CGIL CISL UIL
presentano lo sciopero generale del 30 novembre
contro la Finanziaria
e per lo sviluppo del Mezzogiorno
Uno sciopero generale "contro le scelte
del governo, che non aiutano il paese a superare i problemi, le famiglie
a difendere i loro redditi e, soprattutto, il Mezzogiorno a riprendere
la strada dello sviluppo".
Queste le spiegazioni del segretario
generale della Cgil, Guglielmo Epifani, durante la conferenza stampa in
cui Cgil, Cisl e Uil hanno presentato lo sciopero generale del prossimo
30 novembre, di quattro ore (otto nel pubblico impiego).
Una mobilitazione dei sindacati – ha
proseguito Epifani –contro la manovra di bilancio che non si esaurirà il
30 novembre. Dopo lo sciopero – ha aggiunto il leader della Cgil -
continueremo con dei presidi di fronte al Parlamento, quando la
Finanziaria sarà approvata, e faremo due grandi assemblee di quadri e
delegati, una a Roma sul Mezzogiorno e una a Milano sulla crisi
industriale e sullo sviluppo”.
Il sindacato chiede una Finanziaria che non taglia alla cieca tutte le
spese - ha continuato Epifani - ma che decida cosa tagliare e cosa fare.
Una Finanziaria che usi le risorse che ci sono per restituire il
drenaggio fiscale a tutti i lavoratori dipendenti, che comprenda misure
di compensazione per i redditi da pensione, che sostenga gli
investimenti produttivi, soprattutto nelle aree di crisi e nel
Mezzogiorno.
Il Governo si era impegnato a insediare
due tavoli di confronto sui temi della Finanziaria e dello sviluppo e a
valutare le nostre osservazioni. Sono passati due mesi e di tutto ciò
non abbiamo visto nulla”.
Nel corso della conferenza stampa
Epifani ha voluto anche sottolineare le divergenze all’interno del
Governo e come le ultime convulse vicende, siano il sintomo di una
grande difficoltà dell’Esecutivo. Questa instabilità rafforza le ragioni
dei sindacati e le motivazioni dello sciopero generale.”
Il 30 novembre 2004 Guglielmo
Epifani terrà il comizio a Milano (Piazza Duomo), Savino Pezzotta a
Venezia (Campo Santo Stefano), Luigi Angeletti a Torino
(Piazza Castello).
Roma 18 novembre 2004
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