DOCUMENTO CONCLUSIVO
Il VI Congresso della Fillea-Cgil della Provincia di
Ancona, convocato a Serra S. Quirico il 21.11.2001, accoglie e fa proprie le
indicazioni emerse dal dibattito scaturito dalla relazione svolta dal
Segretario Generale uscente Massimo Bellezza, così come il contributo del
Segretario Nazionale della Fillea Massimo Viotti.
La crisi internazionale provocata dai tragici attentati
che hanno colpito gli Stati Uniti d’America l’11 settembre non può essere
risolta con l’intervento militare, che fa seguire morti ad altri morti; se è
necessario fermare il terrorismo internazionale, è però altrettanto necessario
evitare ulteriori vittime innocenti, privilegiando il ricorso alla politica e
alla diplomazia rispetto alle armi. E’ evidente la necessità che si rafforzino
il ruolo ed il potere degli organismi sovranazionali, prima fra tutti l’ONU,
affinchè sia possibile intervenire preventivamente sui fattori di crisi
internazionale, evitando così in futuro che si creino le condizioni per il
ricorso alla guerra.
La drammaticità della situazione
internazionale non deve però distogliere l’attenzione del movimento sindacale
dalle questioni, su un altro piano ma anch’esse gravi, su cui si incentra il
confronto con il governo.
La scelta della coalizione di
centro-destra, affermatasi nelle elezioni del 13 maggio, di appiattire il
proprio programma politico sulle posizioni di Confindustria e dei settori più
arretrati del padronato sta dando oggi i suoi frutti: è oggi posta all’incasso
la cambiale firmata in campagna elettorale dall’attuale capo del governo, che
per onorare i suoi impegni non può lasciare il minimo spazio al confronto
parlamentare sulle scelte che Confindustria gli impone. Così si spiega la
scelta di ricorrere al voto di fiducia su provvedimenti odiosi come il taglio
della spesa sanitaria, o la decisione di ricorrere alla legge delega in materia
previdenziale. Né può bastare, per riqualificare la politica antipopolare del
governo, lo specchietto per le allodole rappresentato dall’aumento delle
pensioni minime e delle detrazioni fiscali per figli a carico, che vengono
finanziate con la cancellazione dell’abbattimento generalizzato delle aliquote
IRPEF deciso dal governo precedente e con il mancato recupero del fiscal-drag.
Particolarmente odiose paiono
essere le proposte di riforma del mercato del lavoro, l’introduzione di
ulteriori elementi di flessibilità e precarietà, il tentativo di smantellamento
dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, contenuti nel Libro Bianco
presentato dal Ministro del Welfare e ribaditi nelle ultime iniziative assunte
dal governo.
Anche sul piano della politica
dei lavori pubblici si evidenzia la pericolosità delle idee e delle proposte di
questo governo, con il tentativo di cancellare di fatto la 109 per evitare
“intromissioni”, peraltro legittime e opportune, di Enti Locali e altri
soggetti istituzionali in materia di aggiudicazione e realizzazione degli
appalti.
E’ poi dichiarata l’intenzione
del governo di recedere da un modello di relazioni sociali, quello basato sulla
concertazione, che ha prodotto risultati innegabili per il risanamento e lo
sviluppo del paese; è emblematico che ciò avvenga ora che si sono create le
condizioni per restituire ai lavoratori e ai pensionati, che più hanno
contribuito alla riuscita dell’impresa, una parte dei benefici che ne sono
derivati. La prima conseguenza è stata l’adozione di parametri, per
l’inflazione programmata riferita al prossimo anno, molto lontani dalla realtà,
rendendo così molto più complicato il rinnovo dei contratti nazionali di
lavoro.
L’esempio a noi più vicino è
quello degli edili, che nonostante la favorevole situazione economica e
produttiva del settore che si protrae da alcuni anni non viene rinnovato,
tant’è che si rende necessario lo sciopero nazionale unitario dei prossimi
giorni, che si terrà nelle Marche venerdi 30 novembre prossimo e che vedrà
impegnata tutta l’organizzazione.
Anche nella provincia di Ancona
il settore edile conosce un andamento favorevole, cui hanno contribuito, oltre
alla necessità di ricostruire le zone colpite dal terremoto del 1997, anche
l’adozione di piani regolatori da parte di alcuni comuni e la ripresa degli
appalti di opere pubbliche. Ne deriva una crescita dei livelli occupazionali
che obbliga le organizzazioni sindacali, la Fillea in primo luogo, a ridefinire
strategie, obiettivi ed iniziative, a partire da un più forte impegno unitario
sulla sicurezza nei cantieri utilizzando tutti gli strumenti atti a far
rispettare le leggi esistenti anche coinvolgendo i servizi ispettivi preposti.
Un ulteriore impegno unitario va
profuso nel governo degli Enti bilaterali del settore, con l’obiettivo di
ricondurre ad unitarietà, con pari dignità per tutti i soggetti, il sistema
delle Casse Edili.
Sul fronte della contrattazione
di secondo livello l’iniziativa della Fillea dovrà puntare ad estenderne
l’esercizio anche alle realtà produttive minori, oltre che alla realizzazione
dei rinnovi alle rispettive scadenze naturali.
Su queste priorità dovrà
svilupparsi il lavoro comune dell’intero gruppo dirigente della Fillea di
Ancona nei prossimi anni.
Serra S. Quirico, 21 novembre
2001