Documento conclusivo VI Congresso Fillea Cgil Bergamo

 

         Il VI Congresso della Fillea–Cgil, riunitosi presso la Vecchia Filanda di Brusaporto in data 15 e 16 novembre 2001, per discutere i temi trattati nel dibattito congressuale e le principali questioni che la categoria dovrà affrontare, assume la relazione del Segretario Generale e della Segreteria.

Esprime preoccupazione per la situazione internazionale, venutasi a creare dopo l’attentato terroristico che ha colpito migliaia di persone e lavoratori inermi, avvenuta negli Usa l '11 settembre e assume il documento della segreteria nazionale della Cgil dell’ 8 novembre.

Il congresso ribadisce la priorità dell’azione politica nel tentativo di rendere possibile una ricomposizione unitaria dell’Afghanistan che eviti il riproporsi di tragedie sulle popolazioni.

         Dopo le elezioni del 13 maggio che hanno visto, anche per le divisioni della sinistra, il prevalere delle posizioni liberiste, appoggiate dai poteri forti economici e finanziari, sono in atto chiare volontà restauratrici, rappresentate anche dal nuovo corso di Confindustria.

         Precarizzazione del lavoro, riduzioni drastiche di tutele e diritti, dello stato sociale, privatizzazione dei sistemi di protezione sociale a partire da scuola e sanità, che devono avere carattere pubblico ed universale, abolizione del sistema concertativo di relazioni industriali, colpire la rappresentanza collettiva del sindacato, rendere il lavoratore più solo, sono, ormai, nelle scelte concrete del centro-destra e Confindustria.

Gravi sia nella forma che nei contenuti sono le decisioni assunte dal Governo, in materia di diritti.

Bisogna intraprendere le necessarie iniziative di lotta in merito alla legge delega sul mercato del lavoro che interviene anche sull’art.18 dello statuto dei lavoratori che riconsegna alle imprese il potere di licenziare senza giusta causa.

Ribadendo la nostra autonomia dal quadro politico, la Fillea di Bergamo ribadisce la necessità di mettere in campo tutte le sue forze e le sue idee per contrastare questo disegno liberista.

 

Inoltre la Fillea di Bergamo è impegnata a:

 

·        Sostenere ed organizzare lo sciopero territoriale dei lavoratori edili del 23 novembre, indetto contro l’atteggiamento pregiudiziale e pretestuoso dell’Ance che non vuole fissare il tetto per gli integrativi provinciali.

·        Elaborare, con Filca e Feneal, una piattaforma per l’integrativo provinciale da presentare alle assemblee dei lavoratori ed all’attivo dei delegati edili, per la sua approvazione, che si terrà il 10 dicembre.

L’integrativo dovrà porre particolare attenzione ai temi del salario, della formazione professionale, delle assistenze, della regolarità contributiva, dei lavoratori immigrati e migranti, dell’andamento e il monitoraggio del settore.

·        Proporre iniziative incisive sulla sicurezza, a partire dal rispetto della legge 626 e 494 nelle aziende e nei cantieri, anche con Filca e Feneal, vista la situazione che non mostra segni di miglioramento, e per un ruolo più incisivo dei nostri Comitati, Cpt e Cpta, dei Rls e Rlst per gli edili.

·        Essere di stimolo per un ruolo degli enti paritetici che dovranno assumere sempre di più un connotato di strutture non burocratiche ma al servizio del settore, degli utenti, lavoratori ed imprese.

Particolare attenzione va data al tema dell’unitarietà degli enti, favorendo ed incentivando comportamenti omogenei degli stessi, trovando forme di coordinamento, soprattutto per le tematiche riguardanti gli infortuni, la prevenzione ed i comportamenti tra Rlst industria ed artigiani.

·        Respingere, altresì, posizioni che tendono a privatizzare l’Inail proprio nel momento in cui ha assunto il ruolo di tutela globale del lavoratore.

·        Respingere ulteriori forme di flessibilizzazione del mercato del lavoro che  sono strumentali ed artificiose, ed hanno il solo obiettivo dell’abbattimento del costo del lavoro a scapito delle tutele, dei diritti, della sicurezza dei lavoratori.

·        Operare perché la formazione professionale sia uno dei terreni principali dell’iniziativa sindacale attuando politiche della stessa quale strumento essenziale di una politica attiva del settore che deve diventare l’architrave della qualificazione dello stesso, la risposta più forte ai processi disgregativi in atto deve, cioè, mettere il lavoratore nella condizione de non subirli.

·        Elaborare e mettere in campo iniziative per contrastare l’irregolarità, la concorrenza sleale, l’evasione fiscale e contributiva, il lavoro nero, che collocano il settore edile ai margini del sistema industriale rendendolo sempre meno appetibile.

A questo proposito va perseguito l’obiettivo dell’incrocio dei dati delle Casse edili, Inps e Inail, per il controllo della regolarità nelle denuncie che per l’emissione del D.U.R.C. (documento unico di regolarità contributiva).

·        Contrastare tutte le iniziative rivolte ad abolire la responsabilità in solido delle imprese ed a depotenziare le normative sugli appalti pubblici, uscite dal dopo tangentopoli (Merloni-ter), che hanno tentato, con tante difficoltà, di rendere più trasparente gli appalti ed a qualificare il settore.

·        Estendere la contrattazione nelle aziende anche di piccole dimensioni privilegiando, nei premi di risultato, indicatori partecipativi che misurino l’apporto che il lavoro dà al raggiungimento degli obiettivi concordati e tenendo conto dei risultati conseguiti.

 

Sui temi organizzativi la Fillea di Bergamo si impegna a:

 

·        Proporre una necessaria attività di formazione dei delegati, individuando le problematiche da affrontare e le conoscenze da acquisire, per svolgere al meglio il non facile ruolo di rappresentanza.

Iniziare una fase, non più rinviabile, di formazione permanente per gli apparati politici, tecnici, per i segretari che, prevedano anche periodi sabbatici di studio alternati alla formazione sul lavoro, con programmi d'affiancamento a compagni con comprovata esperienza tecnico-politica.

·        Proseguire nel progetto “under 30” della Fillea nazionale, inserendo, se possibile, nuove sperimentazioni e cogliendolo quale opportunità per ricomporre la frattura generazionale.

·        Proseguire nelle politiche di decentramento che rispondano alle vere esigenze dell’organizzazione di presenza nel territorio, in particolare nei luoghi di lavoro, uffici, fabbriche e cantieri.

·        Perseguire politiche organizzative, a tutti i livelli, che privilegino lo spostamento di risorse verso i territori, che sempre più devono essere messi in condizione di attuare progetti autofinanziati.

 

Infine, la Fillea-Cgil di Bergamo è impegnata a perseguire l’obiettivo dell’unità sindacale, qualificando i rapporti unitari sul territorio, con politiche comuni per gli enti ed i settori.