Il 60% infortuni
mortali in microimprese
Dall’Osservatorio Ispesl per la sicurezza e la tutela della salute dei
lavoratori,
i dati sulle
morti bianche. Il 55% dei casi nelle costruzioni
Illustrati a
Roma, al Palazzo dell’ Informazione Adnkronos, durante la conferenza
stampa per la presentazione del convegno organizzato dall’Osservatorio
Ispesl, che si è svolto in occasione della Convention Ambiente e lavoro
a Bologna, i dati sugli infortuni sul lavoro.
Nel nostro
Paese il 60% di tutti gli incidenti mortali sul lavoro avviene nelle
microimprese, aziende spesso a conduzione familiare che rappresentano
il l88% delle imprese private assicurate e il 70% degli addetti del
privato.

Nel 50% dei
casi gli infortuni si verificano nel primo mese di lavoro, con più
rischi il venerdì e il sabato, uno dei settori più pericolosi si
conferma quello dell’edilizia: il 55% delle morti sul lavoro si
verifica, infatti, nelle costruzioni.
” Circa il 50% degli incidenti - ha spiegato Antonio Moccaldi,
presidente dell’ Ispesl - avviene nel primo mese di lavoro. Questo la
dice lunga sulla necessità di una formazione di questi lavoratori. Nelle
microimprese, che hanno meno di 10 dipendenti, la formazione e
ostacolata da un turn over eccessivo e da ritmi di lavoro
particolarmente pressanti. C’è poi il problema degli extracomunitari che
spesso non conoscono nemmeno la lingua. Come possono - si chiede
Moccaldi - usare correttamente una macchina in tutta sicurezza”.
” E ci sono anche altri fattori che aumentano i rischi. La microimpresa
- ha aggiunto Antonio Moccaldi - non ha la possibilità di avere dei
propri servizi di sicurezza in grado di integrarsi con il ciclo
produttivo. Spesso sono costrette a ricorrere ad esperti esterni per
fare il documento di valutazione del rischio, previsto per legge, che il
più delle volte diventa solo un esercizio burocratico e non un sistema
per comprendere realmente i problemi di sicurezza. Ma c’é anche un
problema economico. I budget di cui dispongono le microimprese -
continua Moccaldi - non consente spesso investimenti che, invece, sono
necessari per la tutela della salute. A fronte di tutto questo, secondo
il presidente dell’ Ispesl, è necessario dare a queste realtà produttive
un sostanziale aiuto puntando sull’ informazione, la formazione e su
indicazioni concrete per ciascun comparto. Un compito che e anche
dell’Osservatorio dell’ Ispesl, a cui partecipano rappresentanti delle
istituzioni, del sindacato, delle piccole e piccolissime imprese.
Il suo
obiettivo principale, infatti, e di coordinare e programmare le attività
di prevenzione e tutela nelle microimprese, quelle con meno di 10
dipendenti, ma anche di promuovere cambiamenti concreti per la
rieducazione degli incidenti”.
Roma 20
settembre 2005
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