FILLEA CGIL BRIANZA

 

Documento conclusivo del VI° Congresso

 

Il VI° Congresso della Fillea-CGIL, convocato a Seregno il 26 e 27 Novembre 2001, assume la relazione introduttiva del Segretario Generale uscente Giuseppe Mottura, gli interventi di Maria Grazia Ghezzi della Segreteria della Camera del lavoro della Brianza, di Franco De Alessandri  - Segretario Generale della Fillea Cgil-Lombardia, di Luigi Aprile della Segreteria nazionale della Fillea Cgil e dei delegati intervenuti al Congresso, approva il seguente documento conclusivo.

 

Il Congresso rileva l’importanza dell’attività svolta da tutta l’Organizzazione, che nella campagna congressuale ha coinvolto moltissimi lavoratori nel dibattito e nelle assemblee programmate.

 

L’attività congressuale si è sviluppata in 153 assemblee di luogo di lavoro e territoriali, coinvolgendo 2.747 iscritti e moltissimi altri lavoratori, con 1.105 iscritti che hanno espresso il loro voto alle mozioni presentate.

 

Il Congresso esprime grande preoccupazione per la situazione internazionale  venutasi a creare dopo il terribile attentato terroristico dell’11 Settembre che ha ucciso migliaia di cittadini e lavoratori inermi negli Stati Uniti, e alle conseguenze drammatiche dei bombardamenti che in Afghanistan hanno colpito migliaia di vittime civili.

Il Congresso auspica la pace in Palestina, raggiungibile solo attraverso il riconoscimento dello Stato Palestinese accanto allo Stato Israeliano.

 

Il Congresso della Fillea Cgil nell’assumere il documento della Segreteria Confederale Cgil del 8/11/2001, rileva che si rende necessaria :

 

o       Una forte ripresa dell’attività diplomatica e politica utile a rinsaldare ed estendere l’alleanza contro il terrorismo e alla risoluzioni dei conflitti , che non può trovare le risposte nella militarizzazione della politica, per questo respingiamo con forza anche la sola ipotesi di allargare il conflitto ad altri paesi.

 

o       Il ripensamento della globalizzazione  che si è affermata in questi anni, per attuarne una diversa  con l’obiettivo di coinvolgere anche i paesi più deboli, con un ruolo rinnovato e rafforzato dell’ONU, teso a  sviluppare azioni necessarie allo sviluppo della cultura, dell’economia dei paesi e alla comprensione fra popoli diversi.

 

Serve una diversa distribuzione delle risorse con l’obiettivo di raggiungerne una più equa. Oggi nel mondo oltre 3 miliardi di persone vivono con meno di due dollari al giorno con la comprensibile disperazione di queste popolazioni.

 

Il Congresso della Fillea Cgil esprime grande preoccupazione per la situazione politica italiana che renderà necessarie nell’attività sindacale della nostra organizzazione e di tutto il  movimento sindacale, azioni e lotte per difendere, nei prossimi anni, i diritti e le conquiste dei lavoratori.

Tutto ciò anche alla luce degli attacchi attuali da parte di Governo e Confindustria al sistema della contrattazione, ed in particolare al ruolo insostituibile  del contratto nazionale, fondamentale per la tutela delle retribuzioni e dei diritti, alle pensioni, alla sanità pubblica e all’art 18 dello statuto dei lavoratori.

Azioni che mirano ad annullare le difese dello stato sociale e l’efficacia dell’azione sindacale.

 

Il Congresso della Fillea, appresa la notizia della intransigenza manifestata dal governo Berlusconi nell’incontro di ieri con CGIL-CISL-UIL proprio sui temi oggetto dell’attacco ai diritti e alle conquiste dei lavoratori, invita la Confederazione a promuovere tutte le iniziative di lotta e di mobilitazione, fino alla proclamazione dello SCIOPERO GENERALE.

 

Il ruolo della Fillea nei settori

 

Il settore edile in Brianza conferma le caratteristiche negative di tutta la provincia di Milano.

La ripresa di questo settore negli ultimi quattro anni ha corrisposto anche alla crescita delle violazioni delle norme antinfortunistiche e ad una diffusione del lavoro irregolare.

La Fillea in Brianza con le altre organizzazioni sindacali ha iniziato in questi anni con alcune amministrazioni comunali del nostro territorio un’attività di contrattazione allo scopo di verificare la regolarità degli appalti e la sicurezza nei cantieri, intervenendo direttamente anche con segnalazioni alla Magistratura per gli appalti più importanti del nostro territorio.

La Fillea ritiene importante l’iniziativa condotta con Filca, Feneal e CGIL,CISL,UIL di richiesta alla Procura di Monza per la costituzione di parte civile, in seguito all’infortunio mortale del lavoratore Ecuadoregno,  Gomez Segundo Mariano, con l’obiettivo di tutelare  i lavoratori vittime dei più odiosi sfruttamenti(extracomunitari clandestini) e sollecitare la magistratura del nostro territorio ad una maggiore attività di interventi repressivi dei fenomeni irregolari nel settore edile.

 

La Fillea Cgil riconferma la validità delle intese con le amministrazioni comunali, ma le stesse,  per essere efficaci a contrastare i fenomeni negativi del settore, devono prevedere, dopo le fasi istruttorie, iniziative adeguate da parte dei committenti pubblici.

La Fillea riconferma gli obiettivi concordati con  Filca e Feneal per una iniziativa maggiore nel territorio,  in particolare :

·        Iniziative nei confronti di ASL e INPS per il controllo dei lavori più a rischio (appalti acquisiti con forti sconti)

·        Iniziative con i Comuni per chiedere che gli stessi procedano sui temi della regolarità degli appalti e il controllo della sicurezza nei cantieri.

·        La richiesta di costituzione di un pronto intervento, anche con la partecipazione della Polizia Urbana, allo scopo di intervenire in tutte le situazioni di grave pericolo.

·        Un ruolo più attivo dei Sindaci per il blocco dei lavori in caso di gravi violazioni.

 

 

La Fillea ritiene importante lo sciopero programmato nel settore edile per il  30 Novembre per sostenere il diritto della categoria a conservare l’attuale sistema di contrattazione. La posizione dell’Ance, oltre ad essere gravemente dannosa per gli interessi dei lavoratori edili, può diventare occasione per la Confindustria per  iniziare ad attaccare il sistema contrattuale che difende i diritti di tutti i lavoratori.

 

Settore Legno

 

Il settore del legno in Brianza conserva ancora la sua importanza, riconosciuta a livello internazionale per la ricchezza di competenze diffuse e la presenza nel territorio di tutte le produzioni del settore legno, ma continuano le debolezze che hanno portato questo settore ad una perdita occupazionale del 38 % negli ultimi 15 anni. La tendenza negativa è stata rilevata dalla stessa Federlegno che paventa per il nostro territorio un “lento declino”.

 

Le caratteristiche del settore in Brianza vedono la presenza di aziende importanti e prestigiose a livello internazionale, ma contemporaneamente la diffusione di piccole e piccolissime aziende, con l’incapacità del sistema di costruire strategie comuni per far fronte alla competizione dei mercati internazionali che richiedono forti investimenti e grandi innovazioni tecnologiche.

 

La Fillea Cgil della Brianza esprime grandi riserve sul mancato ruolo del distretto industriale di settore, che non ha svolto in questi anni un ruolo propositivo per la soluzione dei gravi problemi della categoria, limitandosi a finanziare progetti senza precisi indirizzi di qualificazione.

 

La Fillea Cgil ha fra suoi obiettivi la riqualificazione del distretto industriale, collegandola ai soggetti pubblici e privati operanti nel territorio, perché diventi un soggetto utile agli interessi generali del settore.

 

Le condizioni del settore hanno avuto delle conseguenze anche nella negoziazione aziendale. A causa della frammentazione delle fabbriche gli accordi sono stati possibili solo nelle grandi aziende e in alcune minori. La mancanza dei dati di riferimento ha impedito in questi anni l’avvio corretto della contrattazione in molte aziende.

 

La Fillea Cgil Brianza ritiene utile avanzare una proposta per rendere maggiormente esigibile la contrattazione aziendale o territoriale, utilizzando la produttività media di settore in parte all’interno del contratto nazionale e in parte come indice di riferimento esigibile in quelle aziende dove la contrattazione non si attiva per mancanza di dati certi e verificabili.

 

La FILLEA

 

La perdita occupazionale del settore legno degli ultimi 15 anni (-38 %) ha avuto come conseguenza il calo graduale del tesseramento Fillea, ma negli ultimi anni l’attività dell’organizzazione  ha consentito di frenare le perdite e invertire la tendenza, anche per il forte recupero del settore edile.

 

La Fillea Cgil esprime un fortissimo apprezzamento alla Camera del Lavoro della Brianza e alla struttura regionale della Fillea Cgil per il sostegno ai progetti d’intervento nel territorio, senza il quale, sarebbe stato più difficile raggiungere risultati positivi.

 

La Fillea Cgil Brianza conferma la validità dei progetti per entrambi i settori.

Per tutelare meglio i lavoratori occorre rafforzare, con sempre maggiori adesioni, la nostra organizzazione.

 

La Fillea Cgil ritiene importante l’attività di formazione sindacale condotta in questi anni allo scopo di qualificare l’attività della struttura e dei delegati, per permettere a tutta la nostra organizzazione di affrontare, con più efficacia, le novità contrattuali e legislative. Per questo motivo l’attività formativa nei prossimi anni dovrà continuare a svilupparsi a beneficio dell’insieme dell’organizzazione.

 

L’unità Sindacale

 

La Fillea Cgil ritiene che la condizione migliore per la difesa dei diritti dei lavoratori è quella dell’unità d’azione. Per realizzare queste condizioni è necessario introdurre regole che consentano ai lavoratori di esprimersi anche quando le organizzazioni, su aspetti fondamentali dell’attività sindacale, non hanno orientamenti comuni.

In Brianza  la Fillea ha cercato nei momenti più difficili di non interrompere il rapporto unitario, che ha consentito di avviare politiche comuni nella contrattazione e sui temi più drammatici del settore edile. Ma anche in Brianza sono necessarie regole, a partire dai comportamenti nella competizione per il proselitismo.

 

La Fillea della Brianza è disponibile a ricercare, con le altre organizzazioni sindacali un percorso comune di regole che consentano di lavorare con più efficacia nell’interesse dei lavoratori.