Ordine del giorno del Congresso Regionale della Fillea CGIL di Roma e del Lazio
dell’11 e 12 dicembre 2001.

 

Il Congresso regionale della Fillea CGIL di RM e del Lazio approva la relazione introduttiva svolta dal Segretario Generale uscente Mauro Macchiesi, fa proprie le indicazioni venute dal dibattito, dal Segretario  regionale della CGIL Claudio Di Berardino ,nonché le conclusioni del Segretario Generale nazionale Franco Martini ed approva il presente OdG, che impegna il nuovo gruppo dirigente eletto da questo Congresso.

 

1.  Il Congresso, pur riaffermando la convinta volontà alla lotta al terrorismo, ritiene che gli strumenti di contrasto intrapresi non devono trasformarsi in ritorsioni contro le popolazioni civili , ne che il conflitto possa estendersi in altri territori e che andrebbero invece sostenute azioni, da parte della comunità internazionale, verso politiche di cooperazione e di sostegno ai Paesi meno sviluppati.

In tale ambito, assume priorità assoluta l’immediata risoluzione per cessare il fuoco nel conflitto arabo-palestinese. Per il cui raggiungimento è necessario una forte azione da parte dell’Unione Europea utile ad inviare una forza multinazionale di pace, a costruire una conferenza sotto l’egida dell’ONU, a dare finalmente uno Stato libero ai Palestinesi ed a garantire la sicurezza d’Israele.

 

2.  Il trattato  di Schengen, la Carta dei diritti di Nizza, la nascita dell’Euro, la costituzione della Commissione che dovrà varare la carta costituzionale europea, sono i segni reali del forte processo riformista voluto dalle forze progressiste dei Paesi europei, che deve essere consolidato e difeso dagli attacchi delle forze antieuropeiste, prime tra tutte il centro destra, come il Governo Berlusconi, che vorrebbe rinegoziare il trattato europeo e che con le decisioni assunte in questi mesi sta portando il nostro Paese verso un forte isolamento politico nel parlamento europeo destabilizzando fortemente le condizioni generali dei lavoratori italiani.

 

3.  E' anche per questo che siamo nettamente contro le scelte avanzate dal Governo in materia di politica economica, sociale e sull’assetto democratico del Paese. Negativo e pericoloso è il tentativo di privatizzare scuola, sanità, servizi, precarizzare il lavoro, abolire le regole della concertazione, subordinare la magistratura alle decisioni dell’esecutivo.

Ci dichiariamo quindi solidali al movimento di lotta nel quale sono impegnati in questi giorni gli studenti e tutto il personale della scuola.

 

4.  Le decisioni assunte, in materia di politica fiscale, per il sostegno generalizzato alle imprese non vincolato ad alcun investimento sull’innovazione e sulla qualificazione del sistema produttivo per lo sviluppo di stabile e buon’occupazione, sono inefficaci. Ciò soprattutto nel settore delle costruzioni, dove è necessario selezionare gli investimenti, pianificare il completamento delle infrastrutture, delle opere pubbliche, del patrimonio artistico, mobile ed immobile, del nostro Paese, in raccordo alle esigenze e nel rispetto del territorio e dell’ambiente.

5.  C’è bisogno di sostenere l’impresa che sappia lavorare in qualità, sicurezza, trasparenza, legalità e nel rispetto dei diritti sindacali, che sia in grado di garantire ai lavoratori una formazione adeguata volta a valorizzare le risorse umane e a promuovere buon’occupazione. Questi restano per noi gli elementi fondamentali di un nuovo sviluppo delle relazioni industriali nel “cantiere qualità”.

 

La stessa Legge Obiettivo diventerà per noi condivisibile se, oltre a permettere la semplificazione e la velocizzazione dei processi decisionali per la realizzazione di opere pubbliche, garantirà il rispetto delle leggi, come la 109, il carattere unico e unitario del mercato entro cui operano le imprese e definirà la programmazione degli interventi e la trasparenza degli appalti.

 

6.  L’appiattimento del programma del Governo verso la Confindustria, impegnata a capitalizzare e guidare il risultato elettorale del Polo, rischia di aprire uno scontro generale nel Paese. Il riscontro lo si è avuto nella Finanziaria, debole, inefficace e contro tutti i lavoratori, siano essi giovani al primo impiego o da reinserire nel mercato del lavoro perché colpiti da processi crisi.

Sono bastati 100 giorni  per cancellare, dalle relazioni industriali e sociali, metodo, merito e diritti, per precarizzare il lavoro, ridurre le tutele dello stato sociale, destrutturare e depotenziare la contrattazione.

 

7.  In questo scenario va fortemente valorizzata la grande risposta unitaria data dai lavoratori edili di Roma, in occasione della manifestazione del 29 novembre 2001, a supporto della ripresa delle trattative per i rinnovi del secondo biennio e degli integrativi territoriali e degli scioperi a difesa dello Statuto dei Lavoratori. Dare continuità alla lotta serve, non solo a garantire il mantenimento dei due livelli contrattuali, senza i quali non sarebbe possibile difendere ed estendere, in tutta la categoria, il potere d’acquisto delle retribuzioni e delle prestazioni nelle casse Edili, ma anche a migliorare le condizioni generali dei lavoratori nei luoghi di lavoro e nella società.

Naturalmente per noi è nel merito che si decide il valore della contrattazione!

 

8.  A Roma e nel Lazio, la presenza nel territorio del Sindacato ha sviluppato buona e qualificata contrattazione che ha contribuito ad estendere ulteriormente la platea dei lavoratori interessati, sia nell’edilizia che negli impianti fissi.

Il nostro obiettivo è quello di ricondurre entro regole certe, sicurezza, formazione, lavori usuranti, processi di privatizzazione e riorganizzazione aziendale, politiche di reimpiego dei lavoratori espulsi dai processi di crisi lottando contro il lavoro nero e le distorsioni del mercato del lavoro per estendere garanzie e tutele a tutti i lavoratori indiscriminatamente.

 

Ø  E’ necessario, riprendere immediatamente il confronto per concludere entro le prossime settimane tutti gli integrativi territoriali, avviare una grande campagna per la previdenza integrativa, reiterare, per il prossimo anno, il Decreto legislativo per i lavori usuranti da ampliare nel settore lapideo ed estenderlo ad altri settori delle costruzioni, migliorare l’integrazione dei lavoratori extracomunitari, utilizzando la formazione in entrata nel ciclo produttivo e la lotta contro le nuove restrizioni che stanno al limite dell’illegalità. Inoltre, per centinaia di lavoratrici e lavoratori del restauro artistico è importante completare il confronto con il Ministero dei BB.CC.AA. sulla norma transitoria, con il piano formativo da noi richiesto, ed avviare il confronto con la Regione Lazio, il Comune di Roma e gli enti pubblici preposti.

 

9.  Garantire la continuità e lo sviluppo di buona occupazione a Roma e nelle provincie del Lazio significa continuare a mantenere alto il livello del confronto con gli EE.LL., le Amministrazioni Statali, gli Enti Pubblici, ed in particolare con le Amministrazioni Provinciali e la Regione Lazio, sui temi degli Investimenti pubblici, a partire dalle indicazioni contenute nella relazione introduttiva, dalle risoluzioni dei Congressi territoriali e dalla piattaforma Regionale CGIL CISL UIL. Questo rimane il terreno del confronto, che dobbiamo tenacemente sviluppare, viste anche le nuove e maggiori competenze che le Regioni ed i Comuni assumeranno grazie alla riforma costituzionale intervenuta. Nei confronti della Regione sarà necessario che la ricerca del confronto venga sostenuta dalle lotte dei lavoratori. Su questi temi il Congresso impegna i gruppi dirigenti ad attivare, entro la prossima primavera, Conferenze programmatiche provinciali.

 

10.  Lotta al lavoro nero e sicurezza nei luoghi di lavoro, non sono solo gli slogan che la CGIL ha scelto per la campagna di prevenzione, ma devono continuare ad essere oggetto del nostro lavoro quotidiano svolto direttamente nei cantieri e nei luoghi di lavoro. Bisogna lavorare ancora per completare l’elezione degli RLS, implementare il numero degli RLST, sviluppare, insieme alle Cdlt, piattaforme territoriali, per concertare con gli Enti addetti alla prevenzione e alla vigilanza, strategie comuni e di ampia applicazione.

 

11.  Certamente l’esperienza fatta durante l’anno del Giubileo rimane fondamentale, visti i buoni risultati raggiunti, tanto che oggi abbiamo un ulteriore strumento da utilizzare, la Commissione di Indagine sulla sicurezza nei luoghi di lavoro  varata dalla Regione Lazio, grazie alla tenacia dell’opposizione.

 

12.  La nostra rappresentanza: il Congresso è stato il momento più alto di confronto in tutti i luoghi di lavoro e/o nelle assemblee territoriali, parlando a migliaia di persone abbiamo assunto una serie di impegni, anche organizzativi, che intendiamo mantenere. E’ importante: completare l’insediamento delle RSU, dei RLS e dei Comitati degli iscritti, sostenendo parallelamente progetti di formazione sindacale ricorrente; estendere e qualificare i servizi della CGIL nel territorio; avviare una grande campagna di proselitismo e tesseramento in tutti i luoghi di lavoro; aumentare la presenza femminile e delle alte professionalità tra i tecnici e quadri del settore. Il processo di reinsediamento territoriale della Fillea non si è ancora completamente compiuto ma è in continuo avanzamento con lo scopo, dal cantiere al territorio, di seguire la mobilità del lavoratore in tutte le esperienze della vita lavorativa. Ciò è possibile solo raggiungendo un forte radicamento territoriale e un buon coordinamento tra le strutture che operano sui territori. La pratica del contatto diretto con il lavoratore, quando perseguita con tenacia, ha dato importanti risultati. L’esperienza fatta in questi anni ci ha permesso di avvicinare alle nostre sedi un maggior numero di lavoratori attraverso le assemblee residenziali, serali, il coinvolgimento diretto degli attivisti e delegati sindacali nelle permanenze presso le C.D.L.T. e le sedi Fillea. Su questi compagni è necessario investire con progetti di formazione sindacale per costruire una rete di terminali sul territorio, che sappiano operare con competenza ed efficienza. Il reinsediamento che abbiamo sviluppato è servito, non solo ad aumentare i servizi per gli iscritti, ma anche a coinvolgerli nelle fasi di sviluppo della contrattazione territoriale. I risultati perseguiti devono incoraggiarci ad estendere questa esperienza a tutto il territorio regionale.

 

Il Congresso della Fillea ribadisce la necessità di rafforzare e ricercare con CISL e UIL una piattaforma unitaria di lotta, condizione essenziale per fermare il disegno di politica economica della Confindustria e del Governo di centro destra e per ridare fiducia e speranza alle vecchie e nuove generazioni.