28 novembre
2001
Il Congresso Provinciale
della FILLEA CGIL di Napoli assume la relazione del Segretario Generale uscente
e le conclusioni del Segretario Nazionale.
Esprime preoccupazioni per
la situazione internazionale provocata dai tragici attentati che hanno colpito
gli Stati Uniti d’America l’11 settembre.
Conferma la ferma condanna
dell’azione terroristica, e ribadisce che la lotta al terrorismo non può essere
praticata con il bombardamento di popoli stremati da anni di guerra e da regimi
sostenuti dagli stessi Stati che oggi permettono i bombardamenti.
A livello internazionale è
in atto una congiuntura economica particolare che sta provocando licenziamenti
di massa, abolizione dei diritti democratici, disastri ambientali ed ecologici
frutto di politiche liberiste.
La CGIL, così come ha fatto
la FIOM, deve aprire un dialogo ed un confronto con il movimento anti-global
che, in questi mesi, ha posto in evidenza le gravi distorsioni della
globalizzazione e del suo sistema economico-sociale e politico iperliberista.
Un movimento che esprime una gran carica di rinnovamento, di liberazione, per
il superamento delle nuove disuguaglianze nel mondo e che richiede un modo
nuovo di far politica fuori da logiche burocratiche e d’assetti partitici
Bisogna intraprendere
iniziative di lotta, compreso lo sciopero generale, costruendo un rapporto
unitario con CISL e UIL in merito alla posizione espressa dal Governo
Berlusconi che mira ad abolire l’art. 18 e i diritti fondamentali dei
lavoratori, provocando licenziamenti indiscriminati e l’estendersi di ricatti
di ogni tipo sui posti di lavoro.
È necessario, anzi,
allargare i campi di applicazione dello Statuto dei lavoratori anche nei
confronti di quei lavoratori appartenenti a piccole imprese che hanno un numero
di addetti inferiore a 15, dove il Sindacato non ha alcuna possibilità di
rappresentanza verso la controparte. Non a caso si pratica sistematicamente la
politica del sub-appalto.
La politica liberista del
Governo Berlusconi mira ad esaltare l’individualismo più sfrenato affermando il
diritto del più forte alle spese della solidarietà, che è alla base del
movimento sindacale e dello Stato Sociale.
A livello territoriale,
nonostante la mole di investimenti pubblici e le risorse stanziate dal Fondo
europeo in opere pubbliche, bisogna dire che di occupazione e di formazione se
ne è creata ben poca. Abbiamo assistito al proliferare di subappalti, di lavoro
a cottimo e ad un aumento scandaloso del lavoro nero. In rapporto a ciò bisogna
intensificare di più e meglio l’azione sindacale di contrasto a tutti i
livelli.
Tutto questo deve farci
riflettere, la persistenza di tutto ciò rischia di far assumere al Sindacato un
ruolo sempre più marginale.
Riteniamo che alcuni progetti
previsti per la città, quali il Progetto Sirena per il Centro Storico, i
Finanziamenti per il restauro dei beni culturali ed il risanamento delle aree
periferiche, devono essere occasione per la crescita di una nuova generazione
di lavoratori edili e valorizzare nuove figure professionali, come i
restauratori.
È strategica una seria
politica per la formazione, che deve essere mirata ad aggiornare
professionalmente i lavoratori edili ed i restauratori.
È indispensabile un ruolo
positivo e funzionale della Scuola Edile.
La nostra strategia
sindacale sul territorio, accompagnata anche da una sana e benefica
autocritica, è finalizzata al rilancio della FILLEA per i prossimi anni,
attraverso un irrinunciabile processo di rinnovamento a tutti i livelli.