretendere dagli enti appaltanti ai sensi della 494 la stima dei costi delle misure di sicurezza, non in maniera forfettizzata ma attraverso al computo metrico legato alle reali fasi di lavoro;

-         un forte impegno ed un salto di qualità culturale di tutte le aziende associate e non per il rispetto di tutte le normative sulla sicurezza.

Alla Regione Campania abbiamo chiesto ed ottenuto un tavolo regionale che si riunirà nei prossimi giorni per definire una legge regionale per la sicurezza, così come vi sono esperienze in altre regioni, a partire dalla regione Toscana.

Predisporre norme sanzionatorie fino al ritiro dei finanziamenti regionali in caso di inosservanza delle norme relative alla sicurezza, inserire nelle leggi regionali sui lavori pubblici clausole vincolanti concernenti la sicurezza e la regolarità.

Agli enti preposti chiediamo una continuità nell’impegno profuso per ottenere nuovi risultati a questo punto diventa importante dare una risposta alle carenze di personale.

 

Voglio ora affrontare il rapporto con la nostra controparte che in questi anni si è contraddistinta con momenti di concertazione concreta e positiva anche se quasi obbligata come nella gestione degli enti bilaterali , a momenti difficili e di contrasto come quelli sulla contrattazione.

Per stare all’attualità il prossimo 23 novembre è in programma uno sciopero generale di 8 ore dei lavoratori edili , fa parte del pacchetto definito dalla FLC Nazionale di 10 ore di sciopero da tenersi entro il 30 novembre a seguito della rottura del tavolo di trattative sulla contrattazione di secondo livello e sulla definizione del tetto per la contrattazione integrativa.

 

Le richieste avanzate dalla FLC di £ 137.000 per la parte economica del secondo biennio e di £ 90.000-100.000 per l’elemento economico territoriale pari all’11% nel rispetto dell’accordo del 23 luglio atto a recuperare la differenza tra inflazione reale e inflazione programmata ha trovato un atteggiamento intransigente e di netta chiusura da parte dell’Associazione Nazionale Costruttori nonostante il suo stesso presidente e i dati ISTAT confermano una forte ripresa del settore negli ultimi anni che per il 2001 si attesta intorno al 2.5%.

E’ sbagliato a nostro avviso far pesare sul tavolo di trattative elementi esterni di provvedimenti governativi in materia di lavoro sommerso e richieste di decontribuzione che non possono essere posti come pregiudiziale per la continuità delle trattative .

Gli imprenditori hanno tentato da soli di poter ottenere risultati dal un governo amico ma sono rimasti delusi, anzi c’è stato un taglio di 5000 miliardi per la sicurezza.

Non possono pensare oggi di utilizzare i tavoli dei contratti in modo strumentale e ricattatorio nei confronti del governo coinvolgendo il sindacato.

La contraddizione sta anche nel fatto che su altri tavoli si sono già chiusi contratti come quelli del cemento con le medesime richieste e per gli altri settori le trattative proseguono.

Il patronato non può chiedere mano libera ed ulteriore flessibilità in un settore dove di flessibilità ce n’è fin troppa, per questi motivi il 23 novembre faremo sentire con forza la nostra voce chiamando allo sciopero tutti i lavoratori edili con una manifestazione regionale che terremo a Napoli con presidio nei pressi della sede regionale dell’associazione costruttori.

Questo sarà il primo nostro impegno subito dopo il congresso, impegno che non potrà fallire.

 

Per quanto attiene  alla contrattazione integrativa nei prossimi giorni presenteremo la piattaforma unitaria e chiediamo  da subito di avviare un confronto con l’associazione costruttori di Avellino con l’obiettivo di aiutare lo sblocco del tavolo nazionale ed arrivare in tempi brevi alla firma dell’integrativo provinciale.

Questa sarà la prima occasione per verificare la disponibilità concreta dell’ANCE a confrontarsi e a realizzare obiettivi che ci hanno visto impegnati in questi ultimi anni.

Lavoro nero , sicurezza, diritti , evasione contributiva, definizione di un ruolo diverso degli enti paritetici dal documento unico di regolarità contributiva ai meccanismi premiali per le imprese dovranno essere i punti principali sui quali continuare l’esperienza positiva già sperimentata con lo scorso integrativo.

Rilancio della formazione e della Scuola Edile, potenziamento dell’esperienza positiva del CPT e degli RLST, garantendone le risorse necessarie.

La FLC e per mantenere  l’unicità delle Casse Edili  dando spazio alle altre associazioni artigiane così come previsto dall’accordo nazionale.

Siamo per valorizzare e ripetere l’esperienza positiva e la disponibilità delle associazioni artigiane che ci hanno portato alla firma dell’integrativo provinciale nella scorsa tornata contrattuale.

 

Per quanto mi riguarda ad Avellino ci sono le condizioni per garantire negli enti una adeguata rappresentatività di tutte le parti in campo attraverso un confronto che porti alla presenza delle altre associazioni nella gestione degli enti, oltretutto i dati presenti nella Cassa Edile sono inequivocabili.

La FLC ha dato la disponibilità alle altre associazioni nel momento in cui hanno firmato l’integrativo provinciale come ha fatto la CNA che per noi era il punto pregiudiziale.  

A questo proposito ritengo utile su tutte le questioni che prima ho posto , rilanciare anche da questo congresso la proposta della FLC per un patto d’azione da realizzare nella nostra provincia tra gli imprenditori edili, industriali, artigiani e cooperative , che abbia come punto centrale il rispetto su tutto il territorio provinciale  e per tutte le imprese degli impegni che assumiamo con la contrattazione provinciale.

Chiediamo con forza e convinzione una svolta concreta e visibile sul versante del rispetto dei lavoratori e dei loro diritti , della lotta al lavoro nero e irregolare , dell’applicazione delle normative sulla sicurezza .

Siamo pronti e disponibili a schierarci a fianco delle imprese serie , siamo pronti ad aiutare una crescita qualitativa e tecnologica del sistema di imprese irpine per costruire un futuro di qualità per i lavoratori e per le imprese.

 

Voglio brevemente richiamare lo sciopero del 16 novembre della Fiom , dei lavoratori metalmeccanici, che ha visto una grandissima partecipazione alla manifestazione di Roma,  per sottolineare tra l’altro l’urgenza di una legge sulla rappresentanza.

I metalmeccanici hanno portato in piazza problemi di democrazia e di rispetto degli accordi sottoscritti il 23 luglio per la difesa e la tutela dei salari e dei diritti dei lavoratori, che sono a base anche del nostro sciopero del 23 novembre.

In questo stesso giorno si tiene il Direttivo Nazionale della CGIL per una verifica  degli incontri avuti con il governo , e non si esclude la possibilità che la CGIL possa proclamare da sola lo sciopero generale se non si modificano le posizioni del governo dalla finanziaria al Libro Bianco di Maroni alle richieste della delega sulle pensioni.

C’è una novità in questi ultimi giorni che vede anche la UIL pronta a proclamare lo sciopero generale .

Ci auguriamo che nelle prossime ore tutto il sindacato unitariamente possa trovare l’intesa per arrivare ad uno sciopero generale  unitario.

Il rapporto con il governo e con il patronato è giunto ad un punto molto delicato e difficile.

La CGIL ha sempre giudicato i governi sulla base delle loro scelte , lo abbiamo fatto con i governi di sinistra anche quando a guidarli c’era il compagno Massimo D’Alema, sono note a tutti le prese di posizione , forti ed aspre, del compagno Cofferati nei confronti di alcune scelte dei governi di sinistra e dello stesso D’Alema.

Questo ci consente con forza e coerenza di essere duri e critici con le scelte del governo Berlusconi assunte in questo primo scorcio di legislatura .

Per noi è fin troppo chiaro il tentativo di questo governo di mettere in difficoltà , di stringere in un angolo, il sindacato ed in particolare la CGIL.

Le scelte effettuate dall’eliminazione della tassa sulle concessioni all’abolizione del reato per falso in bilancio, alle rogatorie internazionali, con chiari vantaggi solo per il signor Berlusconi, l’attacco alla sanità pubblica , allo stato sociale, le deleghe chieste sulle pensioni, lo smantellamento della riforma scolastica, il progetto di far diventare l’Italia un grande cantiere  con il tentativo di mettere in discussione la Legge Merloni, per avere mano libera sugli appalti, senza nessun vincolo e di nessun tipo e l’abolizione dell’art.18 per avere mano libera sui licenziamenti , fanno intendere chiaramente qual è il progetto di questo governo e quali sono i rischi per i lavoratori.

 

La manovra economica preparata da questo governo con la legge finanziaria e con il provvedimento dei 100 giorni è inefficace ed iniqua, inefficace perché tutto si basa su ipotesi di entrate poco credibili, dalla crescita del PIL, alla vendita degli immobili pubblici.

A questo si aggiunga la mancanza di interventi anticongiunturali , dagli investimenti in infrastrutture, al sostegno ai consumi, agli investimenti di ricerca.

Nella finanziaria mancano interventi nei confronti del Mezzogiorno , c’è un taglio dei trasferimenti agli enti locali, la riduzione degli investimenti previsti per la scuola e l’università e quella della copertura necessaria per i contratti pubblici.

La CGIL ritiene questa manovra iniqua.

Se l’intervento sulle pensioni al minimo è quello per l’aumento delle detrazioni per i figli a carico, possano apparire come scelte di attenzione nei confronti delle fasce più deboli, in realtà l’impianto complessivo della manovra testimonia l’uso di un principio di discriminazione nelle scelte.

Vengono favoriti i ceti abbienti e gli evasori , mentre con l’abbandono della riduzione prevista per le aliquote medio-basse dell’Irpef e la mancata restituzione del Fiscal drag, vengono redistribuite all’interno delle famiglie meno risorse di quante già distribuite dalla precedente finanziaria.

Questo è il giudizio inequivocabile della CGIL su tutto ciò non staremo a guardare , siamo pronti anche per lo sciopero generale , siamo in una fase delicata della vita del paese e per il futuro del sindacato.

Sapremo rispondere a questo attacco e al tentativo di scardinare la forza e le conquiste ottenute con tanti anni di lotta.

Nello stesso modo risponderemo alle posizioni del patronato su flessibilità , gestione del mercato del lavoro, contrattazione e attacco ai diritti dei lavoratori.

Le posizioni della Confindustria , a partire dal manifesto di Parma , guarda caso sono in perfetta linea con quelle di questo governo.

Il patronato con arroganza chiede al governo l’esigibilità delle cambiali firmate durante la campagna elettorale.

Per questi motivi riteniamo molto importante la riuscita degli scioperi programmati in queste ultime settimane dalla scuola ai metalmeccanici  al pubblico impiego allo sciopero degli edili previsto per il 23 novembre.

 

Ritornando alla categoria vorrei affrontare alcuni aspetti relativi agli enti paritetici, ringraziando da subito con sincerità la disponibilità dei direttori che ci hanno fornito materiale prezioso che troverete nelle cartelle dal quale si evince con chiarezza l’attività positiva svolta in questi anni e la loro funzionalità nell’erogazione dei servizi.

Materiale che ci torna utile anche per il confronto in atto con l’associazione costruttori , per capire meglio come possiamo ancora migliorare la qualità dei servizi offerti.

Colgo anche l’occasione per ringraziare i presidenti e i direttori presenti al nostro congresso , prassi questa consolidata che denota l’attenzione ed il rispetto reciproco per il lavoro che in questi anni abbiamo svolto insieme.

Posso dire con un pizzico di orgoglio che abbiamo realizzato buona parte degli obiettivi che in questi anni ci siamo dati e che oggi i nostri enti sono piccoli gioielli che dobbiamo difendere e dargli sempre maggiore funzionalità.

Ci sono tutte le condizioni per continuare su questa strada , infatti è in atto proprio in questi giorni un confronto positivo tra le parti , per un esame particolareggiato e di approfondimento per ogni singolo ente che spero ci porterà al più presto ad un accordo capace di migliorare le prestazioni a favore dei lavoratori e delle imprese.

Per questi motivi e per essere in sintonia con le proposte avanzate nei congressi di Filca e Feneal , mi sento di confermare la disponibilità già data da parte della Fillea per trovare le soluzioni più opportune che portano ad un accorpamento della scuola e del CPT.

Questo dentro un progetto di rilancio complessivo degli enti .

Diventa molto importante che tutto avvenga con chiarezza e trasparenza delineando i ruoli di ognuno , le loro specificità e risolvendo a priori le difficoltà finanziarie del CPT, confronto tra l’altro già in corso , che mi auguro porterà ad un esito positivo.

 

Per quanto attiene alla formazione ritengo deve essere l’architrave per un futuro cantiere di qualità  ( parola d’ordine del nostro congresso) questa è la risposta più forte che possiamo dare oggi ai processi disgregativi del settore, per mettere i lavoratori edili nella condizione di starvi dentro senza subirli e alle imprese di avere forze e competenze per affrontare il nuovo.

L’impoverimento del valore professionale del lavoro a mio avviso non è solo un danno per l’impresa,  esso rappresenta un diritto negato al lavoratore , il diritto di crescere e autorealizzarsi sul lavoro .

La formazione rappresenta per questo uno dei terreni moderni e avanzati dell’iniziativa sindacale e di confronto con le controparti.

Bisogna aver più coraggio , osare di più, sperimentare forme nuove di formazione , far crescere l’interesse oltre che nei lavoratori anche nella nostra imprenditoria che giustamente  ha il diritto di pretendere di più dalla Scuola Edile, ma deve crederci di più.

Questo diventa essenziale per qualsiasi discorso.

Alcuni punti di confronto potrebbero essere la formazione e l’ingresso , l’apprendistato , per il quale rischiamo di perdere una occasione concreta con la Regione Campania se non vengono superate le attuali difficoltà all’interno dell’ANCE.

La lettera inviata ai presidenti di tutte le scuole edili da parte dell’associazione regionale non va nella direzione giusta.

La formazione per l’obbligo , nel quadro della riforma dell’obbligo scolastico e universitario.

La formazione continua , intendendo la stessa come concretizzazione dell’impegno per la realizzazione di uno sviluppo visibile della carriera professionale e come miglioramento della qualità della stessa impresa.

La formazione per la sicurezza , per realizzare gli obblighi contrattuali ed estenderli anche attraverso la ricerca di finanziamento pubblico aggiuntivo, che possa rafforzare le iniziative già in corso in sinergia con il CPT, un sistema di anagrafe di crediti formativi erogati ai lavoratori.

Questo per evidenziare solo alcuni filoni sui quali possiamo lavorare .

 

-         CPT

Lo stesso dicasi per il CPT , 10 anni di lavoro che ci hanno visto crescere, diventare punto di riferimento qualificato per tante imprese e per tanti lavoratori.

Le professionalità acquisite in questi anni dai nostri tecnici, convenzionati e gli RLST, ci consentono di lavorare per un ulteriore salto di qualità, affermando e rafforzando la presenza sui cantieri sia di consulenza alle imprese che di formazione ai lavoratori.

Questo è indispensabile per far crescere sempre più anche nella nostra provincia la cultura della sicurezza e abbattere i rischi di infortuni e di morti bianche.

Solo un dato, nel 2000 abbiamo avuto 11 lavoratori morti.

Voglio dire ancora con chiarezza che per la Fillea non si può tornare indietro rispetto ai risultati positivi raggiunti dal CPT.

Il CPT deve diventare per tutti noi uno strumento indispensabile e insostituibile, insieme agli enti preposti per l’affermazione delle normative sulla sicurezza in tutti i luoghi di lavoro e per un salto di qualità del settore.

 

Parlando della Cassa Edile il nostro pensiero va subito all’amico Gabriele che non c’è più , che ha speso la sua vita per l’affermarsi della Cassa Edile di Avellino a cui va il nostro ringraziamento.

Con il nuovo direttore vi è stata una svolta importante , il nuovo regolamento, i nuovi compiti che il contratto nazionale di lavoro demanda alla cassa , non ultimo la previdenza integrativa , il modello unico di denuncia, la costituzione di un osservatorio sugli appalti, ci richiamano ad un ulteriore impegno.

La professionalità e l’impegno dei dipendenti ai quali va dato atto e lo abbiamo fatto anche con il giusto riconoscimento da completare per quanto attiene agli ultimi assunti , ci da la possibilità di essere fiduciosi per il futuro.

La discussione ormai in stato avanzato sulla possibilità di avere un nuovo programma di informatizzazione che può riguardare tutta la regione Campania potrà consentirci di raggiungere nuovi risultati ed avere sempre di più una Cassa Edile efficiente al servizio delle imprese e dei lavoratori.

Voglio anche con convinzione affermare che la posizione super partes dimostrata in questi anni dal direttore è una garanzia per noi  e per gli imprenditori che ci consente di affrontare i problemi che giustamente il direttore ci pone  con fiducia e consapevolezza.

Ritengo che senza drammi a questo proposito vanno affrontati eventuali aggiustamenti legati alle percentuali di versamento da parte delle imprese così come abbiamo scritto nell’integrativo e per avere maggiore garanzia e certezza nella gestione delle prestazioni per il prossimo futuro.

La lealtà e la correttezza, il senso di responsabilità ,ci deve consentire nei prossimi mesi di affrontare tutti questi problemi in un confronto franco e sereno , teso a realizzare sempre maggiori risultati.

Anche attraverso una gestione attenta, oculata degli enti cosi come lo è stato fino adesso, possiamo costruire le basi per un futuro più certo, più sicuro per il nostro settore, per i lavoratori e per l’imprenditoria irpina.

 

Tornando alla nostra categoria vorrei brevemente tracciare la situazione degli altri settori.

Per ciò che attiene la partita contrattuale è stato firmato il contratto del cemento con l’accettazione della richiesta avanzata dalla FLC Nazionale di £ 137.000 in rispetto di quanto stabilito dall’accordo del 23 luglio.

Per gli altri settori , legno, laterizi, lapidei, calce e gesso, sono tuttora in corso i tavoli di trattative.

La Fillea ha organizzato in questi anni una buona presenza nel settore del legno, a cominciare dalla Novolegno Gruppo Fantoni, con una significativa presenza di iscritti e con due compagni all’interno dello RSU.

Questo grazie all’impegno dei compagni presenti a questo congresso ed in particolare al lavoro capillare  e alla fiducia che il compagno Russo Vincenzo ha saputo conquistare con il lavoro profuso all’interno dell’azienda nei riguardi dei lavoratori.

In questo stabilimento abbiamo avuto significative esperienze di contrattazione sul premio di risultato e su altri aspetti importanti , a cominciare dall’ambiente di lavoro.

Importante è anche la presenza solo della Fillea all’interno dell’azienda Urciuoli, dove invece scontiamo qualche difficoltà nella contrattazione di secondo livello e in altri piccoli stabilimenti.

Abbiamo una significativa presenza nel settore dei laterizi  al Laterificio Irpino dove abbiamo anche qua rinnovato l’accordo per il premio di risultato.

Così come siamo presenti all’Ilas di S. Martino con qualche problema di contraddizione dentro la FLC che non ci consente di portare avanti una contrattazione di qualità e grazie alle nostre divisioni ne giova l’azienda.

Abbiamo il dovere di risolvere al più presto i problemi all’interno di questo stabilimento per dare maggiori garanzie ai lavoratori nel rispetto dei loro diritti.

Non molto significativa è la presenza negli altri settori anche per la scarsità di aziende  presenti sul territorio provinciale.

Complessivamente ritengo abbiamo fatto un buon lavoro in questi anni che ci consente una buona presenza in tutto il comparto delle costruzioni.

Possiamo fare invece di più nel settore del legno perché dagli ultimi dati INPS risultano nella nostra provincia molte aziende anche se di piccola dimensione che non sono sindacalizzate, è possibile elaborare per questo comparto un progetto specifico anche come FLC.

 

- Unità sindacale

Cari compagni posso affermare con orgoglio e con forza che tutto questo scenario che ho delineato , i risultati ottenuti , la crescita organizzativa e politica , il rispetto conquistato nei confronti delle istituzioni e delle stesse nostre controparti , è stato possibile grazie ad un livello di rapporti unitari molto avanzato e consolidato che trova pochi eguali sul territorio regionale e nazionale ( e non esagero) , il compagno Righi potrà confermare quanto ho detto.

 

Questo congresso , il congresso della Filca, il congresso della Feneal, hanno delineato in modo inequivocabile le nostre strategie , gli obiettivi, le proposte su cui lavorare per i prossimi anni in modo unitario.

I 4 anni trascorsi sono stati caratterizzati da tantissime iniziative di piccolo e di grande respiro ma sempre in modo unitario.

Come in tutte le buone famiglie anche tra noi ci sono stati sporadici momenti per la verità di divisione sempre superati nel rispetto tra noi , tra le nostre idee e mettendo al primo posto gli interessi dei lavoratori e l’obiettivo di costruire una FLC sempre più unitaria , rappresentativa, forte, capace di tutelare i diritti dei lavoratori e nel rispetto della loro dignità.

Posso affermare che spesso siamo stati punto di riferimento nei momenti difficili tra i rapporti fra organizzazioni per aiutare e fare passi avanti sul terreno dell’unità sindacale anche per la stessa CGIL,CISL e UIL di Avellino .

Abbiamo  siglato in questi anni accordi unitari significativi sul terreno politico ed organizzativo che ci hanno consentito di impegnarci su significative vertenze e di essere propositivi su tutti gli aspetti che interessavano il nostro settore e la nostra provincia.

La Fillea-CGIL conferma anche in questo congresso la scelta di consolidare sempre di più l’unità tra la Fillea, la Filca e la Feneal, l’importante è che nel confronto tra di noi nel lavoro quotidiano ognuno sappia rinunciare ad un pizzico di orgoglio di organizzazione per metterlo a disposizione di strategie unitarie e ponendo al centro i lavoratori , la difesa dei loro diritti , la loro dignità .

 

L’ultima parte della mia relazione sicuramente non per importanza vorrei dedicarla alla nostra organizzazione, alla CGIL e alla Fillea.

Siamo in un congresso ed è giusto fare un bilancio anche dei rapporti tra noi , dei rapporti con la CGIL , delle cose positive e delle cose che non sono andate bene, degli errori commessi, tutto ciò con uno spirito costruttivo per fare di più e meglio .

Con amarezza posso affermare che i rapporti con la CGIL non hanno mai avuto , in tutta la mia vita sindacale che è molto lunga, momenti così bassi così come in questi 4 anni.

 

Potrei scrivere un libro su tutto quello che la categoria ha dovuto sopportare sul terreno politico , organizzativo di attacchi personali  tendenti a screditare la categoria nel suo gruppo dirigente , voglio riportare in questo congresso a tutti voi questa esperienza estremamente negativa con la speranza che non si ripeta mai più dentro la nostra organizzazione .

La Fillea è stata oggetto di un tentativo di isolamento , dico tentativo perché non è riuscito, esclusa dalla partecipazione alla vita politica e organizzativa della CGIL.

Mai un confronto o scontro politico di merito sulle tante iniziative che in questi anni abbiamo messo in piedi .

Solo e sempre attacchi personali “ miserie umane” mai una presenza ad un nostro direttivo, ad una nostra iniziativa e pure ne abbiamo fatte tante quindi il coraggio di confrontarsi .

A volte ho avuto l’impressione di non trovarmi dentro la CGIL e per me che sono stato  sempre un uomo di organizzazione questo mi ha pesato molto.

Gli attacchi sono iniziati subito dopo il congresso del ’96 abbiamo accettato o dovuto accettare l’imposizione di pagare un compagno , che stiamo ancora pagando , chiamato dalla CGIL e per sua scelta a lavorare nella segreteria della confederazione “lavoro  che per quanto mi riguarda ha svolto molto bene”.

Questo ha imposto alla categoria sacrifici enormi sul piano finanziario perché ci siamo trovati solo in 2 compagni a dover garantire il lavoro giornaliero sulle questioni politiche , organizzative , di proselitismo, di gestione degli enti , di presenza sui cantieri , di contrattazione negli impianti fissi  e di rapporti con le controparti.

Questo gruppo dirigente comunque è riuscito ad andare avanti con la forza di chi ha ragione, di chi comunque deve garantire un punto di riferimento per la tutela e la difesa dei diritti di tanti lavoratori .

Non si può dirigere la CGIL con un settarismo senza pari, facendo prevalere rancori e odi personali dopo aver concluso un confronto aperto e democratico in una assise congressuale o su altri terreni di confronto.

Il segretario di una camera del lavoro o di un’altra struttura a mio avviso deve porsi e sforzarsi di essere il segretario di tutti facendo sempre prevalere gli interessi dell’organizzazione e le ragioni politiche e organizzative .

Uno dei tanti episodi .

Nell’ultimo direttivo della CGIL quello di passaggio delle consegne al compagno Cutillo il segretario ha fatto una analisi attenta di tutte le cose positive fatte dalle categorie , dai servizi , da tutta la CGIL, anche se solo un mese prima con una lettera inviata ai membri del direttivo si era tracciato un quadro desolante di incapacità di tutte le strutture.

La Fillea che conta circa 3000 iscritti non è stata mai menzionata ne nel bene ne nel male come se non esistesse, come se non facesse parte della CGIL di Avellino.

Il compagno Cutillo qui presente è stato testimone di questo è di tanti altri episodi che non sto qui a raccontarvi.

Allora si sono rafforzate ancora di più le mie convinzioni che non è da tutti poter essere dirigenti veri di questa grande organizzazione dove la lealtà , la solidarietà , il rispetto politico e umano sono i cardini portanti.

Ricordo una volta dopo un confronto aspro avuto con il segretario della camera del lavoro, la CGIL Regionale e la Fillea Nazionale erano presenti  sia il compagno Righi che il compagno Cutillo che mi chiese quasi incredulo: “Dimmi la verità, ma cosa gli hai fatto al segretario della camera del lavoro?”.

Gli risposi con franchezza: “Non lo so, vorrei saperlo, prova a capirlo tu poi me lo dirai”.

Voglio ringraziare con sincerità e convinzione la struttura nazionale , in particolare il compagno Andrea Righi che ha vissuto con noi questa esperienza negativa per il sostegno politico e organizzativo e per aver creduto in questo gruppo dirigente della Fillea di Avellino. 

Grazie ai progetti finanziati dalla Fillea Nazionale  prima con il compagno Ambrosone che ringrazio vivamente per il lavoro da lui svolto poi con il compagno Di Capua che con capacità , voglia di lavorare  ci hanno permesso di andare avanti , di ottenere risultati e portare al congresso questa Fillea.

Per questi motivi e per i risultati ottenuti, chiedo alla struttura nazionale di rifinanziare il progetto di tesseramento  che vede impegnato il compagno Tony Di Capua, sul quale esprimo , insieme a tutta la segreteria, un giudizio fortemente positivo.

Questa è la realtà della Fillea di Avellino, quello presente in questa sala è il suo gruppo dirigente che voglio ringraziare con umiltà e riconoscenza per il contributo che tutti avete dato dentro i luoghi di lavoro e nei vostri territori che ci hanno portato ad ottenere e a conquistare obiettivi politici e organizzativi che hanno fatto grande questa categoria .

Peccato per chi ha sprecato una occasione per far diventare questo gruppo dirigente il nostro lavoro, i nostri risultati patrimonio di tutta la CGIL.

Diverso oggi fortunatamente è il rapporto con il compagno Cutillo attuale segretario della Camera del Lavoro, posso assicurarvi che non abbiamo fatto niente di diverso da quello che facevamo prima .

Ci siamo solo confrontati sulle cose da fare , sul progetto politico e organizzativo, sugli obiettivi della CGIL  e ci siamo trovati subito d’accordo.

Siamo disponibili insieme alla CGIL e ne abbiamo già dato prova , a ricostruire un reinsediamento della CGIL e delle categorie sul territorio provinciale reinvertendo la rotta e aprendo una serie di punti di riferimento, camera del lavoro , leghe , cosi come abbiamo già fatto , garantendo la nostra presenza a Calitri, a Castelfranci, a Lioni, a Grottaminarda, a Montella , a S. Martino, a Cervinara.

Dobbiamo completare il progetto di reinsediamento rilanciando le strutture già aperte , a cominciare da Ariano, e aprendone altre la dove ce n’è bisogno.   

La Fillea è pronta a fare la propria parte .

Vogliamo continuare a lavorare sul proselitismo con progetti specifici, con obiettivi mirati, utilizzando tutti i dati a nostra disposizione a partire  da quelli della Cassa Edile.

La nostra categoria è di quelle che ogni anno rinnova un terzo dei propri iscritti presentando 600 o 700 deleghe nuove ogni anno per mantenere  i nostri iscritti .

Dobbiamo noi andare dai lavoratori nei piccoli cantieri , negli impianti fissi, nelle leghe comunali , nelle zone , offrendo ai lavoratori  servizi di qualità e risposte alle loro richieste, solo così possiamo continuare a crescere.

Voglio anche ringraziare lo SPI CGIL per la disponibilità di mettere a disposizione proprie strutture e per l’esperienza  comune di apertura insieme di alcune leghe .

Vogliamo continuare a lavorare insieme  alla CGIL , alle altre categorie, alle strutture di servizio, per avere risultati e per costruire iniziative significative.

Quella del primo maggio ad Avellino ne è un esempio.

Voglio dare atto al compagno Cutillo per il coraggio dimostrato di fronte alle difficoltà unitarie di aver insistito con fermezza per tenere comunque la manifestazione del primo maggio anche se solo come CGIL.

Queste ed altre iniziative messe in cantiere dalla direzione di Cutillo hanno di nuovo messo in campo la CGIL in questa provincia.

Dobbiamo continuare tutti insieme in un lavoro collegiale per costruire nuove iniziative , ho già avanzato alcune proposte in questa relazione come un’iniziativa sulla sicurezza e sugli strumenti urbanistici della città di Avellino.

Un recupero di lavoro unitario e collegiale ci può consentire di mettere in campo iniziative significative con la funzione pubblica ad esempio sulla città ospedaliera, il suo utilizzo e la sanità in questa provincia.

Un impegno di tutte le categorie a rilanciare la presenza del patronato nei luoghi di lavoro, un’iniziativa con lo SPI , le categorie industriali , e i servizi sullo stato sociale, una grande campagna d’informazione di tutti i lavoratori per far capire bene le scelte del governo e del patronato.

Dobbiamo lavorare quindi ricostruendo un tessuto unitario e di rapporti umani dentro la CGIL coinvolgendo tutti i compagni , questa è la forza fondamentale per andare avanti.

Giuste sono state le indicazioni date all’ultimo direttivo dal compagno Cutillo per un rilancio dei servizi e di tutta la CGIL.

Permettetemi adesso a conclusione di questa relazione di ringraziare i miei più stretti collaboratori, i compagni della segreteria , il compagno Russo per il lavoro svolto all’interno della Novolegno e per il contributo dato a tutta la categoria , al compagno Carmine Roberto che non per sua scelta dopo il grave incidente subito abbiamo collocato all’interno della cassa edile perdendo così un contributo valido ed essenziale al lavoro della nostra categoria ma che è continuato con l’apertura della lega di Castelfranci diventata ormai punto di riferimento per tutti i comuni limitrofi e per il contributo che continua a darci lavorando dentro la cassa edile.

Un ringraziamento particolare e convinto al compagno Antonio Famiglietti per l’impegno , la serietà, l’abnegazione al lavoro, le capacità di contrattazione e di costruire rapporti con i lavoratori dimostrato in questi anni non ultimo ad esempio l’organizzazione di questo congresso .

Ha dimostrato di essere un dirigente completo, capace , una risorsa per la Fillea e la CGIL .

Ringrazio l’apparato tecnico della CGIL, la compagna Laura e la compagna Angela, i compagni dei servizi con i quali abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto costruttivo e di collaborazione , in particolare con l’INCA, con il suo direttore ed i suoi operatori, ringrazio gli obiettori per il loro lavoro e la disponibilità che hanno sempre dato alla nostra categoria e a tutta la CGIL.

Questa è la Fillea , a disposizione di tutta la CGIL per ricostruire un rapporto di collegialità e di reciproco rispetto, quelli che ho cercato di delineare in questa relazione sono gli impegni che assumiamo di portare avanti completare per avere nuovi risultati se questo gruppo dirigente sarà riconfermato così come io vi chiedo.

In questa CGIL ci sono le forze , le capacità per andare avanti, i compagni vanno rimotivati, va rispettato il loro lavoro , quello finora svolto così come dobbiamo lavorare tutti per inserire forze nuove che danno nuovo slancio e riqualificano i servizi per metterli a servizio di tutti i lavoratori per fare questo occorre una discussione seria e serena dentro il congresso della CGIL, occorre una segreteria snella , senza intrecci, con un esecutivo che coinvolga tutte le categorie per una direzione autorevole e collegiale.

Mi permetterete a questo punto di concludere questa mia relazione richiamando le parole di un grande dirigente di questa organizzazione che mi colpirono molto quando furono pronunciate nell’undicesimo congresso della CGIL il 31 maggio del ’96 da parte del compagno Luciano Lama, parole molto attuali oggi che devono essere la stella polare  del nostro lavoro quotidiano:  “ Abbiamo sempre cercato di parlare ai lavoratori come a degli uomini, di parlare al loro cervello , al loro cuore, alla loro coscienza. In questo modo il sindacato è diventato scuola di giustizia, ma anche di democrazia, di libertà, ha contribuito ad elevare le virtù civili dei lavoratori e del popolo”.  Vi ringrazio.